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CULTURE A BASSE DISTANZA GERARCHICA

In queste culture, singole persone possono ergersi a leader del gruppo facendo mosse

up, fatte spesso da soggetti con competenze (proporre, riassumere, incoraggiare).

All’interno di una riunione più persone potranno interpretare questo ruolo.

Anche porsi in una posizione down per una modalità poco funzionale di intervento è

accettata volentieri sempre per la poca differenziazione gerarchica.

CULTURE AD ALTA DISTANZA GERARCHICA

In queste culture, l’utilizzo delle mosse up è obbligatorio per chi è più alto nella scala

gerarchica, affinché non svaluti la propria posizione e quindi l’intero gruppo (capo che

interrompe, che fa domande e che fa valere la propria posizione, assumendosi la

propria responsabilità). In queste situazioni, le persone gerarchicamente inferiori

compiono mosse up in maniera molto rischiosa, contrapponendosi all’autorità e

rischiando le conseguenze.

Le mosse down sono richieste invece ai sottoposti

NELL’ESAME CI SARÀ UNA SITUAZIONE PROBLEMATICA TRA INDIVIDUI E BISOGNERÀ

COMPRENDERE LA DISTANZA VALORIALE TRA I DUE E LE DIFFERENZE DI PENSIERO,

COMPORTAMENTO E COMUNICAZIONE

Le differenze in ambito comunicativo possono essere legate anche a stili di pensiero

diversi, ovvero:

Bassa astrazione (Asia):

bassa capacità di immaginare una situazione per astratto o fare categorie, ma

capacità di descrivere una situazione con tutte le caratteristiche concrete che la

caratterizzano. È tipica delle culture asiatiche, dove la comunicazione è fatta di

descrizioni particolareggiate, con dettagli concreti e quando possibile la

comunicazione orale viene supportata da immagini evocative. Viene sviluppata molto

la capacità visiva di cogliere sfumature e particolari (anche grazie agli ideogrammi). È

molto evidente nelle pubblicità asiatiche, dove si evidenziano le immagini e le

ambientazioni evocative per far leva sui sentimenti invece delle caratteristiche

tecniche del prodotto. (MOLTO CONCRETA)

Media astrazione (paesi anglofoni)

si tratterà di caratteristiche tecniche, anche tramite paragoni, dando input di tipo

tecnico. Le descrizioni sono sintetiche e precise e il linguaggio è tecnico, si usano

termini specifici che rendono la comunicazione immediata, appoggiata dall’utilizzo di

simboli (CONTA IL COME)

Alta astrazione (Europa meridionale e paesi colonizzati da Spagna e

 Portogallo)

simile alla media, però sono comunicazioni sia cognitivamente importanti sia che

comunicano la competenza e lo spessore di chi sta comunicando. Facendo una

descrizione articolata si mostra la propria competenza. Tutto parte da Cicerone che

evidenziava l’importanza dell’arte oratoria. Secondo lui bisognava: anticipare quello

che si dirà, illustrarlo dettagliatamente e riassumerlo nelle conclusioni. L’esposizione è

professionale ma fa attenzione a spiegare i termini tecnici se si pensa che chi ascolta

non sia avvezzo al linguaggio. Si rafforza la propria comunicazione anche con

immagini e simboli sia per completezza, sia per mantenere l’attenzione. (CONTA IL

PERCHÉ E IL CHI)

Se ci sono dei fraintendimenti nella comunicazione bisogna sempre capire a che

cultura appartengono gli interlocutori; in Cina non ci possono essere due posizioni up,

un cinese in un paese ad alta astrazione non comprenderà il sistema di valutazione in

stelline.

MODELLO LEWIS

Gli studi di Lewis non si occupano di comprendere se le cause dei problemi tra due

persone nascono da sistemi valoriali o stili di pensiero diversi ma si concentra sui

comportamenti che divide in tre macroaree: LINEAR-ACTIVE; MULTI-ACTIVE;

REACTIVE.

La cosa interessante del suo studio è che non confronta i paesi a coppie ma

collocandoli in una scala da minima a massima adesione e come, in base ai valori

dell’altra cultura con cui si stanno rapportando, un paese sembri aderire più o meno a

un determinato valore.

LINEAR-ACTIVE

In queste culture, durante un incontro le persone per metà del tempo parlano e per

l’altra metà ascoltano; eseguono un’attività per volta e affrontano un argomento per

volta, pianificano le attività in modo puntuale, sono gentili ma diretti, mostrano solo in

parte i loro sentimenti (soddisfazione di aver realizzato il progetto di gruppo, felici di

aver collaborato); sono gentili ma diretti; si confrontano su elementi concreti; non

amano perdere la faccia; sono orientati al compito (preferiscono raggiungere

l’obiettivo piuttosto che essere in una situazione rilassante); si attengono ai fatti e non

fanno ipotesi; la verità prevale sulla diplomazia; hanno un linguaggio del corpo limitato

e rispettano i ruoli gerarchici e la burocrazia, separando la vita sociale da quella

lavorativa.

MULTI-ACTIVE

In queste culture, durante un incontro le persone parlano per la maggior parte del

tempo; eseguono più attività contemporaneamente e pianificano le attività a grandi

linee; sono emotivi ed esprimono i propri sentimenti; trovano buone giustificazioni sul

perché qualcosa non ha funzionato; sono orientati alla relazione; i sentimenti contano

più dei fatti e la verità è flessibile; hanno un linguaggio del corpo molto ricco (parlano

velocemente, hanno un tono più elevato, gesticolano); non separano la vita personale

da quella lavorativa .

REACTIVE

In queste culture, durante un incontro le persone preferiscono ascoltare piuttosto che

parlare (rispondono solo se interrogati quindi è difficile che prendano la parola); si

attengono a principi generali; sono indiretti e nascondono i propri sentimenti

(linguaggio corporeo controllato); evitano il confronto per non turbare l’armonia del

gruppo; la diplomazia vale più della verità;sono orientati alla relazione e connettono le

relazioni personali con quelle lavorative.

(Guardare dallo schema quali sono i paesi multi-active, quelli linear-active e quelli

reactive)

MEYER

La Meyer è una consulente che si occupa di problemi interculturali in ambito aziendale

(aziende che devono relazionarsi con fornitori o futuri partner di altri paesi; gruppi di

lavoro multiculturali dove si creano criticità date dalle differenze culturali dei

membri).

Sulla base di queste esperienze ha creato un modello basato su otto scale.

Gli elementi sono:

1. comunicazione

2. valutazione delle prestazioni

3. persuasione

4. leadership

5. decisioni

6. fiducia

7. disaccordo

8. programmazione e percezione del tempo

COMUNICAZIONE

La Meyer ritorna sul tema delle culture ad alto contesto, in cui il significato varia in

base al contesto, in cui vengono usati messaggi impliciti (sono più importanti di quelli

espliciti), la comunicazione non è diretta; e in quelle a basso contesto, in cui il

significato è univoco, il messaggio è esplicito, la buona comunicazione è quella che è

chiare, precisa.

I vari paesi vengono collocati in un continuum, in cui a sinistra c’è il massimo del

basso contesto (Stati Uniti, Paesi Bassi, Finlandia, Australia, Danimarca, Polonia,

Canada e Regno Unito). La Meyer nota che tutte le popolazioni anglofone sono a basso

contesto, a cui si aggiungono i paesi dell’Europa centrale e settentrionale.

In maniera centrale (né totalmente a basso nè totalmente ad alto contesto) si

collocano i paesi di derivazione linguistica dal latino tra cui Spagna, Italia, Brasile,

Messico, Francia, Argentina e Perù.

A destra i paesi ad alto contesto, perlopiù asiatici con lingue che utilizzano gli

ideogrammi, come la Cina e il Giappone, ma anche lingue orientali come

Singapore,Iran,India, Corea+ paesi africani o la Russia, collocata comunque nella zona

est dell’europa e maggiormente influenzata dalla cultura asiatica.

Ogni paese non si colloca in maniera assoluta.

STRATEGIE NEGOZIALI

Se si appartiene a una cultura a basso contesto e ci si relaziona con una

cultura ad alto contesto

-bisogna esercitarsi ad ascoltare ciò che viene inteso rispetto a ciò che viene detto:

bisognerà focalizzarsi, oltre che sul contenuto del messaggio, su una serie di elementi

quali la situazione in cui il messaggio viene inviato (formale, informale, conflittuale,

amichevole ecc); il contesto; il destinatario; la voce e la mimica (che includono la

comunicazione verbale e non).

-evitare conclusioni e pensieri affrettati: è importante ascoltare per intero l’intervento

dell’interlocutore senza perdere l’attenzione, che potrebbe portarci a un’opinione

creata troppo velocemente e potenzialmente sbagliata

-non ripetersi: per capire se il messaggio è stato compreso dall’interlocutore è meglio

evitare di ripetersi (e rispiegare pensando che chi si ha di fronte non abbia capito) ma

prestare attenzione alle espressioni facciali (quando si è in contatto faccia a faccia) o

al tono di voce (quando si è in contatto telefonico)

Se si appartiene a una cultura ad alto contesto e ci si relaziona con una

cultura a basso contesto

-bisogna sforzarsi di essere il più chiari e specifici possibili: non ci si può affidare al

tono di voce o al contesto che ci circonda per poter trasmettere quello che noi

vogliamo che l'interlocutore comprenda, perché l'interlocutore non è abituato a

leggere i segnali deboli

-ricapitolare quello che si è capito (è il modo migliore per confrontare quanto io ho

capito con quanto detto dalla persona) e trasferire per iscritto le informazioni (significa

fissare chiaramente gli elementi concordati)

-chiedere chiarimenti: se ci si rende conto che tra il senso del contenuto del messaggio

e il modo con cui la persona ci pone questo messaggio vi è un’incongruenza, è lecito

fare domande, chiedere spiegazioni

VALUTAZIONE DELLE PRESTAZIONI

Il feedback non è una critica ma una valutazione di ritorno. In base a come viene

fornito il feedback, la Meyer ha diviso le culture in:

culture dirette

La modalità di dare il feedback negativo è diretta (no giri di parole, no distraenti), il

feedback negativo non è attenuato da elementi positivi presentati prima di quello

negativo; può essere dato di fronte ad altre persone. In queste culture, si usano spesso

esempio:

le PAROLE POTENZIANTI, che vanno a sottolineare ulteriormente la critica (

assolutamente, totalmente)

culture indirette

La modalità è molto sottile e diplomatica, in cui si fa capire di non essere soddisfatti

del lavoro, senza dirlo apertamente; è attenuato da valutazioni positive; è rivolta

assolutamente in privato e si usano spesso PAROLE DEPOTENZIANTI (un po’,

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Scienze economiche e statistiche SECS-P/08 Economia e gestione delle imprese

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher belly.fisher di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Strategia d'impresa e management internazionale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bari o del prof Lippolis Stella.
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