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Strategie di
minimizzazione
Le strategie risolutive sono molto più efficaci rispetto a quelle difensive per proteggere la
reputazione dell’azienda. Tuttavia, una ricerca sulla comunicazione di crisi ha messo in
evidenza come la posizione più efficace sembri essere quella di mezzo fra le strategie
difensive e quelle risolutive. 2
Una nuova tipologia di strategie retoriche in caso di crisi è la meta-apologia, che consiste
nel chiedere scusa non tanto per il comportamento scorretto agito, quanto piuttosto per gli
effetti negativi involontariamente sortiti da tale comportamento. Questa strategia è
utilizzata principalmente per gestire crisi scaturite da frasi o comportamenti ritenuti lesivi o
offensivi della dignità di altri (ad esempio, il caso Barilla).
I fattori situazioni per scegliere la strategia ci comunicazione di crisi
La scelta della strategia retorica da impiegare in caso di crisi e quella dei contenuti da
veicolare attraverso la comunicazione dipendono dalla situazione specifica dell’azienda
colpita (la scelta dipende dal contesto). Coombs e altri studiosi, a partire da tale
considerazione, hanno elaborato la teoria situazionale della comunicazione di crisi.
Teoria dell’attribuzione (Wiener): gli stakeholder cercano di attribuire la responsabilità
della crisi e di conoscerne le cause, perché questo li aiuta a fronteggiare la situazione.
L’attribuzione della responsabilità di una crisi a un’azienda dipende da tre fattori:
- Grado di controllo: se gli stakeholder attribuiscono all’azienda un elevato grado di
controllo sui fattori che hanno scatenato la crisi, significa che essi pensano che la crisi
poteva essere evitata.
- Crisi precedenti: se l’azienda ha già fronteggiato altre crisi in passato, gli stakeholder
sono portati a pensare che essa non si sia impegnata per modificare i propri
comportamenti.
- Storia relazionale e reputazionale: se l’azienda non gode di una buona reputazione e
non ha saputo costruire solide relazioni con i propri stakeholder negli anni, gli effetti
della crisi saranno ancora peggiori. Se, al contrario, l’azienda gode di una buona
reputazione presso i propri stakeholder, essi percepiranno la crisi in misura minore e
tenderanno ad attribuire all’azienda il beneficio del dubbio sulla sua colpevolezza. Per
contro, quando la crisi colpisce un’azienda con una storia relazionale e reputazionale
positiva, gli stakeholder si aspettano che l’azienda si attenga ai massimi standard,
anche nella gestione dell’evento dannoso.
Prima di definire la strategia di comunicazione da impiegare per fronteggiare la crisi,
dunque, è bene tener presenti questi elementi situazionali.
3
I contenuti della comunicazione interna di crisi
Con riferimento alle crisi interne all’azienda (ad esempio riduzione del personale, fusioni
o acquisizioni), i contenuti della comunicazione interna si possono distinguere in:
- Contenuti informativi (content-focused): danno risposte alle domande relative alla
situazione aziendale, all’occupazione, agli scopi dell’azienda, all’occupazione del
personale, alle politiche aziendali.
- Contenuti identitari (value-focused): sono centrati sulla cultura e sull’identità distintiva
dell’azienda.
A questi, è opportuno aggiungere anche i contenuti trasmessi dalle azioni del
management. In caso di crisi interne, infatti, gli atti manageriali veicolano un contenuto
intrinseco di comunicazione.
Gli effetti della crisi e gli obiettivi della comunicazione interna di crisi
Uno degli effetti delle crisi è quello di aprire spazi per profondi cambiamenti e azioni
altrimenti molto difficili. Una crisi, dunque, se ben gestita, può trasformarsi in
un’opportunità di cambiamento. Nel caso di una crisi con ricadute interne, ad esempio,
può diventare possibile ottenere dai collaboratori un maggiore impegno per il successo.
Le reazioni dei collaboratori di un’azienda nel contesto di una crisi possono essere:
- Cognitive: influenzano
- i processi decisionali
- le dinamiche sistemiche
- gli obiettivi organizzativi —> più la crisi è grave, più l’organizzazione dovrà
modificare i propri obiettivi.
- Affettive: riguardano
- la diffusione dei rumours
- le possibili ricadute sul morale e sulla coesione —> l’assenza di coesione può
provocare l’assenza di accordo e l’insorgere di atteggiamenti aggressivi.
- Conative: sono relative a
- modifica dell’agenda di lavoro —> per dedicare tempo alla gestione della crisi
- modifica dei ruoli organizzativi —> i decisori si isolano per gestire la crisi
- impatto sul business. 4
L’analisi di questi tre livelli deve orientare la gestione della crisi e deve aiutare a definire il
contributo della comunicazione in tale contesto (ad esempio, la comunicazione può essere
volta a mantenere e consolidare la coesione fra i collaboratori interni all’organizzazione.
Gli effetti delle crisi vanno considerati secondo un approccio ecologico, ovvero
- per gli individui in quanto tali
- per gli individui in quanto inseriti in un contesto organizzativo.
Una crisi, dunque, produce effetti anche sui soggetti non direttamente coinvolti. Ad
esempio, nel caso di una riduzione del personale, le conseguenze non saranno evidenti
solo sui soggetti direttamente coinvolti, ma anche sugli altri che, essendo parte
dell’organizzazione, hanno vissuto il cambiamento.
5.2 La comunicazione interna delle imprese italiane durante la crisi
globale dell’economia
Il Laboratorio Comunicazione Interna IULM ha svolto una ricerca per comprendere se e in
quale misura la comunicazione interna possa incidere sulle conseguenze di una crisi. In
particolare, l’obiettivo della ricerca è quello di verificare se e come la comunicazione
interna possa proteggere la reputazione di un’azienda in caso di crisi e preservare la
fiducia da parte degli stakeholder.
Le interviste ai comunicatori e ai collaboratori
Il primo step della ricerca è consistito in una serie di interviste a manager e collaboratori,
con l’obiettivo di raccogliere le prime reazioni alla crisi internazionale.
Ai comunicatori e ai collaboratori è stato chiesto di descrivere le attività di comunicazione
messe in atto a proposito della crisi economica internazionale.
I risultati emersi dai due gruppi di intervistati sono stati discrepanti. I comunicatori
ritengono di aver comunicato in maniera cospicua e chiara, diffondendo messaggi di
fiducia e di sicurezza, con toni informali e familiari. I collaboratori, per contro, hanno
percepito una comunicazione carente e lacunosa, fatta di informalità per sopperire alla
mancanza di chiarezza e di assunzione di responsabilità da parte del management.
In base ai risultati emersi dall’indagine qualitativa, è stata impostata una ricerca
quantitativa. 5
5.3 La survey sulle imprese italiane
Per definire le possibili strategie di comunicazione interna di crisi, si è deciso di partire
dagli obiettivi e dai contenuti della comunicazione.
Per quanto riguarda gli obiettivi, essi sono stati ricondotti a tre livelli:
- Cognitivo: rafforzare il senso di sicurezza nei collaboratori;
- Affettivo: creare appartenenza da parte dei collaboratori verso l’azienda;
- Conativo: attivare i comportamenti dei collaboratori.
I contenuti della comunicazione interna di crisi sono riconducibili a tre categorie:
- Informativi: basati su dati, su argomentazioni difensive, focalizzati sul passato e sul
presente, sull’azienda e sul suo business;
- Identitari: basati sui valori distintivi dell’azienda, sul senso di appartenenza, sulle
ragioni di appartenenza, sul futuro, sulla società in generale e sulle comunità locali;
- Fattuali: basati sulle risposte alla crisi tramite fatti e azioni che impegnano l’azienda.
Incrociando obiettivi e contenuti, si ottiene una mappa delle possibili strategie di
comunicazione interna di crisi:
- Strategia di trasparenza: obiettivi di sicurezza (cognitivi) tramite contenuti informativi;
- Strategia di coesione: obiettivi di appartenenza (affettivi) tramite contenuti identitari;
- Strategia di attivazione dei comportamenti: obiettivo di stimolare comportamenti
(conativo) tramite contenuti fattuali;
- Strategia di non assunzione di responsabilità: obiettivo contavo tramite contenuti
informativi e identitaria —> l’azienda non si assume la responsabilità e scarica sui propri
collaboratori il peso delle azioni di contrasto alla crisi;
- Strategia di sotto utilizzo della comunicazione interna: l’azienda si assume le
proprie responsabilità e comunica contenuti informativi e identitari. Il problema sta nella
sottovalutazione della comunicazione interna e del contributo dei collaboratori per uscire
dalla crisi.
Nella ricerca svolta, le strategie messe in atto dalle aziende per fronteggiare la crisi
globale sono così classificabili:
- Strategie di razionalizzazione: puntano a ridurre i costi e/o il personale e a rendere più
efficienti i processi aziendali; 6
- Strategie di innovazione: volte a sviluppare nuovi prodotti, a entrare in nuovi mercati e
a far evolvere i processi organizzativi.
Il campione studiato
Il campione dei rispondenti è composto da responsabili e operatori della comunicazione
interna di aziende in prevalenza di natura privata, di grandi dimensioni, che operano in
Italia e con un elevato grado di internazionalizzazione, rappresentative di tutti i settori
produttivi.
I principali risultati
- L’impatto della crisi globale è stato giudicato rilevante o molto rilevante dalla maggior
parte delle organizzazioni;
- La strategia per fronteggiare la crisi maggiormente utilizzata è stata quella di
razionalizzazione;
- Il 60% delle aziende ha attivato una comunicazione interna ad hoc integrandola con gli
strumenti già esistenti.
Le finalità e gli obiettivi della comunicazione interna di crisi
- Creare sicurezza (30%);
- Creare senso di appartenenza (92%);
- Suscitare comportamenti proattivi nei collaboratori (89%).
I contenuti della comunicazione interna di crisi
- Contenuti informativi (56%);
- Contenuti identitari (69%);
- Contenuti fattuali (84%).
Gli strumenti di comunicazione interna di crisi
- Strumenti ufficiali mediati
- Strumenti ufficiali interpersonali
- Strumenti impliciti di comunicazione interna
- Strumenti di ascolto
- Strumenti informali
- Canali esterni all’azienda. 7
I più utilizzati sono gli strumenti ufficiali mediati. Quelli ritenuti più efficaci sono gli
strumenti ufficiali interpersonali.
Le caratteristiche della comunicazione interna di crisi e il budget
Le caratteristiche ritenute più importanti sono la tempestività, la continuit&a