Anteprima
Vedrai una selezione di 10 pagine su 45
Esame Etologia Pag. 1 Esame Etologia Pag. 2
Anteprima di 10 pagg. su 45.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Esame Etologia Pag. 6
Anteprima di 10 pagg. su 45.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Esame Etologia Pag. 11
Anteprima di 10 pagg. su 45.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Esame Etologia Pag. 16
Anteprima di 10 pagg. su 45.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Esame Etologia Pag. 21
Anteprima di 10 pagg. su 45.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Esame Etologia Pag. 26
Anteprima di 10 pagg. su 45.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Esame Etologia Pag. 31
Anteprima di 10 pagg. su 45.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Esame Etologia Pag. 36
Anteprima di 10 pagg. su 45.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Esame Etologia Pag. 41
1 su 45
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

BENEFICI NEL PROCACCIARSI CIBO

-Cattura di prede difficili: la caccia cooperativa, ad esempio, nei licaoni o iene, garantisce

la cattura di prede grandi e difficili da soggiogare grazio all’azione di più individui che porta in

genere all’isolamento di un individuo dal branco per facilitarne l’attacco e uccisione. Le

leonesse in caccia possono adottare tattiche molto sofisticate che contemplano dei ruoli ben

precisi per ottenere la cattura di una grossa preda come uno gnu. Gli individui laterali

circondano la preda e la inducono a spostarsi verso gli individui centrali che attendono in

agguato per sferrare l’attacco finale. Un altro esempio sono le formiche sudamericane che

costruiscono una trappola dove si nascondono con le mascelle aperte e aspettano che una

preda si posi. Quando arriva la preda loro la trattengono e così riescono a prendere prede

molto più grandi di loro.

-difesa del cibo: come è più facile cacciare in gruppo, è più facile difendere le prede da altri

cacciatori, come le iene.

-accesso a informazioni: i falchi pescatori si osservano gli uni con gli altri, e quando uno

torna con la preda, gli altri partono in quella direzione. gli uccelli che hanno avuto questa

informazione riescono a catturare le prede molto prima degli altri.

COSTI

-condivisione delle risorse ad esempio nei passeri, se la risorsa è condivisibile, il passero è

propenso a richiamare, altrimenti è meno propenso a farlo.

- interferenza con l’attività di foraggiamento, ad esempio le pettegole, se una passa e prende

una preda, la pettegola che verrà dopo ci metterà più tempo a trovare una preda perché si

saranno nascoste di più

ALTRI BENEFICI DELLA VITA DI GRUPPO

Termoregolazione, vantaggio idrodinamico (migliore efficienza nel volo, la formazione a V) e

apprendimento sociale

COOPERAZIONE E CONFLITTO NEI GRUPPI SOCIALI

Ci sono delle circostanze in cui non è possibile definire in modo assoluto qual è la strategia

migliore da utilizzare per un individuo se non prendere in considerazione quello che fanno gli

altri individui della popolazione. Quindi vedremo le circostanze in cui la scelta della strategia

migliore dipende da ciò che fanno gli altri. Immaginiamo ad esempio una popolazione di

rane in cui le femmine sono attratte da degli individui che emettono dei richiami e

immaginiamo di chiamare questi individui che emettono i richiami, li chiamiamo Colder.

Quindi i Caller pagano probabilmente un costo nell'emissione di questo segnale, un costo

sia al livello energetico che di predazione perché lo rende più visibile a un eventuale

predatore, quindi loro attraggono le femmine. Potrebbero esserci allo stesso tempo dei

maschi che chiamiamo Satelliti che non emettono suoni ma approfittano degli altri maschi e

intercettano le femmine che si stanno avvicinando ai Caller. In questo caso, qual è la

strategia migliore tra le due? Non esiste una risposta univoca, dipende dalle proporzioni con

cui queste due strategie si presentano nella popolazione. Questo è un esempio in cui si può

applicare la teoria dei giochi.

La teoria dei giochi : Non sono altro che dei modelli matematici che appunto considerano

un rapporto tra costi e benefici di scelte alternative che possono essere adottate da un

individuo, nel contesto di determinate interazioni sociali, cioè nel contesto di quello che a

loro volta scelgono di fare gli altri individui della popolazione.

Questa teoria è nata per applicarla agli umani, poi agli aniamali, dove i giocatori sono gli

animali, le strategie sono i diversi comportamenti e i payoff sono i tornaconti misurati in

termini di fitness.

La strategia evolutivamente stabile: è una strategia il cui successo riproduttivo di chi la

utilizza è superiore a quello degli individui che adottano una strategia diversa (concorrenza)

che verrà quindi soppiantata nella popolazione. Una strategia mista è vincente e stabile da

un punto di vista evolutivo quando la frequenza relativa è tale da far si che la fitness media

dell’una o dell0altra tattica sia la stessa. Come dicevamo prima, nell'esempio dei Caller e dei

satelliti, risulta essere vincente e stabile una strategia mista in cui avremo una popolazione

che in parte è composta da Caller e in parte è composta da satelliti.

Altruismo: Si realizza quando il donatore paga un costo in termini di successo riproduttivo

mentre il ricevente ottiene un aumento del suo successo riproduttivo per effetto dell’atto

altruistico. Darwin era interessato a questo perché era in controsenso alla teoria delle

selezione naturale, come potevano essersi evoluti dei comportamenti di questo tipo, in cui il

donatore paga solo un costo, mentre il ricevente ottiene un beneficio? Quali circostanze e

quali condizioni dovevano essere soddisfatte perché non ci fosse un paradosso e perché

l'altruismo potesse comunque essere anch'esso spiegato dalla situazione naturale? Sono

stati proposti diversi meccanismi, queste sono le tre principali ipotesi.

1. Selezione parentela : questa selezione parentela diciamo, è l'ipotesi primaria ed è

quella che ad oggi è adottata dalla maggioranza dei biologi. Produrre prole

individualmente, quindi con quella che potremmo chiamare riproduzione in proprio, è

una delle modalità più ovvie per trasmettere i propri geni alla generazione

successiva. Avere dei figli però propri non è l'unico modo per trasmettere i propri geni

alla generazione successiva, crescere i fratelli e sorelle è un'altra modalità, meno

diretta, ma comunque un'altra modalità per trasmettere i propri geni alla generazione

successiva. Un esempio classico è una famiglia diploide in cui la prole, maschi e

femmine vengono prodotti per accoppiamento. Uova e spermatozoi vengono prodotti

naturalmente per meiosi e quindi contengono circa il 50% dei geni del padre e della

madre. Il coefficiene Il coefficiente di parentela, è

la probabilità di condividere un gene per comune discendenza. Qui vediamo anche

come cambia coefficiente di parentela nel caso invece di parenti più lontani.

La fitness complessiva di un individuo è la risultante della somma della sua fitness

diretta (produzione in proprio, producendo lui stesso una prole e trasmettendo i

propri geni alle generazioni successive) + la fitness indiretta (realizata attraverso

l’aiuto che l’indivduo fornisce a dei parenti nell’allevare una prole a sua volta

imparentata. Comprende solo la parte prodotta grazia all’azione di aiuto dell’individuo

in questione ma non in sua assenza).

Hamilton propose un modello matematico che stabilisce le condizioni per cui i costi

(C) di un atto altruistico per il donatore possono essere superati dai benefici (B) che

comporta per il ricevente, favorendone la diffusione:

r è il coefficiente di parentela, moltiplicato per B che sono i

benefici che il gesto altruistico che il donatore procura al

ricevente, C sono i costi che paga per questo gesto

altruistico. Questo deve essere maggiore di 0, se gli elementi sono maggiori di zero,

abbiamo che i caratteri in questione sono premiati dalla selezione naturale e si

instaurano nella popolazione. Un esempio è il citello, una società in cui le femmine

crescono nel territorio in cui sono nate e imparentate tra loro. Se c’è un donatore che

emette un richiamo d’allarme che, come costo, ha la morte (C=1), se questo gesto

salva la vita di due o più fratelli (B=2) o 4 nipoti (B=0.25), allora rB-C>0 (0,5)(2)-

1>0 1,5>0

Un altro aspetto molto importante sono le condizioni ecologiche che hanno un peso

notevole perché possono andare a modificare il bilancio tra costi e benefici. Sono ad

esempio la mancanza di risorse, la mancanza di cibi, la difficoltà a trovare un partner

etc. l’animale non può privilegiare la scelta di fitness diretta, in questi casi in cui il

costo è zero, la disequazione diventa facilissima da rispettare perché non dobbiamo

sottrarre nessun costo. Un esempio pratico è stato eseguito nel 2005, nel tacchino

selvatico del Nord

America. Il

corteggiamento del

maschio ha un risultato

molto basso, perché il

corteggiamento

individuale è molto basso.

Quindi i maschi formano

coalizioni, ma vince uno

solo. Questo è sempre un

altro paradosso, perché il

non dominante aiuta il

dominante se lui non si

riproduce mai? Prima

bisogna vedere il grado di parentela, questo è piuttosto elevato, 0,42, tra fratelli è

0,5. Per secondo bisogna capire il numero di prole che riescono a fare, il dominante

7 figli, l’aiutante 0. Perché il subordinato rinuncia alla riproduzione? Perché il

beneficio è maggiore di 0.

2. Selezione di gruppo ; è considerata solo per il suo valore storico, è un’ipotesi che è

stata smentita. Si riteneva che i gruppi di individui per il bene della specie,

mettessero in atto meccanismi di auto limitazione, regolazione, per evitare la

sovrappopolazione e lo sfruttamento dell’ambiente. Questa non è una strategia di

evoluzione stabile, se fossero tutti così, il primo a cambiare vincerebbe sugli altri

(esempio fanno poche uova, uno ne fa tante e la sua strategia prevarrebbe su tutte

per la molta prole in più).

3. Selezione multilivello : la selezione naturale non influisce solo sui singoli individui

ma anche sui gruppi. Seconda questa ipotesi i gruppi composti da maggior numero

di individui altruistici, che quindi mettono in atto questi comportamenti altruistici

sarebbero più competitivi rispetto ad altri gruppi che invece hanno un numero minore

di individui che mettono in atto questi comportamenti altruistici. È un ipotesi

secondaria, non ci sono molte evidenze.

Abbiamo altre forme di cooperazione. La collaborazione tra individui non imparentati si

pensa sia espressione di una strategia egoistica volta a garantire un tornaconto personale in

termini di fitness diretta, quindi quella ottenibile con la riproduzione in proprio.

La Asimmetria riproduttiva descrive tutte le situazioni in cui un gruppo non tutti gli individui

hanno la stessa capacità di riprodursi. (bassa asimmetria) oppure gruppi in cui

l’accoppiamento è appannaggio di pochi individui (alta asimmetria riproduttiva). Nelle

manguste, ad esempio, non tutti gli individui son imparentati. Un ipotesi per cui lo fanno è

che siano in attesa di diventare essi stessi riproduttore, restano e alla morte della coppia che

si riproduce, subentrano loro. L’aiuto che forniscono oltre a farsi accettare, è finalizzato a

tenere unito il gruppo.

Un secondo esempio in cui c’è l’asimmetria riproduttiva è la vesta del genere polistes

Dettagli
Publisher
A.A. 2023-2024
45 pagine
SSD Scienze biologiche BIO/05 Zoologia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Redeni di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Etologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Zoratto Francesca.