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Comportamento antipredatorio dello scoiattolo terricolo della California

Come case study (6) si consideri il comportamento antipredatorio dello scoiattolo terricolo della California (Spermophilus beecheyi). Nell'esperimento l'esuvia della pelle del serpente a sonagli simpatrico (che vive nella stessa area degli scoiattoli) Crotalus oreganus è stata posizionata ai lati delle tane degli scoiattoli, ad una distanza di 3 m, e lasciata li per un'ora. Si è visto che l'applicazione dell'odore del serpente non influenzava il comportamento degli scoiattoli delle rocce (Spermophilus variegatus), mentre negli scoiattoli di terra tale applicazione era associata ad una diminuzione del resting e ad un aumento del grooming.

La differenza tra le due specie potrebbe essere collegata al fatto che gli scoiattoli di terra sono più sociali, ed infatti aumenta il grooming soprattutto tra madre e cuccioli. Questi ultimi vengono cosparsi dalla madre della poltiglia della pelle di serpente masticata dalla madre stessa. Le tre funzioni che

avrebbe tale comportamento sono: - ridurre la probabilità che il serpente a sonagli scelga dei siti di imboscata vicino alle tane degli scoiattoli - evitare attacchi notturni di altri predatori che si affidano all'olfatto per cacciare - evitare attacchi di predatori che si affidano all'olfatto per cacciare (quindi questo comportamento potrebbe avere un significato adattivo visto il gran numero di predatori che si affidano all'olfatto per cacciare). Come case study si consideri il comportamento antipredatorio nei Ginglymostoma cirratum, a testimonianza del fatto che gli squali non sono solo predatori ma anche prede. I predatori del piccolo squalo nutrice, di 28 ai 35 cm, possono essere squali di grandi dimensioni, anche teleostei carnivori ed in generale i predatori di squali di medie-piccole dimensioni possono essere, più raramente, odontoceti, pinnipedi e uccelli marini. Gli squali nutrice sono caratterizzati da piccole macchie nere che coprono l'intero corpo. Gli squali nutrice sono caratterizzati con bande di pigmentazione più o meno scure; al

Contrario di altre specie di squali, si tratta di una specie sedentaria, pigra e bentonica. Di conseguenza, è più probabile che preferisca ai display di aggressione e di attacco un comportamento antipredatorio. Nonostante l'utilizzo di "nursery ovvero habitat che dovrebbe avere abbondanza di areas" cibo e di rifugio, i piccoli di squalo (fino a 1 anno di vita) possono essere soggetti ad una mortalità che varia tra il 45 e il 90%. Di conseguenza, è evidente che ci sia una necessità da parte degli squali, in particolare i piccoli, di mettere in atto comportamenti antipredatori (particolarmente vulnerabili in sud America).

Sono state condotte osservazioni (tramite snorkeling o immersioni a massimo 20 m di profondità) sui piccoli squali tra il 1997 e il 2007 nell'arcipelago di Fernando de Noronha e il Western Central Atlantic (utilizzato come "nursery area"). Sono stati individuati:

  • un habitat composto da discese con

grandi massi sparsi e barriere coralline- un habitat caratterizzato da distese algali insieme a coste rocciose

Dall'osservazione del comportamento nei neonati sono risultati due display comportamentali antipredatori:

"hiding" in- habitat roccioso da 1.5 a 13 m di profondità (riparo tra fessure rocciose)

"substrate in habitat sabbioso con distese algali, coralli, massi, da 2 a 6 m- resemblance" di profondità (camouflage con il fondale)

Il loro comportamento di antipredazione non è di attacco ma di difese, perché sono una specie sedentaria e pigra, con una colorazione del mantello criptica che consente di mimetizzarsi nei vari ambienti.

Complessità sociale: pattern, processi, evoluzione

Esistono tantissime tipologie di interazioni sociali e, per definire le strutture sociali, vengono utilizzate generalmente tre definizioni (anche se non è molto corretto confrontare la complessità delle differenti società tra le specie,

Perché chiaramente ogni specie è caratterizzata da tratti che le definiscono dal punto di vista etologico ed ecologico):

  1. Aggregazioni: assembramenti tra individui che non hanno legami sociali veri e propri, non hanno interazioni cooperative o affiliative tipologia di struttura sociale più semplice
  2. Società: gruppi di individui che mostrano legami sociali, possono essere coinvolti in comportamenti cooperativi, sono in grado di riconoscersi sia gli uni con altri sia come membri di uno stesso gruppo
  3. Società fission-fusion: gruppi che mostrano tutte le caratteristiche della società ma si suddividono in sottogruppi, che possono ricongiungersi se e quando necessario

Ovviamente vivere in comunità comporta dei costi:

  • rischio maggiore di predazione (un singolo ha più probabilità di non essere visto)
  • maggiore trasmissione di malattie e parassiti
  • maggiore competizione per il cibo
  • dispendio energetico elevato a livello
di gestione delle gerarchie- vulnerabilità maggiore nelle interferenze legate alla riproduzione... e dei benefici:- maggiore difesa contro la predazione- opportunità di ricevere assistenza- cooperazione tra gli individui (con obiettivi, come la caccia cooperativa) e maggiore scambio di informazioni (per esempio legato al foraggiamento)- sicurezza assicurata ai subordinati (nonostante il loro alto dispendio energetico)- limitazione della competizione nella riproduzioneMolti sono i modi in cui gli animali possono interagire in maniera sociale gli uni con gli altri e il riscontro può essere immediato o successivo, sia per il donatore che per il ricevente, intraspecifici che tra una specie e l'altra.Questi comportamenti possono essere siaIl mutualismo (cooperazione) è definito come quel comportamento sociale osservato in natura tra due specie differenti; la selezione naturale favorisce quei comportamenti che portano gli individui ad aumentare la propriafitness rispetto alla media della propria popolazione, e questo tipo di interazione sociale può essere effettivamente positiva sia per il donatore che per il ricevente. Un esempio tipico è quello dei pesci pulitori: molte specie all'interno sono state osservate in ispezione del corpo e della bocca di altri pesci, e questo comportamento si è evoluto apparentemente perché i pulitori rimuovono gli ectoparassiti dai propri clienti. I pulitori si nutrono di essi e i clienti ne beneficiano: i gobidi dei caraibi (genere Elacatinus) sono altamente dipendenti da questo comportamento di pulizia nella loro dieta. Queste specie preferiscono gli ectoparassiti al muco: i clienti devono far in modo che, una volta che i parassiti sono terminati, i pulitori non prelevino troppo muco utile al cliente. Al contrario alcune specie preferiscono nutrirsi del muco di altre rispetto agli ectoparassiti, come nel caso del Labroides dimidiatus. La cooperazione deve essere

in quest'ultimo qualche modo mediata poiché, se intaccassero troppo il muco del cliente, non accetterebbe più la pulizia. Di conseguenza questa specie interagisce con un alto numero di clienti, con più di 2000 interazioni al giorno, per nutrirsi non solo di parassiti ma anche di muco senza danneggiare il cliente.

La cooperazione può avvenire tra parenti, quindi può essere spiegata tramite la "kin selection" (selezione parentale), mentre la cooperazione tra non-parenti potrebbe invece sembrare un paradosso evolutivo. Perché un animale, che compete anche con un conspecifico per esempio nella riproduzione, dovrebbe cooperare con un altro individuo?

A questo punto emerge il cosiddetto "dilemma darwiniano": nella cooperazione A e B ottengono entrambi un beneficio, nel momento in cui B smette di cooperare in primo luogo la sua fitness è favorita ma nel lungo termine questo comportamento egoistico porta alla rottura della cooperazione.

quindi ad uno svantaggio per entrambi gli individui. Un classico esempio è quello di una specie di uccello che presenta quattro morfotipi, uno più brillante e colorato e via via meno sgargianti fino ad un morfotipo quasi marrone. L'individuo con colore più sgargiante ha più possibilità di produzione, mantiene un territorio migliore e scaccia in maniera aggressiva gli altri individui eccetto quello marrone, che avrà poche possibilità di "rubargli" la paternità (proprio per le sue caratteristiche non sgargianti che faranno preferire alle femmine il maschio dominante). I benefici del morfotipo marrone sono quello di ottenere un territorio di gran lunga migliore rispetto a quello che avrebbe senza cooperare con il morfotipo dominante e quello di avere comunque la possibilità di accedere alle femmine. La caccia cooperativa, in particolare quella coordinata, è fondamentale per un gruppo, per esempio di leonesse: la

La leonessa che spinge l'antilope verso le sue conspecifiche avrà un vantaggio grazie alla cooperazione, ma anche alla coordinazione durante la caccia. Il comportamento coordinato comporta un dispendio energetico, ma solo uno dei due machi raggiungerà la riproduzione, e allora perché l'altro dovrebbe spendere così tanta energia per poi non avere la possibilità di riprodursi? Quello che aiuta nel display, che si coordina con il primo, in un certo modo acquisisce il posto nella successione: quando l'individuo alfa morirà, il subordinato otterrà il territorio e si accoppierà con le stesse femmine. Così si stabilirà una successione, perché anche questo individuo avrà bisogno di un subordinato che lo aiuti nel display per mostrarsi alla femmina, e così via.

I comportamenti coordinati sono molto usati anche nella difesa del territorio e possono evidenziare la forza di questa coalizione:

più è preciso il coordinamento nel display di due individui, più viene percepita la forza, meglio il territorio viene difeso (quindi il coordinamento diventa un segnale onesto della coalizione).

può essere definita come l'aiuto di La reciprocità un individuo a costo personale (energetico e rischioso); il guadagno sarà ottenuto solo in seguito, non è un beneficio evidente o immediato come quello della cooperazione. Il comportamento dei suricati viene spesso usato come esempio: foraggiano in gruppo, ma di tanto in tanto abbandonano il terreno di alimentazione andando a posizionarsi su un albero o su un nido di termiti alla ricerca dei predatori. La sentinella spreca energie, evita di mangiare, per svolgere questo ruolo, che non tutti mettono in atto e non tutti quelli che lo svolgono lo fanno allo stesso modo (alcuni lo svolgono di più, altri meno). Le sentinelle, trovandosi in una posizione più elevata, sono in teoria più

distanti dai rifugi normali, ma in real

Dettagli
A.A. 2021-2022
60 pagine
SSD Scienze biologiche BIO/05 Zoologia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher chiara.colella22 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Etologia applicata e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Papale Elena.