CONTROLLO DELLA TURBINA
La velocità angolare di una turbina priva di sistemi di controllo crescerebbe
proporzionalmente con la velocità del vento così come la potenza ma la
resistenza meccanica degli organi della macchina richiede che la potenza
trasmessa e il numero di giri non superino dei valori massimi chiamati Ω e P .
N N
L’obiettivo del sistema di controllo è quello di mantenere il più possibile la
curva simile a quella sotto riportata:
il controllo della turbina consiste in 3 fasi a seconda della velocità del vento:
1. V <V Qui voglio ottimizzare l’efficienza aerodinamica quindi
vento nominale
avere C = C in tutta la fase di salita della curva
P P max
2. V <V <V Qui l’obiettivo è quello di rendere costante la
nominale vento cut-out
potenza riducendo perciò l’efficienza (funzionamento in sicurezza, ovvero
stare attenti alle pulsazioni di risonanza della struttura e al
dimensionamento della rete)
3. V =V l’obiettivo è fermare la macchina per la sicurezza
vento cut-out
I metodi di controllo maggiormente usati sono:
1. Giri fissi, pitch fisso
2. Giri variabili, pitch fisso
3. Giri fissi, pitch variabile
4. Giri variabili, pitch variabile
Al di sotto della V è opportuno avere Cp a ogni condizione di vento.
nominale MAX
Questo si fa controllando il passo delle pale (pitch) o la velocità di rotazione Ω
in modo tale che l’angolo di attacco α sia quello di massima efficienza.
Massimizzare Cp in poche parole significa avere il primo tratto più ripido
possibile. condizione ideale per 3 sezioni della pala trascurando
a’ come si vede se cambia velocità del vento, varia
l’angolo del flusso relativo alle sezioni della pala peggiorando le prestazioni del
rotore.
CONTROLLO MEDIANTE VARIAZIONE DEL PITCH ∆β
Le rotazioni rigide riescono in parte a ripristinare le direzioni di flusso sui
profili; tuttavia, mediante una semplice rotazione è impossibile avere α = α E max
su tutta la sezione della pala. Cerco di far lavorare la sezione della pala che mi
interessa con efficienza massima per cui ho C max (tra il 40 e il 70%)
P
come si vede solo una parte lavora bene
CONTROLLO MEDIANTE VARIAZIONE VEL. DI ROTAZIONE Ω
Regolandola ( in modo proporzionale alla velocità del vento riesco ad allineare il
flusso in modo accurato controllando il generatore elettrico. Ciò è possibile solo
quando Ω<Ω nominale
ANDAMENTO CURVE DI POTENZA E COPPIA
C e C dipendono entrambi da β (pitch) e da λ (velocità periferica delle pale).
P Q T
Gli andamenti sono rappresentati in figura di sopra. Come si vede λ ha un
T
intervallo più ampio rispetto a β dove il C rimane massimo.
P
Graficando coppia e potenza al variare della velocità di rotazione delle pale e
usando la velocità come parametro, è possibile notare che il luogo dei massimi
di potenza estraibile segue un andamento parabolico e si può inoltre notare
che le velocità di rotazione a cui si raggiunge il massimo della coppia è
inferiore rispetto a quella per cui si raggiunge il massimo della potenza.
Notiamo come all’aumentare del pitch
Ricordiamo come coppia e potenza sono collegate P = M Ω
TECNICHE DI CONTROLLO
Le condizioni stazionarie (Ω, P, M = cost) si raggiungono quando la coppia
resistente del generatore eguaglia quella del motore del rotore della turbina.
Se in un grafico si riportano le curve aerodinamiche del generatore eolico e le
curve caratteristiche del generatore elettrico, è possibile individuare I punti di
funzionamento del sistema, per ogni velocità del vento, cercando i punti di
intersezione. Per modificare la condizione
operativa posso:
1. cambiare la curva aerodinamica di funzionamento cambiando β (il
calettamento)
2. cambiare la curva del generatore agendo sulla coppia resistente
3. cambiare entrambi
Nonostante si parli di giri fissi e la curva del generatore dovrebbe essere
verticale, bisogna tener conto di un lieve scorrimento del 1-3% dovuta alla non
idealità della macchina reale
Vediamo le 4 tipologie fondamentali del controllo della macchina:
GIRI FISSI – PITCH FISSO fino a 800kW
La caratteristica dei giri fissi impone al rotore una serie di punti di
funzionamento solamente lungo il segmento di retta FD. Una volta fissato il
numero di giri, il punto di funzionamento dipende dalla velocità del vento.
Aumentando infatti la velocità del vento i triangoli di velocità cambiano
portando la macchina a stallo passivo nel punto D che abbassa di fatto il C e
L
aumenta il C rallentando la macchina.
D F: minima velocità di avvio (v cut
in)
E: Unico punto di funzionamento a C ovvero a λ
P MAX opt
D: punto di stallo. In questo punto si raggiunge la Pnominale che non si
supera mai per via dello stallo (si torna in G). Per via di questa tecnica di
funzionamento il controllo è chiamato stallo passivo le pale sono progettate
tratteggiato quello che idealmente vorrei, in rosso l’andamento reale.
E’ importante garantire un post stallo accettabile della macchina in modo tale
da non avere che la potenza diminuisca drasticamente subito appena superato
il punto D:
Dopo il punto D la potenza diminiusce perché dopo lo stallo si ha sempre una
diminuzione del C e un aumento del C (diminuisce la forza tangenziale e
L D
aumenta la forza normale) che si riflette in un carico significativo sulla torre del
generatore eolico. Quando la velocità del vento è molto elevata (punto G), la
macchina è sottoposta ad un carico pulsante dovuta allo stallo che è molto
forte e deleterio per la macchina per questo motivo molte macchine sono
dotate di YAW control che consiste in una rotazione del piano rotorico che
permette di essere investiti dal vento con una componente minore.
Per ottenere i giri fissi bisogna conoscere per ogni velocità del vento la coppia
che si ha sul rotore così da comandare al generatore elettrico una controcoppia
uguale a quella del rotore. Tipici generatori usati sono i generatori asincroni
(asincrono perché perché velocità motore e statore diverse con i campi
magnetici che non sono sincronizzati ho corrente e voltaggio sfasati. La
turbina lavora in AC a 690Volts
Un generatore eolico con moltiplicatore di giri e generatore ASINCRONO è in
genere la configurazione di base di un sistema a GIRI FISSI con limitazione della
potenza per CONTROLLO A STALLO e/o IMBARDATA (sfilo dal vento). Il sistema
elettronico prevede un Soft-Starter (serve per non sbilanciare la frequenza di
rete; evito i picchi del generatore* dovuta alla variazione di Ω della turbina) per
l’avvio ed un controllo di frenatura di emergenza.
Generator switchgear alimenta il generatore asincrono fornendo potenza
reattiva
Gearbox moltiplicatore di giri viene inserito perché la Ω<<Ωrete (1500rpm)
Soft-starter evita i picchi di corrente dell’asincrono a gabbia di scoiattolo a
seguito della variazione di Ω dovuto a una variazione della v del vento.
Statore = generatore collegato alla rete; Rotore = Turbina
Lo statore ha avvolgimenti disposti in modo tale che le correnti sfasate
producano una rotazione del campo magnetico al suo interno. Il campo
ruota alla velocità di Sincronismo della Rete ovvero a 1500 rpm in una
rete a 50 [Hz].
Il rotore gira ad una velocità leggermente diversa dalla velocità sincrona
(in modo che ci sia un movimento relativo tra il rotore e il campo sullo
statore: SLIP (asincrono velocità campi magnetici rotore e statore
diverse (il campo magnetico del rotore gira più veloce di quello dello
statore))
Il campo magnetico rotante induce correnti e quindi un campo magnetico
nel rotore (autoindotto)
L'interazione tra il campo indotto dal rotore e il campo dello statore
provoca un'elevata tensione ai terminali dello statore (in modalità
generatore) e corrente che fluisce dalla macchina
un alternativa è quello di usare un VRCC power unit si hanno
quando
variazioni improvvise della velocità del vento, dovrei variare Ω dello statore. Ma
essendo Ωstatore=Ωrete devo far variare lo SLIP (1%-10%) così da garantire la
costanza al variare della rotazione del rotore questo si ottiene facendo
variare la coppia resistente del generatore attraverso il VRCC (è un anello a
scorrimento con dei resistori, che variano la propria resistenza, facendo variare
la coppia resistente del generatore e dissipando l’energia in calore; in altre
parole peggioro il funzionamento del generatore
Dopo lo stallo la potenza diminuisce perché nel triangolo delle velocità la forza
tangenziale diminuisce e contemporaneamente aumenta la forza di spinta.
Diagrammando le curve potenza-velocità e coefficiente di potenza-velocità, si
osserva che un controllo così semplice non permette di ottenere il
comportamento ideale ipotizzabile per la turbina. Al di sotto della velocità VE si
lavora sempre lontani dal lamba ottimale e dopo il punto di stallo D la potenza
invece di rimanere costante diminuisce.
Arrivati al punto G come detto per sicurezza bisogna bloccare la turbina.
Avendo giri fissi e angolo pitch fisso uso 2 metodi:
(NON più usato). Attraverso freni aerodinamici che mi innalzano il C in
D
modo da aumentare la resistenza. Questo metodo spesso generava
carichi troppo elevati che danneggiavano la pala.
Staccando la macchina dal generatore (separo rotore dallo statore
connesso alla rete elettrica), la macchina inizia a ruotare più
velocemente avendo perso coppia resistente. Per effetto della forza
centrifuga la parte finale ruota e si mette parallela alla direzione del
vento (a bandiera) frenando la pala (tutto in modo passivo)
Effettuo l’imbardata andando a ruotare la navicella così che la proiezione
dell’area investita dal vento sarà minore diminuendo la potenza estratta
(sfilo la turbina dal vento) è un metodo poco usato perché porta a
importanti vibrazioni sulla macchina che riducono i cicli a fatica, inoltre
non permette una regolazione fine.
2 CASO DI REGOLAZIONE – GIRI FISSI, PITCH VARIABILE
Una regolazione più accurata si può eseguire cambiando l’angolo di pitch delle
pale dopo la velocità nominale. Le possibili scelte sono due: un aumento
dell’angolo di pitch o una sua diminuzione. Una volta definito l’angolo di flusso
φ, un aumento dell’angolo di pitch (3) diminuisce l’angolo di lavoro del profilo
alare. Ciò
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