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A
Partitore di tensione
R ′
1 V ′ R
·
V = V = E 2
R R +R
2 1 2
al numeratore abbiamo la resistenza ”interessata” al
E R 2 denominatore la somma di tutte le resistenze.
Si può applicare in un circuito con n resistenze.
Partitore di corrente
I R
·
I = I 1
2
I I R +R
1 2
1 2 al numeratore abbiamo la resistenza ”non
E R R interessata” al denominatore la somma di tutte le
1 2 resistenze.
Questa formula si può usare solo nel caso con due resistenze, come in figura, per n resistenze si usa:
G
·
I = I 2
2 G +G +...+G
1 2 n
Condensatori
I condensatori sono bipoli reattivi perché riescono ad immagazinare energia, inoltre sono passivi e lineari
(rispetto a q e V oppure rispetto a i e dv/dt).
In corrente continua si comportano da circuito aperto, a frequenze molto alte da cortocircuito.
Il condensatore è inerziale rispetto alla tensione, vuol dire che si oppone a brusche variazioni di quest’ultima.
·
Carica: q = C V
dv
Corrente: i = C dt t
1 R
Tensione: V = i dt
−∞
C 2
12
Energia: W = CV
c 6
In serie: 1
C =
eq 1 1
1 ···
+ + +
C C C
1 2 n
In parallelo: · · ·
C = C + C + + C
eq 1 2 n
Induttori
L’induttore è un bipolo lineare, passivo, reattivo rispetto al campo magnetico. Inoltre è un bipolo inerziale
rispetto alla corrente. di
La sua linearità la notiamo tra V e oppure tra Φ e i.
Σ
dt
In corrente continua si comporta da cortocircuito, a frequenze molto alte si comporta da circuito aperto.
d(Li)
dΦ
di ⇒
(deriva da v = v = )
Tensione: V = L Σ
dt dt dt
t
1 R
Corrente: i = V dt
−∞
L 2
12
Energia: W = LI
L
In serie: · · ·
L = L + L + + L
eq 1 2 n
In parallelo: 1
L =
eq 1 1 1
···
+ + +
L L L
1 2 n
Teorema fondamentale della topologia delle reti
In un circuito il numero dei rami è pari alla somma del numero di maglie indipendenti e del numero dei nodi
diminuito di uno: −
b = l + n 1
Nuovo teorema fondamentale della topologia delle reti
Il numero di incognite (b), in un sistema di Kirchoff per la risoluzione di circuiti lineari, è uguale al numero
di maglie indipendenti (l) sommato al numero di nodi non degeneri (n) diminuito di uno:
−
b = l + n 1
b è anche uguale alla differenza tra il numero dei rami ed il numero di nodi degeneri.
Leggi di Kirchoff
Prima legge (LKC):
La somma delle correnti entranti in un nodo è uguale alla somma delle correnti uscenti.
7 I
N 1
P i =0
k I
k=1 3
A
dove N è il numero di rami connessi al I 2
nodo.
Seconda legge (LKT):
La somma delle tensioni lungo una maglia chiusa è nulla. R
1
N
P V = 0
k
k=1
dove N è il numero di bipoli appartenenti V
R 1 R V
E 2 R
alla maglia. 2
α
Analisi Nodale
L’analisi nodale è un metodo sistematico per determinare le tensioni ai nodi di un circuito elettrico. Questo
approccio è particolarmente utile per i circuiti con molte maglie e per reti con molti elementi in parallelo,
generatori di correnti e supernodi.
Passaggi principali
1. Identificazione dei nodi: Si identificano tutti i nodi del circuito. Si sceglie uno come riferimento
al quale assegniamo il potenziale nullo ai restanti nodi si assegnano variabili di tensione rispetto al
riferimento.
2. Applicazione della LKC: Per ogni nodo (escluso il riferimento), si scrive l’equazione della LKC
esprimendo le correnti in funzione delle tensioni nodali.
3. Risoluzione: Si ottiene un sistema del tipo GV = I
Metodo di Ispezione
Il metodo di ispezione è un approccio semplificato per scrivere direttamente le equazioni dell’analisi nodale
senza passare per tutti i passaggi formali.
1. Costruzione della matrice G:
• Gli elementi G rappresentano la somma delle conduttanze che insistono sul nodo i-esimo;
ii
• ̸
Gli elementi G , i = j rappresentano la somma delle conduttanze comprese tra il nodo i ed il
ij
nodo j cambiate di segno.
2. Scrittura della matrice: Si scrive il sistema matriciale:
·
G V = I
dove: 8
• G è la matrice di conduttanza nodale;
• V è il vettore delle tensioni nodali, gli elementi v sono le tensioni del nodo i-esimo;
i
• I è il vettore delle correnti ed ogni elemento I è la somma algebrica delle correnti che insistono
i
sul nodo i-esimo.
Supernodo
Il supernodo è un concetto utilizzato nell’analisi nodale per gestire i circuiti contenenti generatori di
tensione. Poiché un generatore di tensione impone una differenza di potenziale tra due nodi, non è possibile
applicare direttamente la LKC ad uno solo di essi. Invece, si trattano i due nodi come un unico nodo esteso,
chiamato supernodo che è costituito dal generatore, i nodi ai suoi capi, ed eventuali rami in parallelo ad
esso; non ha un potenziale nullo e necessita della LKC e della LKT per la risoluzione.
Analisi nodale modificata
1. Identificazione del supernodo: Si combinano i due nodi collegati dal generatore di tensione in un
supernodo.
2. Applicazione della LKC: Si scrive l’equazione della LKC per il supernodo, considerando tutte le
correnti che entrano ed escono.
3. Vincolo aggiuntivo: Si aggiunge l’equazione del generatore di tensione per definire la relazione tra
le tensioni ai due nodi.
Analisi agli anelli
L’analisi agli anelli è un metodo sistematico per determinare le correnti agli anelli di un circuito elettrico.
Questo approccio è particolarmente utile per i circuiti con molti nodi e per reti contenenti molti elementi in
serie, generatori di tensione e superanelli.
Un anello è una maglia, quindi un percorso chiuso, che non contiene altre maglie al suo interno.
Definizione:
Passaggi principali
1. Identificazione degli anelli: Si identificano tutti gli anelli del circuito.
2. Identificazione dei nodi non degeneri: Si individuano tutti i nodi non degeneri del circuito.
3. Determinazione delle correnti: Si stabiliscono le correnti di anello con lo stesso verso di scorrimento
dell’anello.
4. Applicazione della LKT: Per ogni anello, si scrive l’equazione della LKT.
5. Risoluzione: Si ottiene un sistema del tipo RI = V
9
Metodo di Ispezione
Il metodo di ispezione è un approccio semplificato per scrivere direttamente le equazioni dell’analisi agli
anelli senza passare per tutti i passaggi formali.
1. Costruzione della matrice R:
• Gli elementi R rappresentano la somma delle resistenze appartenenti all’anello i-esimo;
ii
• ̸
Gli elementi R , i = j rappresentano la somma delle resistenze in comune tra l’anello i e l’anello
ij
j cambiate di segno.
2. Scrittura della matrice: Si scrive il sistema matriciale:
·
R I = V
dove:
• R è la matrice delle resistenze;
• I è il vettore delle correnti agli anelli;
• V è il vettore delle tensioni ed ogni elemento V è la somma algebrica dei generatori di tensione
i
dell’anello i-esimo, presi con il segno concorde al polo da cui ”si entra” percorrendo l’anello.
Superanello
Il superanello è un concetto utilizzato nell’analisi agli anelli per gestire i circuiti contenenti generatori di
corrente. Il superanello è costituito dall’insieme dei due anelli che contengono il generatore di corrente e
non ha una corrente propria; necessita della LKC ad uno dei nodi ai capi del generatore di corrente e della
LKT per la risoluzione.
Se un generatore di corrente appartiene ad un solo anello non serve usare il supernodo e si dice che la corrente
del generatore coincide con quella dell’anello.
Analisi agli anelli modificata
1. Identificazione del superanello: Si combinano i due anelli contenenti il generatore di corrente in
un superanello.
2. Applicazione della LKT: Si scrive l’equazione della LKT per il superanello.
3. Vincolo aggiuntivo: Si aggiunge l’equazione della LKC ad uno dei nodi ai capi del generatore di
corrente.
Matrice di incidenza
Dato un circuito si disegna il grafo corrispondente ad esso; dopo si scrive la matrice d’incidenza che è una
matrice con numero di righe pari al numero dei nodi non degeneri diminuito di 1 e numero di colonne pari
al numero di tensioni di ramo.
Gli elementi sulla i-esima riga della matrice rappresentano le correnti che insistono sul nodo i e si scrive uno
10
0 se quella corrente (la corrente j-esima) non interessa tale nodo, un -1 se quella corrente entra in quel nodo
ed 1 se quella corrente esce da quel nodo. ⃗
Una volta composta questa matrice che chiameremo A, si considera il vettore dei termini noti I che ha come
⃗
elemento I la i-esima corrente del grafo. Eseguiamo ora il prodotto righe per colonne tra A e I e poniamo
i
la matrice risultato pari a 0. Noteremo che questo sistema coincide proprio con le LKC ai nodi del circuito.
⃗ ⃗
Sempre considerando A, ma considerando il vettore V composto dalle tensioni ai rami ed il vettore E
T ·
composto dalle tensioni ai nodi possiamo ottenere le LKT del circuito con V = A E.
Consideriamo il seguente circuito:
A A
B B
R 2
E R R il suo grafo è:
1 3
C C
Esempio:
Consideriamo il seguente grafo:
˙
1 I La matrice di incidenza correlata è:
4 3
−1 0 1 1 0
˙
I
˙ 5
I
3
2 A =
−1 −1 −1
0 0
˙ ˙
I
I
1 2
−1
0 0 0 1
0
Teorema di Tellegen
La somma delle potenze in un circuito è sempre nulla:
P + P = 0
generate dissipate
Linearità
Un circuito si dice lineare se soddisfa l’omogeneità e l’additività.
In un circuito con un generatore di tensione ed un resistore verifichiamo l’omogeneità, considerandone un
E kE
→
altro con un generatore di tensione di valore k volte maggiore rispetto al primo: I = I = .
R R
In un circuito composto da due generatori di tensione E ed E concordi ed un resistore verifichiamo
1 2
E +E E
l’additività: I = consideriamo il circuito con solo E ed R ed abbiamo I = poi stessa cosa
1 2 1
1 1
R R
con E e ricaviamo I notiamo subito matematicamente l’equivalenza I = I + I .
2 2 1 2
11
Principio di sovrapposizione degli effetti
Dato un circuito lineare l’effetto dovuto all’azione simultanea di più generatori indipendenti è pari alla somma
algebrica degli effetti ottenuti quando ciascun generatore agisc