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CFOA
Lo schema ideale di CFOA è il seguente:
Tra piedino invertente e piedino non invertente è presente un buffer di tensione e perché i 2
= 0
piedini vengono forzati alla stessa tensione dalla controreazione a → 0.
Supponiamo di applicare in ingresso un certo generatore e di dare uno step positivo in tensione
proporzionale a ∆: Lo step viene copiato sul terminale
invertente e questo provocherà lo
scorrimento di corrente sulla resistenza
2
che si andrà a dividere in parte anche su
. Il nodo A è infatti inizialmente a 0.
1
La grandezza che viene forzata a 0 dalla
−
controreazione è la corrente , che gioca
−
il ruolo di segnale d’errore. La corrente
tende a 0 una volta applicata la corretta
tensione perché, se la
− = 0,
−
corrente tende a 0, cioè non serve più
erogare corrente per far salire la tensione
su A.
Come si realizza un CFOA?
Il nodo A lavora in tensione, nel primo CCII su Z lavoro in corrente. Il fatto che Z lavori in corrente
non significa che lì non sia presente una tensione (da riferirsi alla resistenza d’uscita). Dunque
aggiungo un altro CCII con il piedino Z a massa in modo tale da avere un buffer di tensione tra Y e
X. Conversione AD e DA
La necessità del passaggio da un’elaborazione del segnale tipo analogico a una tipo digitale è
dovuta principalmente al fatto che un circuito analogico soffre di limitazioni sulle prestazioni legate
a variabili ambientali o di fabbricazione (PVT). L’elaborazione di tipo digitale è conveniente
dunque per 3 principali motivi:
1) Riconfigurabilità via software (ad esempio dei filtri)
2) Precisione
3) Indipendenza da variazioni PVT (entro certi limiti)
Il nostro focus sarà sulle strutture degli ADC e dei DAC al fine di comprenderne i principali pregi e
i principali difetti.
Il blocco di conversione tipico e classico si presenta come segue:
Il filtro indicato con LPF è un filtro passabasso antialiasing che minimizza i possibili ripiegamenti
del segnale su sé stesso.
Il blocco ADC vede una transcaratteristica non lineare del tipo:
Supponendo di analizzare un convertitore a 3 bit,
associamo ad ogni intervallo di tensione un
codice da 0 a 7. Ad esempio, la tensione
compresa tra i livelli e avrà il codice 4.
4 5
Per conoscere l’appartenenza o meno di ad un
certo intervallo si usa tipicamente un
comparatore che si presenta come:
E ha una transcaratteristica del tipo:
Nella zona di transizione, all’interno della transcaratteristica di un comparatore, c’è una tensione di
offset impossibile da prevedere e che fungerà da variabile aleatoria.
Il comparatore non è un amplificatore operazionale in quanto non presenta internamente una
capacità di compensazione, non dovendo esso essere usato in controreazione.
Il comparatore funzione vedendo in ingresso un segnale tempo-continuo e dando in uscita delle
tensioni saturate su 2 livelli.
Un importante figura di merito da definire discutendo di conversione analogico-digitale è l’errore di
quantizzazione: questo è formalmente definito come la differenza tra il valore di tensione effettivo e
il valore di tensione corrispondente al quanto in cui cade. Questo errore è commesso a causa della
discretizzazione di in vari intervalli:
= −
Dove : , : .
Vanno fatti degli accorgimenti per minimizzare l’ampiezza dell’errore e per fare in modo che
l’errore di quantizzazione sia a media nulla: in prima battuta infatti potremmo avere:
con valore di picco pari a q e errore di
quantizzazione a media .
2
Agendo sulle soglie possiamo traslare l’errore di
quantizzazione al fine di renderlo a media nulla,
dunque traslando ogni soglia di . Oltre ad
2
essere diventato a media nulla, l’ampiezza di picco dell’errore di quantizzazione sarà adesso di .
2
Queste sono le generiche caratteristiche di un ADC di tipo deterministico. Si può anche ragionare in
termini probabilistici, considerando l’errore di quantizzazione come una variabile aleatoria
uniforme: Ovviamente la scelta dei modelli dipende
strettamente da motivi che verranno a breve
precisati, ma in generale l’utilizzo del modello
aleatorio per la descrizione dell’errore di
quantizzazione è conveniente in quanto posso
trattarlo come se fosse del rumore e dunque
eseguire delle opere di filtraggio per integrazione.
Che significa filtrare un dato per integrazione?
Supponiamo di avere una continua di ampiezza A immersa nel rumore. Campionando una volta
′
ottengo un certo valore campionando una seconda volta ottengo )
() = + (); ( = +
′
() + + ( ).
Integrando con un fattore 2: 2
(2)
4 4
dove
(2) = (1) + =
2 2 2
Integrando con un fattore n: () = (1) ∗
Integrando i dati n volte ho dei netti miglioramenti in termini di SNR.
Il modello aleatorio per schematizzare l’errore di quantizzazione però non è sempre valido e va
usato soltanto quando il rumore è scorrelato; d’altro canto, si usa il modello deterministico quando
invece il rumore è non scorrelato. Quando l’ampiezza dell’errore è costante e la varianza di rumore
è piccola si preferisce l’uso di un modello deterministico; quando la varianza di rumore è più estesa
di tende ad utilizzare un modello aleatorio.
Conversione analogico-digitale
Convertitore flash
Con i valori usati di resistenze ( su e in
2
basso e R altrove), riesco a realizzare delle
tensioni di soglia tali da spostare la soglia di
per annullare il valor medio dell’errore di
2
quantizzazione.
Infatti: 1
2
= ∗ = = ∗ =
0 7 14 2 7 2
3 3 3
2
= ∗ = =
1
7 14 2
5
=
2
14
…
13
=
{ 6
14
L’uscita di ogni comparatore è pari a 1 se è
più grande della soglia presa in
considerazione. I comparatori ovviamente
funzionano a termometro, cioè se il più basso
ha 0 in uscita, quelli più alti hanno 0 in
uscita; se il più alto ha 1 in uscita, quelli più
bassi hanno 1 in uscita.
La rete combinatoria legge il codice
termometro e restituisce la corrispondente
parola in bit. Abbiamo un convertitore a 3 bit e dunque 7 soglie (7 resistenze).
Uno schema equivalente per comprendere le parole è il seguente:
Con:
Questa struttura è parecchio veloce però già con 3 bit impiego 7 comparatori e non è dunque una
struttura che ben si presta a parallelismi elevati. Inoltre, le resistenze che utilizzerò non saranno
precise, avrò un certo termine di incertezza su di esse che andranno ad influenzare inevitabilmente i
valori sulle soglie. I comparatori avranno poi degli offset.
Gli AD commerciali odierni hanno 2 blocchi, il primo che svolge la funzione “tipo” di conversione
e il secondo costituito da un processore digitale che effettua una calibrazione che stima e corregge
gli errori analogici.
Convertitore a doppia rampa
Lo schema di un convertitore a doppia rampa si presenta come:
La porta AND pilota insieme al clock l’enable counter. Il segnale TC (terminal counter) si attiva
quando il contatore è arrivato a fondo scala. Il contatore serve a resettare la capacità di memoria
posta sull’integratore.
Il funzionamento segue:
1) Si collega un ingresso (di tensione compresa tra 0 e , ad esempio )
2
2) Inizia a scorrere corrente su R entrante nel piedino (-) dell’integratore
3) Scorre corrente da sinistra a destra nella capacità
4) La tensione in uscita all’integratore sarà <0
5) Il comparatore la compara con massa e dà in uscita 1
6) Si attiva il contatore
7) Quando viene raggiunto il conteggio massimo, TC si alza a 1
8) L’ingresso shifta su tramite l’interruttore
9) La corrente inverte il segno
10) La capacità si scarica con polarità opposta
11) Il comparatore darà in uscita 0
12) Il dato memorizzato, ad un certo punto, rappresenterà il dato convertito
Il segnale viene integrato dall’integratore per un tempo stabilito dal contatore .
2 ∗
Dopo il tempo sopracitato, lo switch passa da 1 a 2 e l’integratore integrerà il segnale .
−
Quando l’integrazione arriva a 0, il comparatore commuta. Quando si ha la commutazione del
comparatore, ho il valore ‘t’ che corrisponde ad una certa parola in bit.
La pendenza nella fase di carica sarà strettamente proporzionale al valore che impongo per . La
pendenza di fase di scarica sarà sempre la stessa e legata a . Qui sotto vediamo un confronto tra
−
:
= =
2 4
Come funziona l’integratore?
Nella fase A:
1 1
() ( ) () ( )
= − ∫ = − ∗ 2
0
è legato alla presenza o meno di carica nella capacità all’inizio. Si assume che all’istante
( )
la capacità sia scarica e si ricorda = .
Nella fase B: 1
() ( )
= − ∗ 2 + ( − )
Riassumendo, variando varia la pendenza del primo tratto di retta, che esprime la fase di carica
del condensatore; il secondo tratto invece avrà pendenza unitaria perché influenzato soltanto da
. N.B: per pendenza si intende la tensione mandata in ingresso in funzione di
=
(esempio: mando = ).
2
La nostra capacità di risolvere un evento e di determinarne la durata in