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L L L
tot sist mecc sist utile sist
Dove per lavoro utile si intende quella parte di lavoro non determinata da variazione di
volume del sistema.
[Quando il rubinetto viene aperto i due gas si mescolano spontaneamente. In questo caso il
lavoro meccanico è nullo perchè il volume complessivo resta invariato mentre il lavoro utile
è rappresentato dal lavoro di diffusione dei due gas.]
Partendo dal secondo principio della termodinamica si può dimostrare che:
(G ) <= L
sist T,P utile sist
-(G ) >= -L
sist T,P utile sist
cioè la variazione dell’energia libera in una trasformazione a T e P costanti segna il limite
massimo del lavoro utile ottenibile dal sistema considerato.
Se la trasformazione è reversibile -> (G ) = L
sist T,P utile sist
Se la trasformazione è irreversibile -> (G ) < L
sist T,P utile sist
Il lavoro utile massimo si avrà in condizioni di irreversibilità
Relazione tra energia libera e lavoro elettrico
Abbiamo visto che in condizione di reversibilità:
(G ) = L
sist T,P utile sist
e poichè una forma di lavoro utile è il lavoro elettrico si avrà:
(G ) = =
L L
sist T,P utile sist elettrico sist
ed in termini finiti per una reazione si scriverà:
=
G L
sist elettrico sist
E’ inoltre noto dalla fisica classica che, nel caso specifico di una pila avremo:
L = -qE
elettrico pila
Per quanto riguarda la carica q avremo:
1. Nel caso in cui q corrisponda alla quantità di carica elettrica trasportata da 1
mole di elettroni si avrà: - -
q=(numero e ) * (quantità di carica e )
-23 - -19 -
= 6.022*10 e /mol x 1.602*10 C/e = 98485 C/mol
Questa quantità di carica si chiama Faraday e pertanto, per una mole di
elettrone si può scrivere -> q=1F
2. Nel caso in cui q corrisponda alla quantità di carica elettrica trasportata da n
mol di elettroni si avrà -> q = nF
da ciò ne consegue che, sostituendo : L = -nFE
elettrico pila
= -nFE
G
sist pila
Ricordiamo che quando la reazione è all’equilibrio si ha = 0 e pertanto si avrà anche
G
sist
che -> -nFE =0 ossia E =0
pila pila Equazione di Nernst per una pila
Consideriamo la generica ossidoriduzione:
aRid1 + bOss2 lOss1 + mRid2
↔
ossia, scrivendo le due semireazioni: -
aRid1 lOss1 + ne
↔ -
bOss2 + ne mRid2
↔
Abbiamo inoltre visto che per la generica reazione:
aA + bB lL + mM
↔
Possiamo applicare l’isoterma di reazione di Van’t Hoff:
*
G = G° + RT*ln
∆ ∆
reaz reaz
*
e nel nostro caso avremo:
*
G = G° + RT*ln 1 2
∆ ∆
reaz reaz
*
1 2
combinando questa reazione con quella vista in precedenza (relativa sempre alla G ):
∆ reaz
*
∆°
E = + (RT/nF) *ln 1 2
−
pila
*
1 2
In modo analogo posso combinare le due equazioni con i termini relativi a condizioni
standard, si avrà infatti: ∆°
E° = −
pila
E inoltre:
*
E = E° - (RT/nF) *ln 1 2
pila pila
*
1 2
Equazione nernst per una pila
E° rappresenta E quando ciascun componente è nel suo stato standard e dunque tutte le
pila pila
attività (concentrazioni) sono unitarie.
Introducendo nell’equazione di Nernst sovrascritta:
T=298.15 K
-1 -1
R=8.314 j*K mol
-1
F=96485 C*mol
lnX = 2.303 logX (con X=numero positivo qualsiasi)
si avrà:
*
E = E° - (0.0591/n) *ln 1 2
pila pila
*
1 2
valida solo a 25°C
Equazione di Nernst per un semielemento
L’equazione di Nernst può essere riscritta nella seguente modalità:
E = E° - (RT/nF) *ln + (RT/nF) *ln
2 1
pila pila
2 1
Abbiamo visto che: E = E - E = E - E
pila C A oss2/rid2 oss1/rid1
e pertanto in modo analogo si avrà:
E° = E° - E° = E° - E°
pila C A oss2/rid2 oss1/rid1
definiamo come potenziali standard dei semielementi:
E° = E°
C oss2/rid2
E° = E°
A oss1/rid1
Allora:
E = [E° - (RT/nF) *ln ] - [E° - (RT/nF) *ln ]
2 1
pila oss2/rid2 oss1/rid1
2 1
confrontando poi questa espressione con l’espressione evidenziata, otteniamo:
E = [E° - (RT/nF) *ln ]
2
oss2/rid2 oss2/rid2
2
E = [E° - (RT/nF) *ln ]
1
oss1/rid1 oss1/rid1
1
equazione di Nernst per un semielemento
I potenziali standard del semielemento coincidono con i potenziali generici se le attività
sono unitarie (condizioni standard); anche per i potenziali dei semielementi si può scrivere
un’equazione valida esclusivamente a 25°C
E = [E° - (0.0591/nF) *ln ]
2
oss2/rid2 oss2/rid2
2
E = [E° - (0.591/nF) *ln ]
1
oss1/rid1 oss1/rid1
1
Non è possibile determinare sperimentalmente il potenziale di un semielemento.
Il suo valore verrà determinato per confronto con il potenziale di un opportuno
semielemento di riferimento Elettrodo standard a idrogeno
Ha una particolarità, deve avere le attività di H+
e di H2 pari a 1 molare.
E’ un semielemento a gas considerato di
riferimento a tali condizioni.
Lo schema IUPAC è definito:
+
pt/H2(g, a =1)/H30 (aq, a =1)
H2 H3O+
L'equilibrio elettrochimico è:
+aq -
2H O + 2e H2 + 2H O
↔
3 g 2
L’equilibrio di Nernst per questo semielemento:
2
*
E = E° - (0.0591/2 ) *ln 2 2
H3O+/H2 H3O+/H2 e- 2
3+
Per convenzione all’elettrodo standard a
idrogeno viene assegnato:
E° = 0.00 V
H3O+/H2
e allora si avrà anche che: E = 0
H3O+/H2
Determinazione del potenziale standard di un semielemento
La serie elettrochimica dei potenziali standard
Avendo posto E° = 0.00 V si può determinare il potenziale di un qualsiasi
H3O+/H2
semielemento incognito, accoppiando quello incognito con quello standard a idrogeno
misurando la fem della pila incognita così ottenuta introducendola in un circuito
potenziometrico. 2+
Si voglia ad esempio determinare il potenziale std del semi elemento Zn/Zn (aq, a =1)
zn2+
Allora costruiamo una pila, associato tale semielemento a quello a idrogeno e introduciamo
la pila così realizzata in un circuito potenziometrico che
mi darà:
- E = 0.763V
pila
- elettrodo negativo è quella a Zinco
Sulla base di quanto mi ha detto il circuito
potenziometrico avremo: +aq -
1. CATODO (+) 2H O + 2e H2 + 2H O
↔
3 g 2
2+aq -
2. ANODO (-) Zn Zn + 2e
↔
s