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DEMOCRAZIA DEGLI ANTICHI vs DEMOCRAZIA DEI MODERNI:

Democrazia degli antichi:

  • Città-Stato
  • Auto-governo
  • Assemblea cittadina
  • Gruppo ristretto di cittadini
  • Ampi gruppi sociali esclusi

Democrazia dei moderni:

  • Rappresentanza politica
  • Istituzioni rappresentative (Parlamento)
  • Istituzioni decisionali (Governo)
  • Elezioni libere, competitive, periodiche

GLI ELEMENTI DELLA DEMOCRAZIA: la democrazia minima (contemporanea)

Sono democratici i regimi che presentano almeno:

  1. SUFFRAGIO UNIVERSALE MASCHILE E FEMMINILE. Un regime non è democratico se esclude il 50% della popolazione per motivi etnici o linguistici. Questo dato è relativamente recente. Il suffragio universale maschile in Italia viene concesso un po' prima della 1GM subito dopo la guerra di Libia. Il suffragio femminile invece viene concesso dopo il 1945 in Francia e Italia. In Inghilterra e Germania viene concesso prima. I primi paesi che danno il voto alle donne sono Australia e Nuova Zelanda. Dobbiamo avere presente
che benché il suffragio universale maschile e femminile sia ritenuto oggi un requisito, anche negli stati democratici ci sono alcuni limiti alla concessione del diritto di voto e all'elettorato attivo e passivo. L'età in cui viene concesso il diritto di voto è variabile geograficamente. Queste limitazioni non vanno a incidere sulla democraticità del sistema. Se l'età dovesse essere aumentata notevolmente ci si dovrebbe chiedere se rispecchia i criteri di legittimità o meno. Negli stati, ad alcuni individui viene tolto l'elettorato attivo o passivo per sempre o per periodi limitati, sono individui colpevoli di alcuni reati. Questo elemento va a inficiare la democraticità del sistema o no? Dipende dalle motivazioni e da ciò che dice la legge e come viene applicata. Dobbiamo cercare di capire se in un determinato contesto questo ha rilevanza politica o meno. Se la percentuale di persone a cui viene tolto il diritto politico è minimo.allora il problema non si pone. Se sicolpiscono degli individui per la propria posizione politica allora questo hauna rilevanza maggiore. Non c’è una risposta netta e si deve capire divolta in volta quanto pesano queste limitazioni. 2. LE ELEZIONI DEVONO ESSERE LIBERE, CORRETTE, COMPETITIVE ERICORRENTI. Devono essere libere perché gli elettori devono essere liberi dacondizionamenti quando esprimono il diritto di voto. Non ci devonoessere limitazioni ambientali. Con ricorrenti si intende che gli elettoridevono sapere quale sarà la durata massima della carica che stannoeleggendo. Deve essere chiaro quando si svolgeranno le elezionisuccessive. Se manca questo elemento non si sa se ci sarà un unicum equesto comporta che siano elezioni di tipo molto diverso. Il fatto chesiano ricorrenti è un requisito indispensabile per la democraticità delsistema. Devono essere competitive e questo pone il problema di capirecosa significa competitivo.Quali caratteristiche

Devono avere le elezioni per essere davvero competitive? Quando c'è una vera concorrenza?

I politologi definiscono competitive le elezioni quando le elezioni devono vedere contrapposti almeno due partiti o candidati. Ognuno dei quali deve avere delle credibili probabilità di vittoria. Il requisito in questo caso è molto minimalista e non ambizioso. Ci potrebbero essere due candidati, uno dei quali al termine delle elezioni ottiene l'80% e l'altro il 10%. Può venire il sospetto che non siano delle vere elezioni e che il candidato avversario sia solo di facciata. O che uno dei candidati abbia un enorme potere di manipolazione dei risultati, una grande capacità di manovrare a livello locale gli elettori. Non è facile capire se sono veramente competitive. Se in successive elezioni è sempre lo stesso partito o candidato ad avere larghissime maggioranze, quello è un indizio che non sono davvero elezioni competitive. Devono essere elezioni corrette e

cioè senza manipolazioni. Gli osservatori internazionali possono identificare dei brogli. Questo è più facile da rilevare quando le schede sono cartacee ma quando il voto online è più difficile andare a dimostrare i brogli. Questo tassello delle elezioni rimane il tassello fondamentale. Non è sufficiente che ci siano elezioni ma devono avere le caratteristiche sopra descritte.

3. PLURALISMO POLITICO

Presenza di più di un partito. Questo di solito è una garanzia di competizione. Se non c'è pluralismo è difficile che le elezioni siano competitive. Se non c'è più di un partito le elezioni non possono essere competitive.

4. INCLUSIONE DI TUTTE LE CARICHE NEL PROCESSO ELETTIVO. Tutte le cariche dotate di effettivo potere politico devono essere incluse nel processo elettivo e cioè devono essere direttamente o indirettamente espressione della volontà degli elettori. Se c'è una carica politica rilevante che non è espressione legata al processo elettorale

Allora il sistema non ha tutti i requisiti della democraticità. Non è sempre facile capire se c'è un legame con il processo elettivo. Il presidente della repubblica italiana è eletto dalle camere in seduta comune e quindi eletto da un organo elettivo anche se non è eletto direttamente dagli elettori. Il re o la regina di UK non sono inclusi nel processo elettivo e ci si può chiedere se questo sia un elemento che va a inficiare la democraticità del sistema. I politologi tendono a dire di no perché il sovrano britannico ha solo un ruolo simbolico ed è privo di qualsiasi autonomia decisionale. Nell'ultimo secolo e mezzo la corona britannica ha perso il suo peso politico.

5. AUTONOMIA DELLE ISTITUZIONI DEMOCRATICHE DAI POTERI NON ELETTIVI O DA POTERI ESTERNI. Non deve esserci alcuna autorità non elettiva che limiti all'interno del sistema il potere decisionale dei governi eletti e delle cariche incluse nel processo democratico. Se ci fosse

Una autorità spirituale con un controllo sulle leggi del parlamento allora sarebbe un potere non elettivo che limita l'autonomia del governo. I giudici della corte suprema americana sono nominati a vita e sono nominati da organi eletti ma non sono costretti a rendere conto agli elettori. Si tratta sicuramente di un'anomalia rispetto al resto delle democrazie dove i giudici hanno una scadenza.

6. DIRITTO DI PARTECIPAZIONE ALLA VITA POLITICA. È una partecipazione di fatto limitata. Si partecipa poco alla vita politica. Tutti abbiamo la libertà di esprimerci ma sappiamo che alcuni hanno una voce più forte e le risorse finanziarie per prevalere.

7. LIBERTÀ DI INFORMAZIONE E PLURALISMO INFORMATIVO. Presenza di almeno due fonti di informazione alternative. Non come un estremo pluralismo informativo ma almeno come un duopolio dell'informazione.

8. LIBERTÀ DI ASSOCIAZIONE, ESPRESSIONE, DISSENSO E OPPOSIZIONE. In molte democrazie ci sono limiti all'esercizio.

Della libertà di espressione. In Italia non possiamo esprimere tutti i tipi di convinzioni politiche e religiose. Queste limitazioni escludono una parte importante o sono marginali? In Europa la propaganda estremista non è consentita. L'istigazione all'odio di classe è punita. La propaganda di stampo fascista è ugualmente vietata. Queste limitazioni dipendono dalla storia dei singoli paesi. Se colpiscono forze marginali non sono un problema rilevante. È necessario calibrare e stimare la rilevanza delle limitazioni.

I REGIMI NON DEMOCRATICI

Cosa c'è al di là della democrazia? Che cosa non è democrazia? Quali sono i regimi non democratici?

Le categorie che adottiamo sono categorie che vanno bene esclusivamente per gli ultimi 100 anni e non vanno bene per il periodo precedente al periodo prima della 1GM perché i regimi non democratici attuali hanno caratteristiche diverse rispetto a quelle del passato.

Ci sono regimi autoritari, totalitari, tradizionali e ibridi.

Il regime autoritario e totalitario nascono nel '900 e in contemporanea con la democrazia e un po' in reazione rispetto ad essa. Il regime tradizionale non è nuovo e guarda molto più al passato rispetto a tutti gli altri. I regimi ibridi sono nuovissimi perché sorgono circa 20 anni fa e sono qualcosa legato al mondo post guerra fredda dopo il 1989 e segue alle democratizzazioni fallite degli anni '90.

REGIMI NON DEMOCRATICI:

A- regime autoritario

B- regime totalitario

C- regime tradizionale

D- regimi ibridi

A- Il regime autoritario

Sono stati moltissimi nel corso degli ultimi 100 anni. La definizione più nota viene proposta da un politologo spagnolo Juan Linz e costruita su un caso particolare: il regime di Francisco Franco in Spagna. È un regime molto duraturo e identifica e presenta delle caratteristiche che si trovano in tanti altri casi.

DEF: Autoritario è un sistema politico con pluralismo politico limitato e non responsabile, senza una elaborata ideologia-guida, ma con mentalità caratteristiche.

senza mobilitazione politica estesa o intensa, e con un leader o un piccolo gruppo che esercita il potere entro limiti formalmente mal definiti ma prevedibili. ELEMENTI dell'AUTORITARISMO: 1) Pluralismo limitato e non responsabile - Il numero degli attori rilevanti è limitato - Di solito comprende attori istituzionali (esercito, burocrazia, ecc.), e attori sociali (gruppi industriali, proprietari terrieri, ecc.) - Tali attori non sono politicamente responsabili - Gli attori fanno parte di una coalizione dominante (base sociale del regime) - La coalizione è negativa (anti-) Nel regime autoritario troviamo un pluralismo politico limitato e cioè nei regimi autoritari non c'è necessariamente un partito unico, ci può essere un pluralismo politico, sociale e culturale indipendenti e autonomi dal regime. Non è un vero pluralismo ma alcuni partiti che non si identificano con il partito al governo possono comunque formarsi e operare mentre altri sono messi fuorilegge ed esclusi. Con

1) Nel contesto politico, il termine "non responsabile" indica che non ci sono meccanismi istituzionali che rendono i partiti responsabili di fronte ai cittadini. Poiché non ci sono elezioni competitive, i governanti non sono tenuti a rendere conto ai cittadini.

2) Le caratteristiche mentali dell'autoritarismo includono l'assenza di un'ideologia strutturata e un riferimento valoriale poco definito. La giustificazione del regime si basa su valori generici come patria, nazione, ordine, gerarchia, autorità, ecc.

Nel pluralismo politico dell'autoritarismo non ci sono meccanismi con cui gli eletti devono rispondere agli elettori. Non esiste un'ideologia strutturata, ma ci sono delle mentalità caratteristiche. Nei regimi autoritari non si trovano ideologie strutturate come il marxismo nell'Unione Sovietica o l'ideologia corporativa del fascismo. Nei regimi autoritari, il potere è concentrato nelle mani di pochi e non c'è una vera rappresentanza democratica.

Dettagli
A.A. 2023-2024
42 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/04 Scienza politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher carloalberto.abruzzo01 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Scienza politica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Palano Damiano.