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Perché l'identità divenga un'eguaglianza bisogna adottare delle restrizioni
Vale a dire bisogna considerare le costanti: velocità di circolazione V. Si ipotizza che la velocità di circolazione in una situazione di breve periodo non cambia dipendendo da aspetti consuetudinari e fattori istituzionali. Il livello globale di output presenti nel circuito Q dipende dai meccanismi autoregolativi del mercato. Si sarà certamente in uno stato di ottimale utilizzazione dei fattori produttivi, tutte le risorse materiali e umane saranno utilizzate.
Scriviamo un trattino sopra Q e V per indicare che sono quantità costanti: Q̄ = Q e V̄ = V.
Considerati Q e V costanti, diventa quindi agevole capire le ragioni per cui l'aggiunta di moneta potrà avere un'influenza solo su un'altra variabile, quella relativa al livello generale dei prezzi p'. Un aumento dell'offerta di moneta si traduce in un aumento dei prezzi.
Inflazione’ ( ).
IL MODELLO KEYNESIANO4.
Il modello di un'economia semplificata’
In tale modello non esistono rapporti con il resto del mondo né esiste un settore pubblico, .
In questo caso la domanda aggregata DA è uguale a consumi investimenti( ) = + DA C I
In equilibrio la domanda aggregata è uguale al reddito prodotto y e distribuito alle famiglie che a sua volta può, ( )essere destinato a CONSUMI C e RISPARMI S( ) ( ).
Avremo quindi ey c s: y DA
In tal senso la variabile y può essere intesa come PIL e si può scrivere sostituendo nell'equazione DA, ’ , :y DA y C IS
Soffermiamoci sul consumo che dipende dal reddito cioè è una funzione crescente del reddito, .
Per semplicità possiamo assumere che tale funzione sia lineare cioè corrisponda ad una retta, : C Co Cy
Co intercetta della retta con l'asse delle ordinate= ’ ovvero quanto una collettività ha bisogno
diQUOTA AUTONOMA di CONSUMO =consumare se non ha prodotto reddito in altri termini la collettività ha un livello minimo di consumo che cerca di mantenere in ogni caso indipendentemente dal reddito ottenuto. La PROPENSIONE MARGINALE al CONSUMO =consumo è un rapporto tra variazione è: ΔC=Cma Δy Ci dice quanta parte di un incremento di reddito viene consumata dai componenti della collettività. La propensione marginale al consumo è compresa in un intervallo di valori tra 0 e 1. c(0 < c < 1) Se infatti c fosse 1, le famiglie non consumerebbero nulla dell'incremento del reddito= 0. Essa è < 1 perché le famiglie vogliono posticipare una parte dei propri consumi destinando una quota del loro reddito attuale al risparmio. La PROPENSIONE MEDIA AL CONSUMO è la quota di reddito che in media gli individui destinano ai consumi e non al risparmio ed è =y = Cy + Co
Sostituendo il valore del consumo ottenuto della si ottiene la seguente formula:
: C = Cy + Co
Nel caso in cui la quota autonoma di consumo fosse pari a Co la propensione media e marginale sarebbero uguali (c = 0).
Siamo ora in grado di disegnare la FUNZIONE DEL CONSUMO:
Sulle asse delle ascisse è misurata la variabile indipendente REDDITO (Y);
Sulle asse delle ordinate la variabile dipendente CONSUMO (C).
La funzione del consumo è rappresentata come una retta che incontra l'asse delle ordinate in Co e ha una pendenza c.
FUNZIONE DEL RISPARMIO
Dalla funzione del consumo è facile ricavare la funzione del risparmio.
Ricordando che possiamo scrivere S = Y - C,:
S = Y - (Cy + Co)
cioè S = Y - Cy - Co
Con c = 1 - s,:
S = (1 - c)Y - Co
Come è intuitivo anche la retta del risparmio è una funzione crescente del reddito.
Ora l'intercetta con l'asse delle ordinate ha un valore negativo.
Co infatti ad un reddito nullo le famiglie si indebitano per realizzare un consumo pari a 0. La pendenza della retta è s, cioè la propensione marginale al risparmio che ha un valore compreso tra 0 e 1. Ora possiamo disegnare il grafico della funzione del risparmio: Passiamo agli INVESTIMENTI sono una funzione inversa del tasso di interesse e funzione soprattutto delle aspettative imprenditoriali. Si può scrivere I = f(i, e), dove i è il tasso di interesse e e sono le aspettative. Il segno "-" indica una relazione inversa. Il segno "+" indica una relazione diretta. Gli investimenti sono una componente autonoma della domanda, cioè non dipendono dal reddito. Come si determina il reddito di equilibrio nel nostro sistema semplificato? FUNZIONE DEL RISPARMIO: 1. S = f(Y) FUNZIONE DEL CONSUMO: 2. C = Y - S La condizione di equilibrio può essere intesa come eguaglianza tra risparmi e investimenti: I = S. Sostituendo al risparmio la funzione espressa dall'equazione 1, otteniamo: I = f(Y)si ottiene– +' ,Co sY– +I Co sYRisolvendo per il reddito otteniamo il valore del reddito di equilibrio Ye, ( ):1– +Y (Co I )sPer ottenere il valore del reddito di equilibrio non dobbiamo fare altro che moltiplicare le componenti autonome della1domanda Co e I per l'inverso della produzione marginale al risparmio cioè( ) ’ , .sGrafico dell'equilibrio’: la funzione dell'investimento è indipendente dal reddito. Può essere rappresentata come una retta orizzontale che ha’sempre lo stesso valore dell'ordinata, qualunque sia il valore del reddito misurato nell'ascissa’ , ’ .Il reddito di equilibrio si trova nel punto in cui la retta di risparmio e la retta dell'investimento si incontrano’ .A sinistra di Y, gli investimenti sono superiori ai risparmi.Se il sistema economico si trova glie >, .Ciò che entra nel circuito economico è di ciò che ne esce e gli imprenditori sono indotti ad aumentare la produzione>econseguentemente l'occupazione. a destra di Y risparmi investimenti ex anteSe il sistema economico si trova ie >, .Le scorte invendute si accumulano nei magazzini e gli imprenditori diminuiscono i livelli di produzione e di occupazione.In Y si raggiunge l'equilibrioe. La seconda via si concentra sulla funzione della domanda aggregata.Partendo dall'equazione e sostituendo al consumo c la sua funzione' ( )y C I y Co Cy I( )- = +Dall'equazione possiamo facilmente raggruppare i termini che contengono il reddito e infine' y cY Co I( )1= +possiamo scrivere y Co I-1 cPoiché sappiamo che la somma della propensione marginale al consumo e della propensione marginale al risparmio è =all UNITÀ' 1 1Evidentemente il termine è al termine=-1 c sL equilibrio del reddito è dato dalle quote autonome della domanda moltiplicate per l'inverso del complemento ad della' ' 1propensione
marginale al consumo. 20La descrizione grafica del modello keynesiano rappresenta il cosiddetto SCHEMA a °“ 45 ”.Nel grafico sono misurati sulle ordinate i CONSUMI, INVESTIMENTDOMANDA AGGREGATAsulle ascisse il REDDITO.La funzione dell investimento è una RETTA ORIZZONATALE’ .La funzione del consumo èLa domanda aggregata C I è una retta parallela alla funzione del consumo( + ) .La distanza tra le rette è ad2 = 1.La bisettrice retta a ° è il luogo geometrico di tutti i punti che hanno i valori delle ordinate a quelli delle( 45 ) =ascisse.Di conseguenza rappresenta tutte le possibili eguaglianza tra domanda C I e produzione y( + ) ( ).Il punto nel quale la semiretta C I incontra la bisettrice si definisce la domanda effettiva ovvero quanto di fatto+consumatori e imprese spendono.La domanda effettiva fissa quindi il volume di produzione.Si ottiene così l equilibrio del reddito Anche qui per valori’ .a sinistra del
punto di equilibrio del reddito Y la domanda è dell offerta la retta DA corre sopra la retta ae- > ’ (→° e gli imprenditori sono indotti ad aumentare la produzione45 ) ;a destra del punto di equilibrio del reddito la domanda è dell offerta la retta DA a ° corre al di sopra- < ’ ( 45→della retta DA e gli imprenditori sono indotti a diminuire la produzione) .1 1Soffermiamoci sul coefficiente o Esse non solo ci dice come si raggiunge l equilibrio ma anche di QUANTO. ’ , 1 c sAUMENTA IL REDDITO QUANDO AUMENTA UNA COMPONENTE AUTONOMA DELLA DOMANDA Per questo motivo è chiamato.MOLTIPLICATORE. TROVARE SVOLGIMENTO EQUAZIONE DEL MOLTIPLICATOREnon vi è alcuna ragione logico teorica perché il reddito di equilibrio debba necessariamenteLa conclusione di Keynes –:eguagliare il reddito potenziale cioè di piena occupazione, .Le implicazioni di questa conclusione sono le seguenti: 21la legge degli
l'offerta e la domanda si incontrano per determinare il reddito di equilibrio.