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LA VALUTAZIONE NEUROPSICOLOGICA
Invecchiamento fisiologico vs Invecchiamento patologico
Bisogna saper discriminare tra alterazioni neurocognitive secondarie alla senescenza e deficit cognitivi e comportamentali legati alle demenze.
DEMENZA. Con il termine si intende una sindrome, vale a dire un insieme di disturbi (sintomi). Le demenze comprendono una serie complessa di malattie croniche che portano alla degenerazione progressiva e irreversibile del sistema nervoso centrale e compromettono le capacità della mente. È caratterizzata da:
- Andamento ingravescente e graduale non transitorio (non è quindi un quadro clinico reversibile)
- Discontinuità rispetto a un quadro clinico precedente caratterizzato a normale funzionalità cognitiva.
- Iniziale riduzione e successiva perdita della funzionalità cognitiva.
- Esordio insidioso, sotto soglia.
Tipologie.
- Primarie:
- Malattia di Alzheimer: progressiva degenerazione neuronale e accumulo di due proteine tossiche, la...
Il deterioramento cognitivo è la perdita di una o più funzioni cognitive, ovvero quelle capacità che ci permettono di percepire il mondo intorno a noi e di relazionarci con gli altri, ovvero percezione, attenzione, memoria, apprendimento, funzioni esecutive, linguaggio.
Il declino cognitivo è asintomatico (sintomatologia assente o subclinica) nella fase preclinica, caratterizzata dalla comparsa di sintomatologia clinicamente rilevante, ma con un lieve cognitive impairment (Mild Cognitive Impairment, MCI). Nella fase prodromica, si manifesta un quadro conclamato con grave sintomatologia che soddisferà i criteri diagnostici della demenza (disturbo neurocognitivo maggiore, DSM V).
Il deterioramento cognitivo è associato alla compromissione delle attività della vita quotidiana e di relazione, nonché al deterioramento rispetto a condizioni precedenti. È importante sottolineare che l'assenza di delirium è un elemento distintivo del deterioramento cognitivo.
La principale causa di deterioramento cognitivo tra gli anziani è il declino cognitivo e la demenza.
Attualmente,
Si stima che il numero di persone affette da demenza sia di circa 50 milioni e si prevede che il numero aumenterà a 150 milioni entro il 2050. Le demenze hanno enormi ricadute sanitarie, sociali ed economiche, anche sulle persone che si prendono cura di loro (caregiver) e sulle loro famiglie. La demenza di Alzheimer è la più comune (circa i 2/3 tra le demenze). Pseudodemenza depressiva. Un aspetto importante dal punto di vista clinico è dato dal fatto che esiste una significativa sovrapposizione sintomatologica della demenza e disturbi psichiatrici primari di natura non degenerativa, quali depressione, disturbo bipolare, schizofrenia, disturbo ossessivo-compulsivo, spettro autistico e anche disturbi di personalità. Criteri per la diagnosi di demenza di Alzheimer. Deficit cognitivi: deficit di apprendimento di nuove informazioni; deficit di ricordare informazioni già acquisite. Amnesia: alterazioni del linguaggio (anomia, circonlocuzione,parafasia semantica). Afasia: incapacità di eseguire attività motorie malgrado l'integrità della funzione
Aprassia: incapacità di riconoscere o identificare oggetti malgrado l'integrità delle
Agnosia: funzioni sensoriali. piani care, organizzare, ordinare in sequenza, astrarre.
Disturbo funzioni esecutive: Come rilevare la presenza di deficit cognitivi? Tramite la VALUTAZIONE NEUROPSICOLOGICA.
Cosa è? Un esame clinico che permette di valutare il funzionamento cognitivo. È utilizzato per esaminare le conseguenze cognitive di danni cerebrali, malattie cerebrali e gravi patologie psichiatriche.
Chi può effettuarlo? Lo psicologo con formazione in neuropsicologia e medico (neurologo, geriatra).
Quando occorre effettuarla? In caso di:
- Diagnosi demenza.
- Diagnosi differenziale tra demenza e altre condizioni meno complesse.
- Valutare il funzionamento globale.
- Valutare l'evoluzione della demenza.
- Valutare la risposta al trattamento.
La demenza richiede la presenza di deficit funzionali e compromissioni cognitive. Questi disturbi devono riguardare due domini: la memoria e un altro. A differenza della demenza, l'amnesia, anch'essa definita nel DSM-TV-TR, richiede solo la presenza di deficit di memoria per la diagnosi.
Sindrome postconcussiva, in cui la presenza di deficit cognitivi di vario tipo è richiesta come parte della diagnosi. Inoltre, il ritardo mentale richiede la presenza di un certo livello di funzionamento intellettivo attuale che può essere ottenuto solo per via psicometrica.
Diagnosi differenziale tra diversi tipi di demenza.
Misurare il funzionamento globale.
Il declino cognitivo ha forti ricadute sul funzionamento personale, emotivo, sociale e lavorativo. Chi presenta deficit cognitivi può perdere le proprie autonomie quotidiane. Quando gli individui affetti da una
patologia neuropsichiatrica presentano capacità cognitive attuali congruenti con il funzionamento precedente alla malattia, hanno meno probabilità di presentare deficit funzionali. Valutare il recupero e l'esito del trattamento riabilitativo. Follow-up. Potenziale recupero delle funzioni deficitarie, a seguito di training di riabilitazione cognitiva. Uno degli elementi che renderanno la valutazione neuropsicologica sempre più importante è il nuovo sviluppo delle terapie riabilitative e integratori. Permette di: 1. Individuare e misurare le alterazioni nelle fasi prodromiche della malattia. 2. Rintracciare il grado di compromissione della funzione cognitiva esplorata: alterazione vs deficit. 3. Distinguere all'interno di un deficit conclamato il livello di gravità. 4. Rintracciare deficit o alterazioni a carico dei singoli processi cognitivi. 5. Differenziare tra i diversi quadri di declino cognitivo. 6. DifferenziareTra diversi quadri di depressione del tono dell'umore (disturbo depressivo vs pseudo-demenza depressiva). 7. Individuare le funzioni cognitive residue. 8. Strutturare trattamenti di riabilitazione e di potenziamento cognitivo. 9. Seguire l'evoluzione temporale del deficit attraverso follow-up. 10. Misurare la potenziale efficacia dei training di riabilitazione e potenziamento cognitivo, testandone l'efficacia nel tempo. 11. Stilare certificazione del danno cognitivo con valore peritale. Si serve di test e scale cliniche tarati e standardizzati che: - Restituiscono dati quantitativi. - Permettono di tracciare un profilo di funzionalità cognitiva globale. -> TEST COGNITIVI. - Permettono di valutare la prestazione cognitiva del paziente, trasmettendo un'immagine chiara e quantificabile. - Rispondono all'esigenza di poter usare un metodo controllato, standardizzato e comparativo. Caratteristiche: - Standardizzazione. - Attendibilità.In modo da Confrontare la prestazione dei pz fraValidità loro.Speci cità.✓ Confrontare la prestazione di unostesso pz in momenti diversi.—> BATTERIA NEUROPSICOLOGICA.
stabiliscono la posizione del soggetto in esame rispetto ai soggetti
Punteggi equivalenti:
- PE=0 deficitario comprendente le prestazioni che si collocano nella "coda" inferiore
della distribuzione, al di sotto del 5° percentuale, con una probabilità del 95% (cioè
un rischio di errore noto del 5%).
- PE=1 borderline/ai limiti della norma comprendente le prestazioni che si collocano
tra il 5° percentile e il 20° percentile.
- PE=2-3 medio-inferiore comprendente le prestazioni che si collocano nella parte
centrale della distribuzione, cioè tra il 20° e il 50° percentile.
PE=4 medio-superiore comprendente le prestazioni che si collocano nella metà superiore della distribuzione, cioè al di sopra della mediana, oltre il 50° percentile. L'atteggiamento manifestato dal pz durante la valutazione; la Valutazioni aggiuntive: concentrazione, capacità di durante l'esecuzione delle prove; la capacità di comprensione delle consegne e delle richieste dell'esaminatore. Importante è valutare la consapevolezza in merito ai propri deficit. L'anosoagnosia è un disordine neurologico che interferisce con la capacità delle persone di capire di avere un problema medico. Pazienti impossibilitati dal danno cerebrale ad accedere agli input del proprio corpo, fanno dunque affidamento sulle rappresentazioni dello stato dell'organismo prima del disturbo. Orientamento spazio-temporale.
Mini Mental State Examination (MMSE)
Il MMSE è spesso utilizzato come
strumento di screening nell'indagine di soggetti condemenza.
Orientamento nel tempo.
Orientamento nello spazio.
Registrazione di parole.
Attenzione e calcolo.
Rievocazione.
Linguaggio.
Prassia costruttiva.
MoCa - Montreal Cognitive Impairment
Il MOCA è un test neuropsicologico rapidamente somministrabile, che copre dieci domini cognitivi. Secondo le evidenze presenti in letteratura, il MOCA è in grado di individuare con una buona sensibilità la presenza di un declino cognitivo di grado lieve.
Apprendimento.
Test delle 15 parole di Rey.
E etto primacy/recency.
Intrusioni.
Differenze.