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DANNI BIOLOGICI DA ENERGIA ELETTRICA
1. Effetti Termici: si manifesta attraverso ustioni e sono dati dalla
della corrente e dalla
produzione di calore dipesa dall’intensità
resistenza che offre il corpo dal tempo di attraversamento (nei punti di
ingresso e di uscita della corrente)
2. Effetto Elettrochimico: si manifesta con lesioni date dalla variazione del
pH che portano alla necrosi della cellula dovuto al passaggio della
corrente elettrica.
3. Effetti Biologici: il passaggio della corrente elettrica induce dei
cambiamenti dei flussi di corrente nella cellula (producendo la
contrazione muscolare, alterazione del battito cardiaco e trasmissione
anomala di impulsi nervosi)
è quel fenomeno quando l’organismo viene sottoposto ad
La folgorazione
una scarica elettrica di milioni di Volt e di migliaia di Ampere esercitando un
blocco della contrazione del cuore. l’energia termica,
Un'altra causa chimica di danno per il nostro organismo è
sia in aumento che in diminuzione.
Gli effetti dipendono: dall’intensità, durata dell’esposizione, l’stensione della
superficie esposta e dal tipo di tessuto esposto.
L’ipertermia consiste nell’aumento della temperatura corporea al
sistemica
di sopra di quella normale con conseguenze: aumento della velocità del
flusso sanguigno superficiale, evaporazione per effetto della sudorazione e
vasodilatazione cutanea.
Per ipertermia febbrile intendiamo quel processo che porta ad una
di riferimento dell’ipotalamo (avendo un centro
alterazione della temperatura
termoregolatore controlla la temperatura corporea) attraverso il processo
infiammatorio.
Nelle ipertermie non febbrili nonostante non ci siano variazioni della
nell’ipotalamo avviene una ipertermia per via
temperatura di riferimento non riesce a adottare quei
meccanica (se fuori è molto caldo l’organismo
meccanismi di termodispersione)
La perdita di liquidi data dalla sudorazione comporta una diminuzione del
volume del sangue, infatti, uno degli effetti sistemici della ipertermia è la
ipovolemia dove si abbassa di molto il volume del sangue, il cuore ricevendo
meno ritorno venoso per via della caduta dei liquidi, non riesce a mantenere
la pressione arteriosa normale si avrà una ipoperfusione dei tessuti periferici
che porta ad uno stato di shock.
1. Colpo di sole: esposizione prolungata ai raggi solari cefalea, turbe
psichiche, morte);
2. Colpo di calore: esposizione prolungata al caldo ambientale;
Per ipertermia localizzata si intendono le ustioni dove la temperatura
dell’area interessata è superiore ai 40 - 45° e la risposta del tessuto dipende
dall’intensità del calore e dal tempo di esposizione:
1. Ustione di primo grado vasodilatazione, eritema, risposta
infiammatoria allo stato iniziale; (determinato dall’aumento della
2. Ustione di secondo grado flittene
permeabilità vascolare dovuta a istamina), liquido di superficie,
complicazioni per infezione secondaria;
dell’epidermide e del derma con
3. Ustione di terzo grado necrosi
perdita della struttura cellulare, formazione di escare (crosta di sangue
o siero);
4. Ustione di quarto grado carbonizzazione del tessuto e riduzione dei
componenti chimici elementari.
Una temperatura del sangue superiore a 42.5 gradi causa profondi squilibri
funzionali, quali la vasodilatazione generale, insufficienza cardiaca ed alterata
respirazione.
Effetti immediati:
stato di grave eccitazione nervosa accompagnata da delirio fino allo
shock e coma.
insufficienza cardiaca acuta e dolore intenso
Effetti tardivi:
periodo dello shock: quando la superficie ustionata supera il 10% si può
verificare una
perdita di plasma da provocare ipovolemia ed emoconcentrazione con
alterazione della capacità renale.
periodo della tossiemia: caratterizzata da sintomi nervosi e renali.
dell’anemia: dovuta alla distruzione dei globuli rossi nei vasi
periodo
sanguigni dei tessuti ustionati. Anche dovuta alla compromissione del
midollo.
dall’aumento della
periodo della ipoproteinemia: caratterizzato
permeabilità vascolare nei tessuti ustionati.
Un importante shock dell’ustione è lo shock ipovolemico che dipende dalla
convolta nell’ustione.
grandezza dell’area
Un importante grado di interessamento determina questo shock dovuto dalla
perdita di liquidi. Questo comporta una emoconcentrazione, poiché se viene
ridotta la parte liquida del sangue le cellule sono più concentrate. Quando vi è
una riduzione del volume del sangue vi è una diminuzione della pressione
cerca di ristabilire attraverso l’attivazione del
arteriosa che il nostro organismo
sistema simpatico che comporta una vaso costrizione, una riduzione delle
resistenze periferiche e successivamente il sistema renina angiotensina
aldosterone (è un meccanismo ormonale che regola la pressione sanguigna,
il volume plasmatico circolante [volemia] e il tono della muscolatura arteriosa
diversi meccanismi) perché l’abbassamento della pressione
attraverso la vasocostrizione al livello dell’arteriola renale, il
arteriosa che comporta
rene, non appena è ipoperfuso rilascia la renina.
Il meccanismo per alzare la pressione arteriosa è aumentare le resistenze
periferiche attraverso la vasocostrizione e aumento del ritorno venoso dovuto
al fatto che l’aldosterone determina un riassorbimento di sodio e di
conseguenza di acqua.
Con una vasocostrizione continua si avrà una ipoperfusione continua del rene
dove il rene non filtrerà più il sangue.
dopo l’attivazione del sistema simpatico, si ha
Nelle ipotermie sistemiche,
subito un aumento della vaso costrizione periferica che permette di non
si ha un “brivido” per produrre calore e
disperdere il calore, successivamente
poi la iperventilazione, processo molto importante poiché si provoca un
aumento di pH nel sangue e diminuzione della concentrazione di CO2 che
causa una confusione mentale.
Segue l’aritmia ventricolare.
Il fattore principale della morte è l’arresto cardiaco.
Il congelamento del tessuto può essere:
1. Congelamento rapido: si ha la formazione di una sorta di gel, il cui
effetto dannoso si presenta dopo che si ha lo scongelamento perché si
ha una rottura meccanica delle membrane (necrosi).
2. Congelamento Lento: si formano dei cristalli di ghiaccio che
comprimono le strutture sub-cellulari e le danneggiano. A livello
molecolare, il danno è dovuto alla precipitazione delle proteine che
vanno incontro a disidratazione ed alle modificazioni della
concentrazione di elettroliti che determina una variazione del pH.
La temperatura di congelamento dell’acqua è in rapporto con la
quando separiamo i soluti dall’acqua che
concentrazione dei soluti; quindi,
sta congelando, di volta in volta, abbiamo una diminuzione de punto di
congelamento dell’acqua perché viene separata dai soluti.
Una volta che inizia il congelamento, il congelamento di un tessuto adiacente
volta separiamo i soluti dall’acqua, l’acqua va
è più rapido poiché ogni
incontro al congelamento con una temperatura minore e successivamente
una vasoparalisi.
Quali sono le fasi che accompagnano una ipotermia locale?
Gli effetti sono molto simili a quelli che si hanno nell’ustione anche se i
Nell’ustione il danno è dato dall’aumento della
meccanismi sono diversi.
temperatura e causa vasodilatazione per disperdere il calore, nel
congelamento, l’effetto opposto che causa vasocostrizione per non
disperdere il calore.
Nel congelamento di primo grado si ha la vasocostrizione non può
e
protrarsi a lungo perché non vi è afflusso di sangue quindi non arriva
e
nuovo ossigeno. Di conseguenza non vi è produzione di nuova ATP si
●
ha una vasoparalisi.
Nel congelamento di secondo grado si avrà un aumento della
dei mediatori chimici dell’infiammazione,
permeabilità dovuta al rilascio
flittene (ossia essudato sieroso).
Nel congelamento di terzo grado si ha la necrosi in tutti gli strati
cutanei, la morte delle cellule.
grado si avrà l’infezione del tessuto
Nel congelamento di quarto
necrotico: gangrena
Esistono due tipi di gangrena:
1. Gangrena Secca: avremo la necrosi coagulativa (che può diventare
colliquativa con l’infezione).
2. Gangrena Umida: avremo come base la necrosi colliquativa, ossia che
incontro a liquefazione perché se c’è
il tessuto gangrenoso va
un’infezione vi sono microrganismi che da una parte rilasciano enzimi
tessuto e lo liquefanno) e dall’altra attivano in maniera imponente il
(nel
processo infiammatorio.
Un danno causato da un agente fisico è dato dalle variazioni della pressione
atmosferica che può aumentare e diminuire: iperbaropatie e ipobaropatie.
IPERBAROPATIE
L’iperbaropatia (si può verificare come malattia professionale negli individui
che vanno in profondità nel mare che ad esempio controllano serbatoi di
petrolio e si ha quando oltre alla pressione atmosferica si ha una quantità di
sopra l’individuo immerso).
acqua che incombe
L’effetto della pressione atmosferica è quello di incrementare la solubilità dei
l’aria e quindi più si scende in profondità più l’azoto e
gas respirati con
l’ossigeno vengono disciolti nel sangue.
Il problema sorge quando si riemerge bruscamente, ciò che consegue questa
“riemersione comporta che l’azoto che si era disciolto in profondità per
errata”
effetto della pressione atmosferica ritorna immediatamente allo stato
“bollicine” che vengono
aeriforme, andando a formare delle chiamate emboli
(embolia gassosa), gli emboli viaggiano nel sangue finché non trovavano un
vaso sanguigno più piccolo, lo ostruisce e determina una mancata perfusione
del tessuto di quel vaso e determina un infarto (tissutale) e di conseguenza la
necrosi delle cellule che compongono il tessuto.
L’Ipobaropatia si ha quando si va ad alta quota, diminuisce la pressione
parziale dell’ossigeno, di conseguenza un
atmosferica e la pressione
individuo in questa situazione tende ad aumentare gli atti respiratori e ad
iperventilare, avendo una diminuzione della concentrazione della
concentrazione di anidride carbonica CO2 nel sangue che può portare ad
effetti che si hanno nelle basse temperature.
Quando si iperventila ad alte quote si emettono goccioline