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STATUS DELL’EDUCAZIONE FISICA IN EUROPA
L'antico filosofo Platone osservava: "La mancanza di attività distrugge la buona condizione di ogni essere umano
mentre il movimento e l'esercizio fisico metodico lo salvano e lo preservano".
Le attuali linee guida dell’OMS mostrano che la nozione di Platone non ha perso la sua importanza, incoraggiando tutti,
indipendentemente dall'età o dalle capacità, a impegnarsi in un'attività regolare, garantendo un corretto sviluppo fisico
e il mantenimento della salute fisica e mentale per tutta la vita (OMS, 2010).
La ricerca mostra un netto calo dei livelli complessivi di attività fisica nei paesi ad alto reddito negli ultimi quaranta
anni, e con paesi a reddito medio e persino a basso reddito, pronti a seguire la tendenza.
L'OMS stima che il 35% degli europei non soddisfi il livello minimo di attività raccomandato per una buona salute, e si
prevede che tale tendenza aumenterà, non solo in Europa, ma in molti paesi del mondo. Tuttavia, mantenere sufficienti i
livelli di attività fisica sta diventando sempre più difficile, poiché la maggior parte degli ambienti quotidiani è cambiata
significativamente negli ultimi anni.
Uno degli obiettivi del Piano d'azione globale per la prevenzione e il controllo delle malattie non trasmissibili
2013-2020 richiede una riduzione relativa del 10% della prevalenza d’insufficienza di attività fisica e l'OMS promuove
azioni per favorire l’adozione di uno stile di vita attivo nel rispetto delle raccomandazioni per l’attività fisica definite in
maniera specifica per i diversi range di età.
Tuttavia, cifre allarmanti dagli Stati membri dell'Unione Europea indicano che sei persone su dieci sopra i 15 anni di età
non praticano mai o raramente uno sport, e più della metà, mai o raramente svolge altri tipi di attività fisica, come
andare in bicicletta o camminare.
Allo stesso tempo, c’è un'elevata percentuale di adulti in Europa che trascorre più di quattro ore al giorno stando
seduta. Indagini statistiche evidenziano che gli adulti e le persone provenienti da contesti socioeconomici bassi,
dedicano meno tempo all’attività fisica e sono i più difficili da sensibilizzare in termini di promozione dell'attività fisica.
L’EF nel curricolo della scuola primaria e secondaria è una parte ineludibile del processo educativo del bambino e del
giovane. Il suo contributo è determinante sia sul piano educativo sia per la promozione e prevenzione della salute,
soprattutto in seguito agli studi che denunciano una riduzione dei livelli di attività fisica abituale e un aumento di
sovrappeso e obesità in età evolutiva.
Gli studenti tra le lezioni in classe e il tempo per lo studio sono sedentari per circa 7-8 ore al giorno e l’ambiente
scolastico dovrebbe fornire un’opportunità per garantire l’attività fisica a un numero elevato di bambini per lunghi
periodi di tempo.
A livello europeo l’EF è obbligatoria in tutti i curricoli nazionali sia primario che secondario inferiore. Per quasi tutti i
paesi, l’obiettivo principale dell’EF è favorire lo sviluppo fisico, personale e sociale dei ragazzi. Viene spesso sottolineata
anche la promozione di uno stile di vita sano.
Le autorità centrali di molti paesi hanno previsto, nei curricoli per i primi anni dell’istruzione primaria, attività motorie
di base come camminare, correre, saltare e lanciare. Gradualmente questi curricoli sviluppano ulteriormente queste
competenze di base e le ampliano coinvolgendo discipline sportive più complesse.
Il documento evidenzia che la disciplina in oggetto riveste un ruolo di primaria importanza nei curricoli di quasi tutti i
paesi europei, nei quali è obbligatoria nel corso di tutta l’istruzione generale. Tuttavia, l’orario d’insegnamento previsto
per la disciplina varia sensibilmente da un paese all’altro. In circa i due terzi dei paesi europei, le autorità educative
centrali indicano il numero minimo di ore per tutti gli anni dell’istruzione obbligatoria a tempo pieno. In alcuni paesi,
tuttavia, le scuole possono decidere come distribuire l'orario destinato all’EF tra le varie discipline, in base alle loro
particolari esigenze: il numero di ore di EF fornite, obbligatorio o facoltativo e la qualità varia notevolmente da paese a
paese.
Pur non avendo, quindi, un preciso orario d’insegnamento prescritto, alcuni di essi hanno elaborato strategie o
raccomandazioni sul tempo da dedicare alle attività fisiche all’interno dei curricoli.
Dedicare tempo sufficiente allo sport e all'attività fisica a scuola, all'interno del curricolo formale o nel corso delle
attività extracurricolari, può contribuire in modo decisivo a promuovere stili di vita più salutari.
Una maggiore e migliore attività fisica nelle scuole non riduce i risultati nelle materie accademiche di base, bensì
costituisce una significativa relazione tra attività fisica e funzionamento cognitivo.
Il Parlamento ha evidenziato l'importanza dell'obbligatorietà dell'EF nelle scuole primarie e secondarie e la necessità di
ampliamento di ore settimanali di EF in ogni percorso scolastico, ponendosi la priorità di affrontare il tema dello sport
praticato nelle scuole e dell'educazione fisica”.
Tutti gli Stati membri offrono lezioni di EF nelle scuole e la maggior parte include due ore a settimana nel programma
scolastico. In molti casi, il numero di ore dipende da politiche scolastiche o nazionali.
Inoltre, in alcuni paesi come ad esempio l'Austria, le ore di EF non sono obbligatorie, ma comunque presenti nel
programma scolastico. Nei Paesi Bassi invece, l'EF è una materia obbligatoria nell'istruzione primaria, sebbene la
frequenza e la durata non siano regolate dalla legge, mentre le scuole secondarie sono obbligate a includere le lezioni
di EF durante l'anno scolastico in base alla domanda in termini di qualità, intensità e varietà.
È interessante notare come in Ungheria le ore dedicate all'EF a scuola sono mediamente 5 a settimana, sia per la scuola
primaria che secondaria. Altri paesi come Germania, Lituania, Portogallo, Romania, Slovacchia, Slovenia, dedicano in
media 3 ore a settimana.
In alcuni paesi, l'importanza dell'educazione attraverso il movimento, è sottolineata dal fatto che fin dalla prima classe
della scuola dell’infanzia sono previsti percorsi formativi di educazione motoria. È il caso della Danimarca, che ha una
forte tradizione per l'educazione e la cura della prima infanzia, che con la legge sulle strutture per l'asilo, afferma che
tutte le strutture di assistenza diurna devono preparare un curriculum pedagogico che descriverà gli obiettivi locali
dell'asilo nido in relazione all'apprendimento dei bambini prendendo in considerazione sei temi, tra cui il tema "corpo e
movimento". Anche per la Francia, nella scuola dell'infanzia, sono previsti all'interno del curricolo scolastico percorsi di
psicomotricità.
È interessante notare come tutti gli stati membri hanno adottato delle politiche scolastiche per la promozione e
l'attuazione della pratica sportiva. In Danimarca ad esempio, oltre alle lezioni di EF, sono richiesti 45 minuti di attività
fisica quotidiana (circa 150 ore /anno) nelle scuole pubbliche primarie e secondarie inferiori per migliorare
l'apprendimento, la salute e il benessere degli studenti.
"Schools On The Move"
A Malta è un programma poliedrico e dinamico per promuovere e sostenere la partecipazione
allo sport e dell'attività fisica. Il programma prevede sessioni di attività fisica, principalmente il sabato mattina, che
sono aperte a bambini di età ≤ 16 anni. "Sport di Classe"
In Italia invece, il progetto promosso da MIUR e CONI, ha come obiettivo la valorizzazione dell’EF
nella scuola primaria per le sue valenze trasversali e per la promozione di stili di vita corretti e salutari. Il progetto
prevede la presenza di un Tutor Sportivo Scolastico (laureato in Scienze Motorie o diplomato ISEF) che collabora alla
programmazione e alla realizzazione delle attività motorie in ambito scolastico e affianca l’insegnante, in palestra, per
un’ora a settimana e si occupa dell'organizzazione dei giochi di primavera e di fine anno e il percorso valoriale
“Campioni di fair play”. Particolare attenzione viene data alla formazione dei tutor e degli insegnanti, ai quali vengono
forniti contenuti didattici per lo sviluppo di percorsi motori, coerenti con le indicazioni curriculari e con attenzione
all’inclusione dei ragazzi disabili. Il progetto è aperto a tutte le classi IV e V delle scuole primarie d'Italia che vogliono
aderire; requisito di partecipazione è l’inserimento da parte della scuola di due ore settimanali di attività motoria nel
piano orario scolastico.
Nonostante questa lodevole iniziativa, che in Italia ha rappresentato una vera e propria svolta storica per la pratica
sportiva nel contesto scolastico, l'inserimento della figura del laureato in scienze motorie all'interno della scuola
primaria del nostro paese, rappresenta ancora un iter in salita.
La professionalità degli insegnanti è una questione prioritaria, ma purtroppo ad oggi, in alcuni paesi la qualità della
preparazione è variabile e ci sono esempi che suggeriscono la mancanza di inadeguatezza pedagogica e didattica,
mettendo a repentaglio l'importanza della materia e la qualità dell'apprendimento degli scolari. La necessità di
ottimizzare il loro contributo è stata naturalmente riconosciuta a livello europeo come politica prioritaria in materia
d’istruzione.
Sia la Commissione Europea che il Consiglio dell’Unione Europea hanno ribadito la necessità di migliorare la formazione
degli insegnanti, di rafforzare il loro sviluppo professionale continuo e di accrescere l’attrattività della professione. In
molti paesi, è discutibile l'adeguatezza della preparazione degli insegnanti per l'EF e la formazione iniziale degli
insegnanti può rappresentare un problema anche nei paesi economicamente sviluppati.
Per l'insegnamento nella scuola primaria, l'EF è insegnata sia da insegnanti generalisti, sia da insegnanti
specializzati, o da entrambi, a seconda delle disponibilità dell'autonomia e delle risorse della scuola. A livello primario,
la qualifica minima richiesta è un diploma di laurea. In alcuni paesi come, Italia, Germania e Francia, può essere
insegnata da insegnanti generalisti, tenuti a insegnare tutto. In altri paesi come Bulgaria, Grecia, Spagna, Romania,
solo gli insegnati specialisti hanno