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CRISTIANA D’ANNA)
→La progettazione didattica del primo ciclo di istruzione fa riferimento alle Indicazioni nazionali per il
curricolo 2012. Nei primi mesi di vita l’espressività motoria precede qualsiasi altra forma di comunicazione ed
è l’unica maniera di farsi intendere: mimica, pianti, sorrisi, movimenti degli arti sono segnali ben precisi
trasmessi dal neonato al soggetto ricevente, anche se prevalentemente di tipo involontario.
→Il nucleo fondante che comprende le attività didattiche finalizzate al linguaggio è quello del “linguaggio del
corpo come modalità comunicativo-espressiva”. Le parole chiave dei traguardi di sviluppo di questo nucleo
fondante fanno riferimento a: comunicazione personale e interpersonale; coinvolgimento emotivo.
→Le diverse attività motorio-sportive con finalità espressive hanno una doppia valenza: da una parte
l’aspetto prettamente motorio di educazione al movimento estetico e l’avviamento allo sport, dall’altra il
valore educativo insito in queste attività.
→Per quanto riguarda questo nucleo fondante, queste sono alcune componenti rilevanti per esplicitare
proposte adeguate al raggiungimento dei suoi obiettivi:
• coinvolgimento e partecipazione emotiva;
• comunicare con il linguaggio del corpo;
• la relazione interpersonale attraverso musica e corporeità.
→Obiettivi di questo nucleo fondante: utilizzare in forma originale e creativa modalità espressive e
corporee anche attraverso forme di drammatizzazione e danza, sapendo trasmettere nel contempo contenuti
emozionali; elaborare ed eseguire semplici sequenze di movimento o semplici coreografie individuali e
collettive.
→L’insegnante deve porsi in ascolto dei bisogni dei bambini, recepire i loro interessi per poi attivare la
disponibilità emotiva, primo motore dell’attenzione e della partecipazione attiva.
→Le fiabe motorie rappresentano una forma di comunicazione molto incisiva che diviene uno strumento
privilegiato per stimolare la fantasia dei bambini che con grande naturalezza sono indotti spontaneamente ad
attività motorie finalizzate. Il docente deve saper progettare attraverso le fiabe motorie, un percorso formativo
orientato all’educazione espressivo motoria. I personaggi fantasiosi delle fiabe prenderanno vita e il racconto
condiviso e partecipato alunni/docente diventerà un potente veicolo per sviluppare e migliorare il linguaggio
motorio - espressiva. Le fiabe motorie permettono di enfatizzare il binomio gioco e fantasia.
32. I livelli di attività fisica nei giovani
→L’attività fisica risulta essere un importante fattore per la promozione della salute e dell’efficienza fisica
della popolazione. Alti livelli di attività fisica nei giovani determinano più alti livelli in età adulta. Infatti un
maggiore dispendio energetico in età giovanile si traduce in maggiore livello di attività fisica in età adulta e, di
conseguenza, minore BMI (indice di massa corporea). In Europa l’inattività fisica è la quarta causa di
mortalità. Alcuni Autori hanno rilevato come la partecipazione ad attività sportive tenda a decrescere con
l’età, in particolare tra i 13 e i 18 anni o tra il passaggio tra la scuola elementare e la scuola superiore. In
Italia i livelli di attività fisica durante la preadolescenza e l’adolescenza (11-13-15 anni) sono tra i più bassi
d’Europa, il livello più basso è nella fascia 6-10 anni.
→Le linee guida internazionali raccomandano di svolgere ai bambini ed adolescenti attività fisica moderata o
vigorosa per almeno 60 minuti al giorno, con tre giorni dedicati al miglioramento della forza. Secondo le linee
guida internazionali, questi sono i passi al giorno consigliati:
• 10000-14000 passi al giorno (4-6 anni)
• 13000-15000 passi al giorno (nei maschi di scuola primaria e media)
• 11000-12000 passi al giorno (nelle femmine di scuola primaria e media)
• 10000-11700 passi al giorno (negli adolescenti)
Si assiste anche un decremento del numero di passi giornalieri nei giovani. Si assiste non solo ad un
decremento col crescere dell’età, ma anche come questo decremento sia particolarmente evidente all’interno
della settimana, in cui i fine settimana rappresentano i giorni in cui si effettuano meno passi.
33. I piani e gli assi del corpo
→Il corpo umano possiede: 3 assi cardinali e 3 piani. Gli assi cardinali si dividono in:
• Asse trasverso (larghezza)
• Asse longitudinale (lunghezza, quindi l’altezza)
• Asse sagittale (profondità)
→Gli assi del corpo si incontrano teoricamente nel centro di gravità (che si trova all’altezza dell’ombelico) e
sono perpendicolari l’uno con l’altro. Accoppiandosi due per volta danno origine ai tre piani corporei, che
forniscono informazioni sull’ampiezza dei movimenti. I piani sono:
• Piano frontale: determinato dall’intersezione tra asse longitudinale ed asse trasverso e divide il corpo in 2
parti: anteriore/davanti e posteriore/dietro.
• Piano sagittale: determinato dall’intersezione tra asse longitudinale ed asse sagittale e divide il corpo in 2
parti: destra e sinistra.
• Piano trasverso: determinato dall’intersezione tra asse trasverso ed asse sagittale e divide il corpo in 2
parti: sopra/alto e sotto/basso.
→I movimenti del corpo si organizzano sui tre piani corporei.
Sul piano sagittale si eseguono i movimenti di flesso-estensione e anteroversione e retroversione del bacino.
Sul piano frontale si eseguono movimenti di abduzione, adduzione ed inclinazione laterale.
Sul piano trasverso si eseguono movimenti di rotazione interna ed esterna, supinazione e pronazione,
inversione ed eversione e di torsione.
→Movimenti del piano sagittale sono movimenti attorno all’asse trasversale e sono movimenti di maggiore
ampiezza in quanto sono coinvolti articolazioni con maggiore grado di libertà. Movimenti del piano frontale
sono movimenti attorno all’asse sagittale e sono movimenti di media ampiezza, invece i movimenti sul piano
trasverso sono movimenti attorno all’asse longitudinale e sono movimenti di ridotta ampiezza. In ultimo ci
sono le circonduzioni che rappresentano movimenti combinati intorno ai tre assi.
34. La valutazione delle capacità coordinative
→Le capacità coordinative sono potenzialità dell'individuo coinvolte nei processi di apprendimento,
regolazione e controllo motorio. Una buona capacità coordinativa permette di apprendere nuove abilità e
trasformare quelle già apprese ed inoltre un elevato livello coordinativo permette di fare proprie abilità
tecniche di altri sport.
→Lancio da seduto del pallone da basket in avanti ed indietro al 50%
Obiettivo: valutare la capacità di differenziazione nelle due varianti spaziali
Materiali: sedia, pallone da basket, nastro centimetrato
Protocollo: Il soggetto deve aver dapprima eseguito il lancio alla massima distanza (3 tentativi). Quindi lancia
il pallone dosando l’impegno muscolare tentando di impiegare il 50% della forza, sia in avanti che all’indietro.
Rilevazione dei risultati: si calcola lo scarto percentuale tra risultato conseguito e misura da realizzare.
→Test di Harre
Obiettivo: si valuta la destrezza
Materiali: materasso, pallone medicinale o cono, 3 ostacoli alti 50 cm, cronometro
Protocollo: Il soggetto parte in piedi verso il materassino, esegue una capovolta in avanti, corre verso il
pallone medicinale e si dirige verso l’ostacolo 1, lo salta e poi vi passa di sotto ed ancora pallone - ostacolo
2 - pallone - ostacolo 3 - pallone - linea di arrivo. Il pallone quando il soggetto gira deve sempre trovarsi alla
sua destra e non deve essere toccato mentre la capriola deve essere effettuata solo una volta dopo la
partenza. Viene misurato il tempo in secondi.
Regole di valutazione: Si effettua una singola prova. Se il soggetto tocca il pallone al centro, la prova viene
ripetuta. I vantaggi nell’utilizzo di questo test sono determinati dalla facilità di costruzione e di successione
dei compiti motori, laddove lo svantaggio è dato dalla mancanza di tabelle di valutazione.
→Test spola
Obiettivo: valutazione della capacità di fantasia motoria
Materiali: 2 tappeti, videocamera, nastro adesivo, cronometro, tabella di valutazione
Protocollo: Il soggetto nel tempo massimo di 1 minuto deve percorrere a spola utilizzando tutti i modi a lui
noti; il rilevatore fornisce la seguente richiesta «devi spostarti da questa linea a quella e poi viceversa in tutti i
modi che conosci, puoi usare anche i tappeti. Hai un minuto di tempo».
Rilevazioni dei risultati: La prova deve svolgersi curando che gli allievi che seguono non possano vedere
l’esecuzione del test, pena la nullità. La valutazione si esegue a posteriori, mediante video analisi e
comparazione con la tabella di valutazione. Viene dato un punteggio in base alle varianti di esecuzione e la
classificazione delle variabili esecutive può essere arricchita.
35. Terminologia su attività fisica e intensità dell'esercizio fisico
→Per attività fisica si intende ogni movimento del corpo prodotto dai muscoli scheletrici che risulta in un
dispendio energetico al di sopra dei livelli basali di riposo. Tutte le attività fisiche si traducono in un
dispendio energetico che includono i bassi livelli delle attività sedentarie, come lo stare seduti, ai livelli
estremi di esercizio ad alta intensità per atleti allenati (da 9 a oltre 20METs).
→Per dispendio energetico si intende la totale quantità di energia spesa durante l’esercizio fisico,
includendo il dispendio energetico a riposo. Si misura in MET, Kilocaloria o KiloJoule. Il MET (Equivalente
metabolico) è il rapporto del tasso di energia spesa durante un’attività al tasso di energia a riposo. E’ la
misura assoluta dell'intensità di esercizio è. 1 MET è il tasso di dispendio energetico mentre si è seduti a
riposo ed equivale al VO2max di 3,5 ml/Kg/min.
→Vengono riconosciute 5 categorie d’intensità dell’attività fisica:
Sedentario; Leggera; Moderata; Vigorosa; Alta intensità.
→Frequenza cardiaca di riserva: Fcmax-Frequenza cardiaca a riposo
→Le attività di intensità leggera sono attività aerobiche che non causano un notevole cambiamento nel
respiro con un’intensità che può essere sostenuta per almeno 60 minuti, sono attività che si tende ad
utilizzare per 6-7 ore giornaliere.
→Le attività di intensità moderata sono ad esempio il walking (durata >10 minuti), il doppio a tennis,
il golf, trasportare carichi leggeri, andare in bicicletta a passo regolare.