IL TABACCO
-Negli ultimi decenni numerose ricerche scientifiche hanno chiarito in modo
inequivocabile il rapporto attivo tra tabacco e numerose malattie. È stato
calcolato che nel mondo il tabacco provoca più decessi di alcol, Aids, droghe,
incidenti stradali, omicidi e suicidi messi insieme.
I DANNI DEL FUMO
-Ogni anno in Europa il fumo uccide circa 700.000 persone. La maggior parte
dei decessi è dovuta a patologie cardiocircolatorie dipendenti dal fumo. Ma,
oltre a queste, il fumo è all’origine del tumore della prostata, della vescica, del
polmone e del colon-retto, di polmoniti e di altre malattie respiratorie come
bronchite o enfisema. Persino il mal di schiena è correlato al fumo, perché crea
vasocostrizione sanguigna e ridotto apporto di sostanze nutritive alla colonna
vertebrale.
Nonché infiammazione a carico dei dischi intervertebrali.
Anche i governi di molti Paesi cercano di tutelare la salute dei cittadini con
opportune legislazioni che limitano il fumo. L’Italia è all’avanguardia, avendo
vietato il fumo nei locali. Negli spazi pubblici, nei luoghi di lavoro e nelle scuole.
L’obiettivo è di tutelare i cittadini nei confronti del cosiddetto “fumo passivo’:
infatti chi è esposto al fumo passivo va incontro agli stessi rischi (sia pure in
misura minore) dei fumatori.
LA SIGARETTA ELETTRONICA
-Negli ultimi anni si sta diffondendo l’uso della e-cig o sigaretta elettronica,
indicata come metodo per smettere di fumare. È considerata una “sana”
alternativa al fumo della sigaretta tradizionale perché non contiene i
componenti cancerogeni derivanti dalla combustione del tabacco e non
produce fumo passivo.
Tuttavia mancano ancora dati concreti sulla sicurezza di questi apparecchi. In
effetti, nel vapore acqueo della sigaretta elettronica sono contenuti aromi
naturali e altre sostanze chimiche che vengono inalate: le conseguenze
dell’inalazione di queste sostanze non sono state ancora studiate.
Non ci sono poi verifiche affidabili sugli effetti dell’assunzione prolungata della
nicotina, che in genere è presente nella sigaretta elettronica, e prove certe che
le sigarette elettroniche possano veramente aiutare i fumatori a smettere di
fumare.
LA NICOTINA
-Tra le 4000 sostanze nocive contenute nel tabacco, la più nota è la nicotina. È
un veleno vegetale che entra nell’organismo con il fumo, assimilabile a una
droga perché agisce sul sistema nervoso centrale e nel tempo provoca
dipendenza e tolleranza.
Gli effetti dell’intossicazione cronica portano la persona a diventare tabagista,
cioè dipendente dal fumo di tabacco. La carenza di nicotina induce a una vera
e propria sindrome di astinenza caratterizzata da diversi sintomi: irrequietezza,
irritabilità, frustrazione, insonnia. Questa sostanza è particolarmente pericolosa
per le donne in gravidanza perché nuoce seriamente al feto e può causare
gravi alterazioni organiche soprattutto a livello del sistema nervoso
IL CATRAME
-Dopo aver aspirato ed estratto la nicotina e il vapore acqueo, nel fumo rimane
il catrame, che si concentra nell’ultima parte della sigaretta, vicino al filtro,
facendo diventare quelle “ultime boccate” le più pericolose. Le particelle fini di
catrame inspirate, condensandosi, si depositano nei polmoni e sono
responsabili della maggior parte delle malattie polmonari, in particolare del
tumore.
IL MONOSSIDO DI CARBONIO
-La combustione incompleta del tabacco forma monossido di carbonio, un gas
incolore e inodore che si lega all’emoglobina del sangue molto più facilmente
dell’ossigeno, formando carbossiemoglobina. Il sangue del fumatore risulta
quindi poco ossigenato e non in grado di rispondere alle richieste
dell’organismo, specie sotto sforzo; ciò determina una sensibile diminuzione
della capacità respiratoria e della sopportazione della fatica.
Il monossido di carbonio non viene trattenuto dal filtro della sigaretta e si
diffonde rapidamente dal sangue ai tessuti, e nemmeno dal filtro placentare
nelle donne in gravidanza, pertanto rappresenta un grave pericolo per il feto.
IL TABACCO E L’AMBIENTE
-Ogni giorno in Italia vengono prodotti circa 140 milioni di mozziconi. Poiché
troppi fumatori italiani gettano a terra i mozziconi di sigaretta gran parte di
questi finiscono nelle fogne, nelle falde acquifere, nei fiumi e nei mari, dove
costituiscono un importante inquinante con più di 4.000 sostanze chimiche ad
azione nociva o tossica. I mozziconi infatti rilasciano i veleni contenuti nel
residuo fumato. A contatto con l’acqua le fibre di acetato di cellulosa dei filtri
col tempo si frantumano in particelle di pochi micron e vengono ingerite dai
piccoli animali marini che le scambiano per plancton. Finiscono così nella
catena alimentare, con danni alla salute di animali e uomini.
L’ALCOL
-L’alcol comunemente presente nelle bevande alcoliche è l’etanolo (o alcol
etilico). Si ricava della fermentazione e distillazione degli zuccheri presenti
nella frutta, nei cereali e in alcuni semi vegetali. È una sostanza legale, ma va
introdotta nell’organismo con moderazione. Gli incidenti stradali legati all’alcol
sono la prima causa di morte dei giovani tra i 15 e i 29 anni. L’alcol è una
molecola facilmente solubile in acqua e di dimensioni ridotte, per questo
penetra rapidamente nel flusso sanguigno e da qui in tutto l’organismo.
Appena ingerito, circa il 20% dell’alcol viene assorbito dallo stomaco e dal
primo tratto dell’intestino e arriva direttamente nel sangue: per questa ragione,
se si bevono alcolici a stomaco vuoto gli effetti si manifestano subito e in modo
intenso. Nel giro di alcuni minuti le molecole di etanolo attraverso il sangue
giungono al fegato, dove vengono metabolizzate. Il fegato impiega però anche
ore per metabolizzare le quantità di alcol nel sangue. Nel frattempo la parte
non metabolizzata resta in circolo e raggiunge tutte le cellule dove provoca gli
effetti più evidenti. Gradualmente l’alcol viene eliminato attraverso le vie
respiratorie, i reni e, in percentuale minore, la traspirazione. Il meccanismo
d’azione dell’alcol sul cervello è molto complesso e provoca effetti che variano
a seconda della quantità ingerita.
GLI EFFETTI A LUNGO TERMINE
-L'abuso di alcol protratto nel tempo danneggia il cervello e può portare alla
demenza da alcol: sbalzi di umore, perdita della memoria e delle normali
capacità cognitive. Negli adolescenti può provocare riduzione di volume nella
corteccia delle aree dell'encefalo coinvolte nel controllo degli impulsi e nella
risposta soggettiva all'alcol.
Il secondo organo più danneggiato è il fegato, che nei casi estremi può
ammalarsi di cirrosi.
Da ricordare che un consumo eccessivo di alcol durante la gravidanza può
causare danni permanenti al bambino come la sindrome alcolica fetale, una
patologia che interferisce sullo sviluppo del cervello e altri organi del nascituro.
LE DROGHE E I LORO EFFETTI
-Con il termine droga si intendono quelle sostanze in grado di alterare le
capacità psicofisiche del soggetto interferendo sul sistema nervoso e
modificando gli stati psicologici e comportamentali.
Nell'uso non dipendente, la sensazione di controllo induce a credere di poter
evitare i danni causati dalla sostanza. Per la legge non esiste la distinzione tra
"droghe pesanti e droghe leggere", ed essa punisce sia il consumo sia la
detenzione e lo spaccio.
LA CANNABIS
-La cannabis è un tipo di canapa originaria dell'Asia centrale, da cui si
ottengono vari prodotti psicoattivi come: la marijuana, l'hashish, la ganja, l'olio
di cannabis. Generalmente la cannabis induce una condizione leggermente
euforica, senza perdita del contatto con la realtà; tuttavia a volte si
manifestano depressione, ansia, rallentamento del pensiero e dell'azione,
diminuzione della memoria a breve termine, calo dell'attenzione, della
coordinazione.
delle idee e dei movimenti. Fumare sigarette contenenti cannabis può
provocare crisi asmatiche
anche molto forti
La cosiddetta "canna" aumenta il rischio di cancro dei polmoni e del tratto
respiratorio. Inoltre l'uso di cannabis deprime il sistema immunitario e altera la
vita di relazione, mettendo a rischio lavoro, studio e comportamenti in cui sono
necessarie lucidità, prontezza e determinazione.
LA COCAINA
-È una sostanza estratta da una pianta (Erytroxylium Coca) che cresce
spontaneamente nell'America meridionale. La raffinazione dà origine a una
polvere cristallina biancastra che generalmente viene assunta per via nasale,
ma è anche spacciata in scaglie (flake cocaine) o in cristalli (crack).
La cocaina agisce stimolando globalmente le strutture del cervello. Aumenta
quindi l'energia fisica e mentale, la lucidità e le capacità psichiche. espandendo
le possibilità d'azione del soggetto. Alla fine dell'effetto subentra quindi la "fase
down”, caratterizzata da stanchezza e depressione, preludio all'innescarsi della
tossicomania. L'uso di cocaina porta in poco tempo all'abuso: si aumentano le
dosi e la frequenza fino a non poterne più fare a meno, arrivando quindi alla
dipendenza. L'intossicazione si manifesta con tremori, tachicardia e ipertermia,
ipertensione, pupille dilatate, stato confusionale e convulsioni, fino a stati
d'ansia crisi maniacali e di violenza. I rischi fisici più immediati sono: collasso,
infarto, ictus, perforazione del setto nasale, polmoniti, edema polmonare,
epilessia, disturbi della sfera sessuale, gravi lesioni ai sistemi nervoso,
digerente e cardiocircolatorio.
L’ECSTASY
-Comunemente definita la "droga da discoteca", è in realtà un insieme di
prodotti diversi, venduti sotto forma di pillole colorate o capsule di vari tipi e
nomi, tutte accattivanti e tutte ugualmente pericolose. Non si sa mai
precisamente cosa ci sia dentro; spesso si tratta di derivati sintetici delle
anfetamine, con effetti sia eccitanti sia allucinogeni a seconda della
composizione chimica.
L'ecstasy agisce sul sistema nervoso gli effetti sono: esaltazione delle
percezioni sensoriali, alterazione della percezione del tempo, eccitamento e
benessere, facilità di comunicazione ed euforia. La maggior parte degli studiosi
concorda sull'assoluta nocività di queste sostanze, che possono danneggiare in
maniera significativa il sistema nervoso e provocare danni irreversibili sia a
livello psichiatrico che neuromotorio.
L'ecstasy è una droga pericolosa perch&
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