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Certamente il dibattito sull'educazione fisica, o almeno sulla cultura del corpo, è
parte anche delle riflessioni di alcuni che sono stati considerati i grandi padri
della filosofia e della cultura italiana tra 700 e 800. In particolar modo ricordiamo
l'interesse di Gaetano Filangere, di Vincenzo Cuoco per l'educazione del corpo e
anche quella di Silvio Pellico che sul conciliatore parla dell'importanza
dell'educazione fisica, di un'educazione del corpo come mezzo non soltanto per
creare una società di uomini sani,
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ma anche per contribuire a quella forza, a quel desiderio. Il desiderio di creare
un'identità nazionale che noi avevamo visto già in Germania sviluppato e
potenziato. dalle teorie di pensatori e di ginnasiarchi come Gutzmutz e lo stesso
Jan, oppure altri autori che abbiamo visto nelle lezioni precedenti. Nell'Italia
dell'Ottocento ci sono due grandi scuole che sono dominanti per quanto riguarda
la scienza dell'educazione fisica.
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e non è un caso che queste scuole corrispondano con le due grandi capitali, le
due città più grandi e più importanti del paese, Torino e poi Napoli. Torino sarà la
capitale d'Italia, Napoli è la grande e importante città del sud che fino tra il
Settecento e l'Ottocento avrà la più importante università italiana, l'Università di
Napoli, la più grande università fondata da Federico II.
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Torino è una città internazionale, capitale d'Italia, centro attivo dell'industria,
capitale proiettata verso l'Europa, verso la Francia, una capitale europea in tutti
gli effetti. Quindi Torino e Napoli sono, nell'Ottocento, possiamo dire le città più
sviluppate del nostro paese. Roma rimane ancora una città provinciale, lo
sviluppo di Roma verrà quando Roma diventerà una capitale d'Italia.
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Ebbene, proprio in queste due città nasceranno le due più importanti scuole di
educazione fisica dell'Ottocento, che avranno come capiscuola Rodolfo
Obermann e Niccolò Abbondati. Rodolfo Obermann, che è considerato uno dei
padri... ...della... dell'educazione fisica italiana, vissuto... tra il 1812 e il 1869, che
era stato, si era formato, era stato anche chiamato all'Accademia Militare Sarda.
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e sarà il fondatore della cosiddetta Scuola di Torino, una scuola che ha lasciato
interessanti tracce. Non dobbiamo dimenticare che la stessa scuola di
educazione fisica romana sarà proprio generata proprio da una migrazione non
soltanto di docenti ma anche di materiale che quando Roma diventerà capitalità
d'Italia.
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sarà portato appunto dalla scuola di educazione fisica di Torino nella capitale e
contribuirà poi allo sviluppo. della tradizione scientifica di cui poi ci sarà, di cui
la... Nel 1900, soprattutto i magisteri di educazione fisica si avvicenderanno sulla
scena culturale romana e poi l'Accademia della Farnesina e poi l'Istituto
Superiore di Educazione Fisica saranno una continuazione.
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Ma Torino, come dicevo, è una città molto interessante dal punto di vista
dell'educazione fisica. Per farsi un'idea anche di qual era la concezione della
ginnastica, dell'educazione fisica nella Torino dell'Ottocento, vi consiglio di
leggere il libro di Edmondo Diamicis intitolato Amore Ginnastica. Edmondo
Diamicis è uno scrittore famoso per la ginnastica. È autore del famoso libro Il
Libro Cuore.
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In questo libro racconta la storia tra dei personaggi. che gravitano intorno al
mondo della scuola e dell'educazione fisica, riuscendo ad introdurci in quella che
era l'area che si respirava nella teoria nottocentesca e quale concezione
avessero dell'educazione fisica e della ginnastica nell'Italia appunto di quegli
anni.
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Non è un caso che a Torino sorgerà proprio anche la prima società ginnastica,
una delle più antiche d'Europa, fondata nel 1844, che sarà la prima società civile
di ginnastica in Italia. Quindi Torino, possiamo dire, è stata la prima città in Italia,
perché a quel tempo era la più proprietaria. E' stata la più avanzata, ad avere
una struttura anche... con una finalità sociale dedicata alla ginnastica e
all'educazione fisica.
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Poi noi troviamo anche nel sud altre importanti scuole per l'educazione fisica.
Uno di questi ginnasiarchi, capiscuola di questa scuola, è senza dubbio Niccolò
Abbondati, vissuto tra il 1806 e il 1870, che scrisse un'opera intitolata Istituzione
di arte ginnastica per le truppe di fanteria di sua maestà siciliana. Il sud è il regno
dei Borboni, quindi c'è una tradizione militare e chiaramente la concezione
dell'educazione fisica di questi autori,
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di questi capiscuola, è certamente una concezione militare. Non è una
concezione militaristica, perché si ha una concezione militare della ginnastica,
dell'educazione fisica, che è sempre uno strumento per la guerra. Non toglie che
anche nel Regno Borbonico, nell'Italia dell'Ottocento, si vada diffondendo una
concezione anche scientifica dell'educazione fisica sulla scorta di quanto era già
avvenuto negli altri paesi europei, soprattutto in Germania.
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A questo proposito possiamo dire che la scuola di educazione fisica italiana, che
avrà comunque con questi personaggi una sua storia molto importante, vedremo
poi che anche la scuola di Bologna sarà all'avanguardia in Italia, e tra l'altro
proprio a Bologna noi avremo la prima cattedra universitaria di educazione fisica
e ginnastica d'Europa. Come dicevo, l'educazione fisica in Italia va anche in
Italia, ma non è una scuola di educazione fisica italiana, ma è una scuola di
educazione fisica italiana.
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importanti autori e può essere indicata con il termine scuola eclettica, che vuol
dire affermare che la scuola di educazione fisica italiana dell'Ottocento è una
scuola eclettica, significa che prende un po' da una parte e dall'altra, vuol dire
eclettico deriva da eclegen, dal greco vuol dire raccogliere, prendere ispirazione
da una parte e da un'altra, quindi possiamo dire che l'educazione fisica in Italia
sostanzialmente a seconda delle scuole.
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segue tre indirizzi, che sono quello medico, quello militare e infine quello
pedagogico, più di impronta tedesca, quello medico più di impronta svedese e
quello militare più di impronta francese. L'educazione fisica certamente ha, come
dicevo in Italia, una importanza. Se ne comincia a capire l'importanza grazie a
grandi studiosi che sono anche scienziati anteliteran della scienza
dell'educazione fisica.
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Tra questi possiamo ricordare Emilio Bauman, il fondatore della scuola di
Bologna, tra l'altro proprio nella seconda metà dell'Ottocento, dopo il 1870,
Bologna sarà la prima università della storia ad avere una cattedra universitaria
di educazione fisica dentro la facoltà di medicina, proprio una cattedra di
ginnastica con un ordinario che sarà appunto questo Emilio Bauman. Poi per una
serie di motivi la cattedra venne soppressa, però ciò non toglie che l'Italia è stato
il primo paese ad avere una cattedra di educazione fisica universitaria e che però
poi è stata...
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per una serie di motivi cancellati. Considerate che l'Italia è stato l'ultimo paese a
fare la riforma dell'educazione fisica e quindi ad avere un corso di laurea
universitario nelle scienze dello sport e delle scienze motoriche. Quindi risale al
1998 la riforma. Considerate che l'Italia invece alla fine dell'Ottocento aveva già
una carattere universitaria.
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Però poi dopo, per una serie di motivi, l'Italia ha perso questo primato nell'ambito
della scienza dell'educazione fisica, cosa che invece in altri paesi è continuata.
Per cui possiamo dire che la prima università a dare un livello universitario agli
studi di educazione, è stata per esempio la Germania. negli anni 50, considerate
per esempio che anche in un'università come l'Università Carolina di Praga.
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la facoltà di educazione fisica esiste dalla fine degli anni 50 e l'Italia dovrà
aspettare il 1998, ultimo paese d'Europa ad avere una cattedra universitaria. E'
importante l'Italia, in Italia anche questo movimento che sulla scorta sempre di
quanto fatto dagli studiosi d'Oltralpe comincia a riconoscere l'importanza
dell'educazione fisica e del suo fondamentale ruolo nell'ambito scolastico.
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E infatti in Italia proprio nel 1878, quindi segnalato, dimostrando veramente uno
spirito pionieristico, L'allora ministro della pubblica istruzione, Francesco De
Santis, con la legge 4442 del 1878, sancisce con questa legge che la ginnastica
educativa deve essere obbligatoria in tutte le scuole italiane.
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Siamo nel 1878, quindi è forse la prima legge europea che introduce
l'educazione fisica obbligatoria nelle scuole. In questo l'Italia è stata
all'avanguardia. Poi, come detto anche in un congresso su Gaetano De Santis,
svoltosi nell'Università di Roma fuori Italia un paio di anni fa per celebrare la
figura di questo illustre pedagogista, filosofo italiano come Francesco De Santis,
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si è però detto che in fondo... Questa legge esisteva più sulla carta che nella
pratica, perché di fatto questa legge che sanciva il diritto della ginnastica
educativa per tutti e l'obbligatorietà di questa disciplina nelle scuole italiane, di
fatto poi non era possibile. Perché? Perché la maggior parte della popolazione
italiana era analfabeta, faceva la prima e la seconda elementare, poi le scuole
non erano dotate di strutture, di palestre, quindi non si sapeva neanche dove fare
l'educazione fisica.
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Certo nel nord, a Torino, le scuole storiche erano tutte dotate di palestra, però
pensate anche a quello che poteva essere il centro Italia. Oppure il sud, il sud
d'Italia, dove appunto non esistevano dotazioni. Quindi si tratta di una bella
legge, l'Italia è stata all'avanguardia. In questo però purtroppo questa legge di
fatto nella sua pienezza non venne mai applicata, è rimasta come molte delle
riforme delle leggi italiane, belle in teoria sulla carta ma poi difficili da realizzarsi
proprio per il problema della mancanza