OTTIME
I COSTI DI LUNGO PERIODO: la combinazione ottima degli input
Nel lungo periodo, la funzione di produzione è rappresentata dagli isolanti di produzione.
Nel lungo periodo, la funzione di
produzione è rappresentata dagli
Come si fa a determinare la combinazione ottima degli input? di produzione
isoquanti
Ci servono i costi, per sapere quanto ci costa il lavoro, quanto ci costa il capitale ecc…
Come si determina la combinazione
ottima degli input?
Come variano i costi di un’impresa
al variare della produzione nel lungo
periodo?
Se parliamo di costi, parliamo di isocosti. Consideriamo il lungo periodo e i due fattori variabili K e L, capitale e lavoro.
q= q(L,K).
Vengono indicati con w e r il fattore lavoro (w) e il fattore capitale (r). Sappiamo che la funzione di produzione è data da 32
La funzione costo totale CT che l’impresa deve sostenere per acquistare L unità del fattore lavoro e K unità del fattore capitale è data da:
CT= wL + rK
K= CT /r -(w/r)L
0 La retta di isocosto
La retta di isocosto CT = wL + rK
Ad ogni livello di costo corrisponde una diversa linea di costo. È possibile disegnai una
0
mappa nel piano. Quanto maggiore è il costo totale sostenuto dall’impresa, tanto più lontana
Retta di isocosto:
K = CT /r – (w/r)L
dall’origine sarà la corrispondente retta di isocosto. 0
La pendenza è – w/r . Retta di isocosto (costo pari a CT )
0
La pendenza della retta è determinata dal rapporto del lavoro e del capitale. L’intercetta con gli assi
(CT /r e CT /w)
0 0
rappresenta la
quantità di fattore che
La determinazione della scelta ottima —> confronto tra produzione e costi è possibile acquistare
2 ipotesi: a quel dato costo se si
decide di acquistare
1. Minimizzazione del costo con vincolo di output solo quell’input e di
fare a meno dell’altro
2. Massimizzazione della produzione con vincolo di costo La determinazione della scelta ottima:
1) minimizzazione del costo con vincolo di output
1. Ipotesi del vincolo di output
Parte dal presupposto che l’azienda studia il mercato, sa già il livello di produzione che vuole
Vincolo di output significa che predeterminiamo
raggiungere. Nel grafico è presente un solo isoquanto (q* —> output fissato).
• la quantità da produrre in funzione, ad esempio,
Dato livello di produzione prescelto q*, al produttore non resta che minimizzare il costo totale.
degli sbocchi di mercato.
Dato livello di produzione prescelto q*, al
• B
produttore, per comportarsi in modo razionale,
non rimarrà altro che cercare di minimizzare il
Analizziamo le varie rette: costo totale.
- La combinazione ottimale di L e K è rappresentata dal punto di tangenza tra questo isoquanto e una
Nella figura sono rappresentati tre isocosti. Si
•
delle rette isocosto, vale a dire il punto E sulla retta CT .
1 tratta di determinare l’isocosto utile a A
- raggiungere la scelta ottima.
su CT il costo è inferiore ma si produce mento di quanto prefissato
0 CT CT CT
0 1 2
- Su CT il costo è superiore (in A e B) e per gli altri punto sulla retta si produrrebbe di più di quanto
2
prefissato.
Nel punto di tangenza E:
PMG / PMG = w/r
L K
Nel punto di ottimo abbiamo che la PMG / PMG = w/r.
L K
Che può essere indicato anche come PMG /w = PMG /r
L K
Il punto ottimo è quel punto in cui ogni euro che io (imprenditore) impiego nel lavoro mi deve dare la stessa produttività che mi da quell’euro che
impiego per acquisire il capitale. La determinazione della scelta ottima:
2) con vincolo di costo
2. Ipotesi con il vincolo di costo Vincolo di costo: nei casi in cui
•
Abbiamo un solo isocosto ma abbiamo, invece, una famiglia di isocosti. L’imprenditore ha una dotazione da
l’imprenditore ha una dotazione
da investire nell’attività
investir nell’attività produttiva e sulla base di ciò cerca di scegliere la combinazione ottima che massimizza
produttiva e sulla base di ciò si
la produzione. cerca di scegliere la
Nel grafico sono indicate tre combinazioni A, B, E. combinazione ottima che
massimizza la produzione. E
A e B hanno un costo CT , e consentono di produrre q . Sarà per tanto E il punto che assicura la scelta
1 0 Come nel grafico abbiamo un
•
ottima dei fattori. solo isocosto (CT )e tre ipotetici
1
isoquanti (q , q e q ).
Anche in questo caso, in E si realizza PMG /w = PMG /r 0 1 2
L K CT
1 33
RICAVI MARGINALI DI PRODUZIONE
Ricavi totali (RT)
È il valore economico che l’azienda ottiene della vendita del prodotto rispetto al prezzo di mercato e si calcola facendo:
RT= pq
Il ricavo totale RT è quindi funzione del livello “q” della quantità prodotta e venduta
Il ricavo rappresenta le entrate che l’impresa ottiene in un certo periodo di tempo in seguito alla vendita di una data quantità di prodotto.
Ricavo medio (RME)
È l’ammontare che l’impresa ottiene per una unità vendita, quindi il ricavo medio è uguale al prezzo.
Il ricavo medio è il rapporto fra ricavo totale e la quantità venduta, e si calcola facendo:
RME = RT / q = pq/q = p
Ricavo marginale (RMG)
È l’incremento di ricavo ottenuto dalla vendita di un’unità aggiuntiva di un dato periodo.
Rappresenta la variazione del ricavo totale derivante dalla vendita di un’unità addizionale di prodotto.
È definito anche il rapporto tra la variazione del ricavo e la variazione di quantità venduta che l’ha generata:
RMG = ΔRT / Δq
Poiché prezzo e quantità non sono indipendenti, ma sono legati dalla funzione di domanda, la forma della funzione di ricavo totale è
determinata dalla funzione della domanda e quindi dipende dal tipo di relazione intercorrente fra il prezzo “p” e la quantità “q”.
Vediamo come le funzioni di ricavo (RT, RME, RMG) variano con l’output
- rappresentiamo graficamente queste funzioni
- Il loro andamento dipende dalle condizioni di mercato in cui opera l’impresa
- Un’impresa troppo piccola rispetto al mercato non può influenzare il prezzo di mercato. Essa avrà pertanto funzioni di ricavo diverse da quelle
di un’impresa che invece è in grado di influire sul prezzo di mercato.
- Analizziamo le due funzioni:
1. Ricavi dell’impresa quando il prezzo è dato
2. Ricavi dell’impresa quando il prezzo è influenzato dal suo prodotto
1.ricavi dell’impresa quando il prezzo è dato
Se un’impresa è molto piccola rispetto alle dimensioni del mercato, dovrà accettare come un dato il prezzo di mercato determinato
dall’interazione tra domanda e offerta. Si tratta di un’impresa definita come “Price taker”.
Derivazione delle curve di ricavo medio e
A tale prezzo essa sarà in grado di vendere quanto output è in grado di produrre.
marginale nel costo di un’impresa ‘price-taker’ Date le dimensioni dell'impresa, qualunque variazione dell'output non è in grado
di influenzare il prezzo di mercato.
La curva di ricavo medio dell'impresa deve pertanto coincidere con la sua
curva di domanda.
Nel caso di una curva di domanda orizzontale, il ricavo marginale è uguale al
ricavo medio.
La curva di ricavo totale è quindi una linea retta passante per l’origine.
Curva di ricavo totale di un’impresa ‘price-
aker’ Curva di ricavo totale di un impresa “Price-taker” 34
2. Ricavi dell’impresa quando il prezzo è influenzato dal suo prodotto
Le funzioni di ricavo avranno forme ben diverse quando il prezzo varia al variare dell’output dell’impresa.
Sì impresa a uno quota di mercato relativamente grande, fronteggerà una curva di domanda decrescente.
Ciò significa che se l'impresa intende vendere di più, deve accettare una riduzione del prezzo.
Aumento del prezzo, deve accettare una riduzione della quantità venduta.
RME = RT / q = p
cavo totale di un’impresa con una curva di
Il ricavo medio (RME) uguaglia il prezzo, infatti —>
omanda decrescente Quando un impresa ha una curva di domanda decrescente, il ricavo marginale è inferiore al ricavo
medio e può anche essere negativo.
RIASSUMENDO
Si possono considerare 2 casi:
1. L’impresa è “price-taker” e la curva di domanda è ad elasticità infinita rispetto al prezzo in ogni suo punto ed è rappresentata
da una retta parallela all’asse della quantità.
Qui il prezzo è costante, il ricavo totale cresce in modo direttamente proporzionale alla quantità venduta in funzione del prezzo ed è
rappresentato da una retta uscente dell’origine con pendenza positiva.
Il ricavo medio è uguale al prezzo, è costante al variare della quantità venduta. p= RME = RMG
Il ricavo marginale dipende sono dalla formazione della quantità venduta costante ed è uguale al prezzo.
2. La curva di domanda ha pendenza negativa, l’elasticità della domanda al prezzo varia da punto a punto.
Ricordando il legame tra l’elasticità della domanda al prezzo e la spesa totale dei consumatori, che rappresenta il ricavo dell'impresa, si osserva
che:
- se la domanda è elastica, a diminuzione di prezzo corrispondere aumenti più che proporzionale alla quantità e il ricavo totale aumenta ma
meno che proporzionalmente all'aumentare della quantità;
- Se la domanda è rigida, a dimensioni di prezzo corrispondono aumenti meno che proporzionale della quantità domandata il ricavo totale
diminuisce più che proporzionalmente.
MASSIMIZZAZIONE DEL PROFITTO
Quale è la situazione di impresa che mi garantisce massimo profitto?
Trovare quella quantità di produzione che mi garantisce il massimo profitto.
Ci sono due possibilità:
1. Utilizzare le curve di costo e ricavo totale
2. Utilizzare le curve di costo e ricavo medio e marginale
Viene considerato il breve periodo (il periodo nel quale uno o più fattori si sono offerti in quantità fissa).
1) Uso di ricavi e costi totali
1. Uso di ricavi e costi totali Il profitto totale si trova
• sottraendo CT da RT
Il profitto si trova sottraendo CT da RT
= RT – CT
!
π = RT - CT
Calcolare il con i dati in
!
• tabella 35
1) Uso di ricavi e costi totali
Quindi il profitto totale si calcola sottraendo CT a RT e ne risulta:
Il profitto totale si
• trova
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