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I. IL SISTEMA TRIBUTARIO ITALIANO

Le tappe principali

Þ Legge di riforma 1971: attuata per le imposte indirette e per quelle dirette. Ha introdotto IRPEF e IVA.

Þ Legge finanziaria 1998: ha sottratto le rendite finanziarie alla base imponibile dell’imposta personale.

Introduce l’IRAP. Necessaria per ridurre il deficit corrente per rientrare nei parametri di Maastricht.

Þ Riforma del 2002: ha introdotto una nuova tabella delle aliquote di imposta, nuova deduzione dal

reddito, nuova modalità di determinare la base imponibile e nuove detrazioni di imposta.

Þ Riforma del 2022: riduzione di quattro aliquote IRPEF e azzeramento Iva per i beni di prima necessità.

Þ Meccanismo a scaglioni: meccanismo basato su scala di progressività degli scaglioni = 32

Nel 1983 si passa a 9 scaglioni

Nel 1989 si riducono a 7 e vengono introdotte in misura più ambia deduzioni e detrazioni.

Dal 2022 l’imposta prevede 4 scaglioni e un ricorso massiccio a deduzioni e detrazioni.

Fino al ’95 il sistema ha caratteristiche ancora legate alla

riforma degli anni ’70 (c’è molta diQerenza tra Imposte Dirette e

indirette) favore per le Dirette.

à

Dopo i provvedimenti per il risanamento dei conti (1998

introduzione IRAP [imposte indirette] porta ad una

sensibile variazione della composizione) c’è un riavvicinamento

delle due imposte con pure fasi in cui quelle Indirette diventano

superiori (contribuiscono maggiormente pro-quota). C’è

un’accentuata fluttuazione ciclica delle imposte indirette

Nonostante la riforma del Titolo V, la finanza

locale in Italia è in gran finanzia Derivata (la Spesa

degli Enti Locali è alimentata da dallo Stato

Centrale). La prima grossa modifica è proprio

quella imposta dall’IRAP che va ad alimentare di

fatto la spesa della sanità che è, per la maggior

parte, posta a carico degli Enti Locali. Questo si

nota molto bene nel grafico dove nel ’98 si nota

un salto che ha incrementato le entrate delle

Regioni (ha sostituito serie di imposte “centrali”

per alimentare le entrate proprie dei governi sub

centrali).

Il grafico mostra come il totale della Pressione Fiscale

(quanta parte del reddito che è andata a finanziare il

totale della Spesa Pubblica). Nel grafico si può vedere

quanta parte del VA prodotto è andata a finanziare la

Spesa Pubblica e quanto ha gravato nel dettaglio delle

diverse tipologie di reddito, e quanta parte ha gravato

sul consumo.

Nel grafico spicca la quota di contribuzione del Lavoro

Dipendente (parte di finanziamento della SP che ha

gravato sul reddito prodotto come reddito da Lavoro

dipendente contribuisce in maniera decisamente

à

superiore rispetto a tutte le altre basi imponibili. Subito dopo si posiziona la contribuzione del Reddito da

Capitale, ulteriormente dettagliato in Redditi da K e Impresa, K Società e Famiglie. La quota di contribuzione

dei Consumi è decisamente inferiore.

IRPEF – l’Evasione

Il reddito da lavoro dipendente è colpito molto più

pesantemente rispetto agli altri redditi a causa della sua

maggiore facilità di accertamento rispetto agli altri redditi per eQetto della ritenuta alla fonte.

Accertare il reddito eWettivo di milioni di piccoli o piccolissimi contribuenti titolari di microimprese o di lavoro

autonomo è una pretesa concettualmente errata. Da più parti si suggerisce adesso di tornare al concetto di

reddito normale.

Finora il legislatore fiscale ha preferito intervenire con misure ad hoc (detrazioni d’imposta combinate con

assegni familiari). È stata realizzata così una certa discriminazione a favore dei bassi redditi da lavoro non del

tutto soddisfacente e per la macchinosità del sistema, sia per la poca trasparenza dello stesso.

L’evasione fiscale si deve controllare anche strutturando le imposte in maniera tale da rendere le imposte il più

equo possibile, ossia mettendo tutti i contribuenti nella stessa condizione di pagare le imposte => questo

nell’IRPEF non c’è in quanto i Redditi da Lavoro Dipendente e Pensioni sono assoggettati alla ritenuta alla Fonte

a titolo d’imposta a diQerenza degli altri tipi di reddito. Questo di per sé non è sbagliato ma non mette tutti i

contribuenti nella stessa situazione di essere avvantaggiati o meno dal pagamento o dall’evasione.

distribuzione più concentrata sui livelli più bassi di reddito.

Aspetti economici dell’IRPEF:

L’erosione

È la diminuzione di base imponibile determinata dalla legge che esenta alcuni tipi di imponibile o che ne

diminuisce l’obbligo fiscale.

Dal 2011 è in vigore una cedolare secca per i canoni di aQitto relativi alle costruzioni ad uso abitativo (redditi

fondiari), pari al 21% del canone da pagare [Mammi, 2022]. Lo stesso succede per altri redditi come quelli di

capitale e diversi, che sfuggono alla progressività dell’IRPEF venendo invece sottoposti a ISOS (imposta

sostitutiva proporzionale).

A seguito di tutte queste disposizioni è possibile all’imponibile IRPEF la definizione di reddito prodotto: il

prelievo va a colpire sostanzialmente il cosiddetto valore aggiunto (salari, profitti, interessi, rendite)

permettendo tuttavia l’inclusione di alcune tipologie di plusvalenze (reddito entrata) ed escludendo invece il

risparmio di carattere previdenziale (reddito consumo).

La redistribuzione

Per quanto riguarda la scelta di colpire il reddito personale anziché quello del nucleo familiare esistono

opinioni diQerenti: la tesi più moderna è forse quella che individua nel nucleo familiare l’entità a cui riferire il

reddito tassabile. Per ovviare al meccanismo della progressività, che in tale caso penalizzerebbe l’istituto

familiare sono teoricamente disponibili vari tipi di strumenti, come ad esempio lo splitting, basati sul

riconoscimento del numero dei costituenti il nucleo familiare.

Scelta dell’unità impositiva:

Þ Individuo: Tassazione pura su base individuale non prevede alcun riferimento alla struttura familiare

Þ Famiglia: Tassazione pura su base familiare richiede cumulo dei redditi poi sottoposti a imposizione;

(considerare la somma dei due redditi avvantaggia le famiglie dove ci sono più di un percettore e c’è

una diQerenza sostanziale tra i redditi => il carico fiscale è smussato rispetto all’ipotesi di tassazione

separata dei redditi).

Scelta rilevante: se l'imposta personale è progressiva, l'applicazione degli scaglioni alla somma dei redditi dei

due coniugi impone un carico fiscale maggiore rispetto a tassare i due coniugi separatamente. Questo perché

sommando si alza il valore della base imponibile e, di conseguenza, anche il valore delle aliquote medie. In

caso di imposta proporzionale, non c'è diQerenza.

Pro della base familiare:

1. Migliore indicatore della vera capacità contributiva

2. Neutrale rispetto all'intestazione del reddito: nella tassazione con base individuale, c'è un incentivo a

intestare reddito al coniuge con reddito minore

3. Neutrale rispetto alla composizione della famiglia: la base individuale penalizza le famiglie

monoreddito (1 reddito da 100 paga più di 2 redditi da 50)

Pro della base individuale:

1. Neutrale rispetto agli incentivi di formazione di una famiglia: la base familiare crea disincentivi fiscali

alla costituzione di un vincolo familiare

2. Neutrale rispetto alle decisioni di oQerta del lavoro: nella base familiare ci possono essere eQetti

negativi sull'oQerta del lavoro femminile

Per l’Italia la riforma tributaria del 1974 aveva optato per la Famiglia; nel 1976 una sentenza della Corte

costituzionale ne dichiarò l’incostituzionalità per discriminazione.

Attualmente c’è un’imposta personale su base individuale + detrazioni per familiari a carico.

Si discute da anni sull’introduzione di un sistema francese del quoziente familiare. Esistono due varianti:

Splitting puro (Germania)

Formula generale della tassazione per parti: T = q T ((Y + Y ) / q)

fam A B

T = imposta che la famiglia deve pagare

fam

q = numero fissato dal legislatore

T = la funzione di imposta

Y e Y = redditi dei membri della famiglia.

A B

La base della tassazione è fatta sulla base del reddito familiare e l’imposta che la famiglia deve pagare è fissata

in maniera proporzionale al cumulo dei redditi (Ya + Yb) dei percettori e un numero fissato dal legislatore (q)

che tiene conto della dimensione familiare (tiene conto dei percettori di reddito => è fissato a “2” a prescindere

dal numero di familiari a carico)

Splitting: i redditi dei due coniugi vengono cumulati. La somma è divisa in due «parti». L’imposta viene

applicata a ciascuna «parte» e moltiplicata per due, per ottenere il debito d’imposta del nucleo familiare:

Tfam = 2 T(Y/2) Y = YA + YB

ESEMPIO SPLITTING PURO

Famiglia con 2 percettori di reddito immaginando 3 strutture di Scaglioni

1) Imposta stile IRPEF

Imposta di M = 30'000 x 0.2 + 15'000 x 0.3 = 10'500

Imposta di F = 30'000 x 0.2 + 5'000 x 0.3 = 7'500

Imposta Tot = Imp M + Imp F = 18’000

2) Imposta Splitting Puro

Si somma il reddito totale dei soggetti (45'000 + 35'000 = 80'000) e lo si attribuisce pro-quota ai percettori in

maniera uguale (80'000: 2 = 40'000) […]

In questo caso usare un metodo o l’altro non ha alcuna diQerenza perché i due soggetti hanno redditi diversi

ma che ricadono negli stessi scaglioni.

C’è diQerenza invece nel secondo esempio in cui i redditi ricadono in due scaglioni diQerenti => l’imposta

diminuisce dell’ 1%.

Quando i soggetti considerati hanno redditi che rientrano nello stesso scaglione la tassazione individuale o lo

splitting hanno eQetti identici

L’introduzione dello splitting (lasciando inalterati gli scaglioni) determina un vantaggio per i coniugi i cui redditi

si collocano in scaglioni diversi.

Splitting Quoziente

Un modo più articolato per aQrontare il problema è quello del QF (adottato in Francia e Lussemburgo) che è

una sorta di splitting pro-capite corretto.

In pratica l’imposta familiare si calcola così: TFam = N T(Y/N)

dove N è un «coeQiciente di equivalenza» e T è la funzione d’imposta.

Il reddito familiare viene diviso per un numero che tiene conto della numerosità della famiglia: questo numero

è un «coeWiciente di equivalenza», misura cioè il numero di adulti equivalenti in famiglia. Si applica poi la

funzione d’imposta a questa «

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Scienze economiche e statistiche SECS-P/01 Economia politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Ante00 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia pubblica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Genova o del prof Cavalletti Barbara.
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