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REGOLE GENERALI PER LA MASSIMIZZAZIONE DEL PROFITTO

1. se il ricavo marginale è maggiore del costo marginale, l'impresa deve aumentare la produzione

2. se il ricavo marginale è minore del costo marginale, l'impresa deve diminuire la produzione

3. il livello di produzione che massimizza il profitto è quello per il quale il ricavo marginale è esattamente uguale al costo marginale

Queste tre regole sono il fondamento del processo decisionale razionale dell'impresa che massimizza il profitto

Per capire come una impresa nel mercato concorrenziale sceglie la quantità da offrire sul mercato: l'impresa → subisce il prezzo ricavo marginale = prezzo

La quantità che massimizza il profitto dell'impresa in concorrenza perfetta può essere individuata dall'intersezione della curva di costo marginale con la retta di prezzo

REAZIONE DI UN IMPRESA AL CAMBIAMENTO DI PREZZO (derivante da cambiamento delle condizioni → nel

mercato globale) = aumenta il prezzo aumentala quantità offerta

La curva di costo marginale dell'impresa determina la quantità offerta dall'impresa per ogni valore di prezzo 35

SOSPENSIONE TEMPORANEA DELLA PRODUZIONE

Ci sono circostanze nelle quali un'impresa può decidere di non produrre:

  1. sospensioni temporanee della produzione decisione di breve termine, per un periodo specifico, derivante da condizioni contingenti
  2. uscita dal mercato decisione di lungo periodo, che riguarda la sopravvivenza dell'impresa stessa

La differenza tra breve e lungo periodo sono i costi fissi, che non sono modificabili nel breve periodo (cioè non si eliminano con la sospensione della produzione ma possono però essere eliminati con la chiusura)

➔ come si determina la sospensione?

sospensione = la ditta perde i ricavi derivanti dalla vendita, ma allo stesso tempo non deve pagare i costi variabili, ma deve invece comunque sostenere i costi

fissi: l'impresa sospende la produzione se il ricavo marginale che ottiene è inferiore ai costi variabili di produzione

sospende la produzione se RT<CV

sospende la produzione se RT/Q<CV/Q

sospende la produzione se p<CMV

Se produrre non permette di coprire i costi fissi:

  1. l'impresa produce sostiene sia i costi fissi, sia parte dei costi variabili
  2. l'impresa non produce sostiene solo i costi fissi

Interrompendo la produzione l'impresa subisce perdite inferiori che continuando a produrre, e può tornare a produrre quanto il prezzo sarà tale da coprire almeno i costi variabili

Nel breve periodo, dunque, l'impresa produce se riesce almeno a coprire i costi variabili

La curva di offerta di un'impresa nel breve periodo è la porzione di curva di costo marginale che giace al di sopra del costo medio variabile

COSTI SOMMERSI costi che sono già stati sostenuti e che non possono essere

recuperatiNel prendere decisioni riguardo attività economica, i costi sommersi dovrebbero essere ignorati. L'analisi delle decisioni relative alla sospensione della produzione è un esempio dell'irrilevanza dei costi sommersi. I costi fissi sono costi "sommersi" perché non possono essere recuperati dall'impresa, anche se smette di produrre. DECISIONE DI ENTRARE O USCIRE DAL MERCATO: come si determina uscita o ingresso dal mercato? - Uscita dal mercato: la ditta perde i ricavi derivanti dalla vendita, ma non paga né costi fissi né costi variabili. L'impresa esce dal mercato se il ricavo che ottiene è inferiore ai costi totali di produzione. - Esce dal mercato se RT < CT - Esce dal mercato se RT/Q < CT/Q - Esce dal mercato se P < CMT - Ingresso nel mercato: la ditta può ottenere i ricavi derivanti dalla vendita, ma deve pagare costi fissi e costi variabili. L'impresa entra nel mercato

se il ricavo che ottiene è maggiore dei costi totali di produzione entra nel mercato se RT>CT

entra nel mercato se RT/Q>Ct/Q

entra nel mercato se P>CMT

MISURARE GRAFICAMENTE IL PROFITTO DELL'IMPRESA CONCORRENZIALE

profitto = (P - CMT) * Q

impresa massimizza i profitti producendo la quantità per la quale P = C

CURVA DI OFFERTA IN UN MERCATO CONCORRENZIALE

la curva di offerta che deriva dall'attività di tutte le imprese nel mercato concorrenziale, ipotizzando due situazioni:

a) il numero di imprese sul mercato è fisso

b) il numero di imprese sul mercato varia a seguito di dinamiche di entrata e uscita dal mercato

Questi due casi sono entrambi rilevanti:

- è rilevante nel breve periodo: difficile per le imprese entrare e uscire "velocemente" dal mercato

- è rilevante nel lungo periodo: gli ostacoli a entrata e uscita dal mercato sono meno vincolanti, e il numero di imprese si adatta

alle condizioni di mercato 37 → breve periodo = curva di offerta con numero fisso di imprese
Ipotizziamo che ci siano mille imprese identiche sul mercato, questo significa che tutte le imprese hanno accesso alla stessa tecnologia e allo stesso mercato dei fattori. Le imprese hanno tutte le stesse curve di costo.
Se il prezzo è superiore al costo medio variabile, per ogni livello di prezzo ognuna delle imprese produce la quantità di prodotto per cui il prezzo è uguale al costo marginale.
La curva di offerta del mercato è la somma delle curve delle singole imprese. Visto che le imprese sono identiche, per ogni livello di prezzo la quantità offerta è mille volte quella della singola impresa.

➔ lungo periodo = offerta di mercato con libertà di ingresso e uscita
Ipotizziamo nuovamente che le 1,000 imprese siano identiche, le decisioni riguardo all'entrata e all'uscita da un mercato di questo tipo dipendono dagli incentivi che si

Presentano alle imprese già nel mercato e a quelle che potenzialmente vorrebbero entrare:

  1. Le imprese già nel mercato sono redditizie
  2. Nuove imprese hanno incentivo ad entrare nel mercato
  3. Aumenta l'offerta per ogni livello di prezzo
  4. Il prezzo di mercato sarà spinto verso il basso
  5. Le imprese già nel mercato sono in perdita
  6. Le imprese esistenti hanno un incentivo ad uscire dal mercato
  7. Diminuisce l'offerta per ogni livello di prezzo
  8. Il prezzo di mercato sarà spinto verso l'alto

Al termine di questo processo di entrata e uscita dal mercato, le imprese che rimangono nel mercato si troveranno a realizzare profitti economici nulli - cioè le imprese coprono costi espliciti ed impliciti, ma non fanno profitti "extra".

Il profitto è nullo quando il prezzo è uguale al costo medio totale. Cosa significa questo? Ogni impresa produce una quantità tale per cui il prezzo è uguale al costo medio totale.

costo marginaleo sappiano che nel lungo periodo il prezzo tende a eguagliare il costo medio totaleo deduciamo che nel lungo periodo CMT tende ad eguagliare C’o sappiano anche che C’ e CMT sono uguali nel punto più basso della curva di CMT (scala efficiente)L’equilibrio di lungo periodo di un mercato concorrenziale con libertà di entrata ed uscita si ottiene quandotutte le imprese operano alla propria scala efficiente→Perchè operare se il profitto è nullo? se i profitti economici sono nulli, tutti i costi (espliciti ed impliciti) sonocoperti – compresi i costi opportunità dei capitali➔ se il profitto economico è nullo, il profitto contabile è comunque positivoREAZIONI DI MERCATO AD UNO SPOSTAMENTO DELLA CURVA▪ sono diverse nel breve periodo e nel lungo periodo▪ perchè le imprese possono entrare e uscire dal mercato solo nel lungo periodo→Perchè curva di offerta di lungo periodo

Potrebbe avere pendenza positiva? Abbiamo considerato un mercato concorrenziale con imprese identiche, la conclusione cambia se: o i fattori di produzione sono limitati → o le imprese hanno costi diversi. In questo caso si considera l'impresa marginale, la curva di offerta di lungo periodo può avere pendenza positiva, ma è comunque più elastica di quella di breve periodo.

IL MONOPOLIO - CAPITOLO 14

Unica impresa sul mercato di un determinato bene, nessun sostituto, può esistere perché esistono barriere all'entrata che rendono impossibile la concorrenza ad altre imprese. Perché esiste il monopolio? È una delle strutture di mercato in cui le imprese sono price-maker, e quindi possono influire sul prezzo.

Abbiamo tre principali forme di monopolio:

  • Monopolio delle risorse
  • Monopolio di Stato
  • Monopolio naturale

MONOPOLIO DELLE RISORSE: un'impresa detiene il controllo esclusivo di una risorsa chiave.

La proprietà esclusiva di una risorsa è una causa potenziale di monopolio, ma difficilmente si verifica nei mercati moderni. La maggior parte dei mercati è grande ed è difficile controllare la totalità di una risorsa.

MONOPOLIO DI STATO: lo stato offre ad un solo operatore l'uso esclusivo di vendere un determinato bene o servizio (ad esempio i diritti d'autore).

  • Garantiscono un diritto di monopolio ad inventore o artista
  • Motivate dalla necessità di promuovere comportamenti virtuosi in situazioni di esternalità positive
  • Ricerca e sviluppo; produzione letteraria e artistica
  • Benefici incentivi alle attività creative
  • Costi politica di prezzo del monopolista

MONOPOLIO NATURALE (processo produttivo): una singola impresa può offrire il servizio a costi più bassi rispetto a quelli sostenuti da una molteplicità di imprese. Generalmente il monopolio naturale è dovuto

ad «economie di scala», quindi curva decrescente

IMPRESA MONOPOLISTICA = non teme ingresso di altre imprese che possano erodere il suo potere di mercato

➢ monopolio delle risorse e monopolio di stato: in questi due casi, se l’impresa non ha esclusiva e non esiste una protezione dello stato, sarà difficile mantenere il monopolio: il profitto del monopolista attira altre imprese

➢ monopolio naturale = dipende da caratteristiche del processo produttivo, sarà facile mantenere il monopolio: l’ingresso in un monopolio naturale non è allettante perchè gli entranti sanno che non potranno mai raggiungere il livello di profitto del monopolista: ad ogni nuovo ingresso la fetta di mercato si riduce

DECISIONI DI PRODUZIONE E DI PREZZO →Il monopolista come decide livello di produzione e di prezzo? lo scopo dell’analisi è capire se il monopolio sia auspicabile e qu

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A.A. 2022-2023
77 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/07 Economia aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher matilde_mariii di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia aziendale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Brescia o del prof Verdolini Elena.