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Estratto del documento

Si discosta dal prodotto potenziale, ovvero da

un’alta occupazione. Vuol dire che si ha un

elevato numero di disoccupazione che

permane nel tempo.

u = uneployment (disoccupato)

7 è è à è è è

è

Lezione 6 - 23/10/2020

Mainstream —> opinione prevalente tra gli economisti. A quel tempo era la visione

walrasiana.

YF (equilibrio o prodotto di piena occupazione walrasiano) = prodotto lordo —> PL o

detto anche prodotto potenziale (nessuna differenza tra prodotto lordo e PIL).

uf (disoccupazione frizionale) = 2-3 % della forza-lavoro. Non una disoccupazione

grave ma normale —> quando le cose economicamente vanno bene le persone posso

permettersi di rimanere disoccupati pi a lungo.

Problema disoccupazione anni ’30 —> u = 25 %. Non una disoccupazione frizionale.

John M. Keynes

L’approccio walrasiano standard per lui un solo dei possibili equilibri. Sono possibili

anche altri equilibri meno soddisfacenti in quanto esiste sia la disoccupazione

frizionale che quella Keynesiana ovvero quella involontaria.

Flusso circolare del reddito —> uno schema concettuale che mette a fuoco alcune

relazioni tra le variabili aggregate del sistema economico essenziali per comprendere

la possibilit di un equilibrio di non piena occupazione.

Decisioni di produzione

Y = PL = YF

PL = perch la nostra economia chiusa ovvero non ci sono rapporti con l’estero. In

un’economia chiusa possiamo parlare solo di prodotto lordo. Y = PL il valore

monetario delle merci inali prodotte dalla nostra economia e siccome il valore

monetario questo dipende dalle decisioni delle imprese. Nel rettangolo indichiamo

dove va a collocarsi il PL. Questo rappresenta il mondo della produzione.

Insieme delle famiglie

Lezione 7 - 26/10/2020

FCR = lusso circolare del reddito S

Y =

8

f é à f è è ù è è è è è

PL —> il prodotto lordo realizzato alimenta un lusso di reddito per le famiglie e

questo pu essere consumato o risparmiato —> Y = C+S. Una parte viene consumata

per cose di consumo un’altra viene risparmiata.

DA = domanda o spesa aggregata —> cio valore monetario delle spese che le imprese

hanno deciso di produrre.

Il risparmio rappresenta una dispersione dal FCR cio un potere d’acquisto che non

viene utilizzato per acquistare beni di consumo. Il risparmio fuoriesce dal FCR nel

senso che non si traduce in DA. I consumi delle famiglie (C) sono ordini per le imprese.

Poi esiste una seconda componente della DA —> investimenti (I) o la spesa monetaria

per gli investimenti decisi dalle imprese. Gli investimenti vengono dalle decisioni delle

imprese e rappresentano una immissione nel FCR.

Impresa

(beni e servizi che l’impresa acquista sul mercato perch le servono e grazie all’attivit

produttiva resa possibile dai fattori della produzione capitale-lavoro, l’impresa

trasforma questi input in output) input —> K, L —> output (produzione realizzata

dall’impresa)

es: se la nostra impresa produce mele acquister come input intermedi sementi,

cartoni per spedire le mele. L’azienda acquister beni e servizi (input) e avr K = stock

di capitale isso dell’impresa. L = dipendenti.

Impresa come organizzazione che costituita dall’insieme di stock di capitale isso e

lavoro e che conferiscono all’impresa di trasformare gli input intermedi in output.

K (capitale isso) e L (fattore di lavoro) sono anche chiamati fattori primari di

produzione. Questi fattori andranno retribuiti tramite salari, stipendi. La

remunerazione che l’impresa eroga al fattore lavoro per poter usufruire dei loro servizi

costituita dai monte salari (W perch sta per Wagers = salari). La remunerazione del

fattore capitale costituita dall’insieme dei pro itti (π).

Se noi dal valore monetario dell’output (detto anche fatturato dell’impresa) togliamo il

valore monetario degli input cosa ci rimane? Rimane il valore aggiunto. Si chiama cos

perch il nuovo valore dell’attivit produttiva dell’impresa. Quindi il valore

dell’output sar dato dal valore dell’input pi quello dell’output e del valore aggiunto.

L’attivit produttiva che avviene all’interno dell’impresa genere valore, aggiunge valore

al valore degli input intermedi e prende il nome di valore aggiunto.

Il valore aggiunto di una generica impresa (VAi) ha una caratteristica fondamentale: il

valore aggiunto dato dal fatturato dell’impresa - il valore monetario dell’input. Gli

input non vengono conteggiati, sono fuori dal valore aggiunto.

Se noi facciamo la sommatoria dei valori aggiunti delle singole imprese presenti nel

nostro sistema economico, otteniamo una grandezza economica che per de inizione

esclude tutti gli input intermedi e quindi otteniamo un calcolo corretto del prodotto

interno lordo (PIL).

9

è é à è ò f f à è è è é à è ù f à f à è é à f f à ì

Valore aggiunto di un’impresa —> VA = π + W (pro itti e salari). Coloro che

contribuiscono a creare il nuovo valore aggiunto se lo spartiscono in termini di

remunerazione.

Σ VAi = PL = reddito lordo (Y) (insieme delle remunerazioni)

Lezione 8 - 30/10/2020

Se la famiglia ha un reddito di 100 e ne consuma 80, ne risparmia 20.

I consumi delle famiglie rappresentano una prima componente di domanda aggregata,

questa crea sbocco di mercato per le merci che le imprese hanno deciso di

produrre=80.

Il secondo aspetto che se e solo se risparmio e investimenti sono uguali (S=I) si crea

una domanda aggregata suf iciente a garantire sbocchi di mercato per le merci che le

imprese hanno deciso di produrre.

(risparmio) S = I —> condizione di equilibrio macroeconomico del sistema.

Se le imprese non investono pi come prima per qualsiasi ragione, se si riducono da 20

a 10 si forma una domanda aggregata pari a 90 quindi non pi suf iciente a garantire

sbocchi di mercato a tutte le merci. Le imprese ridurranno i loro piani di produzione da

100 a 90, il prodotto lordo si riduce del 10%. Quindi anche le famiglie avranno un

reddito pi basso e ridurranno i loro consumi quindi si riducono anche i risparmi. La

condizione di equilibrio macroeconomica non rispettata n prima n adesso. Finch

non si arriva ad una nuova uguaglianza tra risparmio e investimenti, la domanda

aggregata risulter sempre inferiore a PL e quindi il percorso recessivo dell’economia

andr avanti cio la recessione si aggraver , il PIL continuer a ridursi. Il messaggio

che ci lascia qui Keynes che l’economia lasciata a se stessa non in grado di

riprodursi all’equilibrio di piena occupazione, si pu creare una carenza di domanda e

il sistema pu andare a collocarsi in un equilibrio non coerente con la piena

occupazione.

10

à ù ò è à è è f ù à è ò f

è é à ù f é è é

I- —> DA- —> Y- —> C- —> I- —> DA-

processo cumulativo

TEORIA DELLA DETERMINAZIONE DEL REDDITO DI EQUILIBRIO

Modello della Croce Keynesiana.

CURVA DEL CONSUMO

CURVA DEGLI INVESTIMENTI

11 CURVA DELLA DOMANDA AGGREGATA

Lezione 9 - 6/11/2020

S = I

Nella visione di Keynes sono le famiglie che investono e allora cosa pu garantire

l’uguaglianza? niente e infatti lui pensa che risparmio (S) e investimenti (I) possono

essere differenti. La condizione di equilibrio macroeconomico del sistema non affatto

garantita dalla mano invisibile —> succo del dubbio analitico di Keynes. Quindi pu

succedere che queste due grandezze economiche risultino differenti ossia se

S > I

DA < Y

12 ò è ò

Il punto di intersezione tra la retta della DA e la bisettrice individua il cd reddito di

equilibrio (Ye).

Il reddito di equilibrio è quel livello del reddito in corrispondenza del quale i

risparmi delle famiglie sono coerenti con l’investimento delle imprese.

13 YF = reddito di

e q u i l i b r i o e i n o l t re

abbiamo in

corrispondenza di

questo la piena

occupazione.

Scenario pessimistico: la

c u r va DA s i s p o s t a

rigidamente verso il

basso. La caduta degli

investimenti determina

una caduta della

domanda aggregata.

YF rimane un reddito di equilibrio? S > I quindi YF non pi reddito di equilibrio esso

andr a collocarsi in corrispondenza del punto di intersezione tra la bisettrice e la

nuova curva della domanda DA’.

La nozione di equilibrio di Keynes diversa da quella vista nell’approccio

dell’equilibrio walrasiano. In quest’ultimo l’equilibrio un’equilibrio in cui gli agenti

economici sono razionali, fanno le proprie scelte in base alla cadenza di domanda etc.

L’equilibrio walrasiano un’equilibrio di posizioni scelte. Nella visione di Keynes,

invece, Ye non scelta, gli agenti non scelgono di non lavorare, subiscono la situazione,

l’equilibrio sub to. L’equilibrio di Keynes una nozione cui non associato un

giudizio di valore positivo.

La caratterizzazione economica di equilibrio per Keynes un equilibrio come “state of

rest” = stato in cui non si muove nulla.

Secondo Keynes sono possibili equilibri multipli e alcuni di essi sono pessimi.

Lezione 10 - 9/11/2020 Meccanismi di

aggiustamento tipici

della visione di Keynes.

14

à è è ì è è è è è è ù è

Policy implications —> le policy implications di Keynes sono delle policy implications

per cui non va pi bene una politica di lasciar fare al mercato. Servono delle politiche

pubbliche attive, e siccome queste hanno un problema di natura economica, le

politiche suggerite da Keynes sono le politiche macroeconomiche. Si tratta di

aumentare con tali politiche la domanda aggregata (DA). Come? Attraverso la politica

iscale e la politica monetaria.

La politica iscale (o di bilancio)

G = spesa pubblica per beni e servizi. Come cambia il lusso circolare del reddito

quando c’ lo Stato? oltre ai consumi e agli investimenti delle famiglie che sono la parte

privata della domanda aggregata, c’ la componente pubblica ovvero il valore

monetario per la spesa pubblica per beni e servizi. DA = C + I + G

Se c’ lo Stato non possiamo immaginare che tutto il reddito delle famiglie diventi

consumo o risparmio. Y = C + S cambia perch lo Stato se c’ deve avere delle risorse e

le prende attraverso le imposte. Y - imposte = YD (reddito disponibile)

YD = Y - T (imposte complessive pagate dalle famiglie)

YD = C + S

Se ho un reddito annuale di 100 e devo pagare 30 di imposte, il reddito dispon

Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
20 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/01 Economia politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher danielaarrico di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia politica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Grillo Michele.