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NATURA E FINI ECONOMICI DELL’IMPRESA
Un complesso processo tecnico economico che include l’acquisizione dei fattori di produzione e la loro organizzazione,
la produzione e/o distribuzione del prodotto e la vendita del prodotto
Inoltre comporta il sostenimento di molteplici costi cercando in primo luogo di vendere i prodotti sul mercato un
prezzo in grado di remunerare tutti i fattori impiegati nella sua produzione. Esprimano inoltre scelte che si
manifestano su mercati attraverso la domanda di fattori produttivi (input) necessari ai suoi processi produttivi e
attraverso l’offerta di prodotti (output) destinati ai suoi clienti. Interagiscono su mercati di approvvigionamento,
ove si procurano i fattori di produzione e sui mercati di sbocco, ove invece collocano il risultato della loro produzione
STORIA DELL’IMPRENDITORE
Mercante-capitalista unico individuo titolare dell’attività produttiva.
Imprenditore-capitalista non unico titolare dell’attività ma utilizza dei capitali esterni
Entrepreneur colui che compra a prezzi certi e rivende a prezzi incerti
Imprenditore come innovatore: produzione di nuovi beni o servizi, introduzione di nuovi processi produttivi,
individuazione di nuovi mercati e altro.
Generalmente possiamo definirlo come chi esercita professionalmente un’attività economica organizzata finalizzata
alla produzione o allo scambio di beni o servizi.
IMPRENDITORE MODERNO
Iniziativa: combinazione e trasformazione di fattori produttivi svolgendo una funzione produttrice di ricchezza
Rischio: eventualità di non coprire con i proventi della propria attività il costo dei fattori produttivi impiegati
Netta distinzione tra chi detiene i capitali (azionisti) e chi gestisce l’impresa (manager)
Netta prevalenza invece nell’economia italiana del capitalismo familiare: elevato grado di identificazione tra
azionista di maggioranza e imprenditore.
IMPRESA E AZIENDA
IMPRESA: un’attività economica esercitata professionalmente e organizzata al fine della produzione dello scambio di
beni o servizi
AZIENDA: il complesso dei beni organizzati dall’imprenditore per l’esercizio dell’impresa. Inoltre l’azienda lo strumento
operativo con cui l’impresa raggiunge i suoi obiettivi
CLASSIFICAZIONI DI IMPRESA
-Attività svolta: imprese agricole vs imprese commerciali
-dimensione: piccole medie imprese vs grandi imprese
-natura del soggetto giuridico: imprese private vs imprese pubbliche
-soggetti coinvolti/Forma giuridica: imprese individuali VS imprese collettive
-finalità: imprese lucrative Vs imprese mutualistiche, imprese profit VS imprese no profit, società benefit
ATTIVITÀ SVOLTA
IMPRENDITORE AGRICOLO: imprenditore che esercita una delle seguenti attività: coltivazione del fondo, selvicoltura,
allevamento di animali e attività connesse. Le imprese agricole sono quelle imprese la cui attività rientra fra quelle
previste per gli imprenditori agricoli
IMPRENDITORE COMMERCIALE: Quell’imprenditore che svolge attività non previste per l’imprenditore agricolo. inoltre
esso include le imprese che si occupano di produzione di beni e servizi e di tutti servizi collaterali
DIMENSIONE
PICCOLI IMPRENDITORI E PICCOLA IMPRESA: coloro che esercitano un’attività professionale organizzata
prevalentemente con il lavoro proprio e dei componenti della famiglia
PICCOLA E MEDIA IMPRESA: si distinguono in micro, piccole e medie imprese. I criteri da soddisfare sono legati al numero
occupati, dimensione economica e indipendenza da altre imprese
NATURA DEL SOGGETTO GIURIDICO
IMPRESE PUBBLICHE: imprese che hanno come soggetto giuridico un ente pubblico
che persegue interessi di tutta la collettività (regione)
IMPRESE PRIVATE: imprese che hanno come soggetto giuridico una persona fisica
o una persona giuridica con fini privati
SOGGETTI COINVOLTI
Impresa individuale: piccole imprese a conduzione familiare. Sono le più diffuse sul
territorio ma presentano un numero di vendite molto esiguo infatti vi è un
grosso impegno da parte del titolare
Impresa collettiva (o società): l’attività economica svolta in forma
collettiva.società lucrative VES società mutualistiche;
società lucrative: società di persone vs società di capitali
Organizzazioni no profit o terzo settore
Complesso degli enti privati costituiti per il perseguimento, senza scopo di lucro, di finalità civiche, solidaristiche e di
utilità sociale è che, in attuazione del principio di sussidiarietà è in coerenza con i rispettivi statuti O atti costitutivi,
promuovono e realizzano attività di interesse generale mediante forme di azioni volontarie e gratuite o di mutualità
o di produzione e scambio di beni e servizi. Ne fanno parte le organizzazioni Ti volontariato, le associazioni di
promozione sociale, gli enti filantropici, le imprese sociali, incluse le cooperative sociali, Le reti associative e società di
mutuo soccorso
Organizzazione delle imprese: per organizzare si intende un insieme di più individui animati dalla volontà di perseguire
obiettivi comuni. Ciò che accomuna gli obiettivi di una organizzazione è la complessità che li rende non raggiungibile
singolo individuo infatti per questo, gli individui che li condividono decidono di formare le organizzazioni.
Si basa su due principi
-principio del numero ottimale di dipendenze dirette
-principio dell’unità di comando
Dimensioni dell’organizzazione
Dove una struttura organizzativa rappresenta l’insieme dei canali di autorità e di comunicazione che si
stabiliscono fra i diversi ruoli e le diverse unità organizzative. Le dimensioni sono:
-formalizzazione -centralizzazione / decentralizzazione
-specializzazione. -professionalità
- gerarchia. -indicatori del personale
Le dimensioni organizzazione Hanno il compito di descrivere la struttura organizzativa ovvero descrivere i criteri
di divisione lavoro, i collegamenti gerarchici e i criteri di comunicazione di coordinamento. significa anche
descrivere “chi fa cosa?” Nell’organizzazione. Presi basa su tre fattori fondamentali: divisione, specializzazione,
coordinamento CAP 8.2
Organizzazione scientifica del lavoro di Taylor: questa teoria si basava su:
-Prendere in considerazione almeno 10-15 operai esperti nella lavorazione oggetto di esame
-Analizzare tutti i singoli movimenti eseguiti dal lavoratore
-Quantificare il tempo effettivamente necessario per ognuno di questi
- eliminare ogni movimento inutile o che potrebbe diventarlo
I PRINCIPI DEL FORDISMO: meglio conosciuto come il primo creatore della catena di montaggio Dove basava il suo
concetto sotto tre sostanziali innovazioni:
-standardizzazione Dei componenti
-suddivisione di lavorazioni complesse in più manovre elementari, tayloristicamente ottimizzate
- Il lavoratore resta in una Postazione definita E non è costretto a muoversi per effettuare le operazioni di sua
competenza
I meccanismi di coordinamento
Il coordinamento si rende necessario per la gestione dell’attività interdipendenti ottenute a seguito del processo
di specializzazione, si basa su due gruppi di meccanismi:
-Standardizzazione come chiave del coordinamento ovvero progettare prima di eseguire un lavoro
- supervisione e adattamento reciproco attraverso lo scambio diretto di informazioni e conoscenze tra gli attori
di un processo
Progettazione organizzativa
-progettazione microstrutturale: stabilire compiti, mansioni e ruoli di ciascun individuo gruppo di individui all’interno
di un’impresa
-progettazione macrostrutturale: definire, mediante l’organigramma, le relazioni di dipendenza e/o di
collaborazione fra le varie unità organizzative e le varie persone coinvolte
Struttura funzionale Punti di debolezza:
punti di forza -Tempo di risposta lento di fronte ai cambiamenti ambientali
-Economie di scala all’interno dell’unità funzionali -Accumulo di decisioni al vertice è il sovraccarico della gerarchia
-Specializzazione -Scarso coordinamento orizzontale tra le unità organizzati
-Aumento dell’efficienza aziendale: - Mancanza di visione di insieme
-Concentrazione degli sforzi e degli interessi su
singole aree gestionali
-Attento controllo dei costi degli sprechi
-chiarezza dei rapporti tra le diverse unità aziendali
Struttura divisionale
Punti di forza: Punti di debolezza:
-Responsabilità sul Prodotto -Scarso coordinamento tra le linee di prodotto
-Capacità di adattamento delle unità a differenze di prodotto, -Maggiori possibilità che insorgano situazioni di
aree geografiche, clientela conflitto per la ripartizione delle risorse
-Maggiore flessibilità in aziende di grandi dimensioni -Maggiori costi della struttura
-Decentramento del processo decisionale - necessità Di potenziamento del sistema
- dirigenti con capacità gestionali globali il rischio di eccessiva informativo aziendale
specializzazione
Struttura a matrice
Punti di forza: Punti di debolezza:
-condivisione delle risorse umane -insorgenza Di conflitti
-Adattamento decisioni complesse e a Cambiamenti -Confusione e frustrazione causate dalla presenza di
frequenti in un ambiente instabile una duplice linea di autorità
-Coordinamento e integrazione di competenze -Necessità di buone capacità interpersonali e
complementari formazione approfondita dei partecipanti
-Opportunità per lo sviluppo di competenze sia funzionali sia -Grandi sforzi per mantenere un bilanciamento di
di prodotto potere
-Possibilità sinergie tra prodotti - Necessità di un clima di collaborazione a tutti i livelli
CAP 9 DOMANDA E OFFERTA AGGREGATA
OA (FFERTA AGGREGATA)= riferita alla quantità totale di beni e servizi che le aziende di una nazione sono disposte a
produrre e a vendere in un dato periodo. Il tutto dipende dal livello dei prezzi, dalla capacità produttiva e dal livello dei
costi.
DA (DOMANDA AGGREGATA)= si riferisce all’importo totale che i diversi settori dell’economia sono disposti a spendere in
un dato periodo. Essa dipende dal livello dei prezzi, dalla politica monetaria e fiscale e da altri fattori
L’EQUILIBRIO MACROECONOMICO
Significa che si vuol trovare il PIL reale e il livello globale dei prezzi in grado di soddisfare sia gli acquirenti che i
consumatori. È una combinazione del livello generale dei prezzi e delle quantità globale prodotta in cui ne gli acquirenti
ne i venditori desiderano cambiare i propri acquisti, le proprie vendite o i prezzi. Infatti una volta raggiunto l’equilibrio
non ci sono pressioni perché sia alterato il livello dei prezzi
CRISI DELL’OFFERTA E STAGFLAZIONE
Improvvisi cambiamenti delle condizioni di costo o produttività che modific