SISTEMA APERTO
L’impresa è un sistema aperto poiché per sopravvivere deve continuamente porre in essere
relazioni di interscambio con altre entità o sistemi esterni. Queste relazioni possono presentarsi
sottoforma di:
-input: approvvigionamento di risorse necessarie per l’alimentazione del sistema
-output: cessione a terzi del prodotto ottenuto col funzionamento del sistema
Gli attori coi quali l’impresa costantemente si relaziona sono i clienti, i fornitori e i concorrenti, la
loro natura dipende dipende dal settore in cui l’impresa opera. Oltre a tali entità, l’azienda si
relaziona anche con sistemi più ampi che, con le loro dinamica, sono in grado di in uenzare
anche in maniera signi cativa, i comportamenti e i risultati dell’impresa: il mercato e il
macroambiente.
SISTEMA SOCIO-TECNICO
L’impresa è un sistema sociale all’interno del quale operano sia risorse umane che risorse
tecniche scarse, ossia caratterizzate da una disponibilità limitata, organizzate e nalizzate al
pro tto.
-> è importante che una risorsa sia scarsa perché se io ho una cosa scarsa, ossia una cosa che
tutto ciò che è scarso ha molto valore
gli altri non hanno, acquisto vantaggio su questi=
economico.
scarso= è per pochi perché di cile o costosa da acquisire
All’interno dell’impresa sono presenti contemporaneamente sia
-un’organizzazione del lavoro relativa al fattore umano (più rilevante)
-un’organizzazione tecnica costituita da impianti, attrezzature e tecnologie produttive (accessoria)
fi fi fi fi ffi fi fi fi ff
fi fi fl fi
SISTEMA COGNITIVO
L’impresa de nita come sistema cognitivo, ci porta a spostare l’attenzione dalle risorse materiali
alle risorse immateriali, come il know-how, la capacità innovativa o la reputazione, elementi che
spiegano le potenzialità delle imprese nei processi di creazione di valore.
Sotto questa prospettiva dunque, la vera ricchezza dell’impresa non è costituita dal suo
patrimonio tangibile ma dalle sue risorse immateriali ( il macchinario è replicabile, le risorse umane
no ) connesse a:
-l’avviamento di mercato
-l’immagine positiva nei confronti dell’ambiente
-la capacità di produrre innovazioni centro di innovazioni
So ermandoci su questo ultimo punto, l’impresa deve essere un e queste
ultime non sono il prodotto delle macchine, bensì dell’intelligenza. L’impresa si de nisce dunque
sistema di conoscenze atto a produrre nuova conoscenza.
come un
La conoscenza presente in azienda deriva:
-indirettamente dalla professionalità di coloro che operano all’interno dell’organizzazione, che
lavorano per essa
-direttamente da quelle conoscenze accumulate nelle routine organizzative mediante processi
autopropulsivi, sulla base della logica del Learning by doing
*L’impresa nell’ottica sistemica dunque, sotto il pro lo strutturale è un sistema socio-tecnico e
faperto, sotto il pro lo dinamico, è un sistema di produzione e di accumulazione di conoscenze.
- funzioni istituzionali
Altre due prospettive attraverso le quali è possibile de nire l’azienda sono le
nalità dell’imprenditore.
e le funzioni istituzionali,
L’azienda, in base alle sue può de nirsi come:
economica
-organizzazione
Un’impresa è un’organizzazione economica quando il suo scopo è il soddisfacimento dei bisogni
umani mediante l’utilizzo di risorse non disponibili in natura in misura illimitata. In questo senso,
l’organizzazione del lavoro consente un uso più razionale delle risorse.
-sistema sociale
L’impresa è un sistema sociale poiché se essa crea e distribuisce ricchezza, è grazie agli sforzi dei
gruppi sociali operanti al suo interno. L’impresa infatti, per funzionare, ha bisogno di forza lavoro,
macchinari, servizi etc…
-struttura patrimoniale
L’impresa è una struttura patrimoniale che aggrega un insieme di beni organizzato e orientato allo
svolgimento di processi produttivi.
Tali funzioni sono tra loro collegate poiché la capacità di produrre reddito nel lungo periodo (che
dipende dalla disponibilità di risorse) consente all’impresa di adempiere alle sue nalità
economiche e crea le condizioni per soddisfare i bisogni del sistema sociale nel quale è inserita.
*l’impresa può svolgere una molteplicità di funzioni in rapporto al ruolo che essa assume nel
sistema socio-economico in cui essa si inserisce e, in base alle nalità dell’organizzazione. Le
funzioni istituzionali possono assumere priorità diverse.
Esempio:
Se si mette in primo piano la capacità di creare valore economico, la funzione che acquista
maggiore rilievo è la sua capacità di produrre reddito.
L’impresa in sè non può avere obbiettivi, questi corrispondono a quelli di colui che la governa,
l’impresa infatti è l’espressione della volontà dell’imprenditore.
ff fi fi fi fi fi fi fi fi fi
Gli scopi che l’imprenditore può porsi nell’esercizio dell’impresa sono molto vari ed esistono
nalità imprenditoriali
molteplici teorie che studiano le
-massimizzazione del pro tto nel lungo tempo
Secondo la teoria della massimizzazione del pro tto, i comportamenti imprenditoriali sono sempre
orientati alla massimizzazione del risultato reddituale ottenibile dall’attività aziendale.
Questa teoria non tiene in considerazione però, variabili importanti quali il tempo: l’imprenditore
potrebbe accantonare l’obiettivo di redditività massima nel breve periodo per conseguire nel
lungo periodo un pro tto. Facendo ciò, garantirebbe comunque la sopravvivenza
dell’organizzazione, consentirebbe la copertura del costo dei capitali investiti e assicurerebbe in
ogni caso la remunerazione dei fatti produttivi.
Tuttavia, la misura del pro tto e la sua destinazione sono orientati in maniera diversa nell’azienda
privata o pubblica, pro t o non pro t, in un’economia aperta o chiusa
-sopravvivenza dell’impresa
La teoria della sopravvivenza sociale venne sviluppata da economisti sociali in seguito alla
sempre più frequente separazione tra proprietà di impresa, ossia coloro che investono il capitale
iniziale, e la gestione dell’impresa, attuata di dirigenti.
I dirigenti diversamente dai proprietari, si preoccupano in primis della sopravvivenza aziendale,
non della massimizzazione del pro tto. Proprio per questo, attività che potrebbero massimizzare il
pericolose evitate.
pro tto ma che vengono considerate per la vita dell’organizzazione, vengono
raggiungimento della massima sicurezza,
L’obbiettivo in questo caso è il fattore dato dalla
posizione dell’impresa nel mercato, innovazione, reputazione risorse
dal tasso di dalla e dalle
dell’impresa, sia siche che nanziarie.
* il pro tto è solamente un mezzo, non il ne ultimo
-creazione e di usione del valore economico
Secondo la teoria del valore economico, la nalità non è la redditività di breve periodo, bensì
quella di far crescere il valore economico dell’impresa. Queso ne, non corrisponde solo
all’obbiettivo del proprietario o del manager, bensì a tutti i partecipanti dell’impresa.
-sviluppo dimensionale dell’impresa
Secondo la teoria dello sviluppo dimensionale, l’obbiettivo primario dei dirigenti è la crescita del
giro d’a ari. L’espansione dell’impresa può essere nalizzata a:
1-maggiore stabilità
2-maggiore prestigio
3-miglioramento economico (focus su un fattore materiale)
4-ra orzamento della struttura organizzativa
5-assunzione di maggiore forza concorrenziale
6-aumento delle retribuzioni
-massimizzazione sociale del pro tto
La teoria comportamentaristica evidenzia “limiti sociali” alla massimizzazione del pro tto.
La massimizzazione del pro tto implica l’accrescimento dei ricavi, la riduzione dei costi o
entrambe le manovre. Le possibilità e ettive di manovrare queste variabili economiche non sono
mai liberamente determinabili dall’imprenditore, sono limitate dai condizionamenti esercitati dai
gruppi sociali sottesi dietro ciascuna delle componenti in cui possono essere suddivisi costi e
ricavi. Il ne del massimo pro tto dunque, diviene il ne del massimo pro tto condizionato (da
accordi di cooperazione o dalla composizione di con itti interni ed esterni).
limite che è dato da come questi gruppi in uiscono sulla mia
In un obbiettivo di pro tto c'è un
possibilità di massimizzare il pro tto. E' una massimizzazione vincolata alle azioni di alcuni gruppi
sociali= sociale. L'imprenditore vuole ma non è detto che riesca xk ci sono tante parti da
coordinare.
-conseguimento del successo sociale
fi ff fi ff fi ff fi fi fi fi fi fi fi
fi fi fi fi fi fi fi ff fi fi fi fi fi fl fi fi fl fi
Secondo la teoria del successo sociale, l’imprenditore non ricerca solo la redditività, bensì anche
il successo sociale, il quale è riconducibile a tre motivazioni principali:
-reddito
-posizione sociale
-potere
Nell’ambito di tale teoria, le grati cazioni economiche vanno di paripasso con le grati cazioni
morali, dunque, è importante che ci sia un’attenzione sia agli equilibri economici che agli equilibri
etici= esistono degli studi che si focalizzano sull’incorporare nel business comportamenti etici
(Es: sostenibilità vs ambiente)
*La presenza di interessi di erenziati fa emergere l’esigenza di risolvere i con itti che i vari
interessi possono generare o quella di determinare delle priorità tra i vari interessi. A questo
proposito, l’etica aziendale può venire in soccorso per risolvere tali dilemmi morali ,
rappresentando un fattore che contribuisce alla de nizione della funzione aziendale.
ethics”
-> “business si riferisce a un lone della letteratura organizzativa e manageriale che si
concentra sull’analisi della natura della moralità e sui possibili dilemmi di carattere etico, legati alle
condotte dell’impresa e manageriali.
Iniziò ad a ermarsi negli USA dal secondo dopoguerra, parallelamente a importanti mutamenti
sociali legati alla lotta per i diritti civili, al di ondersi di una cultura paci sta e alla crescente
attenzione verso la tutela ambientale.
La business ethics di seconda generazione comprende 4 loni di analisi:
-l’applicazione di principi etici alle pratiche d’impresa
-la valutazione, spinta dai processi di globalizzazione, delle implicazioni dell’agire d’impr
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