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SECONDA PARTE

Azienda e impresa non sono sinonimi, l'azienda sta dentro un'impresa e l'azienda è il complesso dei beni organizzati dall'imprenditore per l'esercizio dell'impresa.

Il bilancio è costituito da una serie di documenti che ci dicono come "sta andando" un'impresa.

Le informazioni per il management, necessarie per assisterlo ed orientarlo verso il conseguimento degli obiettivi dell'impresa, sono dette informazioni di contabilità direzionale o controllo di gestione.

La contabilità può essere definita come il processo di rilevazione, misurazione, analisi, interpretazione e comunicazione d'informazioni che consentono agli utilizzatori di sviluppare giudizi, valutazioni e decisioni consapevoli riguardanti i loro rapporti diretti o indiretti con l'impresa.

I principi contabili sono definiti sulla base di criteri generali: rilevanza, oggettività, fattibilità.

In rapporto all'oggetto sociale, il codice civile distingue tra società commerciali e non commerciali.

In rapporto al diverso grado di responsabilità dei soci, il codice distingue tra:

  • Società di persone: in esse i soci hanno di norma una responsabilità illimitata e solidale di fronte a eventuali rovesci societari e sono: società semplice (s.s.), società in nome collettivo (S.n.c.) e società in accomandita semplice (S.a.s.)
  • Società di capitali: in esse i soci hanno invece una responsabilità limitata verso i creditori, relativa al solo capitale sociale sottoscritto: quindi in caso di perdita o di fallimento i creditori possono rivalersi esclusivamente sul patrimonio sociale.

Le società di capitali sono: società a responsabilità limitata (S.r.l.), società unipersonale a responsabilità limitata, società semplificata a responsabilità limitata, società per...

azioni (S.p.a), società in accomandita per azioni (S.a.p.a.). Hanno le seguenti caratteristiche: i beni conferiti alla società hanno maggiore importanza delle qualità personali dei soci, è più facile cedere le proprie quote sociali, i creditori possono rivalersi esclusivamente sul patrimonio sociale, l'amministrazione può spettare anche ai non soci.

cooperative Le perseguono uno scopo mutualistico, che non consiste nel conseguire un utile, ma un beneficio genericamente inteso. La cooperativa si può definire infatti come l'unione di persone che svolgono un'attività economica a favore dei soci stessi, per ottenere beni, servizi o retribuzioni a condizioni più vantaggiose di quelle ottenibili sul mercato.

Stato patrimoniale rendiconto di stock (o di stato), fornisce informazioni sulle risorse possedute dall'impresa in un certo momento.

Conto economico rendiconto di flusso, fornisce informazioni sui risultati.

delle attività svolte in un certo periodo di tempo. Il Rendiconto finanziario (le non quotate non devono produrlo) fornisce informazioni sui risultati delle attività svolte in un certo periodo di tempo. La Nota integrativa, contenente informazioni complementari ed integrative degli altri documenti. Il principio del duplice aspetto dice che ATTIVITÀ = PASSIVITÀ + CAPITALE NETTO. Questo è verificato anche nel caso in cui le attività siano inferiori alla somma di passività. In questo caso il capitale netto sarà negativo. I costi di competenza sono uguali alla somma di costo del venduto, costi operativi e delle imposte sul reddito. Il risultato netto può essere destinato a due scopi principali: ridistribuito ai soci sotto forma di dividendi o reinvestito nell'impresa. I PRINCIPI CONTABILI DI BASE: omogeneità, 1 - prevede quindi che la moneta fornisca un'unità di misura omogenea, che permette di considerare insieme.

risorse di natura diversa.

1 – la contabilità si riferisce ad un’entità, non alle persone che in qualche modo sono ad esse collegate.

2 – prospettiva di continuità di funzionamento, nel redigere il bilancio si assume che l’impresa continui a lavorare per un periodo di tempo indeterminato.

3 – prospettiva del costo, un’attività sia inizialmente contabilizzata al suo costo, e che poi tale valore sia “cancellato” nel corso del tempo in funzione di uno stimato consumo della funzionalità del bene.

Le attività non monetarie sono contabilizzate al loro costo d’acquisto o costo storico. Però a questo costo si sottrae, per alcune attività (es. macchinari), la quota di ammortamento, ovvero il valore che l’attività ha perso a causa del suo parziale utilizzo. La differenza tra il prezzo pagato per acquisire un’azienda ed il fair avviamento value delle attività

nette è detto e valorizza il capitale intellettuale, il marchio, la reputazione e così via. Duplice aspetto, 5 – attività = passività + cap. netto. La proprietà gode di un diritto residuale, e quindi è difficile interpretare il capitale netto come un diritto vantato nel senso stretto del termine.

attività

Le sono denaro o beni che, prima o poi, contribuiranno alla generazione di cassa. Le attività sono risorse economiche controllate dall'azienda.

passività

Le sono diritti vantati indistintamente su tutte le attività.

LEZIONE 6

I 5 principi contabili visti precedentemente regolano lo stato patrimoniale, gli altri 6 riguardano la scrittura del conto economico.

Il CE è costituito da due principali categorie di elementi:

Ricavi: flussi in ingresso di attività, che si concretizzano nell'aumento di valore della cassa o crediti commerciali in uscita, ovvero il consumo di risorse utilizzate per generare ricavi.

prudenza,7 – due aspetti: 1- Riconoscere i ricavi (incrementi del capitale netto) solo quando sono ragionevolmente certi 2- Riconoscere i costi (decrementi del capitale netto) non appena risultino ragionevolmente possibili Generalmente i ricavi derivanti dalle vendite sono riconosciuti nel momento in cui i prodotti sono consegnati ai clienti.realizzazione dei ricavi,8 – indica quanti ricavi possono essere riconosciuti. Questo principio afferma che l'ammontare che è possibile riconoscere come ricavo è quello che con ragionevole certezza il cliente pagherà. I crediti che si pensa non verranno incassati sono i crediti inesigibili e sono trattati separatamente come un costo. LEZIONE 7 Quando si sostiene una spesa, il costo associato può essere un'attività o un costo di competenza del periodo: se periodi futuri trarranno vantaggio da un determinato costo, allora va registrato come attività, in caso contrario deve essere registrato come costo di competenza. Costo di competenza di un certo periodo: costo da associare a quel periodo amministrativo. I costi di competenza rappresentano risorse consumate nel periodo per la produzione di ricavi di quel periodo. Esistono 3 metodi per riconoscere i costi di competenza: 1. Primo criterio: i ricavi e i costi sostenuti da uno stesso evento

devono essere riconosciuti in unostesso periodo.

criterio: i costi associati alle attività del periodo sono di competenza del periodo2.

Secondo

Terzo criterio: i costi che non possono essere associati a ricavi futuri sono di competenza del periodo.

dividendiI che un'impresa corrisponde ai propri azionisti non sono un costo di competenza. I dividendi sono la distribuzione di un'attività, non un elemento di calcolo dell'utile netto.

principio della continuità dei criteri di valutazione,10 - afferma che una volta che l'impresa abbia adottato un determinato criterio di contabilizzazione, deve continuare a utilizzarlo per tutte le successive registrazioni aventi caratteristiche simili, a meno che non sussista un giustificato motivo.

principio di significatività e rilevanza,11 - afferma che non si devono registrare eventi che non siano rilevanti e per i quali l'onere della contabilizzazione non sarebbe giustificato.

CE a costo

del venduto. Dallo schema di CE si evince che i dividendi non sono costi, ed infatti non compaiono. Questo CE è utile a capire come il cambiamento dei ricavi influisce sulla formazione del reddito. Questa classificazione richiede molte ipotesi, ma gli amministratori lo utilizzano per compiere simulazioni di risultato in funzione di diverse ipotesi di ricavo o per spiegare in modo sintetico i cambiamenti di reddito tra due esercizi consecutivi. I sono costi il cui valore varia in misura direttamente proporzionale a un qualche livello di attività o di output: i ricavi ed alcuni costi aumentano della stessa proporzione. I sono costi il cui ammontare complessivo non varia al variare del livello di output. La scelta del tipo di rendiconto dipende dall'informazione che voglio ottenere: strumento a supporto di decisioni che implicano la necessità di prevedere il comportamento dei costi con

i volumi di output ed il loro effetto sul redditoCE a costo del venduto utile per interrogarsi sulle diverse aree aziendali, come e perché la loro dimensione si modifichi nel tempo.

CE a valore aggiunto

Nel CE a valore aggiunto i costi sono:

  • Classificati per natura
  • Suddivisione tra costi di risorse interne ed acquistate all'esterno

Imprese integrate verticalmente producono un valore aggiunto più elevato di quelle integrate orizzontalmente.

LEZIONE 8

Il bilancio civilistico è la struttura di bilancio imposta in Italia dal legislatore. Ha una forma rigida non è cioè possibile derogare dalle norme previste se non in specifiche e previste circostanze.

Il Codice civile, oltre a dettare principi e criteri ai quali attenersi nel processo di rilevazione e valutazione delle operazioni, detta anche le regole per la redazione dei rendiconti costituenti il bilancio, composto da:

Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
15 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/01 Economia politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Cocchi51 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia della localizzazione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Politecnico di Milano o del prof Perucca Giovanni.