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ABBIAMO DIMOSTRATO CHE NEL SISTEMA PAY AS YOU GO (NEI SISTEMI A RIPARTIZIONE) IL

TASSO INTERNO DI RENDIMENTO È PARI AL TASSO DI CRESCITA DI LUNGO PERIODO DEL

PIL.

Il sistema previdenziale italiano è un sistema a ripartizione calcolato con il metodo retributivo ha come TIR

il tasso di crescita dell’economia, cioè è una media quinquennale del tasso di crescita dell’economia.

NEL SISTEMA A CAPITALIZZAZIONE IL TIR=AL TASSO DI INTERESSE DI MERCATO.

In genere se volessimo massimizzare il benessere delle generazioni future si dovrebbe dire che il sistema pay

as you go (a ripartizione) è preferito a quello a capitalizzazione SE E SOLO SE IL TIR DEL PRIMO CASO

> DEL TIR NEL SECONDO CASO.

SE NOI GUARDIAMO STRETTAMENTE AL VALORE ATTESO DEI TASSI INTERNI DI

RENDIMENTI DOVREMMO DIRE: È PREFERIBILE IL SISTEMA A RIPARTIZIONE TUTTE LE

VOLTE CHE IL PIL CRESCE AD UN TASSO SUPERIORE A QUELLO DI MERCATO.

MENTRE IL SISTEMA A CAPITALIZZAZIONE SAREBBE DA PREFERIRE SE IL TASSO DI

INTERESSE DI MERCATO FOSSE SISTEMATICAMENTE SUPERIORE AL TASSO DI CRESCITA

DEL PIL.

Tuttavia, questa regola non può essere realizzata da un anno ad un altro in modo semplice perché ci sono

delle implicazioni tutte le volte che introduciamo una riforma che produce effetti per diversi decenni, dunque

è molto importante da un lato guardare alla fase di transizione quindi come si va da un sistema ad un altro,

come si può cambiare da un sistema all’altro, secondo dobbiamo parlare anche di rischi perché dobbiamo

non solo guardare il valore atteso delle attività ma anche la loro volatilità, il loro rischio.

Nella teoria del portafoglio ottimo i due elementi

fondamentali sono rendimento e rischio.

NOTA BENE 2: abbiamo ipotizzato aliquota costante

quindi abbiamo utilizzato sistema contributivo per il

calcolo della pensione.

FORMULE PER IL CALCOLO DELLA PENSIONE

METODO CONTRIBUTIVO O A CONTRIBUZIONE

DEFINITA (DEFINE CONTRIBUTION)

Quello che è costante nella formula è l’aliquota

contributiva, parametro noto e costante, tutto il resto è

variabile: sia w che n sono incerti: io che verso oggi i

miei contributi all’INPS non so quale potrà essere il

tasso di crescita del PIL per i prossimi 30 anni dunque la mia pensione è incerta perché incerto è il tasso

interno di rendimento, incerto è il tasso di crescita del PIL dei prossimi 30 anni.

Proprietà di un sistema a ripartizione calcolato con il metodo contributivo.

Se io calcolo il rapporto spesa pensionistica/PIL posso

scomporre questo rapporto come spesa pensionistica/

monte salari * monte salari/PIL: ho moltiplicato e diviso

per il monte salari questo rapporto. Immaginiamo ora che

il monte salari rispetto al PIL sia una costante: nel lungo

periodo il rapporto tra il valore monetario dei salari pagati

annualmente in un’economia rispetto al PIL si può

ipotizzare una frazione costante nel tempo (ALFA):

parametro tecnologico.

Il rapporto monte salari/PIL è un parametro tecnologico

che denomino ALFA 76

Economia del Risparmio e della Previdenza

A sinistra rimane spesa pensionistica su monte salari: la spesa pensionistica (pensione*numero pensionati) se

il sistema è in equilibrio è pari al monte contributivo quindi la spesa pensionistica o il monte pensioni se il

sistema è in equilibrio è pari al monte contributivo ma il monte salari in questa economica è semplicemente

Yt*Lt.

Sempli co e quello che rimane è ALFA TAU.

In un’economia in crescita costante il rapporto tra spesa pensionistica e PIL in un sistema a ripartizione è pari

ad ALFA *TAU.

Nel nostro esempio, in Italia se immaginiamo ALFA = 60% e TAU = 33% quindi 33*66=18% quindi questo

vorrebbe dire che nella nostra economia il rapporto spesa pensionistica/PIL dovrebbe aggirarsi in una

situazione di equilibrio attorno al 18/19%.

Proprietà dei sistemi a ripartizione calcolati in pareggio.

Metodo retributivo Con il metodo retributivo quello che è

costante è il rapporto pensione salario, una

media degli ultimi salari. Si ipotizza che la

pensione sia una frazione costante dei

salari correnti.

Dunque, ho diviso entrambi i lati per y0 ed

ho ipotizzato che in questo sistema

retributivo quello che è ssato in modo

costante è il rapporto pensione media

salario medio: rapporto di sostituzione cioè

il rapporto di sostituzione tra pensioni e

salari quindi in base a questa formula ciò

che è costante non è tanto l’aliquota ma il

rapporto di sostituzione.

Se si modi ca la composizione

demogra ca dell’economia (se si modi ca

il rapporto lavoratori/pensionati) a parità di

rapporto di sostituzione l’unico modo per mantenere in pareggio questo sistema è modi care l’aliquota.

Se per qualche motivo il numero dei pensionati aumenta si riduce L0/R0. Quello che deve modi carsi per

mantenere il pareggio, l’uguaglianza tra le entrate e le uscite è aumentare TAU.

Questo è stato il motivo per cui in Italia l’aliquota è aumentata no ad arrivare al 33%.

Fino agli anni ’90 il sistema previdenziale italiano era un sistema a ripartizione retributivo e dunque il

parametro che si doveva aggiustare era TAU: la variabile che si è mossa di più.

LA MATRICE DELLA PREVIDENZA

Combinando il sistema di nanziamento a ripartizione e capitalizzazione insieme alle formule di calcolo

delle pensioni contributivo/retributivo esistono 4 tipologie di sistemi previdenziali perché entrambe le

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Economia del Risparmio e della Previdenza

formule (retributivo/contributivo) per il calcolo dei bene ci pensionistici sono compatibili con i metodi di

nanziamento.

Forma previdenziale a ripartizione (pay as you go) con metodo contributivo che è esattamente come funziona

attualmente il sistema pensionistico

italiano, il primo pilastro pubblico

obbligatorio così come quello svedese

che, insieme all’Italia ha fatto una

riforma che è andata nella stessa

direzione di quella italiana.

Forma previdenziale a

capitalizzazione con metodo

contributivo e questo è come funziona

la previdenza privata in Italia: i fondi

pensione calcolano la pensione con il

metodo contributivo.

Forma previdenziale a ripartizione

con metodo retributivo, meccanismo

che ha utilizzato l’Italia no ai primi

anni ’90.

Entrambi i sistemi di calcolo sono

compatibili con entrambi i sistemi di

nanziamento e viceversa.

Forma previdenziale a capitalizzazione con metodo retributivo utilizzato in Olanda e Canada.

Sistema a punti (misto) : ogni anno di lavoro equivale ad una frazione di punto che viene accumulata.

Entrambi i sistemi di calcolo, i meccanismi di calcolo sono compatibili con entrambi i sistemi di

nanziamento e viceversa.

RISCHI DEI SISTEMI PREVIDENZIALI

Un conto è guardare al rendimento atteso (non avremmo dubbi a d

ecidere quale sistema adottare) però dovremmo guarda anche i rischi.

Quali sono i rischi dei sistemi a capitalizzazione (i fondi pensione)?

Il primo rischio è il rischio tasso di interesse: i tassi di interesse o i rendimenti nanziari sui mercati sono

molto volatili.

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fi

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Economia del Risparmio e della Previdenza

Rischio default: i fondi pensione possono anche fallire teoricamente. In Italia però non esiste l’istituto

fallimento dei fondi pensione e ci sono delle procedure diverse che cercano di evitare il fallimento quindi

non possono fallire.

bene ci dei sistemi a capitalizzazione (fondi pensione)

Nella formula pensionistica non compare la demogra a questo perché ciascun individuo si paga la sua

pensione indipendentemente da quello che fanno gi altri io investo i miei contributi nel fondo pensione, il

fondo pensione a sua volta li investe sui mercati nanziari, quello che compare nella formula è unicamente il

tasso di interesse, l’unica vera incognita, l’unica vera variabile che entra nella formula.

Quindi l’indipendenza dei sistemi a capitalizzazione dal rischio demogra co.

I RISCHI DEI SISTEMI A RIPARTIZIONE

Rischio intergenerazionale dove dentro ci mettiamo la dinamica demografica e quella salariale cioè i

parametri n e w.

Nella formula, infatti questi due parametri rientrano per determinare il TIR delle pensioni. Se la demografia

va male (n si riduce) io avrò una pensione più bassa e lo stesso vale per il tasso di crescita della produttività:

se la produttività va male e l’economia ristagna, dunque il tasso di crescita del PIL è basso allora anche la

mia pensione sarà bassa (sto parlando del metodo contributivo in cui quello che rimane costante è l’aliquota

e quello che è variabile, l’incognita è il tasso interno di rendimento).

Chi sostiene questi rischi? Dipende dal metodo di calcolo.

Se il metodo di calcolo è contributivo il rischio grava sull’assicurato: se il PIL va male sarà la mia pensione

ad e

ssere più bassa quindi il rischio demografico ed

economico grava sull’assicurato.

Si chi grava il rischio del tasso di interesse? Grava

sull’assicurato. Se i mercati vanno male avrò una

pensione più bassa.

Se invece il metodo di calcolo è retributivo quando

firmo il contratto c’è scritto che il sistema

previdenziale al momento del mio pensionamento mi

assicurerà un certo rapporto pensione/ultimo salario

indipendentemente da come è andata l’economia. Alla

fine dei miei anni di lavoro io riscuoterò una pensione

che per contratto deve essere una certa % del mio

salario o dei miei ultimi salari.

Su chi grava il rischio rendimento? Sull’ente

previdenziale che può essere o l’INPS (sistema

pubblico) oppure il fondo pensione se si tratta di un

fondo privato.

Oggi nel mondo si sta passando a metodi di calcolo

contributivi; quindi, il rischio grava sempre più sull’assicurato e non pi sull’ente previdenziale. Negli Stati

Uniti è ancora più evidente perché lì la previdenza privata è molto importante.

Quindi riassumendo: chi pagani rischi dipende dalla formula di calcolo utilizzata per il calcolo dei benefici.

Ripeto: nessun sistema previdenziale è esente da rischi. Il sistema a capitalizzazione sconta il rischio del

tasso di interesse, il sisma a ripartizione sconta i rischi demografici e della produttività (rischio economico).

N.B.

Fino ad ora si è parlato in generale: Ho detto che il rischio demografico grava sui sistemi ripartizione e non

tanto su quelli a capitalizzazione. Ma se si va a vedere anche i fondi pensione risentono dell’andamento

demografic

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A.A. 2024-2025
106 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/01 Economia politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Saraghila di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia del risparmio e della previdenza e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Pisa o del prof Spataro Luca.