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PERCHÉ SUCCEDE QUESTO?
Le ipotesi alla base del «nostro» modello assicurativo standard più semplice sono difficilmente soddisfatte nella realtà. In particolare, il nostro modello è caratterizzato da:
- Rimborso pieno del danno (loading)
- Premio equo, senza ricarichi sul valore atteso del danno che viene calcolato conoscendo precisamente: probabilità attribuita ai diversi stati di natura e l’entità del danno
Tali ipotesi sono più facilmente violate soprattutto con riferimento al rischio di disastri/catastrofi naturali.
Le ipotesi alla base del «nostro» modello assicurativo standard più semplice sono:
- La funzione di distribuzione dei rischi è oggettivamente (e facilmente) misurabile: i vari stati di natura a cui mi trovo di fronte quanto cerco di modellare questa lotteria sono riconducibili a una distribuzione di probabilità, in cui si riesce a calcolare precisamente la probabilità (es. p=0,5).
- La legge dei grandi numeri è sempre soddisfatta:
funzione di distribuzione dei rischi è oggettivamente (e facilmente) misurabile.man- made) -grande rischio, bassa frequenza-Nel caso dei disastri (naturali e questaè un’operazione decisamente difficile, in quanto presuppone dati storici che nonsempre sono disponibili (nella qualità e quantità desiderata). Una cosa è stilare – peruna polizza vita – la tabella delle probabilità di sopravvivenza utilizzando tabelleattuariali continuamente aggiornate, ben altra cosa è stimare la funzione didistribuzione rischi in caso di pandemia, sversamenti di petrolio, attacchi terroristici,etc.etc. Infatti, il rischio è quantificabile, mentre l’incertezza è tutt’altra dimensione.Questo è il primo grande problema.Un altro problema è riferito alla diversa percezione del rischio tra assicuratore eassicurato. In particolare, la funzione di distribuzione dei rischi è oggettivamente (efacilmente) misurabile e costituisce una informazione condivisa tra
assicuratore e assicurato. Questa ultima condizione è spesso disattesa in quanto la percezione del rischio da parte dell'assicurato non coincide con la sua (eventuale) quantificazione oggettiva. Al diminuire della percezione del rischio da parte dell'assicurato (cioè al diminuire della probabilità che l'assicurato attribuisce allo stato di natura sfavorevole), diminuisce la sua disponibilità ad acquistare assicurazione. Nel caso dei disastri (naturali e man-made) e questa è una situazione frequente, in quanto l'assicurato tende a sottostimare il rischio di essere colpito da un disastro (soprattutto naturale). Questo potrebbe essere uno dei motivi per il quale ci sono poche polizze di questo tipo (assicuratore sottostima il rischio). Il ruolo dell'industria assicurativa: esempi CASO CONCRETO in cui l'assicurato tende a sottostimare il rischio di essere colpito Texas-Louisiana: Uragano Harvey (agosto 2017): da un disastro (soprattutto naturale) RichiesteDi rimborso danni dovuti a perdite dirette (associate a distruzione di case, auto, aerei, imbarcazioni) pari a 30 mld. USD. Tuttavia i danni totali stimati arrivano a oltre 85 mld. USD. A cosa è dovuta tale discrepanza? La discrepanza tra danni effettivi e danni richiesti è spiegata dalla natura particolare del disastro ed alla percezione del rischio dimostrata dai soggetti esposti al rischio disastro. Man mano che l'uragano Harvey assumeva la natura di tempesta tropicale, raggiungeva con la sua azione devastante zone all'interno delle quali non erano state sottoscritte polizze assicurative in grado di coprire i danni generati da questo tipo di shock naturale (in quanto zone ritenute assolutamente prive di rischio). Ad esempio questo è il caso della Harris County in cui si trova Houston, dove solo il 17% dei proprietari di case avevano sottoscritto una polizza assicurativa contro il rischio di alluvione (che invece si manifestò nell'Agosto 2017 in conseguenza dell'uragano).
LA LEGGE DEI GRANDI NUMERIPer la legge dei grandi numeri, il valore medio di un elevato numero di eventi casuali che sono indipendentemente e identicamente distribuiti tende a essere prossimo al suo valore atteso (es. se mi rubano la macchina a Lugano, si tratta di un avvenimento indipendente dal fatto che a Milano sia stata rubata un'altra auto). Quindi al crescere del numero di polizze vendute aumenta la probabilità che la perdita effettivamente sopportata dall'assicuratore (per polizza venduta) coincida con il danno atteso. Ciò consente alla compagnia assicurativa di praticare un premio equo, conseguendo extra-profitti nulli. I disastri naturali costituiscono una forma di rischio potenzialmente assicurabile cui la legge dei grandi numeri non può essere applicata. "low frequency-high severity". Il disastro costituisce un evento che è il risultato di uno shock che colpisce simultaneamente diversi (s)oggetti. La condizione di distribuzione indipendente è violata.
questo per l'assicurazione non è un fatto positivo perché in quel momento si trova a rimborsare un numero cospicuo di oggetti danneggiati.
I rischi contro cui gli individui si assicurano sono (nella stragrande maggioranza dei casi) tra loro indipendenti. Ad esempio, il rischio di furto auto (o rischio morte) fronteggiato da Mr. X è incorrelato con lo stesso tipo di rischio fronteggiato da Mr. Y. Tale ipotesi non tiene nel caso di rischio di disastro. Ad esempio, nel caso di terremoto, tutti gli individui assicurati contro il rischio di disastro naturale che vivono all'interno della zona colpita dal sisma fronteggiano un rischio di distruzione dell'abitazione che è positivamente correlato. Si tratta perciò di un problema assolutamente da non sottovalutare.
In questo caso dove la legge dei grandi numeri non esiste, non si può diversificare.
43. RISCHI ASSICURABILI E CARATTERISTICHE ASSICURATIVE è ampiamente noto come qualsiasi rischio assicurabile dia luogo a
comportamenti opportunistici che potrebbero aumentare la probabilità di materializzazione dell'evento rischioso. Questo è il caso delle polizze furto o incendio, che potrebbero dar luogo al più classico dei problemi dovuti ad asimmetria informativa (ex-ante): moral hazard. Tanto maggiore è la copertura assicurativa tanto minore è l'ammontare di risorse investite per realizzare risk-prevention e maggiore diventa la probabilità dell'evento rischioso. Se le compagnie di assicurazione anticipano scarsa prevenzione, aumenteranno il premio assicurativo, forzando i soggetti a ridurre il loro grado di copertura. Nel caso limite, nessuna polizza verrà sottoscritta. Il mercato delle assicurazioni fallisce!
È altrettanto ampiamente noto come l'asimmetria informativa possa generare problemi non solo di moral hazard, ma anche di selezione avversa. Se le compagnie di assicurazione calcolano il premio assicurativo 234 Rivedere nelle slides, lo abbiamo fatto più
velocemente sulla base della distribuzione media di probabilità, i soggetti meno rischiosi acquisteranno meno assicurazione rispetto ai soggetti più rischiosi, in quanto il premio pagato è eccessivo rispetto alla loro oggettiva probabilità di sopportare/generare una perdita. Le compagnie assicurative reagiranno praticando (cercando di praticare) un premio commisurato ai solo soggetti rischiosi. I soggetti meno rischiosi non si assicureranno! Il mercato delle assicurazioni fallisce! Ovviamente se i problemi di asimmetria informativa sono presenti anche nelle polizze assicurative standard, con riferimento ai disastri naturali il problema continua a rimanere tale. Tuttavia, va detto che La letteratura sui disastri non ha fornito contributi privi di ambiguità sul ruolo giocato da moral hazard e adverse selection nell’influenzare il funzionamento del mercato delle assicurazioni contro il rischio di disastri (naturali e non). Anche perché non è del tutto chiaro sino a che punto
–soprattutto nell’ambito dei disastri naturali – si possano rilevare dei comportamenti che siano sistematicamente influenzati da asimmetrie informative tra assicurato e compagnia di assicurazione, e non siano invece conseguenza delle preferenze. Tuttavia, è possibile dimostrare che gli stessi soggetti che:- sostengono attività costose di risk prevention/self-insurance, per ridurre la probabilità di realizzazione del disastro
- Realizzano investimenti rischiosi, nel tentativo razionale di aumentare i propri profitti
Svolgimento di attività in zone considerate rischiose, si mettono in moto degli incentivi perversi per cui comunque l'attività viene svolta all'interno di queste zone rischiose. Quindi questo consente di capire che talvolta ci si trova di fronte a una serie di danni che si realizzano all'interno di zone dove non avrebbe dovuto manifestarsi attività produttiva e investimenti di varia natura, ma in realtà invece si sono svolti. Un caso compatibile con questo risultato è quello dell'investimento in beni capitali all'interno di aree - come le regioni costiere - che per via delle loro caratteristiche geografiche soffrono di elevata probabilità di realizzazione di disastro (rischio alluvioni/uragani/maremoti) e godono di elevata produttività del capitale (per via della presenza di infrastrutture come porti o strutture alberghiere per fornire servizi turistici).