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RISCHI:

- Rischio di riduzione generale dei tassi di mercato

- Rischio che il valore delle somme depositate si riduca nel tempo

- Rischio di insolvenza (contenuto) – una banca potrebbe entrare in crisi e non riuscire a rimborsare il deposito a vista.

– le banche devono costituire un fondo a proprio carico privatamente che tuteli i risparmiatori nel caso in cui ci sia

un’insolvenza di una singola banca fino a 100.000 €.

2. CERTIFICATI DI DEPOSITO (CD) – (titolo di credito) - strumento finanziario di investimento che prevede

l’emissione di titoli da parte delle banche per raccogliere risparmi a breve e a m/l termine.

Sono emessi dalle banche e acquistati dal cliente tramite un contratto e richiedono una gestione simile a quella dei titoli.

Al contrario dei depositi a risparmio – i certificati di deposito possono essere trasferiti liberamente dal proprietario attraverso

la vendita de certificato.

È possibile distinguere i CD tra: CD al portatore e nominativi.

CD a portatore non sono legati a un singolo individuo – si tratta di un vero e proprio certificato che ha valore di per sé e

può essere trasferito semplicemente con la consegna del certificato da un soggetto all’altro.

CD nominativi associati al nome dell’investitore. – possono essere cartacei od ordinari ovvero dematerializzati.

Sono emessi a rubinetto – le banche offrono le condizioni alle quali sono sempre disponibili ad offrire certificati di depositi a

determinate condizioni.

I certificati di deposito possono essere emessi secondo due modalità:

- 

CD con Cedola a fronte del versamento iniziale dell’investitore, è previsto il pagamento periodico di interessi

(cedole o coupon) e a scadenza è previsto il rimborso del capitale. – il valore della cedola (I) è ottenuto attraverso il

calcolo degli interessi: I= (C x gg x i)/365

- 

CD Zero coupon - calcolo degli interessi implicito Valore nominale – Valore di emissione. – non sono previste

liquidazioni di interessi periodici (cedole) ma solo il pagamento dell’interesse maturato a scadenza.

** Tasso può essere fisso (non varia nel tempo + definito a livello contrattuale) o variabile (tasso legato all’andamento

degli indici di mercato).

3. BUONI FRUTTIFERI POSTALI – omologo di deposito bancario.

 

Emessa da una società controllata Cassa Depositi e Prestiti (CDP) tramite rete postali.

 È nominativo e può essere intestato solo a persone fisiche.

 La durata dell’investimento può arrivare fino a 20 anni.

 L’emissione dei buoni postali è a rubinetto, cioè su richiesta dell’investitore (= certificati di deposito).

 Titoli nominativi, rimborsati a vista, non cedibili e non possono essere dati in pegno.

 Emesso alla pari (100)

TTPOLOGIE BUONI FRUTTIFERI POSTALI:

1. BUONO FRUTTIFERO ORDINARIO – tasso di interesse è fisso e crescente, in ragione de tempo trascorso dalla

sottoscrizione.

2. BUONO FRUTTIFERO INDICIZZATO – remunerazione variabile in funzione del parametro di riferimento,

secondo meccanismi specifici previsti per ciascuna emissione e riportati all’interno del foglio informativo.

RENDIMENTO = VALORE DI RIMBORSO – VALORE DI EMISSIONE.

4. PRONTO CONTRO TERMINE PASSIVI (PCT) – “vendite con patto di riacquisto”.

 Il rendimento è dato dalla differenza tra prezzo di vendita e prezzo di acquisto dei titoli.

 

Data la breve durata dell’operazione il tasso tenderà ad allinearsi con i rendimenti del mercato monetario al

momento della conclusione dell’operazione.

 

Dal punto di vista della liquidità l’operazione non ammette la possibilità di smobilizzare in via anticipata

l’importo investito.

L’investitore acquista i titoli a pronti (investimento) e vende i titoli a termine (disinvestimento) – in genere i titoli oggetto di

scambio sono titoli del mercato monetario o di titoli obbligazionari prossimi alla scadenza. – la durata dell’operazione è

solitamente di breve termine, con scadenza compresa tra 1 e 12 mesi.

 Prezzo di acquisto sempre inferiore a quello di vendita.

 Non essendo giuridicamente depositi – non beneficiano della copertura de Fondo Interbancario per la Tutela dei

depositi. – in caso di dissesto della banca, non è garantito il rimborso della somma investita.

l’investitore si espone a dei rischi:

RISCHIO DI CONTROPARTE – si annulla nel momento in cui i titoli oggetto di scambio sono emessi da un

o soggetto diverso dalla banca. L’investitore in caso di fallimento della banca resta il proprietario di tali titoli

obbligazionari

RISCHIO EMITTENTE – il rischio che l’emittente dei titoli obbligazionari fallisca durante il periodo di

o validità del PCT, nella teoria è a carico dell’investitore.

Dal punto di vista dell’investitore, i PCT si prestano per l’impiego temporaneo della liquidità i ìn eccesso.

Per l’emittente, i PCT rappresentano una forma di raccolta più stabile se paragonata ad altre forme di raccolta a breve

termine.

ESEMPIO.

Una banca vende a pronti a un cliente BTP (buono del tesoro poliennale) per un valore nominale di 40.000 €.

Valore i di mercato del titolo (prezzo a pronti) è 103.50

Dopo 90gg la banca ricompra il titolo, pagando un tasso del 4,2%

Definire i valori a pronti e a termine dello scambio?

Controvalore a pronti 40.000 x 103,5/100 = 41.400 €

I = (41.400 x 90 x 4,2%) /365 = 428,75 €

 

Controvalore a scadenza C + I 41.400 + 428,75 = 41.828,75

Ritenuta fiscale 428,75 x 12,5% = 53,59

Accredito a scadenza al cliente 41.828,75 – 53,59 = 41.775,16

DEPOSITI MONETA:

1. Conti correnti di scadenza passivi

 È aperto con la firma di una lettera contratto. (firme congiunte vs firme disgiunte)

*Firme disgiunte: ciascuno de due può impartire ordini separatamente dall’altro.

*Firme congiunte: richiede la firma dei due soggetti titolari del conto.

 La banca si impegna a svolgere le operazioni affidate dal correntista. È il principale strumento di raccolta per le

banche. -Svolge prevalentemente una funzione monetaria.

 

Il contratto di c.c è a scadenza indeterminata l’estinzione de contratto è a vista – la chiusura del conto può

avvenire in qualunque momento.

 Il conto può essere variamente movimentato, il limite ai prelievi è rappresentato dal saldo creditore.

 È concessa la facoltà di prelevare somme superiori a quelle a credito del correntista (c/c per elasticità di cassa) solo se

si ha un fido bancario.

Il conto ha due sezioni: Passivo – importi prelevati e Attivo – importi versati.

Costo/rendimento:

tasso creditore (interessi attivi al netto della ritenuta fiscale) – costi di gestione (commissioni, spese, imposta di bollo, “giochi

di valuta” convenzione applicata ai c.c. per la quale gli accrediti vedono decorrere gli interessi che maturano sugli stessi

qualche gg dopo la data dell’accredito) – tasso debitore.

RISCHIO:

basso livello di rischio di credito e di liquidità - possibilità variazione unilaterale delle condizioni (recesso) / rischio bail-in/

rischio monetario / rischio di tassi negativi. 

Differenza tra saldo contabile (1) e saldo liquido (2) (1): è esattamente saldo rispetto alle operazioni svolte (2): quello che

avete scontando i giorni valuta.

VANTAGGI conto corrente di scadenza passivi:

 

Assoggettate all’intervento del fondo interbancario della tutela dei depositi basso livello di rischio;

 

Essendo distinguibili a vista alto livello di liquidità;

 La possibilità di domiciliare sul c.c tuta una serie di servizi e strumenti.

Gli interessi maturati sono riassunti dalla documentazione che viene inviata periodicamente al cliente composta da:

 Estratto conto – riporta le operazioni rilevandole sulla base della data di effettuazione. - affiancata dalla valuta

attribuita.

 Staffa – conto scalare o scalare interessi – le operazioni/ movimenti vengono riportate per data valuta (non data

cronologica) – sulla base del documento vengono calcolati gli interessi attivi o passivi.

 Prospetto competenze e spese – riassume tutte le spese addebitate dall’emittente al cliente, l’eventuale imposta di

bollo sul c.c e gli interessi a credito (o a debito) al netto delle ritenute fiscale.

**Estratto conto è il documento che riepiloga le operazioni effettuate sul conto (movimenti) in base alla data di effettuazione/

registrazione (data contabile) – permette al correntista di controllare l’esattezza delle operazioni stesse.

Data contabile: indica il giorno in cui la banca registra il movimento;

Data valuta: indica il giorno dal quale decorre il calcolo degli interessi sulla somma registrata

Data disponibile: indica il giorno a partire dal quale il denaro accreditato può essere effettivamente utilizzato, giorno che non

è necessariamente lo stesso di quello de versamento.

Saldo: denaro presente sul c.c

 dato dalla differenza tra l’importo complessivo degli accrediti e quello degli addebiti a una certa data. Se tale differenza

produce un numero positivo del vostro è un saldo a credito – se il numero è negativo: saldo a debito.

CAP. IV TITOLI DI STATO

INVESTIRE – trasferire nel tempo il proprio risparmio e quindi la capacità di consumo.

- Si trasferisce potere di acquisto nel futuro;

- Rischio e rendimento delle diverse attività finanziarie;

- Concetto di premio per il rischio;

- Rendimento nominale e reale;

- Il “taglio” di un investimento; - soglia minima per poter accedere a quello strumento.

- La durata di un investimento;

- La tolleranza verso il rischio;

- Logica di diversificazione; - diversificazione: i rischi delle due attività finanziarie non si muovono in maniera

proporzionale

- Effetti delle perdite sull’investitore.

TITOLI DI STATO: strumenti per gestire la liquidità

INVESTITORI: tutti quelli che hanno prodotto un risparmio (famiglie, imprese)

STATO (GOVERNO) – è l’emittente.

Si scambiano contratti di debito – ossia titoli caratterizzati da:

 Contratti di prestito con obbligo di rimborso (Stato che prende il risparmio dagli investitori emette

proprie passività =somma delle passività: DEBITO PUBBLICO) – raccoglie il risparmio con

l’obbligo di restituzione, alla scadenza del contratto, quindi, dovrà restituire il captale che ha

raccolto. – l’obbligo di restituzione è prestabilita

Contratti finanziari di mercato – sono titoli di massa (emessi in massa con uno specifico n di serie) &n

Dettagli
Publisher
A.A. 2023-2024
47 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/11 Economia degli intermediari finanziari

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher daianadenicco di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia degli intermediari finanziari e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Tasca Roberto.