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Composizione dei titoli di Stato in circolazione al 31 Dicembre 2020

CTZBTP 4.72%1.46% 6.78%8.79% 4.58%0.11%8.52%

BTP Italia 71.75%(rivalutato)

BTP futura

Estero in euro

Estero in valuta 7.60%

BOTCCTeu

CTZBTP 3.58%

BTP€I 0.55%(rivalutato) 2.36%0.10%5.64%5.89%2.53%

I TITOLI AZIONARI

DEFINIZIONE:

I titoli azionari rappresentano quote di partecipazione al capitale sociale nella società per azioni e in accomandita per azioni, sottoscrivendo i quali l'investitore acquisisce lo status di socio (artt. 2346 - 2362C.C.).

Tutte le azioni devono aver uguale valore nominale, ma possono esistere anche azioni prive di valore nominale.

Il capitale sociale di un'impresa sarà dato dal prodotto del numero delle azioni esistenti per il rispettivo valore nominale.

A ciascun socio è assegnato un numero di azioni proporzionale alla parte del capitale sociale sottoscritta e per un valore non superiore a quello del suo conferimento. Lo statuto può però prevedere una

diversa assegnazione delle azioni (art. 2346, co. 4 C.C.).

Titoli a reddito variabile: il prenditore di fondi non assume alcun impegno certo di remunerazione e di restituzione futura del capitale originariamente ricevuto differenza con titoli a reddito fisso.

Valore nominale: quota di capitale sociale corrispondente alla singola azione, ottenuto dividendo il capitale sociale per il numero delle azioni emesse.

Valore contabile: si divide il patrimonio netto che risulta dal bilancio per il numero delle azioni.

Valore di mercato (o prezzo): si forma dall'incontro tra la domanda e l'offerta di azioni.

Poiché non esiste un termine temporale di restituzione dei capitali corrispondenti ai valori di pertinenza degli azionisti, per l'emittente il capitale azionario rappresenta una forma di finanziamento stabile, utilizzabile per far fronte a esigenze di investimento a lungo termine, per esempio in previsione di un'espansione dell'attività.

azioni sono parte del patrimonio netto della società: sono una fonte di finanziamento fondamentale e uno strumento di garanzia per i creditori sociali. In caso di liquidazione i creditori possono ottenere prioritaria soddisfazione sui beni posseduti dall'impresa, mentre gli azionisti partecipano alla ripartizione del saldo attivo residuo (importanza del grado di patrimonializzazione della società). Consentono la partecipazione dell'azionista alla DIRITTI gestione della società, tramite l'intervento ed il voto AMMINISTRATIVI in assemblea DIRITTI Riguardano la partecipazione dell'azionista al PATRIMONIALI risultato economico realizzato dell'impresa DIRITTI Prevedono sia una componente patrimoniale che MISTI una componente amministrativa. DIRITTI AMMINISTRATIVI: - Diritto di voto (art. 2351 C.C.). - Diritto di partecipare all'assemblea ordinaria e straordinaria (art. 2370 C.C.) - Diritto di informazione, ossia la possibilità di

prendere visione del libro dei soci, dei libri delleadunanze e delle deliberazioni assembleari (art. 2422 C.C.)

Diritto di denunciare al collegio sindacale i fatti ritenuti censurabili (art. 2408 C.C.)

Diritto, esercitabile dopo aver raggiunto la quota del 10% (o inferiore se previsto dallo statuto) del capitale sociale, di convocare l'assemblea (art. 2367 C.C.)

DIRITTI PATRIMONIALI:

Diritto a una quota proporzionale degli utili netti, qualora ne venga deliberata la distribuzione in sede assembleare (art. 2350 C.C.). Il reddito percepito dall'investimento azionario assume la forma di dividendo e dipende dall'effettivo conseguimento di utili e dalla decisione della società di distribuirli agli azionisti. Sono fatte salve le condizioni di partecipazione agli utili per le categorie speciali di azioni.

Diritto a una quota proporzionale del patrimonio netto in caso di liquidazione (art. 2350 C.C.). Non essendo prevista una data di scadenza, il rimborso del capitale

investito avviene al momento dellachiusura/liquidazione della società, dopo aver pagato tutti i debiti e rispettando le condizioni di priorità dialcune particolari categorie di azioni.

DIRITTI MISTI:

  • Diritto di opzione (art. 2441 C.C.)
  • Diritto di recesso (art. 2437 C.C.)
  • Diritto di riscattare le azioni proprie
  • Diritto di ottenere il risarcimento del danno derivante dalla non conformità alla legge o allo statuto della delibera dell’assemblea (art. 2377 C.C.)

DIRITTO DI OPZIONE:

Il diritto di opzione è il diritto che spetta ai vecchi azionisti di sottoscrivere, in proporzione alle azioni già possedute e prima di terzi estranei alla società, azioni di nuova emissione, in occasione di un aumento di capitale a pagamento.

Nel caso in cui l’aumento di capitale non sia a pagamento, ma gratuito, si parla di diritto di assegnazione, in base al quale i vecchi azionisti godono di una prelazione nella distribuzione gratuita di nuove azioni.

inproporzione al numero di titoli già posseduti. Tale diritto permette all'azionista di mantenere inalterata la propria percentuale di partecipazione nella società. Il diritto di opzione svolge anche la funzione di tutelare i vecchi azionisti dalla riduzione del valore dell'azione, che può essere provocata dall'aumento di capitale. Il prezzo di sottoscrizione dell'azione di nuova emissione, stabilito dagli azionisti in caso di aumento di capitale, è in genere inferiore al suo valore di mercato al fine di favorire la sottoscrizione delle azioni di nuova emissione. Il diritto di opzione può essere escluso o limitato nei seguenti casi: l'interesse della società lo esige o le azioni sono offerte in sottoscrizione ai dipendenti della società o di società controllanti o controllate; le nuove azioni devono essere liberate attraverso conferimenti in natura; per le sole società quotate, può

azioni può essere calcolato utilizzando la seguente formula: Valore optato teorico = (Valore di mercato delle azioni - Prezzo di emissione delle azioni nuove) / (Numero di azioni nuove emesse) Il diritto di opzione può essere venduto in borsa e il suo prezzo viene determinato dal mercato. Se il prezzo di mercato del diritto di opzione supera il valore teorico per l'azionista, la vendita del diritto risulta più conveniente dell'esercizio e il socio ottiene un profitto dalla differenza tra il prezzo di vendita e il valore del diritto.

azioni a seguito dell'aumento del capitale indica quale dovrebbe essere la nuova quotazione di mercato delle azioni della società ad aumento di capitale avvenuto. In altri termini, in una situazione di mercato perfetto il valore optato teorico delle azioni dovrebbe essere pari al loro prezzo di mercato prima dell'aumento del capitale meno il valore teorico del diritto d'opzione. Quindi, si possono individuare le seguenti uguaglianze:

P - VD x m = P - DV o m x

Dove:

  • D: valore teorico del diritto di opzione
  • V: valore optato teorico delle azioni (ossia ad aumento di capitale avvenuto)
  • P: prezzo di mercato delle azioni prima dell'aumento di capitale
  • m:

Pertanto, per individuare il valore teorico del diritto di opzione (Dx) occorre comunque conoscere il valore optato teorico (Vo) delle azioni.

Il valore optato teorico delle azioni (Vo) in seguito ad un aumento del capitale a pagamento si calcola utilizzando la seguente formula:

(n) V ∙ P ∙ Pm

e=V o +nv

Dove:

P : prezzo di mercato delle azioni prima dell'aumento del capitale

mP : prezzo di emissione delle nuove azioni

ev : numero delle vecchie azioni (ossia delle azioni possedute prima dell'aumento del capitale)

n : numero delle nuove azioni che possono essere sottoscritte disponendo di un numero di vecchie azioni pari a v.

AUMENTO DI CAPITALE SOCIALE A PAGAMENTO:

La società Alfa delibera di aumentare il capitale sociale emettendo a 15,00€ 2 azioni nuove ogni 3 azioni vecchie possedute (aventi valore nominale di 10,00€). Tenuto conto che il prezzo di mercato delle azioni Alfa prima dell'aumento di capitale è di 20,00€, il valore optato teorico delle azioni Alfa si determina come segue: ( )+(23 ∙20,00 ∙15,00)= =18,00V € o 3+2

Da cui il valore teorico del diritto di opzione (ossia Pm-Vo) è pari a: =20 -18 =2D € € € x

Portafoglio

dell'azionista dopo l'aumento di capitale ed esercizio del diritto di opzione: *3 azioni 20,00€ = 60,00€ *3 diritti di opzione (2 azioni nuove acquistate) 15,00€ = 30,00€, €* 60,00€ + 30,00€ = 90,00€ = 5 azioni18,00€ è esattamente il valore optato teorico dell'azione (dopo l'aumento di capitale). Portafoglio dell'azionista dopo l'aumento di capitale, senza esercizio ma con vendita del diritto di opzione: *3 azioni 18,00 = 54,00€ *3 diritti di opzione 2,00€ = 6,00€* 54,00€ + 6,00€ = 60,00€ = 3 azioni 20,00€ Portafoglio dell'acquirente dei diritti di opzione: *3 diritti di opzione 2,0€ = 6,00€*2 azioni acquistate 15,00€ = 30,00€ * 6,00€ + 30,00€ = 36,00€ = 2 azioni

18,00€18,00€ è esattamente il valore optato teorico dell'azione (dopo l'aumento di capitale).

DIRITTO DI RECESSO:

Il diritto di recesso è attribuito ai soci che non hanno concorso (dissenzienti, assenti o astenuti) a deliberazioni della società riguardanti aspetti rilevanti della vita societaria.

Sono previste cause di recesso inderogabili e cause derogabili dallo statuto: tra le cause derogabili si può citare la proroga del termine e l'introduzione o rimozione dei vicoli- alla circolazione dei titoli azionari; rientrano tra le cause inderogabili:

- la modifica dell'oggetto sociale quando consente un cambiamento significativo dell'attività

Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
37 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/11 Economia degli intermediari finanziari

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher marco6969 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia degli intermediari finanziari e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Verona o del prof Pilcher Flavio.