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PROGETTAZIONE DELL'ASSETTO ORGANIZZATIVO
L'assetto organizzativo è l'insieme delle variabili che configurano l'organismo personale, indirizzano e coordinano i comportamenti delle persone. Obiettivo della progettazione dell'assetto organizzativo è definire la configurazione dell'organismo personale e promuovere l'allineamento dei comportamenti degli individui con i fini istituzionali.
Le scelte riguardano:
- Condizioni di efficacia:
- Di persone - numero di persone adeguato al volume complessivo di attività; profili personali e professionali coerenti; chiara definizione dell'insieme dei compiti che ciascuno deve svolgere
- Articolazione dei compiti con gli obiettivi e risorse
- Commisurazione delle retribuzioni
- Modalità tecniche e procedure da adottare con coerenza all'autonomia decisionale
- Meccanismi di coordinamento
- Percorsi di sviluppo professionale
- Condizioni di variabilità:
- Razionalità
- Principio della coerenza dinamica: organizzare non è una scienza, ma un'arte. Non esistono soluzioni ottime e valide ad ogni situazione. Occorre adottare una prospettiva contingente, che si adatta alla situazione particolare in cui ci si trova (quali sono le configurazioni fondamentali che ciascuna variabile può assumere; quali regole sono più adatte per ogni specifica azienda). Le variabili organizzative devono avere un interdipendenza ed essere coerenti con le pressioni del contesto competitivo e con la strategia aziendale.
- Principio di orientamento alle persone e ai gruppi di persone: occorre coordinare l'efficienza aziendale con il soddisfacimento delle persone, focalizzando l'attenzione su:
- la motivazione personale
- le competenze personali viste come patrimonio dell'azienda
- un clima favorevole e forte coesione interna (fiducia)
- sviluppo organizzativo e innovazione tecnica -> cambiamento nel
Tempo dell'organizzazione visto come leva dell'efficienza. Non sempre le persone sono favorevoli al cambiamento.
Scelte dell'organismo personale
Organismo personale = insieme unitario delle persone che prestano lavoro all'interno dell'azienda. La sua configurazione dipende da:
- variabili individuali - caratteristiche delle singole persone che compongono l'organismo personale. Esse comprendono: competenze professionali (conoscenze, capacità tecniche e capacità di gestione delle relazioni interpersonali), valori, bisogni (piramide di Maslow = pone i bisogni in una scala gerarchica con alla base i bisogni primari; seguiti dai bisogni sociali e infine i bisogni del sé). Questi tre elementi devono essere attentamente analizzati perché non sempre essi sono compatibili con la realtà aziendale.
- Variabili sociali - caratteristiche dei gruppi e aggregati di persone. Ruoli, norme, relazioni di influenza e conflitto, cultura.
è visto come un fine.
Configurazione della struttura organizzativa
La struttura organizzativa riguarda:
- la distribuzione dei compiti e della responsabilità tra le varie unità organizzative
- Relazioni gerarchiche tra le unità
Concetti:
Posizione= unità organizzativa destinata ad essere coperta da un unica persona (es. direttore marketing è una posizione)
Mansione= compito assegnato ad una posizione (es. per un direttore marketing una mansione può essere la ricerca di mercato)
Ruolo= insieme delle attese di comportamento nutrite nei confronti di una persona che una occupa una determinata posizione; le aspettative che si hanno nei confronti di un determinato soggetto che occupa una determinata posizione.
Organigramma= insieme delle posizioni che coesistono in una azienda, che vengono organizzate secondo una gerarchia. Si crea una scala gerarchica che definisce i compiti e da chi/cosa dipende ciascuna unità organizzativa
Mansionari= documenti in
cui sono definiti i compiti e le responsabilità di ciascuna unità organizzativa. Si presenta diviso in due parti: nella prima troviamo l'indicazione della posizione sulla scala gerarchica; nella seconda la definizione delle mansioni. Progettare una struttura organizzativa, significa: - specializzazione: dividere il lavoro = ripartire le operazioni tra le unità organizzative, creando - coordinamento: legare tra di loro le varie unità in modo che procedano in modo coordinato; si crea dunque La collaborazione organizzativa, dunque, si fonda sulla divisione del lavoro e il coordinamento. Lezione 26 Divisione del lavoro - Divisione verticale = distribuzione del potere. Il lavoro si divide in: (1) Lavoro operativo-diretto -> concretamente realizza il servizio o offre il prodotto (2) Lavoro di supporto -> qualcuno che svolge un'attività a supporto alle altre. Non sono attività in linea gerarchica, ma si trovano a metà.tra unità direzionali e unità operative. (es. funzione risorse e gestione delle risorse umane)(3) Lavoro manageriale-> ruolo direzionale, far si che qualcuno concretizzi il lavoro.Il lavoro manageriale è suddiviso in tre livelli (non sono obbligatori, dipendono dalla gestione dell'azienda):
- Livello operativo
- Livello intermedio
- Livello strategico
Divisione orizzontale= specializzazione delle diverse attività svolte in azienda (es. vendite=vendite in Italia, vendite in svizzera, vendita in Inghilterra, ...). La divisione orizzontale può portare vantaggi in termini di specializzazione, ma anche svantaggi motivazionali; per questo motivo esistono delle strategie di bilanciamento:
- Job enlargement-> un individuo svolge più compiti in modo da allargare la sua area di competenza e bilanciare la sua demotivazione
- Job rotation-> ruotare le persone nei vari compiti
- Job enrichment-> aumentare il livello di autonomia
- Dimensione temporale:
- Lavoro continuo e permanente (personale operativo)
- Lavoro continuo in tempo limitato (team di lavoro per particolari progetti)
- Lavoro discontinuo e permanente (comitati etici, consigli di direzione)
- Lavoro discontinuo e a tempo limitato (consulenti)
I meccanismi di coordinamento si classificano in due categorie:
- Feed-back: si basano sulla necessità di prossimità fisica.
- Mutuo adattamento - coordinamento reciproco che si svolge tra pari attraverso una comunicazione informale. Non vi è quindi l'aspetto gerarchico.
- Supervisione diretta - si verifica tra due soggetti/posizioni in cui una è superiore all'altra dal punto di vista gerarchico, e supervisiona il soggetto sottostante.
- Programmazione: non vi è necessità di prossimità fisica.
- Standardizzazione dei processi - definizione dei contenuti di un lavoro. Si conoscono le fasi che bisogna seguire per
è diviso in base alle posizioni, di solito assegnate a singole persone; e il meccanismo di coordinamento è la supervisione diretta.
Struttura funzionale-> tre livelli gerarchici: organo di governo economico; organi di direzione; organi esecutivi. Il criterio di divisione del lavoro è la competenza e il meccanismo di coordinamento è sia una supervisione diretta, sia una standardizzazione dei processi. Adottata da aziende di medie-grandi dimensioni che offrono prodotti omogenei.
Questa struttura permette di implementare economie di scala e di apprendimento e di controllare in modo rilevante il personale. Da un altro punto di vista, questa struttura non rappresenta in modo consapevole i processi produttivi; vi è una difficile comunicazione e integrazione tra le funzioni; debole focus su obiettivi finali.
Struttura divisionale-> raggruppo le direzioni per prodotto. La divisione del lavoro è b