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I CARATTERI DELLE COMBINAZIONI ECONOMICHE
L'attività economica svolta da un’impresa, l‘insieme delle operazioni, presenta alcuni caratteri/caratteristiche che bisogna
analizzare:
• Unitarietà
• Estensione
• Dinamicità
Unitarietà
Indica il fatto che le operazioni/combinazioni economiche svolte da un’impresa sono tutte in qualche modo collegate fra
loro, un insieme unitario tra loro interconnessi da una pluralità di relazioni.
• Complementarità: più fattori produttivi/insieme delle diverse operazioni, utilizzate congiuntamente per il
raggiungimento di un risultato:
− Dei fattori produttivi, complementari fra loro (lavoro con le macchine, il capitale proprio dell’impresa con il
capitale di terzi)
− Delle operazioni
• Fungibilità: due fattori produttivi sono fungibili quando uno può essere sostituito all’altro, ad esempio i diversi
mezzi di trasporto merci:
− Dei fattori produttivi
− Delle operazioni
Nella produzione di merci c’è il controllo qualità ovvero svolgere un controllo sulla qualità del prodotto prima di
immetterlo nel mercato (che il prodotto sia integro, che le funzionalità vengano rispettate). Poi avviene l’assistenza post-
vendita, dopo la vendita assisto il cliente perché può succedere che esso riscontri dei problemi con il prodotto. Tra queste
due operazioni citate c’è fungibilità perché quanto è maggiore ed accurato il controllo qualità e meno probabile che ci
siano problemi post-vendita.
• Comunanza: uno stesso fattore di produzione, o uno stesso insieme di operazioni, concorrono all’ottenimento di
più risultati. Ad esempio, la macchina che serve per spostare sia conserve di pomodori sia biscotti
• Uniformità
− Standardizzazione, produzione di tanti output uguali fra loro e non mutevole per lunghi periodi di tempo. (Esce
un nuovo modello di iPhone, l’azienda per tot tempo non farà uscire nuovi prodotti)
− Uniformazione, standardizzazione di determinati prodotti o componenti gestita da organismi sovra-aziendali per
questioni di efficienza, se ogni azienda avesse un proprio standard la produzione sarebbe più complicata
− Modularità, progettazione di componenti standard (moduli, appunto) che possono concorrere alla produzione di
differenti prodotti complessi. (Tanti computer diversi ma con la stessa scheda madre, diverse macchine con lo
stesso motore)
• Interdipendenza
Concetto organizzativo, essa c’è fra A e B quando il comportamento di A condiziona quello di B e viceversa.
L'interdipendenza può essere sequenziale (solo app-trasf-vendita) oppure reciproca.
Qualità, volumi, tempi
Approvvigionamenti -> trasformazione tecnica -> vendita
Esigenze clienti
Ad esempio, in base al feedback dei clienti, può decidere se cambiare qualche caratteristica del prodotto per poi rivenderlo
modificato. Dopo ogni innovazione c’è dell’attività aziendale dietro, per arrivare all’innovazione c’è il cliente (bisogno
insoddisfatto del cliente), modifica di un prodotto che già esiste (innovazione incrementale), prodotto completamente
nuovo (innovazione radicale). Lavoro interfunzionale è quando avviene l’innovazione di un prodotto.
• Vendite-acquisti-produzione, prima si vende il prodotto poi acquista le materie prima e poi si vede -> produzione
su programma
• Produzione-vendite-acquisti, prima si produce e poi si vende che è ciò che accade principalmente, produzione su
commessa
Ad esempio, nel ramo automobilistico non producono tante macchine ma ne producono quante sanno che vendono,
personalizzando la macchina non è immediatamente disponibile ma viene avviata la richiesta e viene prodotta aspettando
anche alcuni mesi prima che sia pronta.
La dinamicità delle combinazioni economiche
La dinamicità riguarda le modalità di svolgimento delle combinazioni economiche rispetto al tempo quindi quanto il tempo
influenza l’attività economica. Se consideriamo il fattore tempo si può distinguere in:
• Per singole unità … per processo continuo
• A cicli brevi … a cicli lunghi
• Cicliche/stagionali ... uniformi nel tempo, alcuni prodotti in cui hanno una produzione stagionale con un picco
(turistica, agricola, di trasporto)
Caratteri delle attività stagionali
La capacità produttiva di un’impresa è il numero massimo di prodotti e servizi che un’impresa può realizzare in un certo
intervallo di tempo. Esiste poi un grado di utilizzo della capacità produttiva espressa in percentuale che consiste nel
rapporto tra la produzione effettiva dell’impresa e la capacità produttiva. Le aziende che operano in settori stagionali
possono:
• Dimensionare la capacità produttiva sul massimo del fabbisogno, per non lasciar nessun cliente insoddisfatto
(allargare la palestra/ristorante per aumentare i posti possibili. A volte può essere un fattore negativo perché se
le persone non vengono e non accedono al servizio noi paghiamo dei costi fissi inutilmente)
− Problemi di saturazione della capacità produttiva
• Dimensionare la capacità produttiva sul fabbisogno medio
− Gestione delle scorte, imprese manifatturiere
− Non soddisfacimento da parte dalla domanda, non offrire il servizio/prodotto
• Introdurre prodotti complementari (impresa agricola utilizzando in base alla stagione i terreni in modi diversi,
cinema che affitta le sue sale alle università per le lezioni oltre alla proiezione dei film)
• Cercare di de-stagionalizzare il business, stimolando la domanda quando essa è più debole utilizzando la leva del
prezzo
LE COMBINAZIONI ECONOMICHE DELLO STATO E DEGLI ISTITUTI PUBBLICI TERRITORIALI
Le combinazioni economiche dello stato. Le ragioni dell’intervento dello stato nella produzione di beni economici
Perché lo stato interviene nell’economia? Nella produzione di beni, servizi pubblici?
Lo stato interviene nella produzione del bene “Alfa” quando ritiene che:
• Il bene Alfa sia politicamente critico (valutazione politica), ossia accessibile a certe categorie di cittadini (tutti) e a
certe condizioni di costo e qualità (domanda e offerta si incontrano). È una condizione che può cambiare in base
alla decisione dello Stato, varia nel tempo. Sanità, istruzione, trasporti, previdenza, gas/acqua/telefono
• Lasciando la produzione del bene Alfa a imprese private operanti secondo le regole del mercato (meccanismo dei
prezzi), non si otterrebbe l’effetto desiderato
Quando il mercato è inefficiente?
• Beni pubblici puri: presentano due caratteristiche fondamenti: la “non rivalità dei consumi” ovvero che un
cittadino che utilizza un bene non impedisce il consumo ad un altro cittadino. Poi, la “non escludibilità” in cui non
si può escludere una persona dal godimento del bene (difesa nazionale). Le imprese private non potrebbero farsi
pagare un prezzo quindi lo stato impone dei tributi che finiscono nelle entrate tributarie per il soddisfacimento di
quei servizi (strade, ponti, rifacimento di infrastrutture)
• Mercati non concorrenziali: non è possibile la concorrenza fra più imprese (principio fondamentale dell’attività
economica, valore che va difeso per ridurre gli sprechi, avere una possibilità di scelta di prezzi. Se essa non ci
fosse, l’azienda in questione che ha il monopolio ne approfitterebbe dei prezzi, abusandone). In alcuni settori non
è efficiente avere la concorrenza ma è meglio avere il monopolio naturale (servizi a rete come il gas, l’elettricità,
servizio ferroviario, acqua) perché se volessimo avere concorrenza bisognerebbe moltiplicare queste reti. Anche
nei servizi a rete decisero che fosse possibile introdurre la concorrenza, separando l’attività di gestione della rete
(manutenzione) dall’attività di gestione del servizio (Trenitalia). Interviene lo stato come produttore o come
regolatore, regola queste attività (settori regolamentati)
• Mercati incompleti: si indicano quegli spazi di mercato che le imprese reputano non attraenti (troppo piccoli,
rischiosi) e che invece secondo lo stato sono critici. Ad esempio, la ricerca sulle malattie rare, che colpiscono una
percentuale molto bassa della popolazione ed un’impresa se fosse libera di scegliere dove svolgere i propri sforzi
di ricerca non sceglierebbe ciò perché il potenziale di clienti son bassi ma lo stato decide di finanziare la ricerca
• La redistribuzione del reddito: lo stato interviene nella produzione e erogazione di servizi per redistribuire il
reddito, sottrarlo a chi è più ricco e darlo a chi ne ha più necessità (istruzione, sanità ->tasse universitarie son
erogate in base al reddito)
• I beni di merito: lo stato incentiva il consumo di beni critici che i cittadini non percepiscono come tali (medicina
preventiva)
• Garantire uno stato di diritto: lo stato interviene con le leggi per far sì che l’attività economica si svolga
correttamente
Le combinazioni economiche dello stato possono essere rappresentate attraverso due dimensioni:
• Le aree di intervento (combinazioni economiche parziali) corrispondenti ad insiemi omogenei di bisogni
pubblici/finalità/prodotti/funzioni dello Stato e degli istituti pubblici, le tipiche aree di intervento dello Stato
sono:
− Difesa nazionale
− Giustizia
− Sicurezza pubblica
− Relazioni internazionali
− Istruzione e cultura
− Assistenza e previdenza
− Sanità
− Trasporti e comunicazioni
− Sviluppo economico
• Le aree di gestione, insieme delle attività di varia natura svolte dallo Stato per il perseguimento delle finalità
pubbliche
Gestione caratteristica dello Stato
È l’insieme delle operazioni che contribuiscono al soddisfacimento dei bisogni pubblici corrispondenti alle aree di
intervento:
• Emanazione di leggi ed interventi
• Trasferimenti di mezzi monetari
• Produzione di beni pubblici
Emanazione di leggi ed interventi
• Attività essenziale, non delegabile degli istituti pubblici, solo lo stato può effettuare ciò
• Comprende anche gli interventi volti a:
− Regolare la produzione di beni/servizi pubblici da parte di soggetti privati (regolamenti che disciplinano l’attività
delle imprese che gestiscono servizi di igiene urbana, di trasporto pubblico)
− Imporre obblighi/divieti ad imprese che producono beni privati (normativa sullo sm