Anteprima
Vedrai una selezione di 1 pagina su 5
Duchamp e il dada Pag. 1
1 su 5
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

DADA A NEW YORK

Più che come movimento artistico, Dada nasce come atteggiamento

protestatario nei confronti della 1° G.M. intesa come risultato di positivismo,

tecnologia, valori che in fin dei conti al contrario delle aspettative avevano

portato alla distruzione dell’uomo da parte dell’uomo stesso.

Dada è avanguardia in quanto è militante, va contro l’ordine costituito/la

borghesia e dichiara i suoi intenti in un manifesto programmatico (Tristan

Tzara) ma sicuramente è più radicale delle altre perché, in un mondo che

distrugge sé stesso con la guerra, abbraccia lo spirito distruttivo rendendo il

fulcro della sua attività la volontà un po’ nichilista di fare tabula rasa, insieme a

un’ironia sprezzante, aleatorietà, caso, irrazionalità, confusione,

antidogmatismo, anti-arte e disgusto.

L’esperienza Dada è circoscritta alla durata della 1° G.M. nascendo in maniera

ufficiale nel 1916 a Zurigo: essendo la Svizzera neutrale, era diventata una

gabbia in cui gli intellettuali si rinchiudevano volontariamente, per trovare

rifugio. In particolar modo il Cabaret Voltaire, un vecchio locale rilevato dai

coniugi Ball e trasformato in un salotto culturale, è il centro della variegata

attività dada, che si condensa in serate artistiche di varietà (sulla scia di quelle

futuriste) aperte a tutti. Queste serate mirano a suscitare nel pubblico, le cui

aspettative vengono deluse con irriverenza, confusione, irritazione,

spaesamento. I dadaisti infatti non sono altro che giovani, poco più che

adolescenti, le cui aspettative verso il progresso, la tecnologia, l’uomo vengono

tradite dallo scoppio della guerra, lasciandoli in quello stato di confusione,

spaesamento che riproducono nelle loro serate. ideologici

Dada è però un’esperienza internazionale, sia per motivi che

geografici. Questo si evince già dal nome stesso Dada, una parola che vuol dire

tutto e niente: in russo assume un significato, in tedesco un altro, in francese

un altro ancora ma in fin dei conti è un accostamento di sillabe così semplice,

così primordiale, che chiunque lo può pronunciare, indipendentemente dalla

lingua che parla. Infatti il primo bersaglio Dada è proprio la lingua, simbolo dei

nazionalismi che hanno portato al conflitto e perciò da distruggere. Del resto gli

artisti che si ritrovano al Cabaret Voltaire, di nazionalità diverse, trovano un

nuovo modo di comunicare universale proprio nell’incomunicabilità, svuotando

il linguaggio di significato (non senso) e concentrandosi sulla sua essenza, il

suono.

Quando l’esperienza Dada di Zurigo termina, i vari artisti proseguendo la loro

carriera e aderendo talvolta ad altri movimenti portano comunque con sé lo

spirito Dada.

L’esperienza Dada a New York si sviluppa in parallelo a quella di Zurigo,

essendo anche l’America neutrale nel conflitto. A New York molti critici

sostengono sia nata addirittura una forma di proto-dada che tocca tematiche

Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
5 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/02 Storia dell'arte moderna

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher nunamangame di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Fondamenti di storia dell'arte moderna e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Accademia di Belle Arti di Napoli - Accademianapoli o del prof D'emilio Bartolomeo.