Introduzione al dominato
romano
• Il dominato fu la fase finale
dell'Impero romano (III-V sec. d.C.),
caratterizzata da monarchia
assoluta, centralizzazione e perdita
delle finzioni repubblicane del
principato.
Crisi del III secolo
• Tra il 235 e il 284 d.C. l'Impero visse
gravi crisi: invasioni barbariche,
carestie, epidemie, inflazione e
anarchia militare con oltre 20
imperatori in 50 anni.
Diocleziano: ascesa al
potere
• Diocleziano salì al trono nel 284 d.C.
e instaurò profonde riforme
amministrative, fiscali e militari per
stabilizzare l'Impero e rafforzare
l'autorità imperiale.
Caratteristiche del dominato
• Il dominato abolì ogni apparenza
repubblicana: l'imperatore era
dominus et deus, padrone e dio, con
potere assoluto su sudditi considerati
servi dello Stato.
Titoli imperiali nel dominato
• Diocleziano adottò titoli orientali
come dominus e insignia regali
orientali, avvicinando il cerimoniale
romano a quello persiano per
sacralizzare l'imperatore.
La tetrarchia: definizione
• Nel 293 d.C. Diocleziano creò la
tetrarchia: governo di quattro
imperatori, due Augusti (Diocleziano
e Massimiano) e due Cesari (Galerio
e Costanzo Cloro).
Funzionamento della
tetrarchia
• Ogni Augusto governava metà
dell'impero, affiancato da un Cesare
come vice e successore designato,
garantendo stabilità e difesa sui
confini regionali.
Divisione territoriale
tetrarchica
• Diocleziano governava l'Oriente da
Nicomedia, Massimiano l'Occidente
da Milano; Cesari Galerio e Costanzo
Cloro governavano rispettivamente
Balcani e Gallia-Britannia.
Scopi della tetrarchia
• Prevenire usurpazioni militari,
garantire successione ordinata,
difendere più efficacemente i confini
contro Germani, Parti e altri popoli
invasori.
Riforma amministrativa
dioclezianea
• Diocleziano suddivise l'impero in
circa 100 province (erano 50),
raggruppate in 12 diocesi sotto
vicarii, a loro volta sotto le prefetture
del pretorio.
Le diocesi
• Unità amministrative sovra-
provinciali che raggruppavano
province contigue, creando una
burocrazia multilivello più capillare e
controllabile dall'imperatore.
Prefetture del pretorio
• Erano quattro grandi aree
amministrative dirette dai praefecti
praetorio, con funzioni civili, fiscali e
giudiziarie di massima autorità dopo
l'imperatore.
Riforma fiscale
• Diocleziano introdusse il sistema
della iugatio-capitatio, tassazione
diretta su terre (iuga) e persone
(capita), calcolata in unità fiscali
secondo produzione e forza lavoro.
Edictum de Pretiis (301 d.C.)
• Editto sui prezzi massimi per
contrastare inflazione e
speculazione, stabilendo tetti per
salari, beni di consumo e servizi, ma
con scarsa applicazione effettiva.
Riforma militare
• Diocleziano riorganizzò l’esercito:
ridusse le legioni tradizionali, creò
unità mobili (comitatenses) e di
frontiera (limitanei) per maggiore
flessibilità difensiva.
Rafforzamento delle
frontiere
• Costruzione di forti, torri di
segnalazione e riorganizzazione del
limes renano, danubiano e orientale
per bloccare incursioni barbariche.
Politica religiosa
• Diocleziano perseguitò i cristiani
(Grande persecuzione 303-311 d.C.),
vedendoli come minaccia all'unità
religiosa e ideologica dell'impero
dominato dal culto imperiale.
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