Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
TGFβ.
48. Allergie: fase di sensibilizzazione e origine dei sintomi
L’anafilassi è indotta da due successivi contatti, intervallati da un lasso di tempo, il primo con
effetto sensibilizzante, il secondo con effetto scatenante.
1. Fase di sensibilizzazione (in individui atopici) cursa con una produzione IgE specifiche
verso l’antigene piuttosto che di IgG (come normalmente avviene) Se caracteriza per
essere asintomatica.
La fase inizia con una stimolazione da parte dell’antigene presentato da APC (antigen
presenting cell) mediante molecule MCHII, dei linfociti T CD4+ in cellule effettrici Th2 che
inducono la produzione di IgE (gli individui normali non generano forti risposte Th2
(normalmente se libera Th1 ma abbiamo un cambio di predisposizione) verso la maggior parte
degli antigeni estranei. Le IgE si legano ai recettori FcεRI (recettore che riconosce i frammento
cristallizzabile (Fc)) espressi sulla membrana dei mastociti, basofili ed eosinofili. Nel paziente
atopico, i mastociti sono rivestiti da IgE specifiche per l’allergene (o gli allergeni) verso cui quel
soggetto è allergico.
2. Manifestazioni allergiche (risposta secondaria, terziaria, etc..) sono diverse a seconda
della via di contatto con l’allergene. Questa manifestazione è immediata perché siamo
già sensibilizzati e la reazione se scatena nel momento dell’esposizione.
Ai successivi contatti con l’antigene, le IgE (unite al recettore espresso sui mastociti-FcεRI) si
legano all’antigene determinando l’aggregazione dei recettori e la trasmissione del segnale di
attivazione. L’antigene deve essere almeno bivalente per indurre la degranulazione. Questo si
chiama ‘Bridging’ dove l’allergene deve legare con un epitopo un IgE e con un altro, un’altra IgE
contigua alla prima. Se l’allergeno non è legano a due antigeni vicini non si scatena la
degranulazione dei mastociti. Una volta legati, abbiamo una degranulazione dei mastociti e
liberazione dei mediatori infiammatori. I mediatori più importanti secreti dai mastociti sono le
amine vasoattive (istamina), i derivati dell’acido arachidonico e alcune citochine (ad es. TNF)
49. Ruolo delle Ig E nei fenomeni allergici
IgE sono associate soprattutto ai mastociti di superficie e mediano l’attivazione di mastociti e
basofili legandosi con la regione costante, ai recettori FcεRI presenti sulle membrane Hanno un
ruolo molto rilevanti nelle allergie e sono relazionati con l'ipersensibilità.
Nelle anafilassi ci sono due fasi: sensibilizzazione e manifestazione allergiche. Le IgE
partecipano nella prima fase dove gli individui atopici producono IgE specifiche verso l’antigene
piuttosto che IgG che avviene normalmente.
Fase di sensibilizzazione: Stimolazione da parte dell’antigene (mediante MCHII, linf T CD4+ in
cellule effettrici Th2) induce la produzione di IgE. Normalmente individui normali non generano
forti risposte Th2 verso antigeni estranei. Questi IgE si legano ai recettori (FceRI) espressi su
mastociti, basofili ed eosinofili. I mastociti sono rivestiti da IgE specifici per antigeni (o allergeni)
nel paziente atopico. Tutto questo processo è asintomatico .
Fase di scatenamento: Nei successivi contatti con l’antigene le IgE si legano all’antigene
determinando l’aggregazione dei recettori e la trasmissione del segnale di attivazione.
Questo antigene deve essere almeno bivalente per indurre una degranulazione (Bridging)
L'allergene deve legare con un epitopo un IgE con un alto, un’altra IgE contigua alla prima.
Dopo avremo una fase di degranulazione dei mastociti e liberazione dei mediatori infiammatori
50. Definizioni e sintomi delle reazioni di ipersensibilità di tipo I o immediata
La ipersensibilità è una risposta esagerata e patologica contro antigeni estranei, spesso
ambientali, non nocivi, che penetrano nell'organismo. Quella di tipo 1 è una risposta immune ad
antigeni ambientali innocui detti allergeni. Questi allergeni sono molecole a basso peso
molecolare, fortemente glicosilate, molto solubili nei fluidi corporei (per esempio: acari, pollini,
alimenti, erbe, farmaci…) Gli allergeni possono penetrare attraverso la via respiratoria (per
inalazione), la via alimentare (per ingestione) o la via percutanea (per punture di insetti o
inoculazione.
Possiamo avere atopia, una abnorme capacità di alcuni individui di sviluppare manifestazioni di
ipersensibilità tipo I; Allergia, una reattività di tipo diverso; Anafilassi, dove il secondo contatto
non migliora la risposta immunitaria bensì provoca manifestazioni patologiche. L’anafilassi è
indotta da due successivi contatti, dal primo contatto (la fase di sensibilizzazione) non abbiamo
sintomatologia ma nel secondo contatto (manifestazioni allergiche) se ne desencatenano i
sintomi.
● Anafilassi sistemica: Edema, +permeabilità vasale, broncocostrizione, collasso
circolatorio, morte
● Ponfo, eritema: aumento locale del flusso sanguigno e della permeabilità sistemica.
● Rinite allergica (febbre da fieno): edema e irritazione della mucosa nasale
● Asma bronchiale: Broncocostrizione, +secrezione di muco
● Allergia alimentare: vomito, diarrea, prurito, orticaria, anafilassi.
51. Sintomi ed esempi delle reazioni di ipersensibilità di tipo II mediate da anticorpi
citotossici
La morte cellulare in questo caso è causata da anticorpo (IgM o IgG) che riconoscono un
antigene self o antigene estranei presenti sulle cellule.
- Reazioni a farmaci: La penicillina si lega alla superficie dei globuli rossi formando dei
nuovi determinanti antigenici che stimolano la produzione di anticorpi. Si lega alla
transpeptidasi batterica inattivandola e modifica le proteine degli eritrociti umani creando
un epitopi estraneo. La IgG penicillino-specifica si lega alle proteine modificate dalla
penicillina presenti sugli eritrociti e provoca l’attivazione del complemento e la
formazione del complesso di attacco alla membrana che causa la lisi dell’eritrocita.
L’attivazione del complemento porta al legame di C3b e alla fagocitosi dell’eritrocita
rivestito di anticorpi di complemento
- Reazioni da trasfusione (incompatibilità di gruppo sanguigno): L’anemia emolitica è il
risultato del legame degli anticorpi IgM a carboidrati presenti sugli eritrociti (in particolare
anticorpi anti-A o anti-B) a cui segue la fagocitosi degli eritrociti e la lisi in presenza del
complemento. Il gruppo 0 è il donatore universale perché non presenta antigeni sulla
superficie degli RBC.
- Incompatibilità materno-fetale (fattore Rh): Questa incompatibilità provoca la malattia
emolitica del neonato (MEN) che nel passato aveva gravissime conseguenze.
Somministrazione di immunoglobuline anti-D alla madre alla 28a settimana. Distruggono
eventuali Eritrociti Rh+ del feto, evitando che la madre si immunizzi.
52. Definizioni e sintomi delle reazioni di ipersensibilità di tipo IV o ritardata
Sono reazioni che si verificano dopo 1-3 giorni da contatto con l’antigene, sono mediate dalle
cellule T (CD4+ appartenenti alla sottopopolazione TH1 e CD8+ citotossiche) e macrofagi
Indipendente dagli anticorpi (non trasferibile mediante siero, presente anche in soggetti incapaci
di produrre anticorpi)
Le varianti possono essere da contatto, tubercolinica o granulomatosa. È una risposta contro
microrganismo intracellulari diversi dai virus (micobatteri, parassiti come Schistosoma mansoni)
Quando la sensibilizzazione dei linfociti T avviene ad opera di sostanze chimiche ambientali
(nickel, cromo) si sviluppano le dermatiti da contatto.
L’ipersensibilità tipo ritardata causata per antigene come proteine dal veleno di insetto o di
micobatteri causa un rigonfiamento locale cutaneo con eritema, indurimento, infiltrato cellulare e
dermatite.
Ipersensibilità da contatto causata per apteni o piccoli ioni metallici (nickel o cromo) causa una
reazione epidermica locale con eritema, infiltrato cellulare ed dermatite da contatto.
Enteropatia glutine-sensibile (malattia celiaca) causata per la gliadina ed causa atrofia villosa
nell'intestino tenue ed malassorbimento.
53. Definizioni e sintomi delle reazioni di ipersensibilità di tipo III
Sono reazioni di ipersensibilità mediate da immunocomplessi. Le malattie da immunocomplessi
si manifestano preferenzialmente a carico di alcuni organi (rene, articolazioni) che favoriscono
la deposizione degli IC per caratteristiche fisiologiche (lento flusso sanguigno, scarso numero di
fagociti…)
● Vasculiti (pareti vasali)
● Glomerulopatie (glomeruli renali)
● Artriti (articolazioni)
● Eritemi (piccoli vasi cutanei)
54. Le ipersensibilità
Il sistema immunitario è essenziale per la difesa contro le infezioni, tuttavia le risposte
immunitarie possono mediare un danno tissutale e provocare alcune malattie, chiamate malattie
da ipersensibilità. La ipersensibilità è una risposta immunitaria esagerata e patologica contro
antigeni estranei, spesso ambientali, non nocivi, che penetrano nell’organismo. I meccanismi
coinvolti sono gli stessi utilizzati per rispondere alle infezioni ma l'effetto finale è un effetto
patologico. Queste malattie se classificano secondo del meccanismo immunologico prevalente:
● Tipo I: ipersensibilità immediata o anafilassi o allergia
● Tipo II: risposta citotossica
● Tipo III: malattie da immunocomplessi
● Tipo IV: ipersensibilità ritardata, cellulo mediata
● Tipo V: ipersensibilità stimolatoria
● Tipo VI: mediata da anticorpi e da cellule killer
● Tipo VII: mediate da anticorpi anti-recettore
55. Manifestazioni cliniche dell’allergia
Le manifestazioni sono diverse a seconda del distretto interessato.
1. Distretto cutaneo: arrossamento e prurito (orticaria) [vasodilatazione ed iperemia], ponfo
[essudato, spesso sieroso]. Se cronicizza: papule e vescicole e ipercheratosi (eczema)
La orticaria o eczema può verificarsi per un accidentale contatto diretto con l’allergene o dopo
che l’allergene è entrato in circolo per assorbimento intestinale o per inoculo. La reazione che si
osserva è in gran parte mediata dall’istamina. Si osserva la reazione che compare sulla cute in
seguito alla inoculazione di piccole quantità di allergeni. Le sostanze verso le quali l’individuo
risulta sensibile producono, entro pochi minuti, un pomfo-eritematoso nel sito di inoculazione.
La reazione è la conseguenza diretta della degranulazione dei mastociti mediata dalle IgE nella
cute.
2. Apparato respiratorio: rinite, asma bronchiale atopico: aumentata produzione di muco,
broncocostrizione (contrazione muscolatura liscia), edema
3. Circolo: aumentato flusso ematico e permeabilità vasale (edema e infiammazione
generalizzata