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Negli anni, lo storytelling è diventato un framework strutturante della comunicazione politica, un elemento sempre
più importante per l’organizzazione dei messaggi delle campagne politiche. Queste campagne usano sempre di più
gli escamotage della narrazione mediale, come gli archetipi narrativi e i riferimenti culturali dell’immaginario
collettivo. 10
Strutture dello storytelling conversazionale su Twitter
Twitter è uno dei più potenti catalizzatori d’empatia sui temi di attualità. Secondo una considerevole quantità di
ricerche, la piattaforma è una principale cassa di risonanza per i valori consolidati delle notizie mainstream.
La maggior parte dei media tradizionali utilizza Twitter per rilanciare le stesse notizie, soprattutto quando la storia
cambia così rapidamente che la tv o la carta stampata non hanno il tempo di elaborare storie e servizi con i metodi e
nei tempi delle redazioni tradizionali.
→ Hashtag publics
Come sostiene Papacharissi, servono come dispositivi in grado di elaborare quadri di significato più ampi, all’interno
dei quali le folle possono trasformarsi in pubblici connessi che vogliono raccontare le loro storie in modo
collaborativo e alle proprie condizioni. I pubblici connessi possono essere definiti affettivi, in quanto riuniti in maniera
empatica attraverso la rete.
Qui l’affetto è inteso come una forma di intensità pre-emotiva a livello soggettivo che interviene prima della
definizione della notizia o del dato, avviene un’azione pre-emotiva che ci porta a condividere e a moltiplicare un
contenuto e che contribuisce ad alimentare il flusso dello storytelling sui social.
Twitter, quale piattaforma dell’empatia, funge da catalizzatore di emozioni a livello pre-emotivo, perché la spinta a
condividere e a riproporre contenuti differenti viene catalizzata da Twitter e contribuisce a creare diffusione di
informazione.
Twitter, fondata nel 2006 da Jack Dorsay, è orientata a un pubblico più maturo e la sua specificità è quella di
diffondere notizie sia dai network tradizionali sia dagli stessi protagonisti della politica a livello mondiale, tale
diffusione di notizie si fonda su interazioni conversazionali. 11
Archetipi dei personaggi secondo Chris Volger
Vogler identifica anche degli archetipi legati ai personaggi che compaiono dentro le storie di finzione, archetipi che
secondo lui sono quelli fondamentali:
eroe → protagonista del viaggio (pubblico);
▪ mentore → guida che consiglia, che aiuta, allena o istruisce l’eroe, li procura doni, lo convince o sospinge
▪
nell’avventura (coscienza);
guardiano della soglia → minaccia che ferma temporaneamente l’eroe;
▪ messaggero → comunica l’inizio dell’avventura;
▪ mutaforme → un personaggio che da amico diventa nemico (instabilità);
▪ ombra → l’antagonista;
▪ imbroglione → la spalla e il momento goliardico, crea contrattempi, stimola cambiamenti, anche in senso negativo.
▪
Importante ricordare che la parola archetipo significa immagine originaria, modello originario.
Vogler descrive un percorso colmo di ostacoli spesso insormontabili (interni, cioè propri dello studio, e ambientali),
che scoraggiano chi cerca. Nel momento più difficile, un aiuto esterno arriva al narratore: è la voce di un saggio, o
per esempio di un amico che offre la chiave di volta al problema. Qui si apre una nuova fase di risoluzione: è
necessario però superare alcune piccole prove per arrivare vittoriosi al finale.
L'interpretazione di Vogler può essere applicata anche ai progetti transmediali, in particolare nelle loro declinazioni
mediali più tradizionali e anche in quelle che fanno da cardine centrale del sistema comunicativo di un format
editoriale, ad esempio. 12
Datafication e per digital footprint/shadow
La datafication è il trend tecnologico che converte molti aspetti della vita quotidiana in dati. Questi dati vengono
sfruttati in molte aree della vita umana, ad esempio nei seguenti campi:
Risorse Umane: i dati ottenuti da telefoni cellulari, app o utilizzo dei social media vengono utilizzati per identificare
▪
potenziali utilizzi e le loro caratteristiche specifiche come la profilazione utente e la personalità. Questi dati
sostituiscono i test di personalità;
Assicurazioni e banche: i dati vengono utilizzati per comprendere il profilo ri rischio di un individuo e la probabilità
▪
di pagare un prestito.
Gestione delle relazioni con i clienti: vari settori utilizzano la datafication per comprendere meglio i propri clienti e
▪
creare trigger appropriati in base alla personalità e al comportamento di ciascuncliente. Questi dati sono ottenuti
dalla lingua e dal tono che una persona utilizza nelle email, nelle telefonate o nei social media.
Smart City: attraverso i dati ottenuti dai sensori che vengono implementati nelle città intelligenti, i problemi che
▪
possono sorgere possono essere rilevati e affrontati in aree come i trasporti, la gestione dei rifiuti, l’inquinamento
dell’aria, la logistica e l’energia.
Così facendo, la datification aumenta quindi la quantità di dati che viaggiano in rete e che vengono poi sfruttati in
molti ambiti, come risorse umane, assicurazioni e smart city.
Per quanto riguarda il concetto di digital Footprint/Shadow, si tratta di tracce lasciate dagli utenti tramite la propria
attività di navigazione
• attiva: prodotta deliberatamente dall’utente (testo, immagini, file allegati, ecc.);
• passiva: prodotta in maniera inconsapevole (orario, dispositivo, indirizzo IP, ecc.).
Particolare importanza fra le digital footprint (tracce) passive è ricoperta dall’orario, in quanto permette di ordinare in
maniera cronologica eventi e mostrare un trend e un pattern e l’evoluzione temporale di eventuali dinamiche
riscontrabili in rete, che possono essere studiati anche al fine di predire un’attività futura dell’utente.
Da uno studio del 2019 della ricercatrice Katalin Feher, è emerso che le strategie personali online seguono decisioni
per lo più consapevoli, con il risultato che gli utenti in media mantengono il controllo di circa il 70% delle loro
impronte digitali. Tuttavia, il restante 30% delle attività online viene perso, fluttua inconsciamente con le dinamiche
digitali e si traduce in un’ampia gamma di conseguenze non previste, fino anche al furto di identità.
I dati, in base alla loro natura, possono essere classificati in:
Nativamente digitali: ideati originariamente per uno scopo nel mondo digitale (hyperlink, cookies, tweet, post sui
▪
social media). Questi dati hanno natura effimera.
Digitalizzati: nati nel mondo analogico e solo successivamente convertiti in formato digitale (libri, giornali, quadri).
▪
Godono dell’appellativo good data in quanto esistono, cioè hanno una versione fisica/analogica, sono completi,
quindi meno inclini ad avere gaps, coprono tempi lunghi. 13
Trasformazioni del linguaggio e della comunicazione del giornalismo nel contesto della
convergenza culturale
Per analizzare le trasformazioni del linguaggio e della comunicazione del giornalismo nel contesto della
convergenza culturale, è bene fare riferimento al pensiero di Giorgio Granieri e a un suo articolo, in cui spiega il
cambiamento a cui stiamo assistendo per quanto riguarda questa nuova forma di giornalismo.
Nell'odierna cultura convergente, la comunicazione prodotta in quest'ambito cambia, e quattro cambiamenti
fondamentali sono stati trovati appunto da Granieri in un suo articolo. Vediamo questi quattro spunti pratici che
Granieri appunto propone e che il nuovo giornalismo, ossia il giornalismo online, deve affrontare:
contenuto e distribuzione → si tratta del cambiamento su come noi accediamo ai contenuti, bisogna abbandonare
▪
le logiche di distribuzione del passato. Non solo il cartaceo, ma anche il passato del web. Il pubblico non passa più
dalla home page per raggiungere i post, ma lo fa attraverso i social. L'accesso può dunque avvenire per articolo
(titoli clickbait), per fiducia (bacheca di un influencer o amico), o scrollando il feed;
digital storytelling → la rete richiede una nuova grammatica. Nell'epoca post-blogging, il metodo giornalistico deve
▪
acquisire una nuova grammatica, orientata allo storytelling digitale, bisogna avere la capacità di comporre un articolo
sfruttando tutte e potenzialità della rete. Si ha una struttura narrativa, storie in cui il lettore si identifica. Inoltre, al
testo e alle immagini si aggiungono contenuti audiovisivi e animazioni: logica di flusso transmediale;
link e fonti → l'informazione online assume una struttura a rete, secondo una logica ipertestuale. L'articolo
▪
transmediale si collega alle fonti, non più citate attraverso lunghi virgolettati, ma a cui si rimanda tramite connessione
ipertestuale. Gli autori devono acquisire competenze sull'uso dei link alle fonti come opportunità di
approfondimento;
curation → la curation è una costruzione giornalistica che mette insieme diverse fonti, interpretazioni, narrazioni
▪
degli altri e una comprensione più generale, in un unico articolo. Significa fare il lavoro che dovrebbe fare il lettore
all'interno delle notizie. Lo stesso può verificarsi online: il lettore ha accesso ad un insieme di contenuti tematici che
offline dovrebbero cerare in archivi cartacei.
Ci sono alcuni capisaldi per un nuovo giornalismo da tenere a mente.
Il tempo del lettore → le persone leggono tutto il giorno e su molteplici supporti. I nuovi contenuti online devono
▪
essere pensati per un'integrazione sempre più serrata tra attività diverse. Per esempio, il quotidiano online si legge
costantemente e in diversi momenti della giornata, durante le pause lavorative, in condizioni di mobilità, fuori dai
tempi canonici... quindi, il pin deve essere modulabile su più tempo di lettura.
Coerenza all'interno → i giornalisti aprono blog che sono ritenuti secondari dalle testate e primai dai lettori. Si
▪
genera quindi una disintermediazione interna alla stessa testata: il giornalista dialoga direttamente con i propri
lettori, diventando competitor interno della testata.
Stile di scrittura e storytelling → personalizzazione dell'informazione → l'autore diventa un influencer, usa la prima
▪
persona, crea relazione e alimenta la fiducia dei lettori. L'uso dello storytelling è volto a donare potenza narrativa
all'informazione. Il giornalista costruisce percorsi per il lettore, raccontando storie. La minaccia dell'infodemia
richiede guide autorevoli attraverso l'oceano di informazioni (l'infodemia è la diffusione di una quantità eccessiva di
informazioni, talvolta anche inacc