Skype con il padre e in quel colloquio ottenere il consenso informato (la rma del contratto
informato deve essere fatta sotto i nostri occhi, è importante fare il colloquio anche con il padre).
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- Sono uno psicologo che lavora indipendentemente, ho richiesta di consulenza di ragazza di 15 anni
che non vuole che i genitori sappiano, ma è sostenuto dai nonni che la accompagnerebbe. Che cosa
è meglio fare?
✓ Si può fare un incontro con la ragazza e un amico/i nonni, dicendo che non può essere effettuato
trattamento senza consenso informato. Si può provare a sensibilizzare i nonni a parlare con i genitori,
oppure indicare i consultori. Sarà un colloquio puramente informativo.
- Uno psicologo ha un contratto con una scuola materna privata per consulenza agli insegnanti e ai
genitori. Gli insegnanti di una classe chiedono un colloquio per una bambina di 5 anni che da mesi
presenta comportamenti oppositivi e riduzione delle relazioni con i compagni (ritiro sociale). Lo
psicologo dopo aver parlato con gli insegnanti li invita ad avere un incontro con i genitori per
capire le cause dei cambiamenti, se ci sono delle dif coltà in famiglia/casi di lutto. Dopo alcuni
mesi, gli insegnanti contattano lo psicologo dicendo che la bambina presenta gli stessi
comportamenti e che i genitori, con cui hanno avuto dei colloqui, tendono a minimizzare le
problematiche della bambina. Lo psicologo ritiene a questo punto importante avere un colloquio
con i genitori; durante questo i genitori appaiono disponibili all ascolto, ma in dif coltà a cogliere
la sofferenza della glia (banalizzazione dei genitori). Lo psicologo fa proprio il consiglio degli
insegnanti di contattare il pediatra della bambina chiedendo la sua collaborazione. Il pediatra in
una visita periodica incontra i genitori cercando di sensibilizzare alle problematiche della bambina,
comunicando la telefonata con lo psicologo. È un intervento corretto?
✓ Serve il consenso informato anche per parlare fra professionisti. Lo psicologo è venuto meno
all articolo 31 e all articolo 3 sulla responsabilità sociale → alcuni interventi possono attivare il
con itto invece che attenuarlo. Nel caso in cui la bambina apparisse con lividi e quindi io penso
possa essere in pericolo ricorro all articolo 13; nel caso in cui la nostra segnalazione di maltrattamenti
venga smentita non succede niente. In questo caso però i genitori appaiono in ascolto e disponibili
alla collaborazione, i genitori si sono resi disponibili alla relazione con lo psicologo. Come psicologo
si potevano proporre ulteriori colloqui con i genitori, magari dopo 15gg per consolidare la
conoscenza, utilizzando la loro disponibilità per sostenere la relazione e per sensibilizzare.
- Il padre di un suo paziente di 22 anni le telefona per avere conferma se il glio è da lei seguito e se
viene regolarmente ai colloqui. Che cosa ritiene di riferire?
✓ Non è possibile fornire alcuna conferma o smentita riguardo al rapporto terapeutico con il paziente
senza il suo consenso esplicito, essendo un adulto. Secondo l'art. 4 e 11 del Codice Deontologico, lo
psicologo deve garantire la riservatezza e tutelare il segreto professionale.
- Viene a conoscenza di una persona che esercita abusivamente la professione di psicologo. Che cosa
sceglie di fare?
✓ Secondo l'art. 8, lo psicologo è tenuto a segnalare alle autorità competenti (es. Ordine degli Psicologi
o autorità giudiziaria) eventuali situazioni di abuso della professione, proteggendo così la deontologia
e la professione stessa.
- È stato invitato a partecipare ad un incontro con altri professionisti (medico, educatore, ass.
sociale) per condividere il progetto sociosanitario di un suo paziente. Che informazioni ritiene di
condividere?
✓ Si possono condividere esclusivamente le informazioni strettamente necessarie e pertinenti al
progetto sociosanitario, previo consenso informato scritto del paziente (art. 11 e art. 12). L'obiettivo
è garantire la tutela del segreto professionale e dei diritti del paziente.
- Una persona le chiede una consulenza psicologica. In quale momento della consulenza ritiene
opportuno fornire le informazioni relative al consenso informato ?
✓ Il consenso informato deve essere fornito all inizio della consulenza, prima di iniziare qualsiasi attività
professionale. Secondo l'art. 24, il paziente deve essere informato sui metodi, scopi e limiti della
consulenza.
- E quando ritiene di pattuire il compenso professionale?
✓ Il compenso deve essere concordato prima di iniziare il rapporto professionale (art. 27).
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- Un amico le chiede di fornire un sostegno psicologico alla propria danzata, in dif coltà per un
recente lutto familiare. Cosa ritiene opportuno fare?
✓ Non è opportuno accettare, poiché il rapporto personale con il danzato della paziente potrebbe
compromettere l obiettività e la neutralità professionale (art. 28). Si può suggerire un collega
quali cato.
- Un istituto scolastico con cui ha un contratto di collaborazione le chiede una valutazione su un
alunno di 10 anni con dif coltà relazionali nel gruppo classe. Come ritiene di rispondere a questa
richiesta?
✓ È necessario ottenere il consenso informato dei genitori o del tutore legale del minore prima di
effettuare qualsiasi valutazione o fornire informazioni (art. 4 e art. 11).
- Un adolescente le chiede una consulenza psicologica all'insaputa dei genitori: Che cosa ritiene
opportuno fare?
✓ Secondo l'art. 31, per i minori è necessario il consenso informato di chi esercita la potestà
genitoriale. Tuttavia, si può accogliere la richiesta iniziale del minore per valutarne i bisogni e poi
coinvolgere i genitori, se possibile.
- Un genitore le chiede di vedere il proprio bambino che frequenta la scuola materna e che da alcuni
mesi ha atteggiamenti oppositivi e disturbi del sonno. Che cosa ritiene prioritario comunicare?
✓ Bisogna spiegare al genitore l'importanza del consenso informato e coinvolgerlo in un percorso di
valutazione psicologica che comprenda anche il bambino. Inoltre, è necessario informarlo sui metodi,
scopi e limiti della consulenza (art. 24).
- Gli organizzatori di un corso di danza le chiedono di inserire il suo nome e la sua quali ca
professionale tra quelli dei responsabili. Che cosa sceglie di fare?
✓ Lo psicologo non può prestare il proprio nome e quali ca per attività che non rientrano nell ambito
professionale o che possono risultare ambigue per il pubblico. Tale comportamento violerebbe l'art.
39 del Codice Deontologico.
- Uno psicologo ha un contratto di collaborazione con un Istituto Comprensivo per un intervento
nelle classi terze di educazione all affettività e alla sessualità .Quali articoli del Codice
Deontologico possono essere utili nella programmazione e conduzione dell intervento?
✓ Art. 3: rispetto della dignità e dei diritti delle persone.
Art. 4: consenso informato dei genitori o tutori.
Art. 5: evitare qualsiasi forma di suggestione o manipolazione.
Art. 26: agire nell'interesse primario dei minori coinvolti.
- Un genitore le chiede una relazione sull intervento di sostegno effettuato al proprio glio
minorenne. Come ritiene di rispondere a questa richiesta?
✓ Può redigere una relazione solo con il consenso informato di entrambi i genitori (se ne hanno la
potestà condivisa) e garantendo che il contenuto sia solo professionale e pertinente (art. 11).
- Durante un colloquio un pre-adolescente le con da un segreto: il nonno paterno lo molesta spesso
e lui ha paura di dirlo ai genitori anche perché prova una grande vergogna. Che cosa ritiene
opportuno fare?
✓ La situazione rientra tra i casi di obbligo di denuncia, in quanto riguarda un minore vittima di abuso
(art. 31 e norme di legge). È necessario attivare i servizi di tutela (es. Servizi Sociali), informando il
minore delle azioni che saranno intraprese.
- Un paziente le rivela che un suo conoscente scarica da internet materiale pedopornogra co. Che
cosa ritiene opportuno fare?
✓ Questo è un reato grave e deve essere denunciato alle autorità competenti (art. 31). Lo psicologo,
pur rispettando il segreto professionale, ha l'obbligo di intervenire quando viene a conoscenza di
fatti che rappresentano un pericolo per i minori. 3
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- Il consenso informato ad un intervento diagnostico o terapeutico può essere dato solo:
- Al raggiungimento della maggiore età, cioè al compimento del 18°anno.
- Solo al compimento del 21° anno perché serve un livello di maturità elevato per decidere sulle
terapie necessarie per la propria vita.
- Non solo al raggiungimento della maggiore età, ma anche prima se il minorenne dimostra allo
psicologo di essere suf cientemente maturo.
✓ Al compimento della maggiore età, cioè a 18 anni, salvo condizioni eccezionali previste per legge,
ma la persona deve anche essere capace di intendere e di volere.
- Il consenso informato per valutazione psicologia di un minorenne deve essere dato:
✓ Da tutti e due i genitori, purché non decaduti dalla responsabilità genitoriale.
- Dal genitore che chiede l intervento psicologico anche se sarebbe meglio che entrambi i genitori
fossero d accordo.
- Dal giudice tutelare perché ogni decisione delicata sulla salute di un minore deve essere autorizzata
dal Giudice.
- Solo dal diretto interessato, se ritenuto dallo psicologo maturo, anche se minorenne.
- La responsabilità genitoriale è:
- Esercitata dal genitore che ha l af damento esclusivo nel caso in cui i genitori siano separati.
- Esercitata sempre e solo dal padre in quanto recente espressione che ha sostituito nel tempo quella
di patria potestà.
- Esercitata dal genitore che ha l af damento prevalente se i genitori sono separati e hanno
af damento congiunto.
✓ Esercitata da entrambi i genitori a meno che uno dei due non sia stato dichiarato decaduto con
decreto emanato dall Autorità Giudiziaria.
- Il concetto di indebito vantaggio derivante dal proprio intervento professionale è relativo
esclusivamente ai vantaggi di tipo patrimoniale.
- Vero
✓ Falso
- Nel caso di ipotetico scorretto comportamento professionale di un collega, lo psicologo:
- Non può dare giudizi negativi sulla competenza del collega, a meno che ciò sia nel ossario per
sottrarre al collega pazienti e in questo modo tutelarli.
- Può dare pubblicamente giudizio negativo sulla competenza del collega scorretto per dimostrare che
la categoria è in grado di autoregolarsi.
- Deve dare pubblicamente giudizio negativo sulla competenza del collega scorretto perché così
facendo dimostra che la categoria è in grado di autoregolarsi.
✓ Deve dare
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Appunti delle lezioni - Etica della ricerca e deontologia professionale
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Etica della ricerca e deontologia professionale
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Appunti del corso di Etica della ricerca e Deontologia Professionale
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Risposte domande chiuse di Deontologia ed etica professionale aggiornate al 2024