In campo educativo didattico consente di superare l’autoreferenzialità della ricerca
valutandone gli effetti concreti. Tale metodologia coinvolge docenti e allievi in un
processo circolare di 3 fasi: cognitiva, operativa e metacognitiva. Tutto si conclude
con una nuova fase cognitiva che da il via a nuove tecniche.
- Fase cognitiva: lo stimolo parte dalla presa di coscienza di sapere di non sapere e
l’individuazione del problema di conoscenza con la successiva formulazione di
ipotesi per la risoluzione. Il docente prepara gli alunni sul tema oggetto di ricerca.
- Fase operativa: si realizza nella sperimentazione sul terreno progettando soluzioni
nell’intorno spaziale e ambientale (es. progettare uno spazio in base alle esigenze e ai
desideri emersi dal gruppo; adottare provvedimenti per il riciclaggio dei rifiuti ecc.).
Il docente predispone l’azione progettuale in una situazione in un’ottica di
ricerca-sperimentazione didattica.
- Fase metacognitiva: è una fase di riflessione sull’operato del gruppo, che conduce
ad un’ulteriore fase cognitiva, con costruzioni di nuove conoscenze, che rimettono in
circolo il processo stimolando l’ideazione di nuove piste di ricerca e di una
progettazione formativa più efficace. La riflessione coinvolge anche l’azione di
sperimentazione didattica del docente che mette in campo strategie di valutazione ed
autovalutazione. La metacognizione consente di individuare strategie più idonee per
migliorare le proprie prestazioni autentiche in un percorso di sfide educative sempre
più complesse.
5) Analisi ecologica, spaziale e dei complessi regionali.
Un modo utile e funzionale di considerare la geografia emerge dalla parte
integrata, organizzata in funzione dell’analisi problematica: analisi spaziale,
ecologica e dei complessi regionali. L’analisi spaziale studia le variazioni relative
alla localizzazione di una caratteristica significativa o di una serie di
caratteristiche. I geografi si chiedono quali fattori condizionano i modelli di
distribuzione e in che modo questi modelli possono venire modificati per rendere
più eque ed efficaci le distribuzioni. Un esempio consiste nella distribuzione della
popolazione o della povertà rurale. L’analisi spaziale conduce all’acquisizione
delle conoscenze.
L’analisi ecologica è il secondo approccio della geografia. Essa, collegando le
variabili umane e ambientali, interpreta le connessioni reciproche. In questo tipo
di analisi i geografi spostano l’interesse della variazione spaziale tra le diverse
aree, alla relazioni all’interno di un’unica area delimitata. Un esempio sono i cicli
come quello idrologico e dell’uso del suolo, e i sistemi caratteristici
dell’interazione uomo- ambiente ( es. i sistemi di controllo). Nell’analisi ecologica
si passa al dove e l come. Ovvero conduce all’acquisizione delle capacità.
L’analisi ecologica può essere teorica ed applicata; quella teorica comprende le
strutture ambientali, gli ecosistemi ed altri mentre, quella applicata comprende la
geografia delle risorse umane, la valutazione die rischi ambientali e d altre.
L’analisi dei complessi regionali combina i risultati dell’analisi spaziale ed
ecologica. Le unità regionali appropriate sono identificate tramite lo studio delle
differenze areali, classificando le diverse regioni in: culturali, amministrative,
etniche, ecc. Vengono così i flussi ed i collegamenti tra ciascuna coppia di regioni.
Pertanto facendo riferimento a processo cognitivo in geografia, l’analisi spaziale
corrisponde alla localizzazione e alla distribuzione, l’analisi ecologica corrisponde
all’associazione e distribuzione spaziale, interazione spaziale fluidità ideativa,
mentre analisi dei complessi regionali corrisponde all’analisi, alla sintesi,
formulazione di ipotesi (interpretazione e spiegazione della realtà). La geografia,
pertanto, risulta essere l’unione di anaisi spaziale, ecologica e dei complessi
regionali.
6) Le finalità della geografia.
Le finalità della geografia possono essere suddivise in: strumentali e valoriali. Le
finalità strumentali sono legate al saper fare, fornendo gli strumenti per la
conoscenza e concependo la geografia come disciplina crono- spaziale ed
interpretativa dell’organizzazione spaziale, attraverso il potenziamento di quelle
competenze che permettono una lettura sincronica e diacronica nello spazio e nel
tempo. La formazione dello studente deve essere improntata su un approccio
critico nei confronti dell’ambiente in cui vive e a una visione globale dei temi e
delle problematiche che coinvolgono sincronicamente e diacronicamente le società
umane. Tutto questo mette insieme i due obiettivi per apprendere il senso dello
spazio: far apprendere il senso critico dello spazio offrendo le coordinate per
orientarsi in uno spazio (reale/ virtuale); analizzare le complessità e le dinamicità
dei contesti come frutto di processi socio- economici e culturali.
Le finalità valoriali sono legate al saper essere; sono pertanto legate alla
competenze ( cioè presa di coscienza e cambiamento di comportamento). Le
finalità valoriali concepiscono la geografia come disciplina formativa di senso
civico ed una coscienza ambientale. Il ruolo formativo della geografia consiste nel
creare e rafforzare la conoscenza dell’ambiente in cui il soggetto vive,
consentendogli di comprendere le reti di relazioni al suo interno. Il suo valore
educativo sta ne permettere al soggetto di integrarsi in modo ottimale nel mondo
in cui vive. Appare naturale collegare la disciplina alle educazioni trasversali:
cittadinanza, diritti e legalità; affettività; sviluppo sostenibile; ambiente; pace;
intercultura; informazione; salute. Sono finalità valoriali: formare cittadini del
mondo consapevoli responsabili e critici, che sappiano convivere con il loro
ambiente e che sappiano modificarlo in modo creativo e sostenibile guardando al
futuro; educare alla solidarietà e al rispetto delle diversità in una dimensione che
riconosca come risorsa le differenze fisiche e antropiche; sviluppare l’educazione
ambientale secondo una visione dell’ambiente come sistema del quale si è tutti
responsabili.
7) Geografia disciplina crono- spaziale.
La geografia studia una fitta rete di relazioni di cui lo spazio è il prodotto nel
tempo; e dimensioni dell’interpretazioni sono due: crono- spaziale. Lo spazio è
l’insieme dei luoghi geografici appartenenti alla superficie terrestre, la quale è
costituita sempre da un insieme di luoghi; lo spazio non può considerarsi geografico
se non osservato e studiato in una dimensione cronologica. La geografia, infatti, pur
rimanendo legata all’analisi dei fenomeni terrestri al loro variare nello spazio, non
può non prendere in considerazione la varabile tempo senza la quale risulterebbe
impossibile cogliere le relazioni e le trasformazioni in atto nei sistemi territoriali e le
cause che spiegano il verificarsi di determinare dinamiche del loro sviluppo o
declino. Pertanto lo spazio geografico inteso come prodotto di una determinata
organizzazione sociale, è tendente al variare nel tempo. Il tempo conferisce allo
spazio il dinamismo per leggere la società e il territorio nei loro cambiamenti, per
esaminare anche le relazioni che le società intrattengono tra loro nelle diverse scale
geografiche. Ad esempio studiare il fenomeno migratorio in una data regione,
significa mettere in evidenza in evidenza i due fattori di spazio e tempo. Nelle
Indicazioni Nazionali del 2012 viene affermato che lo spazio non è statico e la
geografia non può non prescindere dalla dimensione temporale, da cui trae le
possibilità di leggere e interpretare i fatti che nel territorio hanno lasciato
testimonianza, con la consapevolezza che ogni azione avrà ripercussioni nel futuro.
La geografia è pertanto luogo d’incontro tra la temporalità naturale e la temporalità
umana.
9)Geografia dal vicino al lontano.
Uno dei principi fondanti del concetto di spazio è “dal vicino al lontano”, che
rappresenta una finalità spaziale della geografia. Con l’evolversi a livello
scientifico del metodo geografico si è modificato anche l’insegnamento della
disciplina, mutando gli obiettivi educativi, didattici e le metodologie. In
particolare nello studio della geografia una rilevante importanza viene assunta dal
principio “ dal vicino al lontano”, un metodo induttivo che spinge gli allievi ad
analizzare prima un fenomeno a partire nello spazio di vita ( la propria città)
analizzando poi la posizione rispetto all’altro ( città e dintorni) per poi analizzare
ciò che più lontano dal nostro punto di osservazione ( oltre la città). In questo
modo si analizzeranno le diverse specificità spaziali assunte dal rapporto uomo-
ambiente, a diversa scala. Le Indicazioni Nazionali del 2012 affermano che un
‘altra opportunità formativa della geografia è quella di imparare a osservare la
realtà da punti di vista differenti, che consentono di rispettare visioni plurime in
un approccio interculturale dal vicino al lontano. Questa dimensione deve essere
condotta in relazione ad una scala di riferimento: il mondo, il grande spazio, il
paese, la regione, il luogo
10) I descrittori di Dublino
La costruzione della società cognitiva non sarà oggetto di un decreto o di una legge,
ma sarà un processo di crescita, con 5 linee d’azione riconducibili e riassumibili n 5
obiettivi. Questo perché il processo di insegnamento- apprendimento è un processo di
crescita e, per fare in modo che non siano delle regole a cui dar conto, vengono
individuate 5 linee d’azione definite DESCRITTORI DI DUBLINO che vanno ad
arricchire lo spirito di autonomia, considerando l’individuo che deve giungere
all’acquisizione delle competenze. I descrittori di Dublino devono essere:
- Di natura generale;
- In grado di organizzare un vasto insieme di discipline e profili;
- In grado di intrepretare le varianti nazionali secondo cui sono state sviluppate e
specificate le qualifiche professionali e non;
- Brevi e facili da capire;
- Evitare un linguaggio troppo tecnico.
I Descrittori di Dublino, detti anche Life Skills ( abilità di vita), devono essere
formulate da tutti i paesi dell’Unione Europea e le competenze devono andare
dalla scuola primaria alle superiori coinvolgendo tutte le discipline; molto spesso
sono declinate e appaiono come:
1- Conoscenza e capacità di comprensione ( l’obiettivo è imparare a conoscere);
2- Applicazione pratica di conoscenza e capacità di comprensione (l’o