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L'ANALISI DELL'IDENTITA DI UN TERRITORIO È UTILE AI DECISORI POLITICI E AGLI ESPERTI DEL TURISMO per riorganizzare il territorio oggetto di analisi.
Geografia e tradizioni popolari: Il Molise come terra di tradizioni / PER TRADIZIONE POPOLARE INTENDIAMO LA CREAZIONE DI UNA COMUNITÀ CHE ESPRIME IN UN FORMULARIO I SUOI VALORI, manifestandoli attraverso racconti, simboli e ideali, trasmessi poi alle generazioni successive. LA RELAZIONE TRA TRADIZIONI E AREE GEOGRAFICHE SI MANIFESTA NEL RAPPORTO TRA LUOGHI, IDENTITÀ E TRADIZIONI. Al giorno d'oggi si tende a schiacciare la tradizione locale, aree in cui ci si dimentica della propria storia, ASSISTENDO A FORME DI RIFIUTO O DISTACCO. Il Molise è un'area in cui le tradizioni sono forti GRAZIE AL PROFILO DEMOGRAFICO. I simboli tipici della tradizione sono principalmente il fuoco e il carro. C'è una tradizione particolare, ovvero La Sagra dei Misteri, una processione che celebra il Corpus Domini che
consiste nell'asfilata di 13 macchine o ingegni, con adulti e bambini che rappresentano santi o personaggi biblici. Nasce nel medioevo e si sviluppa attraverso le confraternite, che ogni anno, a turno, organizzavano la sfilata. LA DEFINIZIONE DI SAGRA DA ALLA TRADIZIONE DEI MISTERI LA FISIONOMIA DI UNA FESTA POPOLARE. A metà del 700' la sagra è aggiornata da Paolo di Zinno. La sfilata parte con Sant'Isidoro, il santo contadino, seguito da San Crispino, santo dei calzolai, quindi rappresentando i ceti sociali del Molise, CONTADINO E ARTIGIANO, NONCHE LA FEDE E IL LAVORO AGRICOLO. Abbiamo poi misteri che rappresentano i poteri, altri che rappresentano i valori, e l'ultimo che rappresenta la sacra famiglia. La tradizione dei misteri rappresenta quindi l'identità e i valori del mondo molisano. Questa è una tradizione diffusa un po' in tutta Italia ma LA CARATTERISTICA MOLISANA è LA PRESENZA DI PERSONE VIVE E LA DIMENSIONE SPAZIALE. LAVISIONE DEL BENE E DEL MALE è DISTINTA PERCHE SI PROPONE UNA VISIONE SEMPLIFICATA DELL'ESISTENZA
3.1 Strutture agrarie ed insediamento rurale / L'attività primaria per l'uomo è l'agricoltura. Inizialmente l'uomo si basava sulla caccia ma con il tempo si è avvicinata all'agricoltura, CIRCA TRA L'8000 E 6500 AC. Una delle prime tecniche fu il bruciare il terreno prima di coltivarlo per avere effetti migliori, pratica abbandonata quando l'uomo è diventato più stabile. Abbiamo più tipi di agricoltura: Tradizionale, intensiva,etc. I paesaggi agricoli europei si sono affermati in tutto il mondo: vediamo il paesaggio a campo aperto (ANCHE DETTO OPENFIELD) dove tutta la comunità collaborava al lavoro nei campi, basato su autoconsumo e collettività; il sistema dei campi chiusi (ANCHE DETTO BOCAGE), particolarmente sviluppati in Inghilterra, prevedono campi chiusi i cui prodotti sono destinati alla vendita,
la base di unaproprietà privata; il paesaggio MEDITERRANEO è CARATTERIZZATO DAL PREDOMINIO DELLA POLICOLTURA, l'utilizzo dell'aratro leggero, l'allevamento e la transumanza. Con transumanza intendiamo il muoversi con il bestiame per far sì che questi abbia sempre cibo fresco, molto caratteristico nell'Italia del centro-sud; NELLO SPECIFICO LA TRANSUMANZA ALPINA SI SVOLGE FRA L'ALTA MONTAGNA E LE VALLATE. La situazione dell'agricoltura oggi è basata sull'innovazione attraverso meccanizzazione e concimi chimici, nonché L'UTILIZZO DELL'INGEGNERIA GENETICA (TERZA RIVOLUZIONE AGRICOLA), utili per produrre quantità sempre maggiori. Con la nascita dell'agricoltura è nata anche l'esigenza di una struttura dove rifugiarsi, una primitiva casa; inizialmente c'erano le case sparse, sparse appunto sui terreni per dedicarsi meglio al lavoro dei campi; LA CASA AD ELEMENTI GIUSTAPPOSTI DOVE ABITAZIONE ESTALLA: SONO SOTTO LO STESSO TETTO; LA CASA UNICELLULARE è QUELLA COMPOSTA DA UN SOLO VANO; abbiamo poi la casa a corte, la casa ad elementi separati; quando abbiamo un gruppo di case organizzate siamo in presenza di un villaggio, MENTRE CON AGGREGATO ELEMENTARE INTENDIAMO QUELLO FORMATO DA POCHE CASE. UN ESEMPIO è IL CENTRO DI CROCICCHIO, IL QUALE SORGE ALL'INCROCIO DI DUE STRADE.
3.2 I processi insediativi nel medioevo / In base all'epoca, l'uomo ha impostato un diverso rapporto con l'ambiente e un differente tipo di insediamento. Durante il Medioevo era necessità spostarsi in posti più alti per costruire difese; INCASTELLAMENTO è il termine utilizzato per indicare il PROCESSO DI FORTIFICAZIONE PER MOTIVI DIFENSIVI del territorio, costruendo mura e ponendogli al centro una rocca o torre. La diffusione della religione cattolica diede via all'impulso della costruzione di monasteri ed ABBAZIE (FONDAMENTALI). Con l'arrivo dei barbari,
La distruzione di alcuni centri è inevitabile; allo stesso tempo però, per loro utilità, i barbari non distruggono alcuni centri. I Longobardi occupano gran parte dell'Italia, recuperando ciò che ancora c'era dei centri romani, diffondendo una certa pace sul territorio, anche tramite la costruzione di borghi fortificati. Nel Molise un ampio processo di fortificazione si realizza tra il IX e XII secolo, affermandosi come centro Campo Basso. A seguito dell'invasione dei Normanni, fu divisa in 2 contee. Un esempio di ciò che abbiamo detto è l'abbazia di San Vincenzo al Volturno, costruita vicino alle Mainarde, oggi oggetto di grande valorizzazione. Fondata da tre nobili beneventani nel VII secolo DC, è oggi l'ombra di quella originaria, molto più grande, tanto da diventare riferimento per la comunità locale, contribuendo allo sviluppo del territorio circostante, dimostrando un ruolo politico importante.
DIVERSI PAESI CHE DEVONO LA PROPRIA ORIGINE ALLE ABBAZIE locali, divenuti oggi centri turistici di rilievo. OGGI L'ABBAZIA DI SAN VINCENZO AL VOLTURNO, ASSIEME AI COMUNI CIRCOSTANTI, FORMANO UN PARCO. 3.3 L'urbanesimo / Vediamo come l'uomo abbia costruito le sue città e come queste si siano evolute. Con la maggior produzione agricola e la necessità di commercio, nasce la necessità di centri di raccolta per fini commerciali, politici, etc.; il primo esempio può essere la valle della Mesopotamia, diffusasi poi attraverso i romani. Nel Medioevo le popolazioni tendono ad abbandonare le città a causa delle invasioni barbariche ma dopo l'anno 1000 tornano a rivestire un ruolo importante nella società, segnandone GLI ELEMENTI DISTINTIVI presenti ancora oggi, QUALI LE MURA, IL MERCATO, GLI STATUTI. Lo sviluppo delle città cresce, si evolve, si espande, acquisendo funzioni sempre maggiori. La città è definita quindi.come un organismo vitale che si evolve e si trasforma nel tempo. Le città europee sono caratterizzate da situazioni complesse, concentri storici eleganti e quartieri degradati (detti bidonvilles). Le città del mondo arabo sono organizzate attorno alle moschee e bazar (infatti la funzione mercantile è fondamentale per le città); le città dell'Europa orientale esaltano personaggi politici con grandi statue. Del paesaggio urbano sono fondamentali tre elementi: il sito è dove la città è stata fondata; la posizione, da dove si può intuire le relazioni politiche e sociali della città stessa; infine la pianta indica la sua urbanistica. Le funzioni che una città può svolgere sono diverse: innanzitutto residenziale, basilare; abbiamo poi quella commerciale, quella industriale, turistica, religiosa, culturale (es. universitaria). Pensando al Lazio ad esempio, Roma svolge una funzione dominante rispetto alle altre, di cuiinfatti ne è la capitale.LA RETE URBANA A STRUTTURA POLARIZZATA HA QUINDI UN CENTRO URBANO DOMINANTE.
Non tutte le città crescono allo stesso modo: CON SPRAWL SI INDICA LA CRESCITA DISORDINATA DI UNA CITTA.
Per area metropolitana intendiamo un territorio molto ampio che fa capo ad una grande città dove le altre città si uniscono a quella principale; è QUINDI FONDAMENTALE UNA GRANDE CITTA.
Le CONURBAZIONI sono centri urbani molto vicini tra loro che pur mantenendo la loro autonomia tendono a formare un grande spazio urbano, UNA SORTA DI COSTELLAZIONE DI CENTRI URBANI.
Dagli anni sessanta, più conurbazioni assieme hanno dato vita alle MEGALOPOLI, STRAORDINARI COMPLESSI URBANI.
Con l'evoluzione della società, OGGI LA POPOLAZIONE URBANA È ARRIVATA A SUPERARE QUELLA RURALE.
3.4 Problemi e prospettive delle città meridionali nel Decennio francese / Da tempo le città meridionali sono sotto analisi, secondo le quali queste sonostate organizzatemale nel passato a causa dell'assenza di civiltà comunale che non ha consentito la formazione di città. Si ritiene che nel passato ci si sia concentrati solo su Napoli, tralasciando le altre cittadine. Alcuni ritengono addirittura che in Calabria non ci siano vere città. Le difficoltà di analisi ci sono, innanzitutto giuridiche, poiché le terre dipendevano dai feudatari; bisogna quindi fare studi appropriati per comprendere cosa erano davvero questi centri meridionali, partendo dagli studi di Labrot. E' indubbio che alcuni di questi si siano comportati da città, creando però un compromesso tra impostazione politica e forma cittadina. Il decennio francese è forse uno dei periodi più importanti allo sviluppo cittadino, portatori di una mentalità che porta a compimento la creazione della vera e propria città, dando alle città particolare rilievo. Un esempio di quanto detto è la città di.
Campobasso, designato come centro urbanistico del Molise: è chiamato L'ARCHITETTO MUSENGA a redigere il nuovo progetto della città, UN PROGETTO SEMPLICE ED ARTICOLATO, cercando di superare le chiusure medievali, AIUTATO ANCHE DA ALCUNE RILEVANTI PERSONALITA POLITICHE COME CUOCO, organizzando il borgo in modo razionale con nuove costruzioni e piazze; IL BORGO VIENE CHIAMATO MURATTIANO PROPRIO PERCHE IL PROGETTO FU FIRMATO DA MURAT. (MUSENGA REDIGE INOLTRE LA PIANTA DI CAMPOBASSO) Campobasso condivide le novità del decennio francese E DEL BORGO MURATTIANO CON BARI (VEDIAMO QUINDI ELEMENTI COMUNI TRA I PROGETTI URBANISTICI), considerata anche lei meritevole di essere posta come capoluogo e di avere un nuovo borgo, molto simile a quello del Musenga. In conclusione, i francesi sono stati determinanti allo sviluppo del mezzogiorno con processi di modernizzazione, rideterminando la gestione amministrativa e di pianificazione dello spazio.
chivio urbano, che forniscono informazioni preziose sulla sua storia, la sua pianificazione e la sua evoluzione nel tempo. La documentazione urbana può includere mappe, piani regolatori, relazioni tecniche, fotografie, disegni e altri documenti correlati. Per interpretare correttamente questi documenti, è importante considerare il contesto storico e culturale della città, nonché le norme e le leggi urbanistiche vigenti. Inoltre, è utile consultare fonti aggiuntive come libri, articoli e studi accademici per ottenere una visione più completa e approfondita della città in questione.