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In questo caso, l’inclinazione della retta di bilancio in valore assoluto è p1/p2 < 1. La retta di

bilancio ha quindi inclinazione minore delle curve d’indi erenza.

ff fi ff fi ff fi fi fi fi

• Determinare analiticamente la funzione del ricavo marginale nel caso particolare di curva di

domanda inversa lineare p(q) = a - bq. In ne, si rappresenti in gra co una curva di domanda

inversa lineare e si spieghi come, a partire da essa, si possa facilmente individuare la curva del

ricavo marginale.

La funzione del ricavo marginale nel caso particolare di curva di domanda inversa lineare p(q) = a

- bq è: MR(q) = a - 2bq.

Gra camente, la curva del ricavo marginale ha la stessa intercetta della curva di domanda, ma ha

una pendenza doppia. Questo permette di individuare facilmente la curva del ricavo marginale

dalla curva di domanda inversa, tracciando una linea con pendenza doppia rispetto a quella della

curva di domanda.

fi fi fi

• Spiegare in termini gra ci come si ottiene la curva AD che rappresenta la domanda aggregata

come funzione decrescente del livello dei prezzi.

Gra camente, la curva AD ha una pendenza negativa, poiché all’aumentare del livello dei prezzi, i

saldi monetari reali diminuiscono, portando ad un aumento del tasso di interesse. Questo riduce

la spesa aggregata e sposta la curva verso sinistra.

• Enunciare le tre assunzioni fondamentali (o "assiomi") sulle preferenze che sono alla base della

moderna teoria del consumatore e spiegarne il signi cato. In ne, chiarire quale delle tre

assunzioni è indispensabile a nché si possa parlare di scelta "ottimale" da parte del

consumatore.

Gli individui scelgono la combinazione di beni migliore per se stessi tra quelle che possono

acquistare. Supponiamo che il consumatore, dati due qualsiasi paniere di consumo (x1,x2) e

(y1,y2), possa stabilire che uno dei due panieri sia strettamente migliore dell'altro, oppure può

ritenere di essere indi erente tra i due. Nel primo caso useremo il simbolo per indicare che un

paniere è strettamente preferito all'altro, ovvero che il consumatore preferisce strettamente (x1,x2)

a (y1,y2) o viceversa. Nel secondo caso useremo il simbolo per indicare che il consumatore è

indi erente tra i due panieri, ovvero che il consumatore è ugualmente soddisfatto sia che consumi

il paniere (x1,x2) sia che consumi (y1,y2). Se il consumatore ne preferisce uno all'altro oppure è

indi erente tra i due, diciamo che per il consumatore esiste una relazione di preferenza debole tra

(x1,x2) e (y1,y2), espressa tramite il simbolo Esistono delle assunzioni sulle relazioni di

≽.

preferenza fondamentali che vengono chiamate assiomi della teoria del consumatore e sono 3:

completezza,

l'assioma della secondo il quale per qualunque coppia di panieri concepibile, il

consumatore sa dire se preferisce strettamente l'uno all'altro o viceversa, o se è indi erente tra i

ri essività,

due {(x1,x2) (y1,y2) o viceversa o entrambi}; l'assioma della secondo il quale ogni

paniere è desiderabile almeno tanto quanto se stesso (x1,x2) (x1,x2); l'assioma della

ff

ff

fi ff fi ffi fi fi fl ff

transitività; se il consumatore ritiene che X sia desiderabile almeno tanto quanto Y e che Y sia

desiderabile almeno tanto quanto Z, allora per il consumatore X è desiderabile almeno tanto

quanto Z {Se (x1,x2) (y1,y2) (z1,z2)}. Il primo e il secondo assioma sono accettabili dal punto

≽ ≽

di vista del realismo, dire che si possono confrontare due panieri qualsiasi infatti equivale a dire

che il consumatore è in grado di e ettuare una scelta tra due panieri dati, ed è indubbio che un

paniere qualsiasi sia desiderabile almeno tanto quanto un paniere identico. Il terzo assioma è

ragionevole. Supponiamo che un consumatore possa scegliere solo tra tre panieri, X, Y e Z, se

non valesse la transitività, non esisterebbe un paniere migliore degli altri per quel consumatore,

cioè non esisterebbe il paniere "ottimo".

• Illustrare sia matematicamente che gra camente il problema della minimizzazione dei costi

dell'impresa concorrenziale.

Possiamo illustrare matematicamente il problema della minimizzazione dei costi dell’impresa

concorrenziale in questo modo: TRS(t*1,t*2) = - [MP1(t*1,t*2)] / MP2(t*1,t*2) = - (w1/w2).

Per illustrarlo gra camente possiamo servirci delle rette di isocosto e della curva di isoquanto:

• Dopo aver brevemente ricordato cosa rappresentano le curve AD e AS, mostrare con un gra co

come quelle curve consentano di determinare simultaneamente il reddito e il livello dei prezzi di

equilibrio macroeconomico. Con l'ausilio di quel gra co, spiegare poi come cambia l'equilibrio

macroeconomico nel caso di un peggioramento delle aspettative relative alla redditività degli

investimenti, e quali conseguenze ne deriverebbero sul mercato del lavoro.

La curva di domanda aggregata AD rappresenta la relazione tra il livello dei prezzi e la quantità di

output totale domandata in un'economia. Essa mostra come varia la domanda aggregata di beni

e servizi al variare del livello dei prezzi. La curva AD è generalmente inclinata negativamente: un

livello di prezzi più alto riduce la quantità di output domandato, mentre un livello di prezzi più

basso aumenta la quantità di output domandato. La curva di o erta aggregata AS invece

rappresenta la relazione tra il livello dei prezzi e la quantità di output totale o erto dalle imprese in

un'economia.

fi ff fi fi ff ff fi Un

peggioramento delle aspettative relative alla redditività degli investimenti riduce gli investimenti

delle imprese, che sono una componente della domanda aggregata. Questo provoca uno

spostamento della curva AD verso sinistra. Sul mercato del lavoro, un peggioramento delle

aspettative relative alla redditività degli investimenti provoca una diminuzione della domanda

aggregata e un conseguente calo del livello di output e dei prezzi, portando come conseguenze

una diminuzione della domanda di lavoro, un aumento della disoccupazione e una possibile

riduzione dei salari.

• Mostrare gra camente come la variazione della domanda di un bene al variare del suo prezzo

possa essere suddivisa in due componenti, una dovuta all'e etto sostituzione e l'altra l'e etto

reddito (identità di Slutsky).

fi ff ff

Quando il prezzo di un bene varia, si hanno due tipi di e etti: per l'e etto sostituzione, ovvero la

variazione della domanda e etto della variazione del saggio di scambio tra i due beni, se il bene 1

è meno caro rispetto al bene 2, il consumatore è spinto a sostituire il bene 2 con il bene 1, cioè ad

aumentare il consumo di 1; per l'e etto di reddito, ovvero la variazione della domanda per e etto

dell'aumentato potere d'acquisto, il potere d'acquisto (reddito reale) aumenta e questo

normalmente spinge a consumare più bene 1 e più bene 2.

• Scrivere le quattro equazioni del modello reddito-spesa nel caso di economia chiusa e assenza

di pubblica amministrazione, spiegando il signi cato di ciascuna equazione. Spiegare poi come

si determina il reddito di equilibrio in questo modello, sia in termini analitici che gra ci. Mostrare

in ne, in termini sia analitici che gra ci, quale sarebbe l'e etto sul reddito di equilibrio di un

aumento di una qualsiasi componente della domanda autonoma.

Funzione del consumo C = Č + cYD, in cui C è il consumo totale, Č è il consumo autonomo, c la

propensione marginale al consumo e Y è il reddito nazionale.

Domanda aggregata AD = C + I, in cui AD è la domanda aggregata, C è il consumo e I sono gli

investimenti

Condizione di equilibrio Y = AD, in cui Y è il reddito aggregato e AD è la domanda aggregata

Funzione degli investimenti I = Ī, in cui I sono gli investimenti totali e Ī sono gli investimenti

autonomi

Il reddito di equilibrio si determina sostituendo le equazioni nella domanda aggregata e risolvendo

per Y:

Y = Č + cY + Ī

Y(1-C) = Č + Ī

Y = (1/1-c)(Č+Ī)

Aumentando Č o Ī nella domanda autonoma, l’equazione del reddito di equilibrio diventa:

Y = (Č + ΔČ + Ī) / (1 - c) oppure Y = (Č + Ī + ΔĪ) / (1 - c)

• Spiegare, con l'ausilio di un gra co contenente le curve di costo rilevanti, come si determina la

curva di o erta di breve periodo di un'impresa concorrenziale (ricordando anche le due

"eccezioni" sottolineate dal testo Varian)

fi ff ff fi ff fi fi ff ff ff fi ff

La curva MC (costo marginale) è inclinata verso l’alto per la legge dei rendimenti decrescenti

La curva AVC (costo medio variabile) si trova al di sotto della curva AC

La curva AC (costo medio totale) include sia i costi ssi che i costi variabili

La curva di o erta di breve periodo dell’impresa è la parte della curva MC che si trova sopra la

curva AVC.

Vi sono però due eccezioni, la prima si veri ca quando esistono livelli diversi di output in

corrispondenza dei quali il prezzo è uguale al costo marginale, e in questo caso non verrà preso in

considerazione il tratto in cui la curva del costo marginale è inclinata negativamente, perché in

questo tratto un aumento dell'output comporta sempre un aumento del pro tto. La seconda

eccezione si veri ca quando la cosa migliore da fare per un'impresa sia produrre una quantità

nulla di output, dovendo comunque sostenere i costi ssi, F. Se un punto in corrispondenza del

quale il prezzo è uguale al costo marginale si trovasse al di sotto della curva del costo medio

variabile, la scelta ottima per l'impresa sarebbe quella di produrre una quantità nulla.

• Scrivere l'equazione della curva di Phillips nei salari monetari nella formulazione originaria -

supponendo per semplicità che essa abbia forma lineare - e de nire con precisione le due

variabili che vi compaiono. Rappresentare poi la curva con un gra co. In ne, esporre

sinteticamente il motivo per cui Friedman ritiene che la curva originaria non sia giusti cata in

generale e debba essere modi cata.

La curva di Phillips nella formulazione originaria si scrive: Ŵt = n(Un-Ut)

ff fi fi fi fi fi fi fi fi fi fi

Milton Friedman ha criticato la curva di Phillips originaria, sostenendo che essa non tiene conto

delle aspettative di in azione. Sia i lavoratori che le imprese formano aspettative sull’in azione

futura che in uenzano i salari e i prezzi, quindi i lavoratori richiederanno salari nominali più alti per

mantenere il loro potere d’acquisto. Friedman ha inoltre introdotto il concetto di curva di Phillips a

lungo termine, che è verticale al tasso naturale di disoccupazione. La curva di Phillips originaria

presuppone che i lavoratori confondano variazioni nei salari nominali con variazioni nei

Dettagli
A.A. 2023-2024
14 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/01 Economia politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher tommasobarile04 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia politica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Ravagnani Fabio.