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Stafilococco aureus: provoca polmonite, artrite, ascessi, infezioni cutanee. È un
opportunista comune, può formare biofilm, produce tossine, è resistente ai beta lattamici.
Stafilococco epidermidis: è un componente della flora cutanea, provoca infezione
opportunistiche soprattutto nelle protesi. Sono saprofiti, formano biofilm, non contengono
tossine o enzimi, sono molto resistenti agli antibiotici, sono associati alle polmoniti da
ventilatore.
Streptococco:
2) formato da catenelle, si distinguono in alfa beta e gamma in base
all’emolisi, in base al colore che avrà la coltura.
Nel tipo beta i fattori di virulenza sono: proteina M, capsula, enzimi, tossina della
scarlattina.
Streptococco reumotie: causa tonsilliti, reumatismi e febbri.
Streptococco agalactie: di tipo beta, è associato al distretto urinario della vagina, è
necessaria una profilassi batterica in caso di gravidanza.
Streptococco pneumonie: è presente normalmente nel tratto respiratorio, se lo invade
causa polmonite, è il responsabile del 50% delle polmoniti. Cresce come diplococco, sono
cocchi gram+ incapsulati come fattore di virulenza dato che li protegge dall’attacco del
sistema immunitario. Si diagnostica attraverso un esame microscopico diretto o
sierologicamente. Si cura con la penicillina o con il vaccino, somministrato a persone
anziane o con deficit immunitari. Ne esistono 2 tipi ed è coniugato (due proteine).
Enterococchi:
3) si trovano nell’intestino crosso e nel tratto urinario. Non sono emolitici,
sono i normali regolatori intestinali, provocano infezioni al tratto urinario, alle vie biliari,
alle ferite, endocariditi, letale negli immunocompromessi. Mutano velocemente e sono
resistenti agli antibiotici e creano biofilm.
Bacilli:
4) gram+, sporigeni e responsabili del carbonchio. Hanno una struttura della
parete diversa dagli altri gram+ e fa parte dei fattori di virulenza. I colostridi vanno a
produrre diverse malattie tra cui tetano e botulismo.
Micobacterium tubercolosis: è un bacillo, si trasmette per inalazione sono nell’uomo,
tramite goccioline di saliva infette. È un patogeno intracellulare facoltativo, elude la
risposta immunitaria risultando mascherato all’azione dei fagociti. La loro parete
micobatterica è resistente all’alcol e all’acido, la parete è formata da un doppio strato
fosfolipidico, peptidoglicano, zuccheri e acidi dei lipidi. La tubercolosi si divide in primaria:
infezione nei bambini, non si diffonde oltre i polmoni. O secondaria: è la riattivazione in
tarda età della primaria, si diffonde nello scheletro, negli organi genitali, urinarie, intestino.
Con l’iniezione di tubercolina vediamo se il paziente è già stato a contatto con la
tubercolosi attraverso una reazione allergica. La risposta è cellulo mediata e il vaccino è
del tipo attenuato usato solo per persone a rischio.
Clostridium tetanii: si trova nell’intestino umano e animale, per infettare è necessaria
una penetrazione fino ai tessuti profondi, si trova sotto forma di spora, è anaerobico, la
contaminazione di una ferita le spore germineranno diventando batterio vegetativo
comincia a produrre il vero fattore di virulenza: le esotossine. La tetanospasmina è una
neurotossina che blocca i neurotrasmettitori, la tetanolisina è l’emolisina ossigeno labile
che degrada le cellule sanguigne. Queste tossine provocano spasmi fino alla paralisi.
Clostrium botulinum: si trova nei cibi conservati male, produce spore e tossine (7), nel
caso della tossina botulinica va a riconoscere le selle del sistema nervoso e ad attuare
un’azione neurotossica. È proteica e resistente alle T, impedisce la contrazione muscolare
fino alla morte
Cocchi gram-:
5) hanno il fattore di virulenza LSP, il lipide A e endotossine. La tossina si
libera alla lisi del batterio, causano shock.
Nisserie: diplococchi, immobili e si comportano come i virus, sono invasivi ma
muoiono in assenza di ospite. Sono asporigeni, ossidasi e catalasi positivi. Quindi
in batterio va a destabilizzare le strutture interne della cellula eucariotica in
particolare l’enzima catalasi va a fagocitare le difese immunitarie, rientrano in
questo gruppo le N. gonorrhoeae (infezioni vaginarie) e N. meningidis (infezione
della dura madre).
Nisseria gonorrhoeae: diplococco intracellulare gram-, patogeno obbligato umano, non
sempre dopo l’infezione il corpo si immunizza. Si trasmette per via sessuale, nel parto,
causa asintomatici. Fattori di virulenza: scapsulati, porina, beta lattaminasi, IgA proteasi.
Per meccanismo di azione vediamo la gonorrea entrare attraverso le mucose intestinali,
esocitosi, viene degradato dai macrofagi e si libera l’endotossina liberando il lipide A e LPS.
Provoca infezioni anche sulla cute e artrite.
Neisseria meningitidis: o meningococco è simile alla gonorrea solo che possiede la
capsula, causa il 90% delle meningiti A, B, C.Y, si trasmette mediante aereosol di
secrezioni respiratorie, comune nei bambini. È divisa in diversi gruppi in base all’antigene
di superficie e in base ai polisaccaridi presenti, abbiamo A, B, C, Y, W135, I più comuni
sono tipi B e C. i fattori di virulenza sono: proteine di membrana esterna, capsula, pili e
endotossina. Patogenesi: penetra per via aerea e si localizza nelle vie primarie di
respirazione, se rimane si ha il portatore sano, se invece supera le mucose può diffondersi
nell’organismo con sepsi fulminante oppure infettare l’aracnoide e la pia madre con la
meningite purulenta. Si manifesta con forti mal di testa, rigidità nucale e febbre. Si
diagnostica attraverso un prelievo di liquido celebrale o liquor, esame macroscopico o
microscopico.
Haemophilus influenzae: è un bacillo gram- immobile e sono normali costituenti della
flora respiratoria superiore. L’uomo è l’unico ospite, causa meningite nei bambini prima del
vaccino, la vaccinazione di massa è molto efficace. Colonizza l’ospite attraverso la capsula
che ha azione antifagocitaria e inibendo la motilità delle ciglia, presenta il lipide A e
proteasi. La terapia è una profilassi antibiotica ad ampio spettro, il vaccino è composto da
un antigene purificato e coniugato con la anatossina tetanica. Non è resistente agli
antibiotici.
Enterobatteri:
6) sono almeno 100 specie con caratteristiche molto diverse, possono
essere bacilli, cocchi, coccobacilli. Sono tutti dotati di flagello su tutta la superficie
(peritrichi). Si trovano nell’intestino, si spostano nell’ambiente migliore nutrizionale,
sono presenti anche nell’acqua e nel suolo, sono aerobi facoltativi, asporigeni e
selettivi, possono fare fermentazioni. Possiamo trovare diversi antigeni: O (polisaccaridi
LPS, termostabili), K (capsulati proteici), H (rappresente le proteine flagellari).
Provocano salmonella (patologia), escheria c. (commensalesimo).
Eschericha coli: è il batterio modello della microbiologia, cresce facilmente in laboratorio,
raggruppa diverse specie batteriche, sono presenti nell’intestino normalmente, non
formano spore, ha 3 antigeni: O, K, H. viene coltivato nell’agar sangue e vegetale, cresce a
37 gradi e ha PH 7, produce diversi fattori di virulenza: esotossine, plasmidi, adesione e
distruzione delle cellule epiteliali, inibizione sintesi proteica.
Escheria coli enteroemorragico: contamina le carni ovine e bovine, produce una
citotossina che danneggia i vasi sanguigni, provoca diarrea emorragica, distrugge i globuli
rossi e disfunzioni renali.
Salmonella: balli gram- asporigeni e capsulati, si inattivano al calore, sono simili all’E.
coli. Ne esistono 4 sierotipi: A, B, C, D. Penetra per via orale, fecale, tramite la
contaminazione dei cibi. Provoca acidità gastrica e produce la tossina.
Vibrio:
7) gram-, anaerobi facoltativi, ossidasi positivo, presente in scarsa igiene tramite
acqua e alimenti.
Vibrio cholerae: o colera, si trasmette tramite le feci, porta a colera, diarrea coleriforme
e gastroenteriti. Produce la tossina colerica (esotossina), ha pili e adesina, flagelli come
fattori di virulenza, è patogeno sono nell’uomo, aderisce alle pareti intestinali dove si
moltiplicano e liberano la tossina. Il vaccino è inattivato dal calore.
8) Herpes virus:
sono la principale causa di malattie virali umane, quando ci infettiamo l’infezione resta
a vita in fase di latenza con successiva riattivazione. Sono tutti identici
morfologicamente: DNA a doppio filamento, envelope e nucleo capside, tra i due si
trova il tegumento (strato proteico amorfo). Danno infezioni litiche (cioè si manifestano
alla morte cellulare degli epiteli), latente nelle cellule neuronali e persistente nei
linfociti e macrofagi. Nel caso del 1 e 2 tipo la riattivazione è caratterizzata dal fuoco di
s. Antonio.
L’herpes tipo 1: causa infezioni labiali
L’herpes tipo 2: causa infezioni vaginali
L’herpes tipo 3: o herpes zoster causa varicella. Trasmesso per contagio diretto da
aerosol, sono a rischio i bambini per encefalite e varicella mentre gli anziani per il fuoco di
s. Antonio. Esiste il vaccino non obbligatorio, è attenuato per indurre la risposta cellulo
mediata. La trasmissione è per via aerea tramite la saliva contenente virioni ma una volta
entrata si muove verso gli assi neuronali fino all’annidamento nei gangli per riattivarsi in
condizioni di stress.
Si replica nell’entrata della cellula appena perde l’envelope fondendosi e scapitandosi, il
DNA libero attraversa la membrana cellulare e va nel nucleo che replica e trascrive l’RNA
che va a sintetizzare le proteine che rientrano nel nucleo per ricominciare il giro legandosi
all’RNA polimerasi per velocizzare la trascrizione dei geni che poi fuoriescono come virione
assemblato tramite esocitosi.
Diagnosi: il virus viene isolato o ricercato nel siero. Le terapie sono attive solo nella
replicazione ma non in latenza.
L’herpes tipo 4: o EBV o malattia del bacio o mononucleosi, si presenta con febbre,
linfonodi ingrossati e problemi epatici, si trasmette attraverso scambi di saliva, si impianta
nelle cellule epiteliali della faringe e sopravvive nei linfociti B.
Epatiti virali:
9) sono una serie di forme infettive che colpiscono il fegato, hanno questo
tropismo selettivo e possono trasmettersi per via oro-fecale (A e E) o
parentale/sessuale (B, C, Delta).
Sono tutte a RNA tranne per la B che è a DNA, il periodo di incubazione varia
dai 10/50 giorni e possono manifestarsi in modo acuto (meno di 6 mesi),
cronico (a vita) o con sviluppo di cirrosi o tumori epatici. Nella fase acuta
possiamo distinguere 3 fasi: pre-itterica: dura 7 giorni con stanchezza e
dolori, periodo itterico: dura 15 giorni con giallo nelle sclere e progressiva
colorazione giallastra nel corpo, guarigione: attenuazione e scomparsa