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Ripasso LE PROPRIETA’ DELLA LINGUA

1. Che cosa si intende con "arbitrarietà della lingua"? Se possibile, fornire degli esempi.(P21)

Arbitrario = “non governato da regola”, sinonimo di ingiustificato, immotivato. L’arbitrarietà consiste nel

fatto che non c’è alcun legame motivato tra il significante e il significato di un

segno. I legami non sono dati naturalmente, bensì vengono posti per convenzione: sono in questo

senso arbitrari. Se i segni linguistici non fossero arbitrari, le cose dovrebbero chiamarsi allo stesso

modo in tutte le lingue; inoltre, se così non fosse, parole simili nelle diverse lingue dovrebbero

designare cose o concetti simili.

Non c’è nulla nella parola passerotto che alluda o si ricolleghi all’animale cui si riferisce, per cui il legame tra

significante e significato non è motivato naturalmente, ma per convenzione.

Il nesso che esiste tra significante e significato è dunque arbitrario, poiché l’immagine acustica, la sequenza

di suoni che costituisce il significante non si congiunge al suo significato (l’idea dell’animale) naturalmente,

secondo una qualche giustificazione, ma lo fa arbitrariamente.

I codici, il codice linguistico in particolare, sono dunque costituiti da una serie di relazioni arbitrarie e

convenzionali tra i significanti e i significati dei segni.

Questi ultimi sono arbitrari in tutte le lingue del mondo, e questo è anche il motivo per il quale le parole,

nel passaggio da una lingua all’altra, differiscono.

I segni non possono che essere arbitrari: se fossero motivati naturalmente, in tutte le lingue dovrebbero

esistere delle parole simili, originate secondo un criterio comune.

L’arbitrarietà determina, infine, la caratteristica di mutabilità della lingua: nel momento in cui è possibile

stabilire a priori il nome per un determinato oggetto, una caratteristica, un sentimento, etc., è chiaro che

non ci saranno limitazioni a stabilire, all’occorrenza, un secondo nome, un terzo e così via.

2. Esistono delle eccezioni all'arbitrarietà? Se sì, quali? (P26)

L’arbitrarietà è una delle proprietà della lingua, ma essa contiene delle eccezioni, le quali però non ne

mettono in discussione la validità generale. Chiunque abbia studiato una lingua straniera si è imbattuto in

elementi lessicali definibili falsi amici (conosciuti come false friends): horse in inglese non ha legame con la

parola orso in italiano, eventually non è traducibile come eventualmente ma con alla fine, così come burro

in spagnolo significa asino e non ha nulla a che fare con il derivato del latte. Oltre alle onomatopee e agli

ideofoni, anche il fonosimbolismo abbina a determinati suoni della lingua determinati significati.

Un esempio è fornito dalla vocale chiusa i, che richiede una minima apertura della bocca per la sua

pronuncia e che sarebbe normalmente connessa e utilizzata per indicare oggetti (e animali, ed elementi in

generale) di misura piccola o ridotta.

Chi sostiene quanto sopra, adduce esempi quali i suffissi diminutivi: in italiano tavolo che diventa tavolino,

in spagnolo libro che diventa librito o parole contenenti la i e ricollegate alle piccole dimensioni: in inglese

little, minimal, child, etc. Quanto detto, però, è in contrasto con una nutrita serie di esempi dimostranti il

contrario. Nelle più diverse lingue ci sono infatti parole che, seppur indichino oggetti di piccole dimensioni,

non contengono la i o parole indicanti le piccole dimensioni ma aventi un’altra vocale caratterizzante (poco,

small). Al contrario, esistono altre parole che, pur contenenti la i, alludono a entità di grandi dimensioni

(big).

3. Quali sono i "vantaggi" del parlato rispetto allo scritto?(P22)

 Il parlato precede la forma scritta (esistono lingue che non sono in possesso di una forma scritta, il

contrario non è possibile)

 Prima si impara a parlare poi a scrivere

 Tutti sappiamo parlare, ma non tutti sappiamo scrivere

 Storicamente, prima è esistita la lingua parlata e poi successivamente si è sviluppato lo scritto

 Il parlato è più veloce rispetto allo scritto, che richiede più tempo per l’elaborazione e la stesura

 Il messaggio può essere destinato a un insieme più vasto di destinatari contemporaneamente

 Mentre si parla si possono condurre altre attività, a differenza della forma scritta che t’impiega

totalmente

 Il messaggio parlato necessita solo dell’aria

 La forma parlata richiede minor sforzo, poiché coordinato solo dalla respirazione

4. Che cosa si intende con "linearità della lingua? Se possibile, fornire degli esempi. (P23)

La linearità è una proprietà della lingua che investe specificamente il significante. Quando viene prodotto

esso si sviluppa con ordine, in una successione tempo-spaziale. Per comprendere il messaggio è necessario

acquisire ciascun elemento secondo il suo ordine di apparizione. Ad esempio: Sara ha sgridato Lucia ,

l’ordine è utile per cogliere il significato. Invertendo l’ordine degli elementi si avrà una situazione del tutto

opposta.

5. Cosa si intende quando si dice che la lingua è produttiva?(P24)

Con la lingua è sempre possibile creare nuovi messaggi mai prodotti prima, parlare di cose e

esperienze nuove e anche di cose inesistenti. Oltre a produrre messaggi sempre nuovi, è inoltre

possibile associare messaggi già usati a situazioni nuove: la produttività è resa possibile dalla doppia

articolazione che permette una combinatorietà illimitata di unità più piccole in unità via via più grandi.

Grazie innanzitutto alla proprietà della doppia articolazione, si afferma quindi che la lingua è produttiva, ma

non solo a livello di “creazione del nuovo”: è possibile infatti realizzare nuovi messaggi anche

combinandone di vecchi, in accostamenti pressoché infiniti.

6. Cosa implica la funzione metalinguistica? (P25)

Il linguista Jakobson ha individuato 5 funzioni universali della lingua (referenziale, emotiva, conativa, fàtica,

metalinguistica). La quinta funzione si incentra sul codice, e si esplica nel momento in cui il messaggio lo

rende il tema stesso della comunicazione.

Si tratta di una funzione che viene tirata fuori giornalmente, nelle nostre conversazioni, che puntualmente

si occupano del codice, il quale diventa l’oggetto di cui si parla.

Frasi quali non capisco, puoi ripetere? oppure un enunciato in cui si chiede conferma di comprensione del

codice mediante la domanda hai capito? o ancora la frase in cui si esplica il messaggio parlando dello

stesso, come ho detto maglia di lana, non rana! ne sono esempi.

7. Che cosa sostiene il linguista Raffaele Simone a proposito delle funzioni di fonazione e

respirazione?

L’apparato fonatorio umano ha ereditato e modificato nel tempo le proprie funzioni. I polmoni, i denti, la

lingua, la bocca, la laringe e il naso sono organi e apparati presenti sin dalla comparsa dell’uomo sulla Terra

con una funzione primaria: respirare, portare ossigeno al sangue, distinguere gli odori, masticare, etc.

Anche la voce stessa non aveva la funzione di produzione di messaggi verbali.

Come ben espone Raffaele Simone nel suo Fondamenti di linguistica (Laterza, 1990), La produzione di suoni

linguistici (o fonazione) si è installata quindi solo come FUNZIONE SECONDARIA e in un certo senso

PARASSITA su un complesso di organi inizialmente disegnato per tutt’altro scopo.

La 'convivenza' di funzioni distinte come la fonazione e la respirazione (per non parlare dell'alimentazione e

della percezione degli odori) ha costretto l'una e l'altra a trovare col tempo adattamenti reciproci. In

sostanza il meccanismo della respirazione si è MODIFICATO per permettere alla fonazione di aver luogo

SIMULTANEAMENTE. Queste considerazioni pongono un interrogativo SEMIOTICO: se è vero che l'uomo non

aveva inizialmente nessun organo specializzato per la produzione di suoni, la fonazione dev'essere stata

SCELTA tra le possibili modalità espressive umane per ragioni precise. Si può supporre che la principale di

queste ragioni sia la seguente: la voce e la fonazione presentano doti notevoli di EFFICIENZA SEMIOTICA o di

ERGONOMIA. Rispetto agli altri tipi di espressione accessibili all'uomo (come la gestualità, la mimica, la

produzione di manufatti che rappresentassero più o meno iconicamente gli oggetti designati), la fonazione

ha infatti numerosi vantaggi.

Questa tesi si riallaccia con i vantaggi della forma parlata rispetto alla forma scritta (la “facilità” di

trasmissione, il minore sforzo, la maggiore velocità, la possibilità di conduzione parallela di altre attività,

etc.).

8. Quali modificazioni anatomiche hanno reso possibile la nascita della parola? (P21)

L'uomo ha attraversato nella sua evoluzione almeno tre modificazioni, che all'incirca 250.000 anni fa hanno

reso possibile la nascita della parola: la laringe è discesa verso il basso; come effetto di ciò, alcuni

meccanismi respiratori si sono modificati; è aumentato drasticamente il volume dell'encefalo, che controlla i

raffinati movimenti muscolari che permettono di produrre il suono, e, soprattutto, 'concepisce' i significati

da esprimere.

9. Si descriva brevemente il meccanismo di fonazione.(P22)

Meccanismo di fonazione, ovvero la trasformazione del flusso d’aria respirata in suono. L'apparato

fonatorio umano può essere rappresentato molto schematicamente da una POMPA (i polmoni) a cui,

attraverso una VALVOLA (la laringe), è collegato un TUBO (la trachea) incurvato. I POLMONI operano come

due palloni elastici: nella respirazione, espandendosi fanno entrare dall'esterno dell'aria, contraendosi la

espellono, e si liberano così dell'energia accumulata. La trachea è il condotto attraverso cui l'aria entra ed

esce; la parte terminale di questa è formata da una serie di passaggi (bocca, denti, labbra, ecc.), che

possono essere stretti (fino alla chiusura) influenzando il flusso dell'aria. La laringe è composta da due

pieghe di tessuto muscolare che possono aprirsi e chiudersi, le corde vocali. Quando si espandono e

contraggono (orizzontalmente per effetto dei movimenti delle costole e verticalmente per effetto di quelli

del diaframma), i polmoni immettono e espellono aria. Durante l'espulsione, le corde vocali possono essere

aperte (si ha la respirazione silenziosa) oppure chiuse (il deflusso dell'aria proveniente dai polmoni si trova

ad essere impedito; l'aria esercita allora una pressione sulle corde vocali, spingendole ad aprirsi per un

brevissimo tempo, e uscendo così sotto forma di sbuffo). Dopo di ci&

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Publisher
A.A. 2024-2025
11 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/12 Linguistica italiana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher jessica.zen95 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Linguistica generale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università telematica "e-Campus" di Novedrate (CO) o del prof Grosso Micaela.