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LA RIVOLUZIONE STATUNITENSE

PREMESSE STORICHE DELLA RIVOLUZIONE STATUNITENSE

Nel 1765 i rappresentanti di 9 colonie americane (su 13) si riunirono a New York nello Stamp Actun'assemblea che aveva lo scopoCongress, di contestare una serie di imposizioni fiscali che laMadrepatria (l'Inghilterra) aveva imposto su alcuni consumi interni delle colonie. Le proteste dellel'accento sullacolonie assunsero subito tono e carattere costituzionale in quanto poneva legittimitàdi queste imposizioni fiscali, che erano state adottate dalla Madrepatria senza il consenso da parte deicoloni e delle loro assemblee rappresentative. Le colonie, difatti, premevano su un principio delcostituzionalismo britannico: "No taxation without representation". Esse, in un primo momento, sirivolsero al Monarca inglese chiedendogli di revocare i tributi imposti, ricordandogli che anche loroerano suoi sudditi e che i loro diritti di liberty and property andavano tutelati come per i sudditidell'Inghilterra.

In nome dell'Ancien L'atto di protesta del Constitution britannica (diritti storici). 1765, a ben guardare, era in un primo momento più un atto di fedeltà, che una dichiarazione di indipendenza. Infatti, le colonie non auspicavano ad un distacco dalla Madrepatria, ma alla creazione di una struttura politica confederata con al vertice il Monarca, affiancato dalle Assemblee Con l'adozione di questa rappresentative di ciascuna colonia. struttura, infatti, una futura imposizione dovuta essere approvata dall'Assemblea rappresentativa fiscale verso una colonie sarebbe di quella colonia e non dal Parlamento inglese. Questa soluzione, tuttavia, non fu possibile per una serie di ragioni:

  • la Madrepatria non poteva ammettere che le Assemblee dei coloni fossero equiparate all'antico e nobile Parlamento inglese;
  • seguendo il modello costituzionale britannico, le Assemblee dei coloni dovevano essere una aristocratica e l'altra popolare;
  • formate da due Camere,
, era ben difficile trovare in America una componente aristocratica comparabile a quella dei Lords inglesi.
, dunque, altro non è che la presa d'atto dell'impossibilità di continuare a vivere come sudditi del monarca inglese e sotto le leggi della Madrepatria.

La Rivoluzione statunitense combina in sé il modello individualistico e il modello storicistico, mentre si pone in contrasto con il modello statualistico. Alcuni studiosi vedono questa combinazione come la migliore espressione possibile del costituzionalismo in materia di diritti e di libertà. Analizziamo più nel dettaglio le modalità di questa combinazione.
, per legittimare il distacco dalla Madrepatria, vengono invocate nella prima parte della Dichiarazione d'Indipendenza le dottrine dei diritti naturali individuali e del contratto sociale (modello individualista-contrattualista),che fino a poco tempo prima erano del tutto estranee al dibattito storicistico inglese, si proclama il monarca inglese come "tiranno" e legittima così la ribellione. Mentre per i rivoluzionari francesi la tirannia da sconfiggere era rappresentata dall'Antico Regime, per i rivoluzionari americani l'intero sistema politico e sociale rappresentava il tiranno da sconfiggere, ossia il legislatore, che agisce in modo illegittimo secondo i rivoluzionari. In questa prospettiva, la rivoluzione statunitense non ha lo scopo di generare una frattura con il passato come è avvenuto in Francia, ma ha lo scopo di costruire un nuovo sistema politico indipendente dalla Madrepatria, che non esclude un forte attaccamento alla cultura inglese dei British men. La Rivoluzione americana

Rifiuta ogni versione statualistica dei diritti e delle libertà. Le colonie, infatti, si separano dalla Madrepatria poiché ritengono che il legislatore inglese stia l'intero patrimonio storico dei diritti e delle libertà minacciando (statualismo come minaccia dei diritti). Questa visione, inoltre, si traduce in una grande diffidenza dei rivoluzionari americani verso i legislatori e verso la pretesa di incarnare la volontà generale.

Mentre la Rivoluzione francese affida i diritti e le libertà all'opera di un legislatore virtuoso, la Rivoluzione americana diffida delle virtù del legislatore e, quindi, affida i diritti e le libertà alla Costituzione, cioè alla possibilità di limitare il legislatore con una norma gerarchicamente superiore.

Dichiarazione d'Indipendenza

La proclamazione dei diritti naturali individuali nella e nella Costituzione si mischia e si confonde con il continuo richiamo ai diritti storici, provenienti.

richiamo dell'art. 39 della Magna Charta).dalla tradizione britannica (modello storicistico:Il modello individualista e quello storicista, dunque, ritrovano in America una via comune in quantosi trovano a fronteggiare lo stesso nemico, ossia lo statualismo. Inoltre, questi due modelli riesconoa combinarsi in quanto la componente storicistica non è identica a quella britannica e la componentele stesse caratteristiche dell'individualismo europeo.individualista non ha In particolare: Componente storicistica: secondo la Rivoluzione americana, è necessario che la costituzionesi rafforzi nella sua capacità di garanzia per evitare la degenerazione in onnipotenzaparlamentare (come era avvenuto nei rapporti con le colonie e il legislatore inglese). QuestaCostituzione deve essere un testo scritto, posto in essere dal corpo costituente sovrano inmodo da conferirgli una posizione gerarchica superiore alla legge. In questo modo, laCostituzione può essereopposto ai governanti che agiscono in modo illegittimo, cioè contrario alla Costituzione. Sotto questo profilo, dunque, la tradizione storicistica inglese è ampiamente superata in quanto si parla di potere costituente (implica il contrattualismo), un concetto fortemente rinnegato dallo storicismo britannico. Componente individualista: nella Rivoluzione americana si tratta di un individualismo più anti-statualistico di quello europeo. Essa, infatti, è stata in grado di affermare in modo più chiaro la prestatualità dei diritti: diritti naturali (individualismo) e in quanto derivano dalla tradizione storicistica britannica (storicismo). In sintesi, storicismo e individualismo non sono più in terra americana ciò che erano nel vecchio continente perché il primo ammette la possibilità di una Costituzione scritta, voluta dal corpo costituente, e il secondo si ritrova.STATUNITENSE si basa sul principio del mandato imperativo. Questo significa che i rappresentanti politici devono agire in base alle istanze e alle volontà dei loro elettori. Potere costituente: la Rivoluzione statunitense ha introdotto il concetto di potere costituente, cioè il potere del popolo di creare e modificare la propria costituzione. Questo potere è stato esercitato attraverso la redazione della Dichiarazione di Indipendenza e successivamente attraverso la stesura della Costituzione degli Stati Uniti. La Rivoluzione statunitense ha quindi portato a una nuova concezione di legislatura e di potere costituente, basata sulla rappresentanza politica e sul mandato imperativo. Questi principi hanno avuto un impatto duraturo sullo sviluppo delle costituzioni moderne.

Lo statunitense rifiuta una rappresentanza che non tiene conto dei molteplici interessi del popolo sovrano e la Rivoluzione diffida di ogni forma di autonomia del potere politico. L'America, diffidando così ampiamente del potere dei rappresentanti, propone un modello più vicino a quello giacobino della rivoluzione francese? In un primo momento, la Rivoluzione americana si serve, effettivamente, della dottrina democratica-radicale che presuppone l'esistenza di un popolo virtuoso che diffida dei poteri costituiti, ma solo come strumento per negare la rappresentatività del Parlamento inglese. Successivamente, quando i rivoluzionari americani si rendono conto che poteva condurre ad una nuova "onnipotenza questa ideologia del legislatore" locale (le Assemblee legislative, con i loro poteri di nomina tenevano in pugno tutti gli amministratori pubblici e gli stessi giudici, finendo per disporre in tal modo di straordinari poteri di intervento sulla stessa.

società civile) la abbandonano, optando, invece, per il modello di governo moderato e bilanciato (giudiziario indipendente dal legislativo, potere di veto sull'esecutivo sugli atti del legislativo). In sintesi, anche per quanto riguarda il potere legislativo, nella Rivoluzione americana troviamo una combinazione fra individualismo e storicismo, il cui comune nemico è rappresentato dall'onnipotenza dei legislatori. Nell'esperienza statunitense, il Potere costituente: il concetto di potere costituente si lega fin dall'inizio al concetto di rigidità costituzionale, ossia alla previsione di procedure straordinarie di modifica della Costituzione (patto costituente) e alla previsione di un nucleo duro di diritti immodificabili. In particolare, il popolo esercita il potere costituente per fissare in modo stabile i contenuti della Costituzione. La rigidità costituzionale, pertanto, è intesa come la massima forma di tutela dei diritti e delle

libertà contro il possibile arbitrio dei legislatori. In conclusione, la realtà primaria e originaria, dunque, è data per gli americani da un insieme di regole involabili, denominate Costituzione. Questa tendenza della cultura rivoluzionaria americana è stata, sicuramente, frutto dell'influenza della cultura storicistica e della sua visione del governo limitato dal diritto storico.

Questa visione si contrappone completamente a quella francese che lega il concetto di potere costituente al concetto di sovranità. La Nazione/popolo, dotata di un potere costituente sovrano, ha la facoltà di darsi una costituzione (cioè un sistema politico). Tuttavia, in Francia questo potere costituente finisce per essere una realtà fortemente in quanto il popolo può rimettere continuamente in discussione l'autorità dei

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Publisher
A.A. 2022-2023
18 pagine
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SSD Scienze giuridiche IUS/08 Diritto costituzionale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher claudia2307 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia delle costituzioni e codificazioni moderne e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Ferrara o del prof Pifferi Michele.