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Estratto del documento

CONCORSO

Grande disponibilità economiche, conquiste di Firenze che ottenne uno sbocco sul mare, permise

all'arte di Calimala di commissionare la terza porta.

Perchè senza concorso? Perchè erano rimasti molto soddisfatti di Ghiberti, che avrebbe soddisfatto

il compito con grande arte e perizia.

Il passaggio dalla 2a alla 3a porta →

• Lettera di Leonardo Bruni in cui questi scrive a proposto della 3 porta e della sua

organizzazione, che ricalca quella della 1a e della 2a. 28 formelle generali e le storia del

vecchio testamento (recupero tema)

• 3a porta a est di fronte alla cattedrale (oggi nord), c'è stato uno scambio

Prima porta (1330-1336)

Andrea da Pontedera (porta sud) → San Giovanni Battista

Seconda porta (1403-1424)

Ghiberti

Inaugurazione a EST, dopo a Nord → Nuovo testamento. → Sacrificio di Isacco

Cambiamento di tema

Terza porta (1425-1450) Porta del Paradiso

Ghiberti

Inaugurazione a EST → vecchio testamento

Perchè ci fu questo spostamento?

Battistero con porta est di fronte alla cattedrale. Il primo sacramento si riceve nel battistero. Il

bambino usciva dalla porta est e poteva andare ad assistere alle funzioni nella cattedrale → percorso

spirituale, rigorosa posizione planimetrica. I vangeli (nuovo testamento) attestano l'esistenza e la

rivelazione di Dio, ecco perchè la terza porta venne montata a Est.

Alla fine della sua realizzazione la terza porta viene spostata a est

L'estetica prevarica il significato teologico

Ghiberti scardina gli elementi del gotico tradizionale internazionale instaurata da A. Pisano →

Abbandona la cornice quadrilovata (arti minori, oreficeria), allarga le formelle, adegua a modo suo

gli spazi, utilizzo abbondante dell'oro. Adotta una nuova articolazione

Dal 1330 al 1424 gli stilemi usati di Andrea Pisano sono pressochè gli stessi, però da Ghiberti sono

percepiti come un limite per la terza porta, che quindi realizza in modo del tutto personale.

Ghiberti si attribuisce il merito di aver cambiato l'articolazione della porta.

Nord, rivelazione di Dio rivolta verso l'attuale via Cavour, dove c'è palazzo Medici-Riccardo, come

per salutare Cosimo il Vecchio, l'iniziatore della dinastia medicea

5 scomparti, storie del vecchio testamento che vengono compattate → scelta delle scene

Organizzazione da sx a dx

Leonardo Bruni a Niccolò da Uzzano e Compagni (1424)

Non ancora deciso chi dovrà realizzare la terza porta

20 storie + 8 profeti

Descrizione della porta

Suddivisione ruoli (cosa e come rappresentare) regolati da contratti

Schema porta paradiso leonardo bruni → in fondo i profeti

Seconda, in alto a destra

Gh. inserisce nella stessa formella più scene

Uccisione di Abele da parte di Caino

Superfici più plastiche

Gioco luci-ombre meno netto

Figure risolte a bassorilievo

Maggiore connotazione spaziale

Panni mossi che danno l'idea del movimento

Modellato più fluido e dettagliato, forza e sforzo fisico, rappresentazione del patos iniziato da

Brunelleschi e sviluppato da Ghiberti

Sesta formella, al centro a destra

Profondità di campo, differenza prospettica tra i soggetti in primo piano e quelli sullo sfondo,

tecnica a cera persa

Ultima formella

Incontro della regina di Saba con Salomone, lui le stringe la mano. Lui rappresentato con degli

elementi che caratterizzavano il sapiente (barba, capelli, abito, cappello..), infatti ricorda Leonardo

da Vinci

Allude al concilio a seguito dello scisma che in quegli anni si stava svolgendo a Firenze

Scena di Abramo che sacrifica Isacco.

In 30 è cambiato il registro espressivo

Contatto tra i personaggi. L'angelo afferra la mano di Abramo

Paesaggio per dare la profondità di campo.

Angeli sempre molto stilizzati perchè richiamano alla tradizione

Teste dei profeti

Opera collettica: Ghiberti + Michelozzo e figli

Realizzazione molto veloce

Già nel 1435 le formelle erano già quasi tutte fuse

L'alluvione di Firenze scardinò il telaio delle formelle, fermate dai cancellini delle porte

Intense opere di restauro e recupero del patrimonio storico-artistico della città.

Fondazione orificio delle pietre dure

Museo dell'opera del Duomo, replica delle porte, facciata portata a termine a fine '800, sculture

commissionate ma mai fissate Il primato della scultura

Commentario → manoscritto autobiografico lasciato da Ghiberti nella biblioteca nazionale di

Firenze

Diviso in 3 parti

1. storia dell'arte antica

2. fino al 1450 (anno di morte di Ghiberti)

3. trattatistica e problemi sulla prospettiva

Il manoscritto non è scritto da Ghiberti stesso, ma collezionato da qualcuno

Ha una valenza simbolica significativa anche se presenta delle imprecisioni di tipo autobiografico e

di organizzazione.

2. Parte da Giotto e riconosce l'apice in Ghiberti. I 3 maggiori artisti sono Leonardo,

Michelangelo e Raffaello.

Opere fiorentine in un'ottica biografica, prendeno a modello i testi antichi come “vite

parallele” di Plutarco

Dedica un paragrafo alla realizzazione delle porte, in tutto fedele al reale, fonte molto attendibile

Parla della Prima porta del Battistero di Firenze → lettura del prof.

Racconta che va a Pesaro a lavorare per i Malatesta

Bando di concorso (1401) esteso anche al di fuori dei confini toscani.

Ad ogni operaio candidato 4 tavole di ottone.

Furono 6 a fare “detta prova” e Ghiberti fu il vincitore

Seconda porta (del paradiso) del Battistero

Libertà di comporre la porta come meglio credeva

L'imitazione della natura era uno degli elementi cardine degli artisti del '400

Le storie sono 10

3 elementi: arte, misura, ingegno

Concorso del 1401: cesura, rappresenta una presa di coscienza da parte degli artisti e quindi un

cambiamento innovativo all'interno della tradizione tardo-gotica

Contemporaneamente a Firenze ci sono altri cantieri aperti

Firenze tra '300 e '400 → città ricca, vivace, frequentata da artisti di ogni tipo e provenienza.

Ghiberti è l'artista che meglio sintetizza l'incontro tra il Tardo-gotico e il Rinascimento

L'opera del Duomo → Porta della Mandorla

Erezione della cupola di Santa Maria del Fiore (1418-1436) → contendenti: Ghiberti e Brunelleschi

Chiesa di Orsanmichele

Nel 1240 era una piccola chiesa

Palcoscenico per gli artisti che si trovavano a Firenze

Nel 1300 subisce una trasformazione perchè al pianterreno viene trasformata in una loggia per il

mercato delle granaglie. Le logge erano aperte

Era presente una colonna con una madonna miracolosa, a cui i cittadini portavano doni

Nel 1304 subisce un incendio che in parte la distrugge

Fra il 1337 e il 1350 viene ricostruita acquistando la forma attuale

Il comune decide di assegnare la tutela dell'edificio alle varie corporazioni. Queste avevano nel '300

un ruolo molto importante. Erano associazioni di categoria che riunvano affiliati che volevano

esercitare una determinata professione.

Arte di Calimala: esercitavano il commercio dei panni di lana che provenivano dalle Fiandre. Li

cardavano, li lavoravano e li mettevano sul mercato. Il prodotto acquistava quindi un valore

aggiunto, per questo erano una corporazione molto forte.

C'erano dei veri e propri statuti che regolavano ogni attività, ognuna delle quali aveva una sua

propria corporazione

All'arte di Calimala fu assegnata parte della decorazione della chiesa.

La struttura è composta da una serie di pilastri.

Sulla facciata sono presenti 21 nicchie in cui ogni corporazione doveva inserire una propria

scultura.

Il granaio venne spostato ai piani superiori, in caso di carestie o attacchi nemici

Cronaca di Giovanni Villani

Schema per dare l'idea di quanti artisti lavorarono alla chiesa di Orsanmichele

Tutte le commissioni si aggirano intorno ad un arco di tempo ristretto.

Nasce una competizione fra artisti e corporazioni

Interno

Lato dx → tabernacolo che ospita la vergine con il bambino all'interno di un baldacchino. Prima

c'era la madonna di Orsanmichele, considerata mircolosa. Lato posteriore presenta la firma

dell'artista (Archimagister)

Ghiberti, San Giovanni Battista (1413-1416) per la facciata di Santa Maria del Fiore

Mentre era impegnato al Battistero di Firenze

Materiale : Bronzo. Realizzazione a cera persa, era abile in quanto stava lavorando anche alle

formelle della prima porta del Battistero

Scultura a pezzi sul modello di Brunelleschi

Sintesi della tradizione tardogotca che si legge nel panneggio inverosimile che sembra un mantello;

Barba, chiocche

Recupero dell'antico

Idea della silouette

Ghiberti, San Matteo (1419-1422)

Percezione del corpo

Il santo tiene in mando il Vangelo con scritte in capitale (maiuscolo)

Accentuata divaricazione dei piedi

Figura solida

Delicatezza della mano

Aggrotta la fronte, segna gli zigomi, utilizza a pasta vitrea (deriva dall'arte romana) → il tutto

accentua l'idea del Naturalismo.

Nanni di Banco, che nel frattempo stava lavorando alla porta della mandorla

• San Filippo (1411)

• Sant'Eligio (1415), figura inarcata che riprende l'Isaia

L'edicola e la nicchia sono molto simili

Scultore del marmo

• Quattro santi coronati (1413-1415), per la corporazione dei falegnami, martirizzati durante

l'età di Diocleziano

Si ispira alle teste romane

Figure statiche e solenni

Instaura un dialogo tra i 4 personaggi e si scambiano uno sguardo

Esebra: mezza circonferenza

Le statue sporgono leggermente dalla nicchia e non poggiate su di un piedistallo, in modo da

coinvolgere al massimo lo spettatore

Panneggio laterale che delimita la scena

Volontà di esprimere la dignità umana attraverso la lezione dell'antico

• Quattro santi coronati – Predella (1413-1415) → sotto

Sembra un altorilievo (sporge ¾) romano assenza di elementi prospettici, si svolge quasi tutto

nell'immediato primo piano

Donatello, San Giorgio, Firenze, Bargello (1417)

Per la corporazione dei corazzai, infatti risaltano elementi che fanno parte dell'armatura

Statua molto più alta rispetto alle altre

Donatello dal 1403 al 1407 è impegnato nella prima porta

Viaggia a Roma con Brunelleschi

Lavora nella bottega di Ghiberti

Utilizza il marmo

Estrema maestria. Dà l'idea del movimento grazie alla torsione del busto e disallineando l'asse testa-

busto, nonostante la gambe siano stanti e divaricate

Panneggio, resa del nodo

Forza, patos ben percepibile →Atteggiamento altero, effetto innovativo

Resa plastica tra chiaro e scuro

Capigliatura non stereotipata ma realistica

Utilizza un registro diverso rispetto a Nanni di Banco per quanto riguarda la pred

Dettagli
A.A. 2018-2019
36 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/02 Storia dell'arte moderna

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher appunti-perfetti di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Istituzioni di storia dell'arte e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Pisa o del prof Tognoni Federico.