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Estratto del documento

In conclusione, la discrezionalità amministrativa è uno strumento essenziale per

permettere alla Pubblica Amministrazione di adattarsi alle esigenze della realtà

concreta, ma deve essere esercitata entro i confini stabiliti dalla legge. Il sindacato

giurisdizionale, pur limitato al controllo di legittimità, è fondamentale per prevenire

abusi e garantire che l'azione amministrativa rispetti i diritti dei cittadini e sia

orientata al perseguimento dell'interesse pubblico in maniera trasparente ed equa.

Nel diritto amministrativo, la discrezionalità amministrativa rappresenta il potere

riconosciuto alla Pubblica Amministrazione (PA) di valutare e scegliere, nell'ambito

della legge, il comportamento più opportuno da adottare per perseguire l'interesse

pubblico. Si tratta di una libertà di azione che non è arbitraria, ma vincolata al rispetto

delle norme e dei principi generali dell'ordinamento. La discrezionalità consente

all'amministrazione di adattare le decisioni ai bisogni concreti, ma è sottoposta a

limiti, volti a evitare abusi di potere o ingiustizie.

La discrezionalità amministrativa si distingue dalla discrezionalità tecnica, che

riguarda l'applicazione di conoscenze tecniche o scientifiche per accertare i

presupposti di fatto necessari per adottare un provvedimento. Mentre la discrezionalità

amministrativa riguarda scelte di opportunità politica o economica (come la scelta di

dove costruire un’opera pubblica), la discrezionalità tecnica implica l’utilizzo di

parametri oggettivi (come i limiti di sicurezza ambientale).

Un aspetto cruciale del sistema giuridico è il controllo, o sindacato giurisdizionale, che

i giudici amministrativi possono esercitare sulle decisioni della PA. Tuttavia, tale

controllo non si estende alla valutazione di merito delle scelte discrezionali, essendo

limitato a verificare la legittimità dell’azione amministrativa. In altre parole, il giudice

non può sostituirsi all'amministrazione nelle scelte di merito, ma può solo annullare il

provvedimento se rileva violazioni di legge, incompetenza, eccesso di potere o difetto

di motivazione.

Tra i principali vizi che il giudice può accertare nel sindacato sulla discrezionalità

amministrativa vi è l’eccesso di potere, che si verifica quando l'amministrazione abusa

della propria discrezionalità, ad esempio prendendo una decisione illogica,

irragionevole, o dettata da motivazioni arbitrarie. L'eccesso di potere può manifestarsi

in vari modi, tra cui la sproporzione tra i mezzi e i fini, il travisamento dei fatti o la

contraddittorietà della motivazione.

Un altro limite alla discrezionalità è rappresentato dalla violazione di legge, che può

consistere nel mancato rispetto delle norme sostanziali o procedurali che disciplinano

l’azione amministrativa. Ad esempio, se la legge impone all’amministrazione di

ascoltare le parti interessate prima di adottare una decisione, la mancata osservanza

di tale obbligo configura un vizio di legittimità.

Il sindacato del giudice si estende anche alla verifica del rispetto dei principi generali

dell’azione amministrativa, come quelli di trasparenza, imparzialità e buon andamento

(articolo 97 della Costituzione). In particolare, la PA deve motivare adeguatamente le

proprie decisioni, esplicitando le ragioni che hanno portato a una determinata scelta,

affinché il cittadino possa comprendere e eventualmente contestare il provvedimento.

Un’ulteriore evoluzione del controllo giurisdizionale si è verificata in relazione al

principio di proporzionalità, importato dall'ordinamento comunitario. Secondo tale

principio, l'azione amministrativa deve essere adeguata e necessaria rispetto

all'obiettivo da perseguire, evitando misure eccessive che ledano i diritti dei cittadini

più del necessario. Questo ha permesso un controllo più penetrante del giudice, che

può annullare atti amministrativi se reputa che l'azione adottata sia stata

sproporzionata rispetto all’obiettivo.

In conclusione, la discrezionalità amministrativa è uno strumento essenziale per

permettere alla Pubblica Amministrazione di adattarsi alle esigenze della realtà

concreta, ma deve essere esercitata entro i confini stabiliti dalla legge. Il sindacato

giurisdizionale, pur limitato al controllo di legittimità, è fondamentale per prevenire

abusi e garantire che l'azione amministrativa rispetti i diritti dei cittadini e sia

orientata al perseguimento dell'interesse pubblico in maniera trasparente ed equa. Nel

diritto amministrativo, la discrezionalità amministrativa rappresenta il potere

riconosciuto alla Pubblica Amministrazione (PA) di valutare e scegliere, nell'ambito

della legge, il comportamento più opportuno da adottare per perseguire l'interesse

pubblico. Si tratta di una libertà di azione che non è arbitraria, ma vincolata al rispetto

delle norme e dei principi generali dell'ordinamento. La discrezionalità consente

all'amministrazione di adattare le decisioni ai bisogni concreti, ma è sottoposta a

limiti, volti a evitare abusi di potere o ingiustizie.

La discrezionalità amministrativa si distingue dalla discrezionalità tecnica, che

riguarda l'applicazione di conoscenze tecniche o scientifiche per accertare i

presupposti di fatto necessari per adottare un provvedimento. Mentre la discrezionalità

amministrativa riguarda scelte di opportunità politica o economica (come la scelta di

dove costruire un’opera pubblica), la discrezionalità tecnica implica l’utilizzo di

parametri oggettivi (come i limiti di sicurezza ambientale).

Un aspetto cruciale del sistema giuridico è il controllo, o sindacato giurisdizionale,

che i giudici amministrativi possono esercitare sulle decisioni della PA. Tuttavia, tale

controllo non si estende alla valutazione di merito delle scelte discrezionali, essendo

limitato a verificare la legittimità dell’azione amministrativa. In altre parole, il giudice

non può sostituirsi all'amministrazione nelle scelte di merito, ma può solo annullare il

provvedimento se rileva violazioni di legge, incompetenza, eccesso di potere o difetto

di motivazione.

Tra i principali vizi che il giudice può accertare nel sindacato sulla discrezionalità

amministrativa vi è l’eccesso di potere, che si verifica quando l'amministrazione

abusa della propria discrezionalità, ad esempio prendendo una decisione illogica,

irragionevole, o dettata da motivazioni arbitrarie. L'eccesso di potere può manifestarsi

in vari modi, tra cui la sproporzione tra i mezzi e i fini, il travisamento dei fatti o la

contraddittorietà della motivazione.

Un altro limite alla discrezionalità è rappresentato dalla violazione di legge, che può

consistere nel mancato rispetto delle norme sostanziali o procedurali che disciplinano

l’azione amministrativa. Ad esempio, se la legge impone all’amministrazione di

ascoltare le parti interessate prima di adottare una decisione, la mancata osservanza

di tale obbligo configura un vizio di legittimità.

Il sindacato del giudice si estende anche alla verifica del rispetto dei principi

generali dell’azione amministrativa, come quelli di trasparenza, imparzialità e

buon andamento (articolo 97 della Costituzione). In particolare, la PA deve motivare

adeguatamente le proprie decisioni, esplicitando le ragioni che hanno portato a una

determinata scelta, affinché il cittadino possa comprendere e eventualmente

contestare il provvedimento.

Un’ulteriore evoluzione del controllo giurisdizionale si è verificata in relazione al

principio di proporzionalità, importato dall'ordinamento comunitario. Secondo tale

principio, l'azione amministrativa deve essere adeguata e necessaria rispetto

all'obiettivo da perseguire, evitando misure eccessive che ledano i diritti dei cittadini

più del necessario. Questo ha permesso un controllo più penetrante del giudice, che

può annullare atti amministrativi se reputa che l'azione adottata sia stata

sproporzionata rispetto all’obiettivo.

In conclusione, la discrezionalità amministrativa è uno strumento essenziale per

permettere alla Pubblica Amministrazione di adattarsi alle esigenze della realtà

concreta, ma deve essere esercitata entro i confini stabiliti dalla legge. Il sindacato

giurisdizionale, pur limitato al controllo di legittimità, è fondamentale per prevenire

abusi e garantire che l'azione amministrativa rispetti i diritti dei cittadini e sia

orientata al perseguimento dell'interesse pubblico in maniera trasparente ed equa.

Nel diritto amministrativo, la discrezionalità amministrativa rappresenta il potere

riconosciuto alla Pubblica Amministrazione (PA) di valutare e scegliere, nell'ambito

della legge, il comportamento più opportuno da adottare per perseguire l'interesse

pubblico. Si tratta di una libertà di azione che non è arbitraria, ma vincolata al rispetto

delle norme e dei principi generali dell'ordinamento. La discrezionalità consente

all'amministrazione di adattare le decisioni ai bisogni concreti, ma è sottoposta a

limiti, volti a evitare abusi di potere o ingiustizie.

La discrezionalità amministrativa si distingue dalla discrezionalità tecnica, che

riguarda l'applicazione di conoscenze tecniche o scientifiche per accertare i

presupposti di fatto necessari per adottare un provvedimento. Mentre la discrezionalità

amministrativa riguarda scelte di opportunità politica o economica (come la scelta di

dove costruire un’opera pubblica), la discrezionalità tecnica implica l’utilizzo di

parametri oggettivi (come i limiti di sicurezza ambientale).

Un aspetto cruciale del sistema giuridico è il controllo, o sindacato giurisdizionale,

che i giudici amministrativi possono esercitare sulle decisioni della PA. Tuttavia, tale

controllo non si estende alla valutazione di merito delle scelte discrezionali, essendo

limitato a verificare la legittimità dell’azione amministrativa. In altre parole, il giudice

non può sostituirsi all'amministrazione nelle scelte di merito, ma può solo annullare il

provvedimento se rileva violazioni di legge, incompetenza, eccesso di potere o difetto

di motivazione.

Tra i principali vizi che il giudice può accertare nel sindacato sulla discrezionalità

amministrativa vi è l’eccesso di potere, che si verifica quando l'amministrazione

abusa della propria discrezionalità, ad esempio prendendo una decisione illogica,

irragionevole, o

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Publisher
A.A. 2022-2023
18 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/10 Diritto amministrativo

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher giangi01234 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto Amministrativo e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Franzini Elio.