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RISERVA DI LEGGE FORMALE

Ci sono attività che si concretano nel controllo che le camere fanno sul governo. Le camere devono controllare il governo attraverso la legge formale. Questo serve perché il parlamento deve controllare il governo, ad esempio con la delega legislativa che deve essere delegata solo attraverso una legge. Il decreto legge viene fatto dal governo, ma deve comunque passare al controllo delle camere con un procedimento legislativo di conversione che sfocia in una legge formale, ovvero che deve essere approvata dalle due camere in sede referente. Questo fa vedere come l'operato del governo viene controllato dalle due camere.

Un'altra attività che rientra nella riserva di legge formale è l'autorizzazione alla ratifica dei trattati internazionali, che viene fatta dalle due camere con una legge formale.

05.12 Conferenza sul fine vita

Divisione:

- Eutanasia passiva (riconosciuto come diritto fondamentale nel nostro ordinamento): nel 2017 è entrata in vigore una legge che consente di poter dire che è...

Riconosciuto il diritto di rifiutare qualunque trattamento sanitario, e di revocare un consenso inizialmente prestato ad un trattamento sanitario anche salvavita: idratazione, alimentazione artificiale e ventilazione. Eutanasia attiva (che si divide in diretta, e in suicidio assistito).

Fino agli anni 90 il rapporto medico paziente era inteso in termini paternalistici: ovvero il medico era il soggetto tecnico ed esperto, e quindi il paziente doveva avere fiducia del medico che avrebbe fatto il bene del paziente. Il medico fa ciò che è meglio per il paziente ma non è tenuto a spiegare al paziente il perché, al che cosa ha il paziente, che cosa vuol dire essere sottoposto o non a un determinato trattamento, in modo che il paziente non abbia modo di decidere.

Nella costituzione abbiamo 2 articoli che ci aiutano a comprendere l'evoluzione: art.32: (al primo comma) la salute è un diritto fondamentale dell'individuo e un interesse della collettività.

(al secondo comma) nessuno può essere sottoposto a trattamenti sanitari se non in forza di legge. art.13: fa riferimento alla libertà personale. all'inizio degli anni 90 questo diritto viene interpretato come possibilità di scelta del singolo che viene a rilevare un diritto che viene definito come diritto all'autodeterminazione terapeutica: a meno che non intervenga all'interesse della collettività, il singolo ha diritto di sapere che cosa ha, e soprattutto ha diritto di scegliere se vuole o non essere sottoposto a un determinato trattamento.

- consenso informato: dichiarato come diritto fondamentale strettamente connesso all'autodeterminazione terapeutica e riconducibile agli articoli 32 e 13 con la sentenza 438 del 2008 della corte cost. il rapporto tra il malato e il medico da una parte c'è il dovere del medico di tutelare e garantire la nostra salute, ma non basta perché il medico è prima di tutto tenuto in forza di questo

principio del consenso informato, a pormi nelle condizioni di comprendere che cosa vuol dire l'azione che il medico si propone di fare in funzione della salute del paziente. conseguenza: il medico che dovesse agire (magari anche creando benefici alla nostra salute) senza però informare il paziente e senza aver acquisito un consenso informato rispetto a ciò che andrà a fare, compie una azione illecita, a prescindere dal fatto che il trattamento sia andato bene o no. - non è più sufficiente che il medico agisca in tutela della salute, per essere autorizzato deve porre il paziente nelle condizioni di sapere. Alleanza terapeutica: andare a creare un rapporto di fiducia in cui il paziente comprende ciò che il medico consiglia di fare o non fare, essendo ancora libero di scegliere. Elemento determinante? il fatto che il paziente debba essere informato è riconosciuto nella legge 19 del 2017: io vengo informato della mia diagnosi, vengo a conoscenza

delle alternative escelgo se sottopormi o no al trattamento. se decido di non sottopormi alla terapia dall'inizio, nessuno mi obbliga (se sono maggiorenne, se sono capace di intendere e di volere..) io sono libera di far sì che le conseguenze si verifichino. se decido di sottopormi, posso sempre non presentarmi o smettere di fare il trattamento. Il problema si verifica nel momento in cui il consenso lo presto (do consenso) rispetto ai trattamenti di durata in cui per far sì che vengano sospesi non sono IO ad agire, ma un terzo: è necessario che venga "spenta la macchina", in cui io non posso spegnerla. es. nutrizione artificiale, ventilazione forzata, idratazione artificiale.? cosa succede se al consenso inizialmente prestato, io oppongo un dissenso successivo, chiedendo che il consenso venga revocato. "legge 219 del 2017: ogni persona ha diritto di essere posto in condizione di conoscere la propria diagnosi, cosa vuol dire essere o non essere

Il testo fornito riguarda il diritto di acconsentire o rifiutare un trattamento terapeutico e la possibilità di revocare il consenso. Secondo la legge, questa revoca può riguardare qualsiasi tipo di trattamento terapeutico, compresi i trattamenti salvavita come l'idratazione e la nutrizione artificiale.

La legge prevede tre ipotesi per esercitare questo diritto:

  1. Atto notarile, atto pubblico o scrittura privata: si può fare davanti a un notaio o scrivere una scrittura privata che viene autenticata dal notaio. Tuttavia, questa opzione ha dei costi e non tutti riescono a dichiarare o esercitare questo diritto.
  2. La terza ipotesi prevede che nel comune di residenza di ogni singolo individuo, i comuni abbiano dovuto attivare una banca dati delle DAT (Disposizioni Anticipate di Trattamento). I singoli possono recarsi in comune e depositare una copia dell'attestato dell'esistenza di tre copie di queste DAT: una copia viene tenuta dal singolo, una copia viene conservata in comune e una copia viene data al fiduciario, ovvero la persona che nel momento in cui il singolo non è più in grado di esprimere la propria volontà, prende decisioni in base alle disposizioni anticipate di trattamento.

Se una persona si trova in condizione di incapacità, dovrà essere data esecuzione alle sue volontà, sapendo però che anche se questa persona non fosse più in vita, quelle volontà diventano vincolanti per il medico, con una sola eccezione: il tempo dell'evoluzione della medicina.

EUTANASIA ATTIVA:

  • Suicidio assistito/aiuto al suicidio
  • Omicidio del consensiente/eutanasia attiva diretta

1. Aiuto suicidio: l'ultimo gesto lo compie il malato.

2. Eutanasia diretta: il gesto che compie la morte lo compie un terzo.

06.12 RISERVA DI LEGGE (forma di garanzia)

Ci sono casi relativi ai diritti o al corretto svolgimento del ruolo dello stato, in cui la costituzione impone che determinate materie devono essere disciplinate solo dalla legge formale o da fonti ad essa equiparate (legge, decreti legge o decreto leg. delegato). La costituzione esclude o limita l'intervento di fonti secondarie, come i principi gerarchicamente.

libertà personale. Questo principio stabilisce che nessuno può essere privato della propria libertà se non in base a una legge che preveda tale possibilità. La riserva di legge assoluta implica che solo la legge può disciplinare la materia, escludendo qualsiasi altra fonte normativa secondaria. Alcuni esempi di ambiti in cui si applica la riserva di legge assoluta sono la libertà personale, la libertà domiciliare, la libertà di corrispondenza, la libertà di circolazione e di soggiorno, nonché la determinazione dei reati e delle pene. In questi casi, solo il legislatore può intervenire con una legge per regolare tali questioni.

Vita e all'integrità fisica sono diritti fondamentali garantiti dalla Costituzione. Questi diritti sono soggetti a specifiche forme di tutela: riserva di legge assoluta, riserva di legge rinforzata, riserva di giurisdizione.

La riserva di legge assoluta significa che la limitazione di questi diritti può avvenire solo nei casi previsti dalla Costituzione e in conformità con la legge. La legge deve individuare in modo preciso e tassativo i casi e i modi in cui la libertà personale può essere limitata. Inoltre, la legge deve definire chiaramente le condotte che costituiscono reato e le misure restrittive della libertà personale.

La riserva di giurisdizione implica che solo un giudice può emettere provvedimenti che limitano la libertà personale.

Personale basati sulla legge che individua i casi e i modi: la polizia, può agire solo dopo l'autorità mandato. Giudiziaria che emana questi provvedimenti restrittivi, deve motivare l'atto che restringe la libertà del singolo, ci vuole un mandato del giudice. Riserva di legge rinforzata per contenuto (comma 3): La Costituzione prevede che una certa materia debba essere regolata solo dalla legge ordinaria e con particolari contenuti "in casi eccezionali* di necessità e urgenza, indicati tassativamente dalla legge, l'autorità di pubblica sicurezza può adottare provvedimenti provvisori (fermo di polizia) che devono essere comunicati entro 48h all'autorità giudiziaria e, se questa non li convalida nelle successive 48h, si intendono revocati e privi di ogni effetto."

*casi eccezionali (non si chiede prima alle autorità) arresto in flagranza di reato, fermo di indiziati di delitto. Esempio di legge.

rinforzata; libertà di circolazione e soggiorno (covid) → i decreti legge erano stati adottati sulla base su motivi di sanità.

Riserva di legge rinforzata per procedimento: serve per garantire le minoranze locali o religiose (art.8)

ART. 14 DOMICILIO

- domicilio inviolabile (come libertà personale)

- non si possono eseguire ispezioni o perquisizioni o sequestri se non nei casi e modi previsti dalla legge e secondo le garanzie prescritte per la tutela della libertà personale (ci vuole mandato del giudice)

- gli accertamenti e le ispezioni per motivi di sanità e di incolumità pubblica o ai fini economici e fiscali sono regolati da leggi speciali.

ART.25: PRINCIPIO DI LEGALITÀ DELLE PENE

1. Nessuno può essere distolto dal giudice naturale precostituito per legge.

2. Nessuno può essere punito se non in forza di una legge che s

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Publisher
A.A. 2022-2023
43 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/09 Istituzioni di diritto pubblico

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher fraellos di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Istituzioni di diritto pubblico e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Padova o del prof Colaluca Cinzia.