Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
La privatizzazione della disciplina del rapporto di impiego presso
pubbliche amministrazioni: il rapporto di lavoro presso pubblica
amministrazione è stato assoggettato ad un regime speciale, ossia il
pubblico impiego; successivamente, si è assistito alla privatizzazione
dell'impiego pubblico.
La disciplina del rapporto di impiego presso pubblica amministrazione: è
regolato da una priorità di fonti o di atti.
- Dall'articolo 28 della Costituzione, secondo cui i funzionari e i
dipendenti dello Stato e degli enti pubblici sono direttamente
responsabili;
- E da numerosi atti tra cui leggi o atti aventi forza di legge, atti delle
pubbliche amministrazioni e atti spettanti ai dirigenti;
- Infine, abbiamo la contrattazione collettiva.
I settori sottratti alla privatizzazione: sono le categorie di personale in
regime di diritto pubblico e, di personale non contrattualizzato.
I profili del rapporto di impiego sottratti al diritto privato: le regole
applicabili, per il rapporto con p.a. privatizzate, sono quelle previste per i
rapporti di lavoro alle dipendenze di soggetti privati. Esistono delle
eccezioni:
- Il personale che le p.a. possono assumere è soggetto alla legge;
- L’esercizio di mansioni non corrispondenti alla qualifica di
appartenenza non ha effetti ai fini dell'inquadramento del
lavoratore;
- Le p.a. assumono esclusivamente con contratti di lavoro
subordinato a tempo indeterminato;
- Esiste una disciplina in materia di incompatibilità, cumulo di
impieghi e incarichi;
- Ci sono dei codici di comportamento e la violazione di essi è fonte
di responsabilità disciplinare;
- Un’ultima specialità riguarda il concorso per l'accesso di impiego.
Il concorso per l'accesso all'impiego presso pubbliche amministrazioni:
la Costituzione prevede che agli impieghi si accede mediante concorso,
salvo i casi stabiliti dalla legge. Per la Costituzione del rapporto di
impiego, l'iter è:
- Adottare un bando di concorso dove si indica quale professionalità
si cercano, con qualifiche e requisiti. Del bando va data idonea
pubblicità. Chi intende partecipare fa domanda e deve presentarsi
entro il termine e le modalità indicate e, successivamente, si passa
all'ammissione dei candidati a svolgere le prove concorsuali;
- Selezione di aspiranti a opera di una commissione giudicatrice
che elabora i criteri di valutazione dei candidati;
- Viene stilata poi una graduatoria che deve essere approvata dagli
organi della pubblica amministrazione che aveva bandito il
concorso. Di regola, esiste l'utilizzabilità della graduatoria per un
determinato periodo di tempo.
La contrattualizzazione dell'impiego presso pubblica amministrazione: la
contrattazione collettiva determina i diritti e gli obblighi direttamente
pertinenti al rapporto di lavoro.
I contratti collettivi sono stipulati da accordi tra l’ARAN e le
Confederazioni sindacali rappresentative. La contrattazione collettiva
disciplina la struttura contrattuale, i rapporti tra i diversi livelli e la durata
dei contratti collettivi nazionali e integrativi: le pubbliche amministrazioni
hanno autonomia riguardante la contrattazione collettiva integrativa.
Diritti e doveri dei dipendenti: illeciti e sanzioni disciplinari. I diritti
spettanti ai dipendenti sono sanciti sia in legge, che nei contratti collettivi
di lavoro. Tra i vari diritti possiamo ricordare:
- Diritto alle funzioni;
- Diritto al trattamento economico;
- Diritto a un giorno di riposo settimanale e quello al congedo
ordinario retribuito di un mese all'anno: abbiamo anche il diritto al
congedo straordinario per determinati motivi, quali matrimonio o
esami.
Quanto ai doveri, la Costituzione prevede che i pubblici impiegati sono al
servizio esclusivo della Nazione e che non possono conseguire
promozioni se non per anzianità. Tra i doveri, ricordiamo:
- Dovere della diligenza;
- L'obbligo di residenza nel luogo dove ha sede l’ufficio cui è
destinato;
- Dovere di mantenere fuori dall'ufficio una condotta conforme;
- Dovere di mantenere il segreto d'ufficio.
Illeciti disciplinari e sanzioni disciplinari. Per gli illeciti disciplinari si
applica il principio di tassatività. La tipologia delle infrazioni e delle
relative sanzioni è definita dai contratti collettivi. Riguardo le sanzioni
disciplinari, parliamo del rimprovero verbale, la censura, riduzione dello
stipendio e il licenziamento disciplinare. Quanto al procedimento
disciplinare, si distingue in: infrazioni di minore gravità, per le quali è
prevista la sanzione di rimprovero verbale eseguita da responsabile per
cui lavora il dipendente, e per le altre infrazioni dove opera un apposito
ufficio.
La dirigenza: i dirigenti sono i funzionari di vertice. Sono legati alla
pubblica amministrazione da due rapporti:
- Un rapporto d'ufficio, di carattere pubblicistico, che viene
instaurato tramite il conferimento dell'incarico;
- Un rapporto di servizio, regolato dal diritto civile, dove l'accesso
si ha tramite concorso indiretto delle singole pubbliche
amministrazioni.
Riveste un duplice ruolo: essi sono organi della pubblica
amministrazione e quindi adottano provvedimenti che impegnano
quest'ultima verso l'esterno; sono anche manager, poiché prendono
decisioni per l'organizzazione degli uffici e le misure inerenti alla
gestione dei rapporti di lavoro.
Quanto alla responsabilità dirigenziale, essa fa riferimento a degli
obiettivi: il mancato raggiungimento di quest'ultimi, porta a conseguenze
come l'impossibilità di rinnovo dello stesso incarico dirigenziale. Quanto
alla retribuzione, essa è determinata dai contratti collettivi per le aree
dirigenziali.
L'attività amministrativa: riguardano gli atti, i provvedimenti e i
procedimenti.
1. Gli atti amministrativi sono atti posti in essere nell'esercizio di
una funzione amministrativa;
2. I provvedimenti amministrativi sono gli atti amministrativi aventi
rilevanza esterna e quindi idonei ad incidere nella sfera giuridica
dei loro destinatari;
3. I meri atti amministrativi non hanno rilevanza esterna e
innovativa;
4. Il procedimento amministrativo è una conseguenza ordinata
degli atti e fatti che ha come esito un risultato.
Le fasi del procedimento amministrativo.
La prima fase è quella dell'iniziativa procedimentale. Essa può essere
d'ufficio, quando spetta alla stessa pubblica amministrazione, oppure di
parte, se compete alle parti cui tale iniziativa è attribuita.
Per ogni procedimento esiste il responsabile del procedimento ed è
prevista la comunicazione di avvio del procedimento a opera
dell'amministrazione.
La seconda fase è quella istruttoria dove la pubblica amministrazione
rileva i documenti tecnici, le ispezioni, le inchieste e i vari rilevazioni
tecniche.
I pareri sono atti di organi consultivi e sono di varie specie:
- Facoltativi, ossia che possono essere richiesti;
- Obbligatori, che si distinguono a loro volta in vincolanti (alla quale
la p.a. deve conformarsi), non vincolanti (quando l’amministrazione
può decidere se conformarsi o no) e relativamente vincolanti (che
possono essere disattesi attraverso una procedura rinforzata).
Le valutazioni tecniche sono atti istruttori che si fondano su
conoscenze tecniche.
La terza fase è la fase decisoria, che consiste nell’adozione di un
provvedimento amministrativo.
Tra la fase istruttoria e quella decisoria può inserirsi il preavviso di
rigetto, ossia la comunicazione dei motivi ostativi all’accoglimento.
La quarta ed ultima fase è la fase integrativa dell’efficacia grazie alla
quale il provvedimento diventerà efficace tramite l’approvazione, il
pagamento di una tassa da parte del destinatario del provvedimento e
strumenti di conoscenza per il pubblico.
La durata dei procedimenti amministrativi: la p.a. deve concludere il
procedimento con un provvedimento espresso ed entro i termini previsti
dalla legge.
Quando questi termini non vengono rispettati, si ha: un provvedimento
tardivo (si interviene dopo la scadenza dei termini) ed un silenzio-
inadempimento (si ha quando l’iter procedimentale non viene concluso).
Non si ha silenzio-inadempimento quando la legge qualifica un
comportamento della p.a. o come un silenzio-assenso (consenso)
oppure come silenzio-rigetto (diniego di provvedimento).
Le conseguenze del silenzio-inadempimento e del provvedimento
tardivo:
1. Il Codice penale prevede il reato del rifiuto e omissione di atti
d’ufficio;
2. ll codice del procedimento amministrativo consente il ricorso al
giudice amministrativo con avverso il silenzio;
3. Vengono previste delle responsabilità in capo a dirigenti o
funzionari da cui dipende il ritardo o l’inerzia;
4. Esiste una conseguenza costituita dal meccanismo sostitutivo,
idoneo a ottenere il provvedimento senza ricorso del giudice
amministrativo;
5. Si prevede che le p.a. debbano risarcire il danno ingiusto in
conseguenza dell’inosservanza dolosa o colposa del termine di
conclusione del procedimento;
6. Esiste infine l’istituto dell’indennizzo da ritardo, dove chi ha
proposto l’istanza ha il diritto di ottenere un indennizzo per il mero
ritardo.
L’atto amministrativo: deve essere adottato da una p.a. e nell’esercizio di
una funzione amministrativa. Essi presentano alcuni caratteri:
- Tipici, in quanto è la legge che predetermina le vicende giuridiche;
- Unilaterali, perché gli effetti dell’atto sono imputabili solo alla p.a.;
- Autoritativi, nel senso che sono idonei a produrre effetti;
- Suscettibili di divenire inoppugnabili, siccome tali atti possono
essere impugnati davanti al giudice solo con un breve termine di
decadenza;
- Esecutorietà, presente in alcuni provvedimenti amministrativi.
Per l’atto amministrativo, si devono distinguere la perfezione (presenza
di tutti gli elementi costitutivi), l’efficacia (se è idoneo a produrre effetti
giuridici) e la validità (quando è immune da vizi).
Gli elementi essenziali dell’atto amministrativo: la mancanza di questi
elementi comporta la nullità dell’atto amministrativo.
1. Il soggetto, figura soggettiva avente il potere di adottare l’atto;
2. L’oggetto, la cosa o la persona su cui vanno ad incidere gli atti;
3. La causa, l’interesse pubblico primario, ossia la funzione dell’atto;
4. La volontà;
5. La forma, che può essere varia o scritta;
6. Il contenuto, l’esito dell’esercizio del potere.
Gli elementi accidentali dell’atto amministrativo: clausole non necessarie
- Risolvere un problema di matematica
- Riassumere un testo
- Tradurre una frase
- E molto altro ancora...
Per termini, condizioni e privacy, visita la relativa pagina.