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MODELLO FRANCESE
In Francia il passaggio dallo Stato assoluto a quello liberale avviene in modo brusco e
violento con la Rivoluzione francese. La borghesia si riunisce in Assemblea nazionale
contro clero e nobiltà con il compito di redigere una Costituzione. Da questo momento in
poi nasce il Costituzionalismo. Il primo documento d'importanza estrema viene firmato nel
1779, la "Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo e del cittadino" (in Francia). Con
essa nasce il concetto d'individuo, uomo, cittadino e titolare dei diritti. Questi diritti che
nascono si chiamano infatti diritti di prima generazione (religioso, di pensiero). Nell'art. 16
si dice che: "ogni società, nella quale né la garanzia dei diritti né la separazione dei poteri
è assicurata, non ha Costituzione (Principio d'importanza estrema).
In questo documento epocale troviamo anche l'art. 6, il quale introduce per la prima volta il
valore primario della legge e qui si dice: " la legge è espressione della volontà generale e
tutti i cittadini hanno diritto di concorrere personalmente o tramite i rappresentanti alla sua
formazione. Solo la legge può stabilire pene, solo la legge può introdurre divieti, solo la
legge può limitare la libertà dei cittadini" (nasce ovvero il Principio di legalità).
8 Diritto Pubblico RZ A.A. 2018-19 | Federico R.
Con questo documento nasce anche il Principio di eguaglianza (tutti gli uomini nascono
liberi e uguali).
Il diritto di voto era ristretto a coloro che appartenevano alla borghesia.
Nel 1795 viene emanata la Costituzione francese che riprende molto ciò che è scritto nella
"Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo e del cittadino".
MODELLO AMERICANO ED INGLESE ≠ MODELLO FRANCESE
Il Costituzionalismo inglese invece non conosce la Rivoluzione ed è un'evoluzione lenta e
graduale. Il Costituzionalismo inglese vede il passaggio da Stato assoluto a Stato liberale
e la nascita del documento costituzionale.
Nel 1689:" Bill of Rights". Qui viene riconosciuto per la prima volta il diritto di ogni cittadino
di presentare petizioni. Nascono i primi diritti politici, i primi diritti dei cittadini a partecipare
nella politica. Per la prima volta nasce il diritto dei cittadini di non subire sanzioni penali
crudeli. Nasce anche il principio secondo il quale il detenuto dovesse essere sottoposto ad
un processo breve e prestabilito.
Il Costituzionalismo americano. Nel 1787 abbiamo la Costituzione americana (una delle
più antiche). Essa è importante in quanto segna la nascita del Federalismo. Per quanto
riguarda i diritti abbiamo un" Bill of Rights" emanato nel 1791. Esso introduce diritti di
prima generazione. Con esso s'introduce la libertà d'espressione, religiosa, il diritto di
petizione, il diritto di detenere e portare armi. Nel 1865 si riconosce il divieto di schiavitù e
nel 1870 il diritto di voto indipendentemente dalla razza.
Tutti i 3 modelli hanno in comune la nascita di diritti nuovi (di prima generazione), di
principi nuovi.
Lo Stato liberale entra in crisi perché era fondato su basi oligarchiche.
OLIGARCHIA: regime politico nelle mani di pochi.
L'evoluzione dello Stato moderno si ha con la progressiva estensione del diritto di voto fino
ad arrivare all'introduzione del Suffragio universale. Inoltre, nascono i partiti di massa che
si fanno portatori degli interessi di quella parte di popolo (operai) che era stato
assolutamente ignorato dalla borghesia. Si comprende che non basta quindi dichiarare i
diritti se poi nella realtà questo non avviene. Tutte quelle belle dichiarazioni entrano in crisi
in quanto spesso venivano ignorate. Siamo alla fine della Prima Guerra Mondiale. Lo Stato
liberale entra in una profonda crisi e ora ad esso s'inizia a contrapporre una nuova
concezione di stato ovvero lo STATO SOCIALE.
9 Diritto Pubblico RZ A.A. 2018-19 | Federico R.
Stato Sociale
Lo stato che deve agire al fine di promuovere il benessere dei cittadini e dei lavoratori.
Nascono quindi nuove costituzioni (Costituzione di Weimar) e nuovi diritti che non erano
contemplati nello stato liberale. I diritti nati nello stato sociale si chiamano diritti di seconda
generazione. È anche Costituzione dello Stato sociale la nostra Costituzione italiana
(1948) e la Costituzione tedesca (1849). Nasce il diritto al lavoro, all’assistenza, alla
provvidenza sociale, all'istruzione, alla salute. L'individuo adesso non è solo individuo ma
anche lavoratore, padre, madre con tutti i diritti che ne seguono. È compito dello Stato
agire affinché quei diritti siano garantiti.
La nostra Costituzione prende molto dallo Stato liberale e dallo Stato sociale. I diritti di
seconda generazione, sociali, a differenza di quelli di prima generazione sono condizionati
dalle risorse finanziarie disponibili dallo Stato. Da questo deriva che lo Stato fa delle scelte
alla luce delle risorse finanziarie disponibili. La Costituzione di Weimar ancora oggi viene
ricordata in quanto fu la prima ad introdurre i diritti sociali. Nonostante questo, ebbe un
grande difetto in quanto essa era ritenuta flessibile ovvero si poneva sullo stesso piano
delle leggi. Essa aveva la stessa forza giuridica delle leggi. Non si pone al vertice
dell'ordinamento giuridico motivo per il quale poteva essere cancellata, eliminata da una
legge successiva.
Le successive Costituzioni del 1848 e 1849 sono costituzioni dello stato sociale
considerate rigide ovvero aventi una forza giuridica maggiore rispetto a tutte le altre fonti
del diritto. Una Costituzione rigida si pone al vertice dell'ordinamento giuridico, ha una
forza maggiore rispetto a tutte le altre fonti del diritto. La nostra Costituzione è rigida anche
perché per essere modificata necessità di un procedimento aggravato diverso da quello
ordinario che viene utilizzato per fare una legge ordinaria. Sia la Costituzione italiana sia
quella tedesca esprimono un netto rifiuto dell'esperienza passata. Esprimono una rottura
con il passato. 10 Diritto Pubblico RZ A.A. 2018-19 | Federico R.
L’eredità dello Stato Liberale (di Diritto)
Principio di legalità, giustiziabilità e tipicità degli atti giuridici
Tutte le costituzioni moderne riconoscono e garantiscono tutti i principi riconosciuti dallo
Stato liberale. Il primo principio è il Principio di legalità (Art.6). Esso insieme al Principio di
separazione dei poteri sono i cardini su cui si fondano tutti gli ordinamenti democratici
contemporanei. Essi sono stati introdotti in funzione di garanzia al fine di limitare l'arbitrio,
il despotismo. Tutti gli atti di volontà degli organi dello stato devono trovare fondamento,
giustificazione in una norma previa. Quindi il rispetto, la conformità di un atto dello Stato a
quella norma costituisce il parametro, il criterio che fa si che si parli di atti legittimi e atti
illegittimi 8 se non giustificati da una norma precedente). Il Principio di fedeltà si applica a
tutti gli organi dello Stato.
Il Parlamento esprime la sovranità attraverso una legge. In che senso anche il Parlamento
deve conformarsi al principio di legalità? Ciò accade in quanto le leggi devono conformarsi
ad una norma previa che in questo caso è la Costituzione.
ARTICOLO 97 "Le pubbliche amministrazioni, in coerenza con l’ordinamento dell’Unione
europea, assicurano l’equilibrio dei bilanci e la sostenibilità del debito pubblico.
I pubblici uffici sono organizzati secondo disposizioni di legge, in modo che siano
assicurati il buon andamento e l’imparzialità dell’amministrazione.
Nell’ordinamento degli uffici sono determinate le sfere di competenza, le attribuzioni e le
responsabilità proprie dei funzionari.
Agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni si accede mediante concorso, salvo i casi
stabiliti dalla legge."
Secondo comma: principio di legalità applicato ai pubblici uffici
Terzo comma: principio di legalità all'estrema potenza
Inoltre, il Principio di legalità si applica anche ai giudici.
ARTICOLO 101- espressione del principio di legalità applicato alla magistratura
"La giustizia è amministrata in nome del popolo.
I giudici sono soggetti soltanto alla legge."
Secondo comma: i giudici sono soggetti soltanto alla legge ovvero l'attività dei giudici non
può essere arbitraria bensì deve applicare la legge.
ARTICOLO 25: Principio di legalità applicato come nostra estrema garanzia
11 Diritto Pubblico RZ A.A. 2018-19 | Federico R.
"Nessuno può essere distolto dal giudice naturale precostituito per legge.
Nessuno può essere punito se non in forza di una legge che sia entrata in vigore prima del
fatto commesso. Nessuno può essere sottoposto a misure di sicurezza se non nei casi
previsti dalla legge."
Ovviamente il Principio di legalità ha un ulteriore principio che deve affiancare. Esso è il
principio di giustiziabilità secondo il quale l'ordinamento deve prevedere strumenti di
difesa contro atti illegittimi. Il Principio di legalità se non fosse affiancato dal Principio di
giustiziabilità non avrebbe nessuna valenza.
Il Principio di giustiziabilità lo ritroviamo all'Art. 24 e all'Art. 113.
ARTICOLO 24: Diritti di difesa fondamentale per ogni stato
"Tutti possono agire in giudizio per la tutela dei propri diritti e interessi legittimi.
La difesa è diritto inviolabile in ogni stato e grado del procedimento.
Sono assicurati ai non abbienti, con appositi istituti, i mezzi per agire e difendersi davanti
ad ogni giurisdizione.
La legge determina le condizioni e i modi per la riparazione degli errori giudiziari."
ARTICOLO 113: Espressione del principio di giustiziabilità
Primo comma: "Contro gli atti della pubblica amministrazione è sempre ammessa la tutela
giurisdizionale dei diritti e degli interessi legittimi dinanzi agli organi di giurisdizione
ordinaria o amministrativa..." 12 Diritto Pubblico RZ A.A. 2018-19 | Federico R.
Il secondo principio che deve essere affiancato a quello di legalità è il principio di tipicità
degli atti giuridici, in forza del quale ogni atto giuridicamente rilevante ha un NOMEN
IURIS, ovvero ha una definizione giuridica ben precisa. Ogni atto giuridicamente rilevante
viene formato da un procedimento giuridico ben preciso. In forza di questo principio ad
esempio un decreto-legge è diverso da un decreto legislativo. Ogni atto ha un
procedimento ben preciso che lo differenzia dagli altri, in garanzia del singolo per valutare
ed agire in difesa dei propri diritti. COSTITUZIONE + LEGGI COSTITUZIONALI (ART.138)