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Appello

L'appello è un mezzo d'impugnazione ordinario: condiziona il passaggio ingiudicato della sentenza. È normalmente rescissorio: il giudice d'appello annulla la sentenza e la sostituisce con una valida nel merito.

L'appello è altresì un rimedio:

  • a critica libera: l'ordinamento non predetermina i motivi per cui sia possibile proporre impugnazione.
  • di giustizia e non di mera legalità: con l'appello si possono far valere:
    • violazione di legge sostanziale o processuale
    • l'erronea valutazione del fatto, cioè l'ingiustizia di fatto della sentenza.

All'appello si applicano le norme del capo I, cioè quelle sulle impugnazioni in generale, e le norme specifiche del suo capo. Art. 339 cpc: possono essere impugnate con appello le sentenze pronunciate in primo grado purché l'appello non sia escluso dalla legge.

legge (opposizione agli atti esecutivi) o dall'accordo delle parti.

In linea generale, l'appello è il mezzo per impugnare le sentenze di primogrado.

Lo stesso art 339, però, include delle eccezioni:

  • sentenze il cui appello è escluso esplicitamente dalla legge;
  • sentenze il cui appello è escluso tramite accordo delle parti.

Le parti si accordano per saltare l'appello e passare direttamente in cassazione: ipotesi cd "di scuola".

L'ordinamento giudiziario prevede un'unica Corte di Cassazione che ha sede a Roma, mentre esistono tante corti d'appello.

A ogni corte d'appello corrisponde un distretto: demarcazione territoriale su cui ha giurisdizione quella corte d'appello.

Ogni distretto è diviso in più circondari (o circoscrizioni), ciascuno diviso a sua volta in mandamenti (tribunali), e ad ogni mandamento è associato un giudice di pace.

L'art 341 cpc l'appello contro le contiene

La disciplina del giudice d'appello: sentenze del giudice di pace e del tribunale si propone rispettivamente al tribunale e alla corte di appello nella cui circoscrizione ha sede il giudice che ha pronunciato la sentenza. L'appello si propone al giudice immediatamente superiore a quello che ha pronunciato il provvedimento impugnato nella stessa circoscrizione di quest'ultimo: competenza verticale o funzionale: - giudice di pace -> Tribunale: una sentenza del giudice di pace si appella al tribunale e la decisione sarà presa monocraticamente in composizione tribunale. - Tribunale -> Corte d'appello: una sentenza del tribunale si appella alla corte d'appello e la decisione sarà presa collegialmente in composizione. Quando il giudice in primo grado è la corte d'appello, il giudice superiore può essere solo la cassazione. Competenza orizzontale o territoriale: - giudice di pace: se la sentenza è stata emanata dal giudice di pace, l'appello si propone al tribunale nel cui circondario ha sede il giudice di pace che ha pronunciato la sentenza.emanato la sentenza impugnata tribunale: Corte- se la sentenza è stata emanata dal l'appello si propone all'ad'appello nel cui distretto ha sede il tribunale che ha emanato la sentenza impugnata. La trattazione del giudizio di appello è sempre collegiale fin dalla prima udienza. La decisione è: - collegiale nel caso di Corte d'appello - monocratica nel caso del Tribunale La STRUTTURA dell'appello tendenzialmente ricalca quella del giudizio di primo grado. L'art 359 cpc provvede infatti ad un rinvio alle norme relative al procedimento davanti al tribunale. notificata all'avversario. L'appello si propone con una citazione che andrà poi iscrivere la causa al ruolo nei 10 giorni successivi Notificata la citazione bisogna .Tra la data della notifica e la data dell'udienza deve intercorrere un termine libero di 90 giorni. L'atto di citazione deve contenere tutti gli elementi di forma contenuto designati dall'art 163. Lacitazione che viene fatta in appello però deve contenere, a pena di inammissibilità dell'impugnazione, anche i motivi: perché impugnare una sentenza significa criticare la decisione del giudice del grado precedente. L'art. 342 afferma che la motivazione dell'appello deve contenere, a pena di inammissibilità:
  1. indicazione delle parti del provvedimento che si intende impugnare e la eventuale richiesta di modifica della ricostruzione dei fatti di causa proposta dal giudice di primo grado
  2. indicazione delle circostanze da cui deriva la violazione della legge e segnalare la loro rilevanza ai fini della decisione impugnata.
L'effetto devolutivo dell'appello prevede che il giudice d'appello si occupa sì della giustizia della decisione, ma nei limiti dell'appello: principio della domande e della corrispondenza tra chiesto e pronunciato. L'appellante si deve costituire in giudizio secondo le forme e i termini previsti dalla legge.proposta dell'appello principale. Per quanto riguarda l'appello incidentale, l'appellante principale può presentare una comparsa di risposta entro 10 giorni dalla notifica dell'appello incidentale. In questa comparsa, l'appellante principale può proporre le sue difese, prendere posizione sui fatti posti a fondamento dell'appello incidentale, proporre eccezioni non impedite dall'articolo 345 e indicare i mezzi di prova. Inoltre, entro 10 giorni dalla notifica dell'appello incidentale, l'appellato può presentare una comparsa di risposta all'appello incidentale. In questa comparsa, l'appellato può proporre le sue difese, prendere posizione sui fatti posti a fondamento dell'appello incidentale, proporre eccezioni non impedite dall'articolo 345 e indicare i mezzi di prova. Infine, entro 10 giorni dalla notifica della comparsa di risposta all'appello incidentale, l'appellante principale può presentare una replica all'appello incidentale. In questa replica, l'appellante principale può replicare alle difese e alle posizioni dell'appellato riguardo all'appello incidentale. Si ricorda che tutte le comparse e le repliche devono essere depositate in cancelleria entro i termini previsti.

proposizione dell'impugnazione stessa.Se vi è soccombenza ripartita, l'appellato si costituisce depositando il suo appello incidentale nella comparsa di risposta 20 giorni prima della prima udienza ed essa ha funzione di replica all'appello.laSe la parte non vuole proporre appello incidentale si può costituire anche il giornodell'udienza, proprio come accade in primo grado.

La trattazione dell'appello è collegiale.Nella prima udienza il collegio:

  • verifica la regola costituzione del giudizio
  • ordina l'integrazione del contraddittorio quando si versi in una delle ipotesi previstedall'art 331
  • dispone la notifica dell'impugnazione alle parti di cui all'art 332
  • dispone che si rinnovi la notificazione dell'atto di appello qualora si irregolare
  • dichiara la contumacia dell'appellato
  • provvede alla riunione degli appelli proposti contro la stessa sentenza
  • procede al tentativo di conciliazione, ordinando
quando occorre la comparizione delle parti. L'appello può essere definito come revisione del primo giudizio: l'appello serve a verificare se il giudice del primo grado ha commesso errori, tendenzialmente sulla base del materiale raccolto in primo grado. L'art. 345 pone infatti dei limiti alle parti: facendo valere nuove ragioni, queste potrebbero condurre ad una diversa disciplina del rapporto sostanziale, non tanto sulla base di un errore commesso dal primo giudice, quanto sulla base di circostanze introdotte soltanto e per la prima volta nel processo d'appello. giudizio chiuso: L'appello può essere definito quale - è vietato introdurre un nuovo thema decidendum. divieto dello ius novorum → in appello. L'art. 345 si occupa ai commi 1 e 2 delle domande ed eccezioni nuove. Nulla di nuovo può entrare nel giudizio di appello: se la parte proponesse domande nuove, le sottrarrebbe ad un grado di giudizio. Il divieto assoluto di proporre.

domande nuove ha la funzione di garantire la piena attuazione del principio del doppio grado di giurisdizione.

Le domande nuove proposte in appello vanno dichiarate inammissibili dal giudice con pronuncia declinatoria di rito.

Anche la parte rimasta contumace in primo grado è soggetta al divieto di ius novorum, a meno che non chieda ed ottenga la rimessione in termini ex art 294 del cpc.

Le uniche domande che possono essere proposte sono le domande consequenziali a quelle proposte in primo grado: frutti, accessori, spese e danni successivi alla sentenza di primo grado.

Per quanto riguarda le eccezioni occorre fare una distinzione:

  • non sono ammesse le eccezioni in senso stretto (es. prescrizione)
  • sono ammesse eccezioni in senso lato, cioè le eccezioni rilevabili d'ufficio dagli atti del processo (es. eccezione di pagamento).

In appello tali eccezioni non sono più rilevabili d'ufficio come in primo grado, bisogna che siano fatte valere come motivo

d'appello. Non sono ammesse nuove prove e non sono ammessi nuovi documenti, a meno che la parte non dimostri che l'impossibilità di produrle derivi da causa a sé non imputabile, salvo il giuramento decisorio che è sempre ammesso.

L'art 346 si occupa della decadenza dalle domande e dalle eccezioni non accolte nella sentenza di primo grado, che riproposte: non sono espressamente riproposte in appello, si intendono rinunciate.

Se la parte ha fatto delle domande o delle eccezioni che non sono state accolte nella sentenza di primo grado, in sede di appello le può riproporre: se non le riformula si intendono abbandonate.

Le domande ed eccezioni riassorbite sono quelle sulle il giudice di primo grado non si era pronunciato avendo totalmente accolto la posizione della parte in virtù di altre domande o altre eccezioni.

Il giudice ha legittimamente sorvolato: altre domande o eccezioni hanno reso superflua l'analisi delle

stesse. La presunzione assoluta di rinuncia non trova applicazione nei confronti dell'appellato contumace: le domande ed eccezioni da questi proposte nel giudizio di primo grado devono essere riesaminate d'ufficio dal giudice d'appello.

L'art 348 cpc si occupa dei casi di improcedibilità dell'appello. L'improcedibilità ha lo stesso effetto dell'inammissibilità:

  • consuma il potere di impugnazione anche se il termine non è decorso
  • fa passare in giudicato la sentenza del grado precedente.

L'improcedibilità è un vizio funzionale: vizio che si verifica quando l'appello è validamente proposto ma le parti fanno qualcosa che ne impedisce il funzionamento, facendo sopravvenire il vizio.

L'appello è dichiarato improcedibile, anche d'ufficio:

  1. m
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A.A. 2023-2024
235 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/15 Diritto processuale civile

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Blumoon6 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Procedura civile e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Napoli - Parthenope o del prof Dellapietra Giuseppe.