Quindi non sembra condivisibile la proposta di rimuovere la gerarchia a favore della competenza.
La Corte costituzionale è l’organo di controllo della costituzionalità delle leggi e nel conflitto delle fonti;
essa ha il potere di rimuovere dall’ordinamento le norme incostituzionali di rango primario: la norma cessa
di avere efficacia dal giorno successivo alla pubblicazione della sentenza che ne ha dichiarato
l’incostituzionalità (136 cost.).
Identificazione delle fonti. Caratteri delle norme giuridiche
Per identificare le fonti si ricorre ai criteri formali ed in mancanza a quelli sostanziali. Non bisogna
confondere l’identificazione della fonte con la sua validità: un atto è se rispetta determinati
fonte del diritto
criteri formali, è se rispetta la gerarchia e la competenza.
valido
Sono la denominazione ufficiale dell’atto e il procedimento di approvazione. La
criteri formali è il criterio di identificazione della legge.
denominazione ufficiale dell’atto
Le altre fonti primarie si identificano in base alla del qualunque atto del Governo è
forma procedimento:
adottato con “D.P.R.” ma il Governo ha il potere di normazione sia (decreti legislativi e decreti-
primaria
legge) sia (regolamenti).
secondaria
I si hanno quando il Parlamento delega il Governo a legiferare su determinate materie ed
decreti legislativi
entro una determinata scadenza; sono adottati a séguito di legge parlamentare di delega.
I si hanno quando il Governo legifera in stato di necessità e urgenza ed esso è presentato alle
decreti-legge
Camere, per la sua conversione in legge, il giorno stesso.
I d.l. e i d.lgs. devono essere adottati con il proprio nome e con l’indicazione, rispettivamente, della legge di
delegazione e delle circostanze di urgenza.
Il deve indicare il parere, non vincolante ma obbligatorio, del Consiglio di Stato e
regolamento governativo
si richiede l’uso della denominazione ufficiale di regolamento. In mancanza dei criteri formali si ricorre a
quelli sostanziali che sono ed
generalità astrattezza.
La consiste nel fatto che la norma è rivolta non ad un singolo individuo ma alla totalità degli
generalità
individui. 9
L’astrattezza consiste nel fatto che la norma è applicata ad una fattispecie nelle innumerevoli volte che si
ripresenta lo stato di fatto previsto.
Tuttavia, la tesi della necessaria generalità ed astrattezza è insostenibile, perché norma è ogni criterio di
valutazione del comportamento.
Vi sono norme individuali, applicabili ad una sola persona o una sola volta (es: leggi che conferiscono
privilegi); norme generali ma non astratte (es: regole che istituiscono un’istituzione); norme astratte ma
non generali (es: funzioni del Presidente della Repubblica).
Al livello delle fonti primarie la tesi della generalità ed astrattezza è smentita dalla presenza di leggi
che dispongono non in via generale ed astratta, ma per specifiche situazioni.
provvedimento
L’assenza di generalità ed astrattezza pone un problema non di identificazione ma di I presunti
validità.
criteri sostanziali della generalità ed astrattezza sono utili soltanto al livello delle fonti secondarie, per
distinguere atti che sono fonti del diritto da atti amministrativi che non sono fonti.
Gli atti del Governo possono essere sia fonti normative (regolamenti) sia atti amministrativi
(provvedimenti).
Le fonti del diritto sono ordinate in senso gerarchico
1. quindi la costituzione può modificare tutte le fonti che
La costituzione e le leggi costituzionali:
sono sotto di essa e non può essere modificata da esse; essa è la legge fondamentale del nostro
paese, è del 1948 (fine della 2ww) l’obiettivo era creare una legge fondamentale che evitasse in
futuro ulteriori eventi come quelli dell’olocausto o della guerra. Essa è RIGIDA, non può esse
modificata, la prima parte ovvero i diritti fondamentali NON può esse modificata, la seconda parte
con un iter più lungo sì (art 139). All’art 134 prevede una corte, ovvero la Corte costituzionale che,
come compito, ha quello di verificare che le leggi dello stato siano conformi alla costituzione;
questo controllo lo fa successivamente ed eventualmente.
L’unità dell’ordinamento è realizzata dalla corretta interpretazione del giurista che ricompone le
molteplici fonti in coerenza costituzionale; quindi, non basta considerare l’articolo di legge e
risolvere la questione concreta.
Il è una fonte contenente un insieme di proposizioni prescrittive che disciplinano un
codice
determinato settore; consta di 2969 articoli più le leggi speciali.
Il codice vigente (del 1942) pone in primo piano l’aspetto economico in tutte le sue forme:
impresa, attività produttiva, regolamentazione del lavoro.
In seguito con l’avvento della Costituzione, il codice è stato riletto e la produttività è stata
subordinata ai diritti fondamentali della persona.
Attualmente si parla di ossia perdita della centralità del Codice civile attraverso
decodificazione,
l’emanazione di che hanno disciplinato settori rilevanti in modo frammentario.
leggi speciali
Ciò, tuttavia, non significa perdita di unitarietà dell’ordinamento, unitarietà che è assicurata dalla
Costituzione.
Spetta al lavoro dell’interprete individuare i princìpi portanti della legislazione c.d. speciale,
riconducendoli all’unità.
È il giudice che, mentre svolge il suo lavoro valuta che non è costituzionale, quindi manda questa
norma (rinvio pregiudiziale) alla Corte costituzionale. Emana sentenze di:
la corte si pronuncia sulla questione, quindi ammette di pronunciarsi su quel
ammissibilità:
o caso, esprimendo se è fondata o infondata la questione, quindi questioni di fondatezza o
infondatezza. La questione è fondata quindi il giudice ha ragione, quindi la norma è
contraria alla costituzione; quindi, accoglie il ricorso del giudice e la legge viene abrogata.
La questione è infondata, il giudice quindi ha sbagliato, la norma rimane in valore. 10
(tra ammissibilità e inammissibilità), quindi un rimprovero, viene
Sentenza di monito
o mandata al Parlamento che è l’organo che fa le leggi. Quindi il giudice manda a ricorso la
legge, che p anticostituzionale; quindi, la corte invece di abrogarla direttamente (creerebbe
un vuoto legislativo), manda il monito al parlamento e chiedere di porre rimedio.se non
viene modificata la volta successiva vi sarà la sentenza di incostituzionalità.
la corte indica al giudice non che la norma non è
Sentenze interpretative di accoglimento:
o conforme a costituzione, ma che deve interpretarla in una certa maniera perché, se
interpreta in un modo essa è conforme alla costituzione, in un altro modo non è conforme
intermedia
Sentenze interpretative di rigetto:
o la corte non si può pronunciare, come i regolamenti dell’UE, sono fonti
Inammissibilità
o direttamente applicabili, dal momento che questo regolamento entra in vigore esso sarà
vincolato immediatamente per tutti gli stati dell’UE.
2. parlando di fonti europee, vano distinte in:
Fonti europee: ovvero l’insieme dei trattati, nel 1957 nasce la Comunità Economica
Diritto primario:
o Europea o CEE, l’obiettivo era quello di creare uno spazio europeo senza barriere nazionali
per garantire la realizzazione di un mercato unico europeo, dove non vi fossero più limiti
delle barriere nazionali per garantire 4 libertà fondamentali: la libertà delle merci, dei
servizi, dei capitali e dei lavoratori. Quindi nasce con obiettivi esclusivamente economici.
Con il tempo l’Europa si ingrandisce e acquisisce competenze diverse da quelle
economiche, si arriva alla firma di un altro trattato, nel 1992 che porta alla nascita del
Trattato di Maastricht, che modifica la situazione, non si ha più la CEE, ma la CE quindi la
comunità europea, aumenta quindi il campo d’azione che si spinge anche nella tutela dei
diritti fondamentali, nel 2000 viene emanato un altro trattato importante, ovvero la Carta
di Nizza, ovvero la carta europea dei diritti fondamentali (diversa da CEDU), non possiede
una vincolatività giuridica, quindi se gli stati non rispettano questa carta non incorrono in
sanzioni. Fino al 2009 con il Trattato di Lisbona che fa nascere l’Unione Europea che fa
acquisire vincolatività giuridica alla carta di Nizza. Questo trattato si compone di due parti:
il trattato sull’UE o TUE (principi fondamentali Europa) e il TFUE quindi il trattato di
funzionamento dell’UE (vi sono le norme che riguardano il funzionamento dell’UE).
sono le fonti dell’UE che derivano dai trattati, si divide in:
Diritto derivato:
o Atti vincolanti: sono le direttive, i regolamenti e le decisioni.
Le non sono direttamente vincolanti per gli stati; gli stati hanno l’obbligo
direttive
di recepire le direttive; quindi, lo stato deve creare delle leggi nazionali che
riprendono il contenuto della direttiva (non regola direttamente un rapporto, viene
recepita, quindi la legge emanata deve riprendere i temi fondamentali), questa
direttiva ha quindi un’efficacia mediata. Quindi vincola gli stati nel raggiungimento
dell’obiettivo, ma gli stati sono liberi di determinare le modalità attraverso cui
raggiungere tali obiettivi. Solo in un caso la direttiva ha efficacia diretta, quindi non
mediata ed è il caso delle direttive self-executing, possono operare direttamente
senza esser mediate da una legge nazionale quando vi sono 3 presupposti
contemporaneamente, che sono:
1-scaduto già il termine per il recepimento (gli stati dopo la direttiva devono fare la
legge nazionale entro 2 anni),
2-deve essere sufficientemente precisa (contenuto preciso sin da subito, la legge
non necessita di mediarla), 3-non deve esser sottoposta a nessuna condizione
(incondizionata).
Questa direttiva non regola i rapporti tra 2 privati, essa regola i rapporti tra
cittadino e pubblica amministrazione. Efficacia mediata e verticale 11
Il non ha bisogno di essere recepito da una legge nazionale, il
regolamento
regolamento opera direttamente nei rapporti tra privati, può operare direttamente
i rapporti privati. Efficacia diretta, efficacia orizzontale.
simili al regolamento nel senso che hanno un’efficacia diretta, non
Le decisioni:
hanno bisogno di essere mediate da leggi statali, ma a differenza del regolamento
che si rivolge a tutti i privati dei paesi membri, queste hanno già i destinatari, solo
alcuni privati, non tutti.
Atti non vincolanti: sono i pareri e le