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Estratto del documento

❖ DELLE PERSONE E DELLE FAMIGLIE

❖ DELLE SUCCESSIONI

❖ DELLE PROPRIETÀ

❖ DELLE OBBLIGAZIONI

❖ DEL LAVORO

❖ DELLA TUTELA DEI DIRITTI

FATTI E ATTI GIURIDICI

Il fatto giuridico è un accadimento naturale, che comporta conseguenze giuridiche a prescindere

dai comportamenti umani. Alcuni esempi di fatti giuridici sono la nascita o la morte (mortis causa).

Secondo il linguaggio giuridico, solo se un fatto è astrattamente previsto da una norma allora può

Carlos Todisco-Grande

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essere qualificato come fatto giuridico. Abbiamo quindi una fattispecie astratta, quella prevista

dalla norma e la fattispecie concreta, quella che abbiamo attraverso l’interpretazione della norma.

L’atto giuridico è l’insieme dei comportamenti umani fatti con consapevolezza, ovvero quelle azioni

fatte da persone in grado di intendere e di volere. Un esempio di atto giuridico è l’atto illecito, dove

chi provoca un danno, attraverso un comportamento illecito, è chiamato a risarcire il danno e chi è

stato danneggiato ha il diritto di risarcimento.

A seconda della consapevolezza umana gli atti giuridici si dividono in due tipologie:

• Atti negoziali: sono quelli in cui la consapevolezza e l’intenzionalità umana si esprime al più

alto grado di intensità. Si basano dunque sulla forte volontà di compiere l’atto e gli effetti

giuridici collegato a quell’atto (il matrimonio);

• Atti non negoziali: atti con consapevolezza e intenzionalità a basso grado di intensità,

implicano la volontà di fare l’atto, ma non la volontà di creare effetti giuridici legati all’atto

(confessione).

SITUAZIONI GIURIDICHE ATTIVE E PASSIVE

La situazione giuridica è la conseguenza che l’applicazione della legge determina, e avviene per

mezzo di fatti giuridici. Il soggetto a cui appartiene una situazione giuridica si dice “titolare” di essa.

Le situazioni giuridiche attive riguardano situazioni favorevoli o di vantaggio, e sono:

• Diritto soggettivo: è il potere di agire nel proprio interesse o di pretendere che qualcun altro

tenga un determinato comportamento nell’interesse del titolare del diritto. Il diritto

soggettivo a sua volta si divide in due categorie: diritti assoluti, quando il diritto può essere

esercitato verso tutti, per esempio i diritti reali e quelli della personalità, e diritti relativi,

quando il diritto può essere esercitato solo verso determinati soggetti, per esempio i diritti

di credito e di famiglia;

• Interesse legittimo: è la possibilità di un privato di auto-legittimarsi, dagli atti con i quali la

pubblica amministrazione agisce nei suoi interessi. Per esempio, se un soggetto partecipa ad

un concorso non superandolo, però dimostrando che questo è stato svolto in maniera

irregolare, egli può far valere il proprio interesse legittimo, e può richiedere l’annullamento

e la ripetizione del concorso in maniera regolare;

• Interesse collettivo: quando l’interesse di una singola persona si estende ad una pluralità di

soggetti;

• Diritti potestativi: si ha quando un soggetto produce effetti giuridici nell’interesse di un

altro, senza che lui possa opporsi e quindi senza la sua volontà. È atto unilaterale (recessione

di un contratto).

Le situazioni giuridiche passive invece riguardano situazioni sfavorevoli e di svantaggio, e sono:

• La soggezione: si ha quando un soggetto si trova esposto da un diritto potestativo, esercitato

da un altro soggetto;

• L’obbligo: il titolare dell’obbligo si chiama obbligato o debitore. Consiste nell’azione svolta

da debitore, a favore di un creditore;

• L’onere: consiste nel compiere un determinato atto, a favore di un altro soggetto;

• Potestà: consiste nel potere e dovere, da esercitare a protezione di altri soggetti

(responsabilità genitoriale). Carlos Todisco-Grande

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I SOGGETTI DI DIRITTO

I soggetti di diritto o soggetti giuridici, sono i destinatari delle norme giuridiche, e sono: le persone

fisiche, le persone giuridiche e gli enti. Il soggetto giuridico è la persona fisica, nel linguaggio

giuridico, la persona fisica è rappresentata da ogni essere umano senza distinzione di sesso, razza,

lingua o religione.

La capacita’ giuridica si ottiene al momento della nascita e il soggetto ne è possessore fino alla

morte. Al momento della nascita al concepito gli viene attribuito il diritto al risarcimento del danno,

in casi di lesione alla propria salute o integrità fisica. La capacità giuridica può essere riconosciuta al

nascituro (concepito, ma non ancora nato), e al “concepturus”, ovvero quel soggetto che non è

stato nemmeno concepito. In particolare, per i nascituri concepiti gli viene attribuita la piena

capacità di succedere a causa di morte e di ricevere per donazione, mentre, i nascituri non concepiti

hanno la possibilità di ricevere tramite testamento. La morte comporta la scomparsa di tutti i diritti

e i doveri del defunto, che andranno in capo ai suoi successori.

Ci sono inoltre, altre tre situazioni, altre alla morte, che possono mettere fine alla capacità giuridica,

sono: la scomparsa, nasce sull’accertamento di una situazione di fatto, che si verifica quando una

persona non è più comparsa nel luogo del suo ultimo domicilio o della sua ultima residenza, non

avendone più notizie; l’assenza, che viene dichiarata dal Tribunale competente, con sentenza,

quando sono trascorsi almeno 2 anni dell’ultima notizia del soggetto; la dichiarazione di morte

presunta, che viene pronunciata con sentenza del Tribunale competente, dopo 10 anni dalla

scomparsa del soggetto. La differenza è che la dichiarazione di morte presunta avrà effetti sia sul

piano patrimoniale che sul piano personale, mentre quelle di assenza e di scomparsa solo sul piano

patrimoniale.

La capacita’ di agire viene descritta nell’ ART 2 C.C. come, “la capacità di compiere tutti gli atti per i

quali non sia stabilita un’età diversa”. Si acquista con la maggior età, ovvero al compimento del

diciottesimo anno. L’emancipazione è la situazione in cui soggetto minore può acquisire la capacità

di agire prima dei 18 anni, tale minore, viene definito minore emancipato e può acquisire la capacità

d’agire per legge all’età di 16 anni con il matrimonio. Nel 1975 era prevista anche l’emancipazione

giudiziale, cioè pronunciata con sentenza dal Giudice, mentre ora abbiamo solo l’emancipazione di

diritto; quindi, con il matrimonio per diritto diventi minore emancipato.

L’incapacità naturale (ART. 428 C.C.) si ha quando una persona non è in grado di intendere o di

volere, per una qualsiasi causa, anche transitoria. Lo stato di incapacità può essere dovuto dall’uso

di sostanze stupefacenti, da uno stato di ubriachezza o per altre malattie permanenti. Nel vecchio

Codice Civile del 1865 quando un soggetto con incapacità naturale esercitava qualche atto era

prevista la nullità, mentre con il nuovo Codice del 1942 venne introdotta l’annullabilità, per tutelare

il soggetto con incapacità e i soggetti terzi che hanno rapporti con l’incapace. Il Giudice ha il compito

di verificare se quel determinato atto commesso dal soggetto incapace è stato esercitato durante

uno stato di incapacità. Il procedimento viene prescritto in cinque anni dal giorno del compimento

dell’atto o contratto. Per annullare un atto unilaterale ci deve essere un grave pregiudizio per

l’incapace, mentre i contratti per essere annullabili ci vuole il requisito della malafede dell’altro

contraente.

LA RESPONSABILITÀ GENITORIALE

La responsabilità genitoriale può essere definita come quell’insieme di poteri e doveri che i genitori

esercitano nell’interesse del minore. Prima veniva chiamata potestà genitoriale perché era più

legata alla potestà di un genitore che prevaleva sull’altro, mentre con la responsabilità genitoriale i

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ruoli di madre e padre vengono riconosciuti a pari livello. Nel caso in cui i genitori manchino o non

possono esercitare la responsabilità, viene affidato al soggetto minorenne un tutore, che ne

amministra i beni. Il Giudice Tutelare nomina tutore la persona designata dal genitore che ha

esercitato per ultimo la responsabilità, nel caso la designazione mancasse, viene scelta un’altra

persona, scelta dal minore, ma che rimanga nel nucleo familiare. La responsabilità termina al

raggiungimento della maggiore età.

MISURE DI PROTEZIONE

Secondo il codice civile, con la maggiore età si presume che ogni soggetto sia in grado esercitare i

propri diritti e quindi con piena capacità di agire. Tuttavia, ci sono casi in cui una persona, anche se

maggiorenne, ha una situazione di incapacità tale da non poter rendersi conto del valore degli atti

che compie.

A questi soggetti per garantirgli protezione e assistenza gli viene assegnata una interdizione o

inabilitazione in base alla gravità del soggetto. In caso di interdizione abbiamo la figura del tutore,

che ha il compito di rappresentare legalmente l’interdetto e di amministrarne il patrimonio. Nel

caso di inabilitazione abbiamo il curatore, che non rappresenta l’incapace ma lo assiste.

L’interdizione, come l’inabilitazione viene pronunciata con sentenza dal coniuge, dai parenti o dal

Pubblico Ministero, che, dal giorno della sua pubblicazione produce l’effetto di incapacità d’agire

del soggetto. Per avere effetto, devono essere registrate nel “Registro delle Tutele delle Curatele”

e annotate all’atto di nascita. L’interdizione legale si ha quando un soggetto commette un atto

illecito e gli viene data come pena l’ergastolo o una reclusione non inferiore ai 5 anni.

Ci sono casi in cui l’interdizione può essere dichiarata anche prima del raggiungimento di maggiore

età, tramite la tecnica dell’anticipazione dell’interdizione, che viene pronunciata solo un anno

prima del raggiungimento della maggiore età, avendo poi effetto immediato dal giorno del

compimento dei 18 anni.

L’amministratore di sostegno è una terza figura di sostegno, introdotta nel 2004, che viene

assegnata per tutelare varie forme di disabilità riconosciute in quel momento. Viene nominato dal

coniuge, dai parenti (entro il quarto grado), dagli affini (parenti senza legame di sangue: cognato,

suoceri) o dal Pubblico Ministero, dichiarando inoltre, in base alla disabilità, tutti gli atti che

l’amministratore deve compiere a

Dettagli
A.A. 2023-2024
32 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/01 Diritto privato

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Carlos.todiscogrande di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Istituzioni di diritto privato e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Bucelli Andrea.