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ADEMPIMENTO E INADEMPIMENTO DEL CONTRATTO
Il contratto prevede certi comportamenti da parte dei contraenti. Ma cosa succede quando il contratto non viene adempiuto del tutto o correttamente?
Il contraente ha due opzioni quando il contratto non viene adempiuto:
- Può richiedere l'adempimento: il contratto è valido, ma l'altra parte deve fare ciò che è stato stabilito.
- Può risolvere il contratto: se una parte non adempie, l'altra parte può voler sciogliersi dal contratto.
In entrambi i casi, è possibile chiedere il risarcimento dei danni.
Secondo l'articolo 1460, nei contratti con prestazioni corrispettive, ciascuno dei contraenti può rifiutarsi di adempiere la propria obbligazione se l'altro non adempie o non offre di adempiere contemporaneamente la propria, a meno che termini diversi per l'adempimento siano stati stabiliti dalle parti o risultino dalla natura del contratto.
Ad esempio, posso rifiutare di darti un bene se tu non hai ancora adempiuto alla tua parte dell'accordo.
Secondo l'articolo 1455, il contratto non può essere
risolvere se l'inadempimento di una delle parti ha scarsa importanza, avuto riguardo all'interesse dell'altra. Posso chiedere sempre inadempimento ma risoluzione la posso chiedere solo davanti ad inadempimento importante. In questo caso chi chiede inadempimento è in posizione scomoda poiché chiedere la risoluzione ad un giudice, potrebbe andare poi a mio sfavore. Risoluzione giudiziale: difronte ad inadempimento Risoluzione di diritto, ci sono tre casi: 1. diffida ad adempiere art. 1454 Alla parte inadempiente l'altra può intimare per iscritto di adempiere in un congruo termine, con dichiarazione che, decorso inutilmente detto termine, il contratto s'intenderà senz'altro risoluto. Se voglio risolvere contratto senza rischio devo fare nuovo termine. Caso in cui si distingue tra sentenza costitutiva o sentenza dichiarativa del giudice. Dichiarativa non è sentenza del giudice a concludere il contratto. Costituiva è la sentenza del giudice a concludere il contratto.1. Risoluzione per inadempimento
Art. 1453 Se una delle parti non adempie l'obbligazione assunta nel contratto, l'altra parte ha il diritto di risolvere il contratto, a meno che l'inadempimento non sia di scarsa importanza.
La risoluzione si verifica di diritto nel momento in cui la parte interessata dichiara all'altra che intende avvalersi di tale diritto.
2. Clausola risolutiva espressa
Art. 1456 I contraenti possono convenire espressamente che il contratto si risolva nel caso che una determinata obbligazione non sia adempiuta secondo le modalità stabilite.
In questo caso, la risoluzione si verifica di diritto quando la parte interessata dichiara all'altra che intende valersi della clausola risolutiva.
3. Termine essenziale
Art. 1457 Se il termine fissato per la prestazione di una delle parti deve considerarsi essenziale nell'interesse dell'altra, questa, salvo patto o uso contrario, se vuole esigerne l'esecuzione nonostante la scadenza del termine, deve darne notizia all'altra parte entro tre giorni.
In mancanza, il contratto si intende risoluto di diritto anche se non è stata espressamente pattuita la risoluzione.
Contratto ha due termini:
- Termine fissato
- Termine essenziale
Art. 1458 La risoluzione per inadempimento ha effetto retroattivo tra le parti.
Cioè rispetto alle partisi fa come se il contratto non fosse mai stato posto in essere.
Eccezione: categoria di contratti -> contratti ad esecuzione continuata o periodica
Esecuzione continuata e periodica: quando l'interesse è continuato o periodico per una o tutte le parti (esempio: locazione). Risoluzione non retroattiva.
Esecuzione istantanea: se è un bene a rate abbiamo pattuito durante la contrattazione quante rate avresti dovuto pagare quindi istantanee (risoluzione è retroattiva).
La risoluzione non pregiudica i diritti acquistati dei terzi, salvi gli effetti della trascrizione della domanda di risoluzione.
Risarcimento del danno -> Responsabilità contrattuale
Art. 1218
Interesse contrattuale positivo: il contratto c'è stato, ti chiedo danno che mi deve portare nella stessa condizione in cui sarei se il contratto fosse stato rispettato.
Nella responsabilità contrattuale se il debitore non esegue e lui che deve provare che
c'è stato qualche fatto, a lui non imputabile, che gli ha impedito di farlo.
Art. 1223 Il risarcimento del danno per inadempimento o per ritardo deve comprendere così la perdita subita dal creditore così come il mancato guadagno
Danno: patrimoniale (danno emergente) o mancato guadagno
Problema della causalità: art. 2043 Solo causalità immediata e diretta assume rilevanza.
Responsabilità contrattuale: Art. 1225 non vale per responsabilità extra contrattuale
Il danno risarcibile è solo il danno astrattamente prevedibile.
Art. 1228 salva diversa volontà delle parti il debitore che nell'adempimento dell'obbligazione si vale dell'opera di terzi riposando anche dei fatti dolosi o colposi di costoro
Se ti avvali di terzi per assolvere un obbligazione rimani sempre tu il responsabile.
Art. 1229 è nullo qualsiasi patto che esclude o limita preventivamente la responsabilità del debitore per dolo o per colpa
grave.Anche se ti esoneri non puoi mai farlo per dolo o colpa grave, solo per colpa lieve.
Risoluzione per inadempimento
Risoluzione per impossibilità
Risoluzione per eccessiva onerosità
Art. 1463 e seguenti (risoluzione per impossibilita sopravvenuta)
risoluzione per impossibilità sopravvenuta: è un modo di delle obbligazione
Art. 1256 l’obbligazione si estingue quando o per una causa non imputabile al debitore la prestazione diventa impossibile.—> causa NON imputabile, il debitore è liberato.
Possono essere chiesti i danni al terzo che ha provocato il danno al debitore.
Quando una delle due obbligazioni si estingue automaticamente si estingue anche l’altra —>contratto sciolto ma senza obblighi di adempimento
Art. 1263
Quando la causa è imputabile al debitore non potrà risolverla comunque, però l’obbligazione non si estingue. (Risarcito in maniera differente).
Impossibilità fisica comparato
All'impossibilità giuridica
Esempio: se devo svolgere una prestazione che diventa impossibile perché sopravvengono norme che vietano tale prestazione.
All'impossibilità prestazione non fisicamente impossibile ma talmente difficile che pensare di doverla svolgere comunque cambierebbe completamente la situazione anche da punto di vista economico.
Esempio: sono un trasportatore su terra, mi sono impegnato a trasportare beni tra Torino e Cuneo ma c'è alluvione, potrei trasportare i beni con elicottero ma ciò causerebbe un cambiamento radicale.
Art. 1465: quando l'acquirente diventa proprietario anche se il bene perisce, il pagamento deve essere effettuato.
Distinzione tra caso di impossibilità di eseguire e caso di impossibilità di ricevere si è sempre pensato di dover tenere distinti i casi.
Esempio: ballerino travolto da macchina il giorno prima dello spettacolo. Il ballerino non è in grado di ballare, non dovrà
risarcire il danno ma neanche sarà pagato)Se debitore pronto ad eseguire la prestazione ed è il creditore a non poterla eseguire, il creditore dovrà comunque pagarlo
Esempio:( Mi presento per ballare, ma c'è incendio nel teatro) -> si è sempre ritenuto che non essendo il ballerino a non poter eseguire la prestazione dovesse essere pagato comunque.
Da qualche anno la giurisprudenza ha iniziato a risolvere casi in maniera diversa -> causa in concreto: si può aver risoluzione per venir meno della causa in concreto(Esempio dei pacchetti turistici: tizio compra pacchetto turistico per andare a Cuba, a Cuba scoppia epidemia grave, ma non così grave da bloccare i viaggi, Tizio chiede la risoluzione, agenzia si difende dicendo non c'è impossibilità, il viaggio puoi farlo, la cassazione ha detto il contratto si risolve, cioè nella compravendita di pacchetti turistici la finalità di svago è così
determinante che se viene a mancare il contratto viene snaturato completamente). —> Impossibilità che va un po’ oltre
Esempio: (Tizio e Caia comprano weekend romantico a Praga uno dei due muore, l’agenzia di viaggi si difende dicendo non c’è impossibilita il viaggio si può fare, Cassazione ha ritenuto che il contratto si risolve poiché la morte di Tizio ha fatto perdere interesse nel viaggio, la situazione è cambiata. Nello stesso caso in cui però a morire sia il nonno di Tizio il contratto non è risolto)
[Norme legate all’emergenza COVID: il legislatore ha regolato secondo vari aspetti. Casi in cui legislatore ha detto che situazione emergenza ha determinato ... Viaggi turistici, pacchetti vacanze, palestre, spettacoli —> impossibilita sopravvenuta ai sensi dell’articolo 1463 (impossibilità giuridica). Legislatore ha detto lui le cause di impossibilità: Si consideravano impossibili se
soggetto era in quarantena, residente in zona rossa o viaggio verso zona rossa o paese estero in cui era vietato l'accesso). però terminata emergenza non si poteva più recedere per altri motivi. Quando c'è impossibilità parte non può avere la controprestazione ma le va restituita il denaro: legislatore ha detto che restituzione poteva avvenire con voucher (posticipando restituzione in denaro) Art. 1467 eccessiva onerosità. Per qualche ragione il peso delle due onerosità cambia, lo squilibrio può determinarsi dopo. Esempio: devo fare alcune prestazioni per te, il prezzo del materiale di cui ho bisogno è aumentato di prezzo -> equilibrio cambiato una delle due prestazioni è diventata molto più onerosa. Inflazione (diminuzione del valore del denaro) periodo storici in cui inflazione era altissima -> equilibrio cambia. Squilibrio sopravvenuto. Esempio: norme delle pandemia, norme di sicurezza per.cui una certa prestazione portava ad un certo guadagno ora non piùAssume rilevanza solo se si tratta di avvenimenti straordinari e imprevedibili e tali da superare la normale variazione dei termini del contratto (alea del contratto) —> si può chiedere risoluzione del contratto, la parte a cui viene offerta la risoluzione può o accettarla oppure andare a cambiare i termini del contratto.
Non si può chiedere risoluzione se quello che è cambiato rientra nei termini del contratto. Nel caso dell'inflazione solo se c'è stata grande inflazione, straordinaria.
In molti casi il contraente non vuole uscire, vuole che sia tenuto conto della variazione. Nel nostro ordinamento non esiste possibilità di chiedere al giudice di modificare il contratto, al giudice si può solo chiedere di scioglierlo, deve essere l'altra parte ad accettare di modificarlo.
1375 buona fede —> rientrerebbe nell'obbligo di buona fede