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LE TEORIE DELLA PENA
teorie della pena
Le principali si dividono in:
1. Teorie assolute una reazione dovuta
Queste teorie vedono la pena come alla violazione della legge. L’obiettivo è
fare giustizia,
quello di indipendentemente dagli e etti futuri.
2. Teorie relative strumento utile per prevenire
Queste teorie guardano al futuro e considerano la pena come uno
nuovi reati e proteggere la società.
rieducare, reinserire dissuadere
Scopo principale: e altri dal commettere reati (funzione
• preventiva e deterrente).
3. Teorie miste punire
Uniscono elementi delle due precedenti: la pena deve chi ha commesso il reato, ma deve
servire a rieducare prevenire recidive. equilibrio tra giustizia e
anche e Si cerca quindi un
utilità sociale.
TEORIE ASSOLUTE DELLA PENA:
Teoria retributiva: proporzionale al reato commesso.
la pena deve essere La punizione
• è vista come un atto di giustizia, non come un mezzo per rieducare.
ffi fi ffi ff ff fl
Teoria dell’espiazione: religiosa,
vista come retribuzione divina, di ispirazione sostiene
• che la so erenza serve a puri care il colpevole, in quanto il reato rappresenta un'o esa
morale o divina.
Teoria della retribuzione morale un dovere
(Kant): per il losofo tedesco, punire è
• morale assoluto. Chi ha compiuto un'azione ingiusta deve pagare, indipendentemente da
qualsiasi possibilità di recupero o reintegrazione sociale. (Successivamente con
l’illuminismo=centralità della persona)
Concezione giuridica della retribuzione: espressione dell’autorità dello
la pena è
• Stato, che ria erma il proprio potere applicando le norme. Include principi fondamentali
come: Personalità della pena (la pena è individuale, non si può trasferire);
◦ Proporzionalità (la pena deve essere commisurata al reato);
◦ Determinatezza (la pena deve essere certa);
◦ Inderogabilità (la pena va sempre eseguita per intero).
◦
La concezione giuridico-retributiva della pena
concezione giuridico-retributiva
Secondo la della pena, la punizione rappresenta una risposta
necessaria alla violazione del diritto. Questo approccio si articola in diverse interpretazioni:
Hegel atto di negazione del diritto,
ritiene che la pena sia un ovvero un modo per
• ripristinare l’equilibrio tra diritto e morale. Punire signi ca a ermare nuovamente la
validità della norma violata.
Binding, ria ermare l’autorità dello Stato,
invece, sottolinea che la punizione serve a
• sociale.
ra orzando così l’ordine
La visione di Francesco Carrara
Francesco Carrara
Il giurista propone una versione più moderna della teoria retributiva. Secondo
ne primario della pena ripristino dell’ordine sociale
lui, il è il all’interno della comunità.
Carrara osserva che: in uenza negativamente le persone oneste,
un comportamento criminale generando
• paura e insicurezza;
ra orza nei criminali stessi comportamenti devianti.
allo stesso tempo,
• strumento per ristabilire la tranquillità pubblica e la
La pena, in questa prospettiva, è uno
sicurezza collettiva.
Critiche alla teoria retributiva
Le principali critiche mosse alla teoria retributiva evidenziano che:
incompatibile con i principi dello Stato sociale di diritto, non
essa può risultare poiché
• garantisce un reale miglioramento del comportamento dell’individuo;
ff fi ff ff ff fi fl fi ff fi ff ff
la punizione da sola non educa, non è detto che una persona, una volta scontata la
e
• pena, scelga di comportarsi in modo corretto: la libertà personale (libero arbitrio) può
portare a ricadere nell’errore.
Aspetti positivi della teoria retributiva collegamento diretto tra colpevolezza e pena,
Un punto di forza di questa concezione è il suo
principio fondamentale di giustizia:
che ri ette un solo quando vi è prova certa della colpevolezza
la pena deve essere in itta del
• soggetto;
durata della pena proporzionata alla gravità del reato.
la deve essere
•
Il contributo di Claus Roxin
Claus Roxin principio di colpevolezza
Il penalista tedesco ha valorizzato il sia come:
garanzia di giustizia (nessuno può essere punito senza una reale responsabilità),
• strumento preventivo:
sia come
• generale, perché orienta la società al rispetto delle leggi;
◦ speciale, impedendo pene
perché evita punizioni sproporzionate per il singolo,
◦ eccessive.
LE TEORIE RELATIVE ALLA PENA
teorie relative della pena preventivo,
Le si fondano su un approccio ritenendo che lo scopo
prevenire futuri reati.
principale della pena non sia la vendetta o la punizione in sé, ma Esistono
due forme principali di prevenzione:
Prevenzione generale
1. Prevenzione speciale
2.
Prevenzione generale
prevenzione generale dissuadere la collettività dal commettere reati,
La mira a facendo leva
Feuerbach,
sul timore della pena. Una gura centrale in questa teoria è secondo il quale la pena
deve avere due fasi:
la minaccia: ovvero la previsione della pena nella legge, che serve da deterrente
• psicologico;
l'in izione concreta della pena, come conferma della serietà della minaccia.
• pena deve essere prevista dalla legge
Secondo Feuerbach, la (principio di legalità) e serve a
difendere la libertà individuale: ogni persona ha diritto ad esercitare le proprie libertà senza
temere soprusi da parte degli altri. etto deterrente:
Il principio alla base di questa teoria è l’e
fl fl fl fi ff
“Il dolore della pena deve superare il piacere ottenuto dal reato”, così da scoraggiare il
comportamento illecito.
Prevenzione generale negativa
legale:
Si basa sull’intimidazione la pena è una minaccia che ha lo scopo di scoraggiare la
popolazione dal commettere reati.
della pena:
E anche sull’esecuzione atto di punire, aumenta il timore
Prevenzione generale positiva ra orzare i valori sociali, al rispetto della
Non si limita alla minaccia, ma punta a l’educazione
legge ducia dei cittadini
e la nelle istituzioni.
Critiche alla prevenzione generale
Mancanza di proporzionalità tra pena e reato
• strumentale della persona:
Uso l’individuo è usato come esempio per spaventare gli altri.
• Ignora gli aspetti emotivi e sociali che in uenzano il comportamento umano.
•
Prevenzione speciale
prevenzione speciale al singolo individuo,
La è rivolta con l’obiettivo di:
impedire la recidiva (cioè che il reo torni a delinquere),
• riabilitare e rieducare il condannato.
• mezzo per cambiare il comportamento del colpevole,
Questa teoria considera la pena un
agendo sulla sua personalità.
L’approccio ottimale consiste nel combinare gli aspetti positivi di entrambe le teorie:
- Proporzionalità della pena
- Rieducazione reintegrazione
e
- tempestiva adeguata:
Risposta e ducia nel sistema legale
GROLMAN: teoria della prevenzione speciale
funzione intimidatoria
Sosteneva che la pena dovesse avere una verso il reo, ma anche
educativa:
“La pena deve lavorare sulla personalità del colpevole, aiutandolo a non commettere gli stessi
errori.”
Secondo lui: proporzionata;
la pena deve essere
• applicata solo se strettamente necessaria;
•
fi fi ff fl
usata con moderazione per evitare abusi da parte dello Stato;
• diritto alla difesa;
il reo deve avere
• il condannato è recuperabile,
si deve valutare se tenendo conto della sua personalità e
• intenzionalità.
TEORIA DELL’EMENDA – KRAUSE
Krause teoria dell’emenda,
sviluppa la ampliando la prevenzione speciale. Secondo lui:
una persona moralmente incompleta,
il delinquente è
• correggere il male presente in lui,
la pena deve servire a
• interventi educativi e formativi, reinserimento
lo Stato deve attivare per promuovere il
• sociale. cambiamento interiore per migliorare.
emenda
Il termine indica proprio il
BECCARIA e la prevenzione unitaria
Cesare Beccaria unitaria della prevenzione.
propone una visione Secondo lui, la pena deve
essere:
giusta,
• proporzionata al reato,
• tempestiva,
• ed esercitare un e etto preventivo sia individuale che collettivo.
• garantire la sicurezza sociale
Solo in questo modo è possibile e il rispetto delle norme.
FRANZ VON LISZT– TEORIA DELLO SCOPO DELLA PENA
Von Liszt ha contribuito allo sviluppo della prevenzione speciale con la sua teoria dello scopo
della pena, la pena deve essere considerata un mezzo per conseguire uno scopo che identi ca tre
obiettivi fondamentali:
Risocializzazione: il reo può essere rieducato e reinserito nella società.
1. Intimidazione: delinquenti occasionali.
utile per i
2. Neutralizzazione: delinquenti abituali,
per i irrecuperabili, da isolare per proteggere la
3. società. agire sulle cause sociali della criminalità, povertà,
Liszt sostiene anche che è necessario come
contesto familiare e disuguaglianze.
LA SCUOLA POSITIVA ITALIANA- ENRICO FERRI
Enrico Ferri, scuola positiva,
esponente della criticava l’e cacia della minaccia penale.
Secondo lui:
ff ffi fi
fattori naturali e sociali
i in uenzano il comportamento criminale;
• minaccia della pena non basta;
la
• prima che il reato venga commesso,
bisogna agire identi cando i soggetti pericolosi in
• anticipo. misure alternative al carcere, prevenzione e osservazione
Ferri propone l’uso di fondate sulla
della pericolosità individuale. contesto storico, sociale ed economico
Ogni teoria della pena si sviluppa in risposta al del suo
tempo
Articolo 4-bis e Articolo 41-bis dell’Ordinamento Penitenziario
4-bis limitazioni ai bene ci penitenziari
L’articolo dell’ordinamento penitenziario introduce per i
reati particolarmente gravi,
detenuti che hanno commesso come ma a, terrorismo o altri crimini
di particolare allarme sociale. misure alternative alla detenzione,
Tra le restrizioni rientrano, ad esempio, l’esclusione da come
semilibertà damento in prova ai servizi sociali,
la o l’a salvo che non collaborino con la
giustizia. 41-bis, “carcere duro”,
L’articolo conosciuto anche come è applicato ai detenuti ritenuti
particolarmente pericolosi, in particolare appartenenti a organizzazioni ma ose. Questo articolo
- Risolvere un problema di matematica
- Riassumere un testo
- Tradurre una frase
- E molto altro ancora...
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