Anteprima
Vedrai una selezione di 9 pagine su 36
Diritto penitenziario  Pag. 1 Diritto penitenziario  Pag. 2
Anteprima di 9 pagg. su 36.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Diritto penitenziario  Pag. 6
Anteprima di 9 pagg. su 36.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Diritto penitenziario  Pag. 11
Anteprima di 9 pagg. su 36.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Diritto penitenziario  Pag. 16
Anteprima di 9 pagg. su 36.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Diritto penitenziario  Pag. 21
Anteprima di 9 pagg. su 36.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Diritto penitenziario  Pag. 26
Anteprima di 9 pagg. su 36.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Diritto penitenziario  Pag. 31
Anteprima di 9 pagg. su 36.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Diritto penitenziario  Pag. 36
1 su 36
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

LE TEORIE DELLA PENA

teorie della pena

Le principali si dividono in:

1. Teorie assolute una reazione dovuta

Queste teorie vedono la pena come alla violazione della legge. L’obiettivo è

fare giustizia,

quello di indipendentemente dagli e etti futuri.

2. Teorie relative strumento utile per prevenire

Queste teorie guardano al futuro e considerano la pena come uno

nuovi reati e proteggere la società.

rieducare, reinserire dissuadere

Scopo principale: e altri dal commettere reati (funzione

• preventiva e deterrente).

3. Teorie miste punire

Uniscono elementi delle due precedenti: la pena deve chi ha commesso il reato, ma deve

servire a rieducare prevenire recidive. equilibrio tra giustizia e

anche e Si cerca quindi un

utilità sociale.

TEORIE ASSOLUTE DELLA PENA:

Teoria retributiva: proporzionale al reato commesso.

la pena deve essere La punizione

• è vista come un atto di giustizia, non come un mezzo per rieducare.

ffi fi ffi ff ff fl

Teoria dell’espiazione: religiosa,

vista come retribuzione divina, di ispirazione sostiene

• che la so erenza serve a puri care il colpevole, in quanto il reato rappresenta un'o esa

morale o divina.

Teoria della retribuzione morale un dovere

(Kant): per il losofo tedesco, punire è

• morale assoluto. Chi ha compiuto un'azione ingiusta deve pagare, indipendentemente da

qualsiasi possibilità di recupero o reintegrazione sociale. (Successivamente con

l’illuminismo=centralità della persona)

Concezione giuridica della retribuzione: espressione dell’autorità dello

la pena è

• Stato, che ria erma il proprio potere applicando le norme. Include principi fondamentali

come: Personalità della pena (la pena è individuale, non si può trasferire);

◦ Proporzionalità (la pena deve essere commisurata al reato);

◦ Determinatezza (la pena deve essere certa);

◦ Inderogabilità (la pena va sempre eseguita per intero).

La concezione giuridico-retributiva della pena

concezione giuridico-retributiva

Secondo la della pena, la punizione rappresenta una risposta

necessaria alla violazione del diritto. Questo approccio si articola in diverse interpretazioni:

Hegel atto di negazione del diritto,

ritiene che la pena sia un ovvero un modo per

• ripristinare l’equilibrio tra diritto e morale. Punire signi ca a ermare nuovamente la

validità della norma violata.

Binding, ria ermare l’autorità dello Stato,

invece, sottolinea che la punizione serve a

• sociale.

ra orzando così l’ordine

La visione di Francesco Carrara

Francesco Carrara

Il giurista propone una versione più moderna della teoria retributiva. Secondo

ne primario della pena ripristino dell’ordine sociale

lui, il è il all’interno della comunità.

Carrara osserva che: in uenza negativamente le persone oneste,

un comportamento criminale generando

• paura e insicurezza;

ra orza nei criminali stessi comportamenti devianti.

allo stesso tempo,

• strumento per ristabilire la tranquillità pubblica e la

La pena, in questa prospettiva, è uno

sicurezza collettiva.

Critiche alla teoria retributiva

Le principali critiche mosse alla teoria retributiva evidenziano che:

incompatibile con i principi dello Stato sociale di diritto, non

essa può risultare poiché

• garantisce un reale miglioramento del comportamento dell’individuo;

ff fi ff ff ff fi fl fi ff fi ff ff

la punizione da sola non educa, non è detto che una persona, una volta scontata la

e

• pena, scelga di comportarsi in modo corretto: la libertà personale (libero arbitrio) può

portare a ricadere nell’errore.

Aspetti positivi della teoria retributiva collegamento diretto tra colpevolezza e pena,

Un punto di forza di questa concezione è il suo

principio fondamentale di giustizia:

che ri ette un solo quando vi è prova certa della colpevolezza

la pena deve essere in itta del

• soggetto;

durata della pena proporzionata alla gravità del reato.

la deve essere

Il contributo di Claus Roxin

Claus Roxin principio di colpevolezza

Il penalista tedesco ha valorizzato il sia come:

garanzia di giustizia (nessuno può essere punito senza una reale responsabilità),

• strumento preventivo:

sia come

• generale, perché orienta la società al rispetto delle leggi;

◦ speciale, impedendo pene

perché evita punizioni sproporzionate per il singolo,

◦ eccessive.

LE TEORIE RELATIVE ALLA PENA

teorie relative della pena preventivo,

Le si fondano su un approccio ritenendo che lo scopo

prevenire futuri reati.

principale della pena non sia la vendetta o la punizione in sé, ma Esistono

due forme principali di prevenzione:

Prevenzione generale

1. Prevenzione speciale

2.

Prevenzione generale

prevenzione generale dissuadere la collettività dal commettere reati,

La mira a facendo leva

Feuerbach,

sul timore della pena. Una gura centrale in questa teoria è secondo il quale la pena

deve avere due fasi:

la minaccia: ovvero la previsione della pena nella legge, che serve da deterrente

• psicologico;

l'in izione concreta della pena, come conferma della serietà della minaccia.

• pena deve essere prevista dalla legge

Secondo Feuerbach, la (principio di legalità) e serve a

difendere la libertà individuale: ogni persona ha diritto ad esercitare le proprie libertà senza

temere soprusi da parte degli altri. etto deterrente:

Il principio alla base di questa teoria è l’e

fl fl fl fi ff

“Il dolore della pena deve superare il piacere ottenuto dal reato”, così da scoraggiare il

comportamento illecito.

Prevenzione generale negativa

legale:

Si basa sull’intimidazione la pena è una minaccia che ha lo scopo di scoraggiare la

popolazione dal commettere reati.

della pena:

E anche sull’esecuzione atto di punire, aumenta il timore

Prevenzione generale positiva ra orzare i valori sociali, al rispetto della

Non si limita alla minaccia, ma punta a l’educazione

legge ducia dei cittadini

e la nelle istituzioni.

Critiche alla prevenzione generale

Mancanza di proporzionalità tra pena e reato

• strumentale della persona:

Uso l’individuo è usato come esempio per spaventare gli altri.

• Ignora gli aspetti emotivi e sociali che in uenzano il comportamento umano.

Prevenzione speciale

prevenzione speciale al singolo individuo,

La è rivolta con l’obiettivo di:

impedire la recidiva (cioè che il reo torni a delinquere),

• riabilitare e rieducare il condannato.

• mezzo per cambiare il comportamento del colpevole,

Questa teoria considera la pena un

agendo sulla sua personalità.

L’approccio ottimale consiste nel combinare gli aspetti positivi di entrambe le teorie:

- Proporzionalità della pena

- Rieducazione reintegrazione

e

- tempestiva adeguata:

Risposta e ducia nel sistema legale

GROLMAN: teoria della prevenzione speciale

funzione intimidatoria

Sosteneva che la pena dovesse avere una verso il reo, ma anche

educativa:

“La pena deve lavorare sulla personalità del colpevole, aiutandolo a non commettere gli stessi

errori.”

Secondo lui: proporzionata;

la pena deve essere

• applicata solo se strettamente necessaria;

fi fi ff fl

usata con moderazione per evitare abusi da parte dello Stato;

• diritto alla difesa;

il reo deve avere

• il condannato è recuperabile,

si deve valutare se tenendo conto della sua personalità e

• intenzionalità.

TEORIA DELL’EMENDA – KRAUSE

Krause teoria dell’emenda,

sviluppa la ampliando la prevenzione speciale. Secondo lui:

una persona moralmente incompleta,

il delinquente è

• correggere il male presente in lui,

la pena deve servire a

• interventi educativi e formativi, reinserimento

lo Stato deve attivare per promuovere il

• sociale. cambiamento interiore per migliorare.

emenda

Il termine indica proprio il

BECCARIA e la prevenzione unitaria

Cesare Beccaria unitaria della prevenzione.

propone una visione Secondo lui, la pena deve

essere:

giusta,

• proporzionata al reato,

• tempestiva,

• ed esercitare un e etto preventivo sia individuale che collettivo.

• garantire la sicurezza sociale

Solo in questo modo è possibile e il rispetto delle norme.

FRANZ VON LISZT– TEORIA DELLO SCOPO DELLA PENA

Von Liszt ha contribuito allo sviluppo della prevenzione speciale con la sua teoria dello scopo

della pena, la pena deve essere considerata un mezzo per conseguire uno scopo che identi ca tre

obiettivi fondamentali:

Risocializzazione: il reo può essere rieducato e reinserito nella società.

1. Intimidazione: delinquenti occasionali.

utile per i

2. Neutralizzazione: delinquenti abituali,

per i irrecuperabili, da isolare per proteggere la

3. società. agire sulle cause sociali della criminalità, povertà,

Liszt sostiene anche che è necessario come

contesto familiare e disuguaglianze.

LA SCUOLA POSITIVA ITALIANA- ENRICO FERRI

Enrico Ferri, scuola positiva,

esponente della criticava l’e cacia della minaccia penale.

Secondo lui:

ff ffi fi

fattori naturali e sociali

i in uenzano il comportamento criminale;

• minaccia della pena non basta;

la

• prima che il reato venga commesso,

bisogna agire identi cando i soggetti pericolosi in

• anticipo. misure alternative al carcere, prevenzione e osservazione

Ferri propone l’uso di fondate sulla

della pericolosità individuale. contesto storico, sociale ed economico

Ogni teoria della pena si sviluppa in risposta al del suo

tempo

Articolo 4-bis e Articolo 41-bis dell’Ordinamento Penitenziario

4-bis limitazioni ai bene ci penitenziari

L’articolo dell’ordinamento penitenziario introduce per i

reati particolarmente gravi,

detenuti che hanno commesso come ma a, terrorismo o altri crimini

di particolare allarme sociale. misure alternative alla detenzione,

Tra le restrizioni rientrano, ad esempio, l’esclusione da come

semilibertà damento in prova ai servizi sociali,

la o l’a salvo che non collaborino con la

giustizia. 41-bis, “carcere duro”,

L’articolo conosciuto anche come è applicato ai detenuti ritenuti

particolarmente pericolosi, in particolare appartenenti a organizzazioni ma ose. Questo articolo

Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
36 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/17 Diritto penale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Star777 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto penitenziario e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Napoli Federico II o del prof Russo Nicola.